LA COMMUNE DEL 1871

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PARTE I di II


L'ARGOMENTO
Di questa rivoluzione, troppo presto rientrata, si e' detto che i dannati della terra hanno tentato la conquista del cielo. Vero o meno che sia, resta indiscutibile il fatto che la Commune di Parigi ha mostrato, anticipando i tempi, quali possono essere i limiti di quella rivoluzione proletaria che Marx andava predicando da anni.
Resta comunque il fatto che, dopo oltre 130 anni, la maggior parte delle societa' moderne beneficia di quei principi, frettolosamente elaborati, durante la breve vita della Commune, che oggi nessuno si sogna piu' di discutere:
a - principio di uguaglianza di tutti gli uomini
b - parita' di diritti per ambo i sessi
c - separazione tra chiesa e stato
d - soppressione dei finanziamenti al culto
e - eliminazione delle ingerenze della chiesa nei servizi pubblici
f - insegnamento pubblico laico, gratuito ed obbligatorio
anche se occorre sottolineare che per i punti da c) a f) l'Italia vive ancora in periodo pre-rivoluzionario. La breccia di Porta Pia, avvenuta nello stesso periodo, aveva lasciato ben sperare, sino a quando Mussolini ha riportato indietro l'orologio della storia con il suo famigerato concordato.
La Commune ha avuto il merito di sottolineare che il vizio del sistema democratico e' la delega che, pur dando vita ad una assemblea che rispecchia le opinioni dei cittadini, l'indipendenza stessa dei delegati si risolve poi in atteggiamenti molto piu' propensi a mantenere il proprio potere ed i propri privilegi, piuttosto che rendere servizio agli elettori.
Merito della Commune e' stato quello di avvicinare gli eletti agli elettori ed a sottoporli ad un continuo e diretto controllo della base.

La rivoluzione communarda ha avuto seguito anche nella provincia dove numerose citta' si sono costituite in Communi, con esperienze del tutto effimere e subito soffocate dalla reazione governativa. Vanno ricordate le citta' di: Marsiglia, Saint-Etienne, Tolosa, Narbonne, Creusot, Limoges, Perpignan, Grenoble, Nantes, Bordeaux, Lille, Lione, ecc. Esistono poche tracce di collegamenti o di legami tra queste esperienze e quella parigina.

DATI ORIENTATIVI
All'inizio del decennio 1870 Parigi, espansa oltre i limiti ristretti della antica cinta daziaria e suddivisa in 20 arrondissements (quartieri), conta all'incirca 1.800.000 abitanti. Di questi:
- 600.000 sono operai e manovali
- 250.000 ragazzi in eta' scolastica
- 485.000 elettori regolarmente iscritti alle liste elettorali.
La citta' dispone di 5 stazioni ferroviarie, gestite da compagnie private, che consentono di usufruire di 16.500 Km di strade ferrate, che collegano qualsiasi punto della Nazione. In citta' si circola a piedi, in fiacre per chi se lo puo' permettere, oppure in omnibus a cavalli. I cavalli dedicati al trasporto cittadino sono circa 100.000 e le vie della citta' non possono essere percorse al galoppo.
La posta e' ormai un servizio pubblico e due compagnie telegrafiche assicurano i collegamenti piu' urgenti.
Solo le principali vie cittadine sono dotate di illuminazione pubblica a gaz o a petrolio. Quasi tutte le case dispongono di riscaldamento a carbone, mentre sono ancora molto poche quelle che dispongono di acqua corrente; solo una casa su dieci e' collegata alla rete fognaria. Gli ospedali cittadini sono 150.
L'ordine pubblico e' assicurato da:
- 80 commissari di quartiere
- qualche centinaio(?) di ispettori
- 6000 agenti di polizia


NOTA - Nelle pagine della cronologia vengono trattati:
- Con questo colore cio' che e' di pertinenza del Governo Nazionale;
- Con questo colore cio' che e' di pertinenza della Commune;
- Con questo colore le note integrative ed i commenti.



ELENCO DI ALCUNI EVENTI SIGNIFICATIVI CHE HANNO PRECEDUTO LA COMMUNE

27-28-29/07/1830
Rivoluzione delle Tre Giornate Gloriose contro l'autoritarismo monarchico, che provoca l'abdicazione di Carlo X e l'instaurazione della Monarchia di Luglio, con re Luigi-Filippo I.

**/01/1832
Blanqui dichiara che la parola Proletario designa la professione di 30 milioni di francesi che vivono del loro lavoro e che sono privati dei loro diritti politici.
Luigi-Filippo I nomina Thiers Ministro dell'Interno.

14/04/1834
Thiers reprime duramente i movimenti repubblicani di Lione e Parigi.

**/**/1840
Proudhon pubblica: Che cos'e' la proprieta?

**/**/1848
Marx ed Engels pubblicano il Manifesto del Partito Comunista.

22-23-24/02/1848
Rivoluzione repubblicana di Febbraio; abdicazione di Luigi-Filippo I e proclamazione della II Repubblica.

**/06/1848
Insurrezioni operaie di Giugno represse sanguinosamente dal Generale Louis-Eugène Cavaignac.

10/12/1848
Luigi Napoleone Bonaparte viene eletto Presidente della Repubblica.

02/12/1851
Colpo di stato di Luigi Napoleone Bonaparte che scioglie l'Assemblea Nazionale ed assume un potere dittatoriale assoluto.

02/12/1852
Un plebiscito proclama Luigi Napoleone Bonaparte Imperatore dei francesi, con il nome di Napoleone III.

29/09/1864
Fondazione dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori.

**/12/1869
Fondazione della Camera Federale delle Societa' Operaie.




IL GOVERNO NAZIONALE


LA COMMUNE



19/07/1870

La Francia dichiara guerra alla Prussia.
L'Assemblea Nazionale sospende, per tutta la durata della guerra, il pagamento dei canoni di affitto dovuti ai proprietari di immobili e proroga la scadenza dei pagamenti degli effetti commerciali.


Che cosa abbia veramente spinto Napoleone III a dichiarare guerra alla Prussia e' ancora materia di studio da parte degli analisti. Le ipotesi formulate sono state molte, qualcuna anche convincente ma non esaustiva. E' probabile che Napoleone credesse di trovare nella guerra una soluzione ai problemi economici e sociali di uno stato in fase di recessione.
Si e' parlato di intrighi di Bismark, di Guglielmo I di Prussia, di offese all'orgoglio nazionale francese e tante altre motivazioni. Qualcuno ha anche accennato alla personale "dabbenaggine" di Napoleone III, un parvenu al potere imperiale; in fondo, e' stato fatto notare che anche Cavour era riuscito a coinvolgerlo, ficcandogli tra le lenzuola la Contessa di Castiglione.
Il fatto piu' strano e' che, dichiarata la guerra, abbia preso personalmente il comando delle truppe malgrado fosse, a quell'epoca, precocemente invecchiato e gravemente infermo; era costantemente sottoposto a terapie a base di oppio per lenire i dolori che lo tormentavano.

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04/08/1870

Prima disfatta francese a Wissenbourg. I cannoni prussiani Krupp, a tiro rapido, hanno avuto immediatamente la meglio sugli antiquati modelli francesi.

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08-09/08/1870

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Manifestazioni a Parigi contro l'Impero. Caduta del ministero Ollivier.




18/08/1870

Bazaine, con la sua armata di 100.000 uomini, e' accerchiato, a Metz, dalle truppe del generale prussiano Moltke.

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01/09/1870

Disfatta di Sedan e capitolazione di Napoleone III. Le truppe imperiali erano al comando del generale Mac-Mahon che, dopo una breve prigionia, ripara a Parigi.
Napoleone III e' fatto prigioniero con la sua armata. Con la resa Napoleone III ha consegnato ai prussiani 80000 soldati, 39 generali, 10000 cavalli e 500 cannoni, oltre a se stesso.


Napoleone III restera' prigioniero in Germania sino alla fine della guerra; in seguito vivra' in esilio in Gran Bretagna sino alla sua morte, avvenuta nel 1873, per insufficienza renale.

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04/09/1870

Proposta di formazione di un "Governo di Difesa Nazionale", fatta da 12 deputati del Dipartimento della Senna, guidati dal Generale Trochu, governatore militare di Parigi.
In realta' il Governo di Difesa Nazionale, che si viene a costituire dopo la caduta di Napoleone III, nella incertezza del momento, e' propenso ad una resa ai prussiani. Questa soluzione consentirebbe, anche e sopratutto, di raccogliere forze per contrastare la rivoluzione interna che ormai dilaga in tutto il paese non occupato dalle forze nemiche; meglio quindi la resa che le riforme sociali.

Alla notizia della disfatta di Sedan la folla si riunisce a Palais Bourbon (Assemblea Nazionale) e poi marcia verso lo Hôtel de Ville dove chiede la proclamazione della Repubblica.
In effetti, non tutti sono d'accordo con il Governo di Difesa Nazionale, che in fondo non vuole "difendere" niente; mira solo all'armistizio.
Un gruppo di deputati repubblicani moderati, guidati da Favre e da Gambetta, proclamano la III Repubblica e la difesa ad oltranza contro i prussiani.



Parigi vive in una strana atmosfera, incerta e quasi allegra, mentre si va sempre piu' diffondendo il sospetto di un tradimento da parte del Governo, troppo ansioso di contrattare la resa per poter disporre di risorse da opporre ai movimenti che, in tutto il paese, chiedono profonde riforme sociali.
Molti militari dell'esercito regolare camminano per strada con fiori infilati nelle canne dei fucili.
Il sentimento dei parigini e' combattuto tra quello slancio di fierezza personale, con il quale resistera' all'assedio prussiano e, d'altra parte, da un desiderio di profondi cambiamenti politici.




18/09/1870

Intanto i prussiani non perdono tempo. Le loro armate sono alle porte di Parigi e danno inizio ad un assedio che durera' 138 giorni.
Un terzo del territorio francese e' ora occupato dai prussiani.

Nella Francia meridionale, non occupata dalle truppe nemiche, viene dato il via alla formazione della Ligue du Midi, con chiari intenti rivoluzionari e repubblicani.


La difesa di Parigi e' affidata a 150.000 soldati regolari, bloccati in citta', ed a 300.000 Guardie Nazionali parigine (praticamente tutta la popolazione maschile adulta).
L'esercito assediante dispone invece di 202.000 uomini di fanteria, 33.794 di cavalleria e di 898 pezzi di artiglieria; ogni pezzo di artiglieria e' dotato di 800-900 colpi.




07/10/1870

Gambetta, Ministro dell'Interno, lascia Parigi in mongolfiera. Si rechera' in Provenza, nel disperato tentativo di rianimare la difesa nazionale, promuovere la formazione di nuove truppe da opporre ai prussiani ed organizzare movimenti di guerriglia nei territori gia' occupati.
Le sue intenzioni verranno frustrate dal Governo di Difesa Nazionale, frettoloso di giungere ad un armistizio, per salvare il salvabile.
Léon Gambetta, eletto in 8 dipartimenti, era contrario ad un armistizio con i prussiani; politicamente era propenso all'istituzione di una Repubblica radicale, assai simile a quella che verra' caldeggiata dalla Commune.


LÉON GAMBETTA (1838-1882) - Originario di una famiglia ligure emigrata in Francia, brillante avvocato, si distingue per le sue solide idee repubblicane.
Nel 1869 viene eletto deputato e diventa il capo della opposizione contro l'imperialismo di Napoleone III.
Dopo la disfatta di Sedan proclama la decadenza di Napoleone III e l'istituzione della Repubblica.
Dopo i fatti del 1871 fonda il giornale La République Française e si fa strenuo promotore dell'idea repubblicana in tutto il paese.
Nel 1877, come leader dell'opposizione repubblicana, mette alle strete il Presidente, filo monarchico, Mac-Mahon e lo costringe alle dimissioni. Rifiuta la nomina a Presidente della Repubblica ma accetta quella di Presidente dell'Assemblea Nazionale e da vita ad un "grande ministero di Unione Repubblicana".
Muore in un incidente nel Dicembre del 1882.
Gambetta e' stato riconosciuto come uno dei piu' grandi fautori della Repubblica e l'ideatore/codificatore delle caratteristiche fondamentali del pensiero repubblicano.
L'urna contenente il suo cuore e' conservata al Pantheon di Parigi.

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08/10/1870

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Una manifestazione prevista in piazza Hôtel de Ville non ha luogo, per problemi contingenti collegati con l'assedio prussiano.




09/10/1870

Gambetta e' giunto a Tours in aerostato e cerca di riorganizzare al meglio le residue forze francesi da opporre all'avanzata prussiana. Riuscira' a mettere assieme un'armata di 600000 uomini che non potra' influire molto sull'esito della guerra.

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27/10/1870

Bazaine capitola, a Metz, con la sua armata, dopo una resistenza del tutto formale. Questa resa verra' considerata dai parigini come la conferma di quelle voci di tradimento della cricca militare imperiale, che da tempo vanno diffondendosi.
Dopo la guerra Bazaine verra' processato per questa resa alquanto improvvida.

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28-30/10/1870

Fallimento di una sortita da Parigi in direzione di Le Bourget, organizzata per tentare di ricongiungersi alle altre armate francesi, che cercano di indebolire i fianchi della compagine prussiana.

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31/10/1870

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Movimento insurrezionale a Parigi. Si va sempre piu' diffondendo il sospetto di tradimento, da parte del Governo e della cricca militare, che hanno trascinato il paese in una avventura di guerra, destinata al fallimento per la boria, l'ignavia e l'incompetenza dei generali.

Flourens, con i suoi seguaci del quartiere di Belleville, si impadronisce dello Hôtel de Ville riconquistato poi, in serata, dall'esercito regolare.


GUSTAVE FLOURENS (1838-1871). Studente brillante, a soli 25 anni ottiene una cattedra di Storia Naturale al Collège de France, dalla quale verra' poi allontanato a causa dei suoi insegnamenti atei, materialisti e contrari al regime bonapartista.
La sua partecipazione alle agitazioni politiche gli fruttera' parecchie condanne.
Il giorno stesso della sua uccisione, appare in libreria il suo volume "Parigi Liberata", del quale verranno fatte ben cinque edizioni in un mese.
Ancora oggi e' considerato, dalle sinistre, come un personaggio leggendario.




03/11/1870

Plebiscito a Parigi che approva e conferma i poteri del costituendo Governo di Difesa Nazionale, come era stato proposto il 4 Settembre. I risultati sono stati:
321.000 si
52.000 no
La preponderanza dei voti monarchici/conservatori non lascia presagire nulla della rivoluzione proletaria che cova da tempo a Parigi.

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05-07/11/1870

Elezione delle 20 Municipalita' di quartiere (Arrondissements).

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03/12/1870

Fallimento di una sortita in direzione di Champigny.



21-22/12/1870

Secondo fallimento di un tentativo di penetrazione su Le Bourget.

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05/01/1871

La situazione a Parigi e' particolarmente drammatica; il freddo molto intenso e la fame stanno mettendo a dura prova la popolazione ed i difensori.
A peggiorare la situazione sono iniziati i bombardamenti sulla citta', eseguiti dall'artiglieria prussiana con cannoni a media gittata. In pochi giorni questi bombardamenti provocheranno circa 100 morti e 250 feriti tra i civili che abitano i quartieri disposti sulla riva sinistra della Senna.




FREDDO E FAME.
La fulminea avanzata dei prussiani e l'assedio ferreo stretto a partire dal 18/9/1870, aveva colto la citta' di sorpresa impedendo la formazione di adeguate scorte di alimentari e combustibili.
Dopo qualche settimana la situazione alimentare comincia a farsi drammatica; letteralmente: non c'e' piu' nulla da mangiare!
I primi a fare le spese di questa situazione sono i piccioni, quelli che solitamente animano le piazze ed i giardini cittadini. Vengono impallinati, catturati con le reti o con il vischio sino alla loro totale scomparsa.
Ma e' solo un palliativo. Le vittime successive sono i cani ed i gatti. Macellai ormai disoccupati, si dedicano, debitamente autorizzati, alla loro cattura ed alla macellazione. La Prefettura di Polizia concede licenza a tale Carteret & Cie per l'apertura di una GRANDE BOUCHERIE CANINE E FELINE, in Rue des Halles 32, con tre succursali dislocate presso i piu' importanti mercati di quartiere. Carteret e soci offrono, per qualche tempo e sino ad esaurimento della materia prima, spezzatini, rolatine e cosciotti a prezzi in parte controllati dalle autorita' cittadine.
Oltre a tutto anche l'inverno non perdona; l'Osservatorio Astronomico registra punte di -20 gradi, il che obbliga a sacrificare la mobilia e parte dei giardini pubblici per avere un minimo di riscaldamento.
Le ultime settimane d'assedio si rivelano terribili ed ora tocca ai topi di fogna fornire il minimo indispensabile per sopravvivere. Volenterosi ed intraprendenti fognaroli iniziano, con reti ed altri artifici, una inedita campagna di derattizzazione, riemergendo puntualmente alla luce del sole con cestoni zeppi di ratti morti; altri si assumono il compito di scuoiarli e di sventrarli mettendo poi in vendita, a chi piu' offre, le carni cosi' ottenute: andavano a ruba, tanto puo' la fame! La figura qui' accanto (La coda per la carne di topo), anche se letta in chiave satirica, rende comunque l'idea di quella che era la situazione.

Qualche osservazione estemporanea viene a proposito. Sono ancora molti quelli che si ricordano, come durante gli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, correndo la Repubblica di Salo', in Italia settentrionale si sviluppo' l'allevamento intensivo ed il consumo di milioni di cavie, quelle che solitamente sono utilizzate nei laboratori di ricerca. Se non sono propriamente topi, hanno quanto meno qualche inquietante rassomiglianza.
Quanto ai gatti alcuni li considerano una ghiottoneria. In certi villaggi a ridosso delle Alpi si celebrano annualmente delle vere proprie "sagre del gatto d'allevamento". In tali occasioni parecchi felini finiscono in tegame, alla cacciatora, per la gioia dei loro estimatori.

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18/01/1871

A Versailles, nella Galleria degli Specchi, viene ufficialmente proclamata la nascita dell'Impero Germanico, con a capo il re Guglielmo di Prussia.
Questa proclamazione di un nuovo stato tedesco, insediato in territorio francese, alle porte di Parigi, viene recepito come una nuova cocente umiliazione.

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19/01/1871

Gli assediati tentano una disastrosa sortita in direzione di Buzenval e Montretout. E' un tentativo di forzare il blocco, simile a quello tentato il 28 Ottobre.



Hanno partecipato alla sortita 40.000 uomini, fidando nella copertura che avrebbe potuto offrire, ad ovest, il forte di Mont Valerien.
Questa e la precedente sortita del 28 Ottobre sono stati due eventi disastrosi che hanno causato circa 5000 morti senza alcun tangibile risultato.

Intanto comincia a farsi strada, tra la popolazione stremata, l'idea di una Commune, simile a quella costituita 80 anni prima (Anno II della rivoluzione), dal movimento giacobino.




22/01/1871

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Manifestazione insurrezionale, davanti allo Hôtel de Ville, che provoca la morte di un manifestante (Sapia).




23/01/1871

Jules Favre, a Versailles, comincia a negoziare la capitolazione.

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26/01/1871

Alla mezzanotte viene firmato un armistizio, in base al quale le ostilita' vengono sospese per 21 giorni.
I forti che costituivano le difese esterne di Parigi vengono consegnati ai tedeschi:
- Mont Valerien
- Issy
- Vanves
- Montrouge
Le truppe dell'esercito regolare, di presidio a Parigi, sono disarmate.

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28/01/1871

L'nnuncio dell'armistizio, per quanto deprecato, consente ai parigini di tirare il fiato, dopo le sofferenze di un inverno terribile.

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08/02/1871

Elezione dell'Assemblea Nazionale. Dopo la sparizione di Napoleone III, non e' ben chiaro chi governa legittimamente la Francia e chi ha il potere di negoziare la pace con la Germania.
Il governo che si viene a formare dopo le elezioni e' alquanto incerto ed incapace di costituire una maggioranza stabile.
Sono stati eletti, nei dipartimenti non occupati dai prussiani, rispettivamente:
  • 400 deputati della destra monarchica decisi alla restaurazione dell'Impero e della Monarchia, ed alla firma della pace;
  • 150 deputati della sinistra repubblicana che puntano decisamente ad un rovesciamento istituzionale;
  • 100 deputati del centro con idee molto incerte.

Parigi invece la pensa diversamente; su 43 deputati eletti:
36 sono repubblicani ed ostili al trattato di pace; tra questi alcuni spiccano per le loro idee di estrema sinistra quali: Louis Blanc, Victor Hugo, Gambetta, Garibaldi, Rochefort, Pyat, e Malon. I voti espressi a Parigi sono stati 300000.

Si apre cosi' un divario insanabile tra la Capitale ed il Governo legittimo dell'Assemblea Nazionale, ritenuto una espressione della Provincia rurale retrograda e succube della monarchia e del clericalismo.


Giuseppe Garibaldi non si era mai adattato al pre-pensionamento, impostogli dai Savoia in quel di Caprera. Nel 1870 era sbarcato in Francia, con un gruppo di camicie rosse, per mettersi a disposizione di quanti aspiravano alla Repubblica e combattendo in Borgogna contro i prussiani.




12/02/1871

Prima riunione dell'Assemblea Nazionale a Bordeaux, sistemazione provvisoria del governo.
L'Assemblea sembra ben predisposta all'accettazione di un pace, anche umiliante, e ad un ritorno della monarchia.


Il Governo aveva dovuto trasferire i suoi organi a Bordeaux, a partire dall' 8/12/1870, sotto l'incalzare delle armate prussiane.

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15/02/1871





La risposta del Governo non si fa attendere ed e' del tutto impopolare; viene soppresso il soldo di franchi 1,50 riconosciuto e necessario alle Guardie Nazionali, durante l'assedio prussiano.


Il soldo della Guardia Nazionale andava da 1,50 franchi a 2,75 per quelli che avevano diritto agli assegni familiari.

Costituzione provvisoria della Federazione della Guardia Nazionale (definitiva il 3/3/1871). E' l'inizio di una guerra sorda tra Parigi ed il Governo legittimo.




17/02/1871

L'Assemblea Nazionale designa Adolphe Thiers come capo del potere esecutivo del nuovo Governo di Difesa Nazionale e Grèvy come presidente dell'Assemblea.
Adolphe Thiers non ha mai goduto di buona fama presso i parigini, da sempre ritenuto di essere un fautore del conservatorismo. Viene subito ribattezzato come "Thiers I, re dei capitolardi".


ADOLPHE THIERS (1797-1877) - Uomo politico, giornalista e storico; una delle figure politiche piu' ambigue del 1800 francese.
Fondatore e direttore del giornale di opposizione (a cosa?) Le National, si fa "apostolo" di una monarchia parlamentare ed appoggia l'ascesa al trono di Luigi-Filippo d'Orléans.
Ministro degli Interni, dal 1832 al 1834, reprime senza esitazione le insurrezioni republicane di Lione e di Parigi, di questi anni.
Capo del Governo dal 1836 al 1840, entra in contrasto con la monarchia e viene silurato e sostituito con Guizot.
Tornato in politica, dopo qualche anno di assenza, sostiene la candidatura a Presidente della Repubblica di Luigi Napoleone che, dopo il colpo di stato del 2/12/1851, lo caccia dal paese.
Rientrato in Francia, viene eletto deputato a Parigi e stigmatizza (coerenza a parte) le politiche di Luigi Napoleone, alias Napoleone III.
Nel 1871 assume, nei confronti della Commune di Parigi, un atteggiamento ferocemente ostile e promuove atti di sanguinosa repressione nei confronti della citta'; questo gli fruttera', nell'Agosto 1871, l'elezione a Presidente di quella Repubblica che ha sempre osteggiato. Le sue ambiguita' politiche lo costringeranno, nel 1873, ad abbandonare definitivamente la vita pubblica.

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24/02/1871

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Al Casino di Vauxhall (Rue de la Douane) viene tenuta un'assemblea di 2000 delegati della Guardia Nazionale. Nel corso delle discussioni viene proposta la costituzione di una "Federazione della Guardia Nazionale" che riunisca tutte le legioni che presidiano gli arrondissements e ne garantiscono la sicurezza. La proposta viene accettata.

Manifestazioni sulla spianata della Bastiglia. Parigi e' in una situazione di insurrezione latente e di anarchia amministrativa; i Municipi degli arrondissements si sono resi indipendenti dal potere centrale e vengono gestiti in autonomia da Comitati Popolari di Quartiere.




26/02/1871

Firma a Versailles dei preliminari di pace, che verranno ratificati dall'Assemblea Nazionale l'1/3/1781.

La Guardia Nazionale raduna i propri 400 cannoni a Montmartre e nel quartiere di Belleville.


Si trattava di cannoni fabbricati, in buona parte, con i fondi di una sottoscrizione popolare, patrocinata da Victor Hugo, durante l'assedio prussiano.




27/02/1871

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Un centinaio di battaglioni della Guardia Nazionale sfila in piazza della Bastiglia, al canto della Marsigliese, per commemorare l'anniversario della proclamazione della II Repubblica, avvenuta nel 1848.




01-03/03/1871

L'Assemblea Nazionale, nella sua sede provvisoria di Bordeaux, ha ratificato i preliminari del trattato di pace, con 545 voti favorevoli e 107 contrari; le condizioni, imposte dai tedeschi, sono talmente dure che alcuni deputati si dimettono per protesta: Gambetta,Victor Hugo, Pyat, Rochefort e Malon.

I tedeschi occupano, per tre giorni, i Champs-Elysées; il quartiere si spopola e tutta la citta' si ricopre di bandiere nere.
Si temevano manifestazioni popolari che avrebbero potuto degenerare in un massacro. Per fortuna i cittadini obbediscono all'invito alla calma riportato sul cosidetto Manifesto Nero, affisso a cura del Comitato Centrale della Guardia Nazionale.


L'occupazione prussiana di Parigi e' stato un atto del tutto simbolico, previsto in una clausola del trattato di armistizio. In pratica, malgrado l'assedio, i prussiani non erano mai riusciti ad entrare nella citta'; bisognava dunque dare alle truppe tedesche un "contentino".

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03/03/1871












L'Assemblea Nazionale controbatte l'iniziativa nominando d'autorita' il generale Aurelle De Paladines come comandante in capo della Guardia Nazionale; una provocazione pericolosa essendo antica prerogativa della Guardia eleggere , in piena liberta', i proprii ufficiali.
L'Assemblea Nazionale nomina inoltre il generale bonapartista Vinoy governatore militare della Capitale, al comando del presidio dell'Esercito regolare dislocato in citta'.


Costituzione della Federazione Repubblicana della Guardia Nazionale nei termini e con le caratteristiche previste il 24 Febbraio, durante l'assemblea al Casino di Vauxhall. Scopo fondamentale: la difesa della Repubblica intesa come unica forma di governo possibile.
La Federazione puo' ora contare su 180.000 fucili e 400 cannoni.
La 1ª Internazionale Socialista partecipa alla Federazione, rappresentata dai suoi delegati Varlin, Pindy e Bouit.




10/03/1871

L'Assemblea decide il proprio trasferimento a Versailles, ormai evacuata dai prussiani, togliendo a Parigi la prerogativa di Capitale della nazione.

Inoltre l'Assemblea revoca i provvedimenti, presi nel Luglio 1870, sulla sospensione degli affitti e delle scadenze commerciali. Questo getta lo scompiglio in tutte le attivita' commerciali di Parigi e pone le premessa per centinaia di fallimenti, vista la scarsita', ormai cronica, di denaro circolante.


La manovra sul contenimento dei canoni di affitto si era resa necessaria, da tempo ed indipendentemente dagli eventi bellici, a seguito degli sventramenti, ordinati dal Barone Haussmann, di molti antichi quartieri, per una moderna sistemazione urbanistica.
La scarsita di alloggi che si era venuta a creare aveva provocato un aumento dei canoni di affitto del 60-70%.

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11/03/1871

Il generale Vinoy, forte dell'appoggio dell'Assemblea Nazionale, non perde tempo e ordina la soppressione di 6 giornali di matrice rivoluzionaria e la chiusura dei clubs politici di Parigi.

Blanqui e Flourens, esponenti della sinistra rivoluzionaria, si danno alla macchia e vengono condannati a morte in contumacia.


I "Clubs", libere associazioni politiche di cittadini, molto importanti durante la Grande Rivoluzione, dopo la restaurazione erano praticamente scomparsi; vengono riscoperti durante la Commune e tengono le loro riunioni, solitamente di sera, in chiese destinate a tale scopo. L'ingresso varia da 1 a 5 soldi, a copertura delle spese di illuminazione.

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15/03/1871

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Elezione del Comitato Centrale della Federazione della Guardia Nazionale.




16/03/1871

Thiers si installa a Parigi per "pacificare" la citta'.



17/03/1871

Thiers riunisce a Parigi un Consiglio dei Ministri: si decide di togliere i cannoni della Guardia Nazionale da Montmartre, da Belleville e da Buttes Chaumont.

In previsione di questa manovra ordina l'arresto immediato di Blanqui, in Provincia. Cerca con questo di neutralizzare uno dei suoi piu' pericolosi avversari. Processato e condannato per sedizione, Blanqui restera' in carcere sino al 1877.

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Sabato 18/03/1871 * 1º Giorno



































































Nel primo pomeriggio viene dato ordine alle truppe governative di ripiegare sulla Scuola Militare, presso il Campo di Marte.
Visto l'esito dell'azione e temendo il peggio, Thiers da ordine al governo di ripiegamento generale su Versailles e scappa da Parigi scortato da una squadra di gendarmi.
In un primo momento non tutti i ministri lo seguono; molti si vergognano delle loro paure e delle loro debolezze. Si convinceranno alla fuga quando vedranno sorgere, in vari punti della citta', le prime rudimentali barricate. In serata la folla occupa pacificamente le principali caserme cittadine, ormai evacuate, e la Prefettura di Polizia.

Fallimento della ripresa dei cannoni. Thiers tenta di far togliere i cannoni, appartenenti alla Guardia Nazionale parigina, concentrati a Montmartre, a Buttes Chaumont ed a Belleville, ma Parigi si solleva.
Doveva essere un colpo di mano, a sorpresa, previsto per le ore tre del mattino, ma il comando dei governativi ha sbagliato nel predisporre il necessario per la discesa dei cannoni lungo i ripidi pendii della collina di Montmartre: attacchi, cavalli, ecc. La sorpresa scade cosi' in una serie di disordini, di esitazioni e di rumori tali da risvegliare la gente dei quartieri, che si oppone al trasferimento dei mezzi.
In nottata erano stati affissi dei manifesti del governo che si pensava fossero utili a calmare la folla, gettando il discredito sulla Guardia Nazionale e sul suo Comitato Centrale.
Era stato previsto l'impegno di circa 10.000 soldati governativi, parte dei quali collocati in punti strategici della citta', per sedare eventuali tumulti.
Qualche ufficiale ordina ai soldati di sparare ma questi rifiutano e fraternizzano con la folla.
Nel corso del trambusto, vengono fatti prigionieri due generali governativi: Clément Thomas e Lecomte. In serata verranno trascinati a Montmartre, dalla folla inferocita, e fucilati senza processo, dalla Guardia Nazionale, contro un muro di Rue des Rosiers (oggi Rue du Chevallier De La Barre).





Avrebbe potuto essere solo un incidente, invece la capitale, stravolta da mesi di assedio prussiano, umiliata dalla disfatta, dall'armistizio e dal sospetto di tradimento dell'esercito governativo, si rivolta decisamente.

Se la fucilazione di Lecomte e' stata una rabbiosa reazione contro il tentato colpo di mano del governo, quella di Thomas e' dovuta ad una vendetta a lungo meditata. Nel 1848, Thomas era stato il responsabile di una dura repressione della insurrezione proletaria e il popolo non aveva ancora dimenticato il triste episodio.




Domenica 19/03/1871 * 2º Giorno

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Parigi e', per ora, abbandonata a se stessa. Il Comitato Centrale Provvisorio, installato allo Hôtel de Ville e un po' frastornato dal potere improvviso che si trova a gestire, annuncia le elezioni per dotare Parigi di un Consiglio della Commune.
Tra i primi provvedimenti si hanno:
- ripristino del blocco delle scadenze commerciali e degli affitti
- abolizione delle norme restrittive che erano state stabilite durante lo stato d'assedio
- liberazione dei detenuti politici
- soppressione dell'esercito regolare (che ormai ha lasciato la citta'), affidando interamente la difesa alla Guardia Nazionale.

Tentativo di conciliazione tra i sindaci degli arrondissements ed i deputati di Parigi, che fanno pur sempre parte dell'Assemblea Nazionale e non sempre condividono le proposte rivoluzionarie dei sindaci stessi.




Lunedi 20/03/1871 * 3º Giorno

L'Assemblea Nazionale e' ormai definitivamente sistemata a Versailles che diventa, di fatto, la capitale della Francia.
Nei giorni a seguire, molti funzionari ed impiegati dei ministeri e degli enti pubblici, seguiranno l'Assemblea Nazionale ed il Governo a Versailles, creando in tal modo una grave carenza di personale amministrativo, alla quale la Commune dovra' sopperire con ingenti sacrifici. Le sedi ministeriali di Parigi sono praticamente deserte; solo un impiegato su 4 e' rimasto al suo posto.
L'esodo degli impiegati pubblici a Versailles ha generato una situazione caotica; i prezzi salgono alle stelle. La carenza di locali disponibili obbliga il Governo di Versailles a mettere in congedo retribuito i due terzi del personale.

Il Comitato Centrale Provvisorio ordina alla Guardia Nazionale di occupare i forti che costituiscono la difesa esterna di Parigi:
- Ivry
- Bicêtre
- Montrouge
- Vanves
- Issy.




Martedi 21/03/1871 * 4º Giorno

Le truppe dell'Assemblea Nazionale occupano il forte di Mont-Valèrien.

Prima manifestazione degli Amici dell'Ordine; si tratta di un movimento conservatore, dai tratti non ben definiti, ostile alle idee repubblicane.

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Mercoledi 22/03/1871 * 5º Giorno

Manifestazioni violente degli Amici dell'Ordine represse a Place Vendôme dalla Guardia Nazionale.

L'Assemblea Nazionale ha respinto l'istanza, presentata da alcuni deputati di Parigi, affinche' venga riconosciuta la legittimita' del Consiglio Municipale di prossima elezione, ed il diritto della Guardia Nazionale di eleggere i proprii ufficiali. L'Assemblea oppone un rifiuto netto a questa che potrebbe essere una possibile riconciliazione ed un una pacifica coesistenza di un Governo monarchico con una capitale a statuto privilegiato.

Manifestazioni insurrezionali in molte citta' della Provincia. A Lione viene proclamata la Commune che pero' avra' vita breve.




Giovedi 23/03/1871 * 6º Giorno






Intanto a Versailles Thiers cerca di riprendere in pugno la situazione mandando in Provincia centinaia di telegrammi che predicono una breve vita per il movimento parigino. Cerca anche di rincuorare la truppa disorientata distribuendo maggiori razioni di cibo.

A Parigi il manifesto Mort aux Voleurs inasprisce le pene a carico di chi approfitta della situazione per rubare e saccheggiare. Anche il gioco di azzardo, praticato sulla pubblica via, viene proibito.




Venerdi 24/03/1871 * 7º Giorno

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In Provincia Narbonne e Saint Etienne proclamano la Commune; mancando pero' di idee chiare, queste iniziative saranno destinate a vita assai breve.

Il Comitato Centrale della Guardia Nazionale formula solennemente il giuramento di vegliare su Parigi e di difenderla da tutti gli attacchi.




Sabato 25/03/1871 * 8º Giorno

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Vista la resistenza di alcuni sindaci legalisti di quartiere, che cercavano di ritardare le elezioni, il Comitato Centrale ordina lo svolgimento immediato delle stesse, in ragione di un Consigliere ogni 20000 abitanti.




Domenica 26/03/1871 * 9º Giorno

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Hanno luogo in tutti i quartieri di Parigi (arrondissements) le elezioni della Commune.


L'affluenza alle urne non e' stata entusiasmante: mediamente il 45% degli aventi diritto al voto. Sono stati espressi 229169 voti; la flessione, rispetto alle elezioni di febbraio, e' stata causata dal fatto che molti cittadini, di tendenza realista, hanno lasciato Parigi per stabilirsi a Versailles. Stranamente le donne sono state escluse dal voto.
Sono stati eletti 80 consiglieri (compreso Blanqui, il quale e' in carcere dal 17/03); molti consiglieri appartengono a correnti moderate quali monarchici, ecc.

LOUIS-AUGUSTE BLANQUI (1805-1881). Nato per fare il rivoluzionario; e' a lui che si deve il motto "Ne dio, ne padroni".
Grande teorico del "colpo di mano" operato da pochi ma decisi patrioti, le sue teorie rivoluzionarie gli frutteranno parecchi anni di carcere.
Alla sua morte 100.000 persone hanno seguito il suo funerale, confermandolo come uno dei piu' grandi rivoluzionari francesi del XIX secolo.




Martedi 28/03/1871 * 11º Giorno
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Solenne proclamazione della Commune sulla piazza dello Hôtel de Ville, davanti ad una folla di 100.000 persone.
Quindici consiglieri di correnti moderate si dimettono per protesta contro l'impostazione del governo cittadino nella fattispecie di Commune Repubblicana.

Le iniziative che questa Commune prendera', nel corso della sua breve esistenza, saranno molte e significative, ma la mancanza di tempo impedira' di renderle concrete.


I deputati parigini e i consiglieri della Commune si distingueranno, dai comuni cittadini, con apposite fascie rosse e con particolari medaglie distintive.
Anche senza le dimissioni dei quindici consiglieri moderati (che dovranno essere rieletti), la maggioranza della sinistra repubblicana e' confermata.

Sono usciti eletti:
- 33 operai
- 5 piccoli imprenditori
- 14 impiegati
- 12 giornalisti
- 15 professionisti (avvocati, medici, ecc.)
L'operaio Varlin ha ottenuto da solo un decimo di tutti i voti cittadini, risultando eletto in tre diversi arrondissements.




Mercoledi 29/03/1871 * 12º Giorno

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Prima seduta della Assemblea della Commune; in totale le sedute saranno 57.
Parigi viene dichiarata "Citta' Libera" repubblicana (qualcosa di analogo a quanto stabilito per il Distretto di Columbia e per Washington).

Remissione dei canoni di affitto relativi ai mesi di Ottobre 1870, Gennaio 1871 ed Aprile 1871. Prolungate anche le scadenze commerciali che verranno assolte con 12 pagamenti trimestrali, senza interessi. (Decreto).

L'Assemblea Communale procede alla costituzione di varie commissioni. Occorre far fronte ai problemi piu' urgenti, attribuendo poteri e responsabilita' ad opportune commissioni che praticamente costituiranno i vari ministeri della nuova Repubblica di Parigi:
- Commissione Militare (della Guerra) - (Bergeret)
- Commissione per le Relazioni Esterne - (Grousset)
- Commissione per la Sicurezza Generale - (Ferré)
- Commissione della Giustizia - (Protot)
- Commissione delle Finanze - (Jourde)
- Commissione per l'Insegnamento - (Vaillant)
- Commissione per la Sussistenza - (Viard)
- Commissione dei Servizi Pubblici - (Andrieu)
- Commissione del Lavoro - (Frankel)
ed infine:
- Una Commissione Esecutiva, composta di nove delegati (una persona per ognuna delle specifiche commissioni elencate) con il compito di coordinare il tutto.
Organo di governo supremo della Commune resta comunque l'Assemblea Communale composta dai Consiglieri regolarmente eletti il 26 Marzo 1871.

Occorre anche ricordare un Comitato di Assistenza Pubblica, diretto da Camille Treillard, con il compito di curare il buon funzionamento degli ospedali, l'assistenza agli indigenti ed altre attivita' di pubblico sostegno.


Per quanto riguarda le finanze, le spese sostenute dalla Commune sono state calcolate pari a circa 42 milioni di franchi per:
- Paghe alla Guardia Nazionale
- Stipendi agli impiegati pubblici
- Pensioni ai feriti, alle vedove ed agli orfani di guerra
- Altre
tutto questo a fronte di entrate pari a:
- 2 milioni per imposte versate dalle 5 Societa' ferroviarie di Parigi
- 24 milioni per dazi ed imposte dirette
il tutto per un totale di 26 milioni; il disavvanzo e' stato coperto con anticipazioni di cassa fatte dalla Banca di Francia.

Le funzioni ed il comportamento della Banca di Francia, durante il periodo della Commune, hanno sempre rappresentato un rompicapo per gli studiosi.
Mentre le funzioni ministeriali sono state assorbite e gestite dalle varie "Commissioni", create dalla Commune il 29 Marzo, la Banca di Francia ha conservato una sua autonomia, mantenendosi in equilibrio tra la Commune stessa ed il Governo di Versailles. Nello stesso tempo in cui faceva fronte alle esigenze monetarie della Commune, ha versato al Governo di Versailles la bella cifra di 257.637.000 di franchi.
Qualcuno ha visto in questa autonomia uno degli errori che hanno causato il fallimento della Commune.




Venerdi 31/03/1871 * 14º Giorno

I versagliesi, al comando del generale Gallifet, effettuano una puntata in direzione di Courbevoie, mentre i federati rafforzano le loro difese erigendo una barricata sul ponte di Neuilly.

L'Assemblea della Commune nomina il delegato Puidy governatore del palazzo dello Hôtel de Ville, con il compito di garantirne il funzionamento e predisporre i mezzi per una eventuale difesa dell'edificio.


Dal "Journal Officiel" della Commune:
.....una nuova era e' cominciata, l'era dei lavoratori, novus ordo saeculorum, come dicono gli Americani. E' la lotta del vecchio mondo contro il nuovo; della tradizione monarchica-governativa, pontificale, possidente e militare contro l'idea della liberta'.




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