APPENDICI


S = STORIA
M = MITO
I = IPOTESI


App. 005 - GIUSEPPE (IL MITO)
*
Nato a Betlemme nel 656(a.u.c.)
Morto a Nazaret il 20 luglio del 767(a.u.c.) all'eta' di 111 anni.
Appartenente alla tribu di Giuda, secondo dottrina, era figlio di Giacobbe a sua volta discendente di Davide.
Esercitava l'attivita' di falegname, carpentiere, artigiano edile ma pare fosse anche investito di qualche prerogativa sacerdotale presso il Tempio di Gerusalemme; cosa poco probabile non essendo levita.
Si sposa, in prime nozze, all'eta' di 40 anni e mette al mondo 8 figli:
- Giuda (Tommaso, Taddeo)
- Joseto
- Simeone (Simone)
- Giacomo (detto il Minore)
- Lidia
- Assia (Lisia)
- Tamara
- Ester
Resta vedovo a 89 anni (745 a.u.c.), dopo 49 anni di matrimonio, quando Giacomo il Minore e' ancora in tenera eta'.
A 90 anni (746 a.u.c.) il sommo sacerdote del tempio gli affida in custodia Maria, con regolare contratto di fidanzamento, in attesa delle previste nozze.
All'eta' di 109 anni, passato indenne attraverso gli eventi messianici che hanno coinvolto la famiglia, si ritira a vivere con Maria e con i figli Giacomo il Minore e Giuda, essendo tutti gli altri figli ormai sposati.
A 110 anni (766 a.u.c.) un angelo lo avvisa che dovra' morire entro un anno. Dopo la sua morte, gli angeli avvolgono la sua anima in un panno di seta e la portano in cielo. Il corpo invece viene sepolto nella stessa tomba del padre Giacobbe.
Una supposta genealogia mitica:

Davide | | | (....?) Giacobbe | | |______________| | | Giuseppe _____________________|__________________ | | + + (....?) (Maria) | | Simeone Gesu : : Giuda Giovanni(?) : Joseto : Giacomo Min. : Tamara : Ester : Assia : Lidia

Vedere anche (App. 010-LA FAMIGLIA DI MARIA)
(Rif. 055)


App. 010 - LA FAMIGLIA DI MARIA (IL MITO)
*
GIOACCHINO, il padre:
originario della Galilea e appartenente alla tribu di Giuda. Proprietario di mandrie e greggi, era considerato immensamente ricco (non c'era altri come lui nel popolo d'Israele). La sua ricchezza era tale che gli permetteva di essere molto generoso, tanto da dividere i suoi proventi in tre parti:
- una parte da destinarsi ai poveri
- una parte veniva versata al clero
- il rimanente era dedicato alle esigenze famigliari e dei dipendenti.
Si era sposato a venti anni con
ANNA, la madre:
figlia del sacerdote Isachar, originaria di Betlemme, tribu di Levi. Per i primi venti anni di matrimonio non ebbe figli, per infecondita' del marito. Come donna era ritenuta molto avvenente, tanto che dopo la nascita di Maria e la morte di Gioacchino, si sposa altre tre(?) volte e ricupera il tempo perduto, generando altri otto figli.
(Rif. 025,035,050)
Dopo la morte di Gioacchino, Maria (figlia unica) avrebbe quindi ereditato una immensa fortuna; fatto alquanto stridente con il racconto della vita di privazioni, che si ricava dagli autori, canonici e non. E poi perche' avrebbe dovuto sposare un presunto nullatenente (di 90 anni) con tutto cio' che le sue ricchezze potevano permetterle in fatto di matrimonio?
Infine, a rincarare la dose dei dubbi, abbiamo Maometto, che nel suo Corano, identifica Maria come discendente della famiglia di AMRAM.
(Rif. 135)
La genealogia che segue e' ricavata da quanto -vero o fantasioso- gli autori riportano nei loro vari testi ed e' tutta da verificare.

Isachar + (....?) | | _____________________|_________________ | | | | Anna Emerina | + | (.....?) _________________|____________________________ | | | | | | + + + + | (Gioacchino) (Salome) (Cleofa) (.....) | | | | | | | | | (?) | Maria (a) Maria (b) Maria (c) Elisabetta Verg. di Salome di Cleofa + + + + (Zaccaria) (Giuseppe) (Zebedeo) (Alfeo) | | | | GESU | | GIOVANNI : | | BATTISTA Giovanni Giacomo Giacomo (?) Il Maggiore Il Minore : : Giovanni Giuseppe Evangelista Il Giusto : Filippo : Giuda Taddeo : Simone : Cleofa J.

Secondo alcuni autori, a)-b)-c) dovrebbero essere le Tre Marie canoniche; secondo altri invece il gruppo dovrebbe comprendere Maria Maddalena ed escludere Maria di Salome.
Quanto a Giovanni(?) vedere anche (App. 005-GIUSEPPE)


App. 011 - IL NOME DI GESU (IL MITO)
*
Una tabella che riporta alcuni dei nomi e degli appellativi con i quali viene comunemente indicato il personaggio GESU.

ITALIANOARAMAICOEBRAICOGRECO

Gesu

Jeshoua

Jeshu

Iesus

.

Yehoshua

..

Il Nazareno

Nazoraios

Ha-Nozri

Nazoraios

Il Cristo

..

Christos

Il Messia

Mashiah

Mashiha

.

Il Maestro

.

Rabbi

.

L'Emanuele(Dio con noi)

.

Immanuel

.

Il Galileo

..

Galilaios

Il Salvatore

.

Jehshua

Soter

Figlio di Dio

Bar-Abba

..

Figlio del Padre

Bar-Abba

..

Figlio del Maestro

Bar-Naba

..

Figlio di Giuseppe

.

Jeshu ben-Yoseph

.


App. 012 - FONTI MITICHE (IL MITO)
*
Gli autori dei testi fondamentali del cristianesimo non hanno dovuto lavorare molto di fantasia per infiorare i loro scritti di motivazioni sovranaturali, ad uso e meraviglia di quanti disposti a crederci. Essi hanno attinto, a piene mani, da leggende orientali, all'epoca ben note a Roma che, con grande condiscendenza, ospitava e tollerava sette e riti di svariata natura e provenienza. Uno dei punti di merito dei conquistatori romani e' sempre stato quello di rispettare i culti praticati nei paesi occupati, senza cercare di introdurre una religione "ufficiale" di stato che, d'altro canto, nemmeno esisteva.

E' del tutto evidente che la maggior parte dell'impianto mitico cristiano si basa su diverse credenze, specialmente per cio' che concerce i concetti di trinita', spirito santo, apostoli e seguaci, ecc. Il concetto di trinita', in particolare, ha anche degli innegabili ed inequivocabili agganci con la trimurti induista.
*
Non si puo' ignorare che tutti gli dei del sole pre-cristiani hanno, quasi tutti, in comune:
- un dio come padre;
- una vergine come madre;
- la loro nascita era stata annunciata da una stella;
- sono nati intorno al solstizio d'inverno;
- hanno avuto dei tiranni che hanno cercato di ucciderli;
- hanno cercato di ucciderli con estesi infanticidi;
- hanno avuto una morte violenta;
- sono risorti dalla morte;
- quasi tutti sono stati visti dopo la risurrezione;
- si sono trattenuti sulla terra per 40 giorni.
Il tutto confermato da San Giustino Martire in una sua lettera ai pagani.
P.Campbell
(Rif. 160)
*
Il mito degli angeli cristiani deriva da precedenti credenze zoroastriane, mentre il mito dei diavoli trova la sua origine nei Deva induisti.
Lo scienziato tedesco Max Muller (Oxford University), autore di un'opera nel campo della mitologia comparata, sostiene che tutti gli antichi miti delle culture protoindoeuropee, o ariane, come quelli zoroastriani, indiani, greci derivano in sostanza da miti primitivi imperniati sul culto del sole.
(Rif. 446)
*
Un mito, di per se, non e' una cosa malvagia. Ha un potere allegorico e metaforico. Puo' accrescere il godimento del cliente. Puo' essere essenziale per i risultati. Fu utile, per esempio, il mito del diritto divino dei re. E sono utili i miti del Natale, della Pasqua e quelli di altre religioni.
Ma c'e' una regola, non scritta, che separa il professionista dal dilettante; l'adepto dal profano. Solo il secondo e' ingannato dai miti. Il primo no.

(R.Hersh)
*
Indagando un poco sui singoli aspetti rileviamo che:
In fatto di annunciazioni Maria non e' stata la sola ad usufruirne, abbiamo anche:
- SARA (moglie di Abramo) per la nascita di Isacco
- ANNA (moglie di Gioacchino) per la nascita di Maria
- ELISABETTA (moglie di Zaccaria) per la nascita di Giovanni Battista
*
Sulla morte e risurrezione (dopo tre giorni, o al terzo giorno) si ricordano:
- MITRA (Persia)
- OSIRIDE (Egitto)
- THAMMUZ (Mesopotamia)
- ADONE (Siria)
- ATTIS (Frigia)
- DIONISO (Grecia)
- ERCOLE (Grecia)
Ercole, in particolare, figlio del dio Zeus e della fanciulla Alcmene, dopo la risurrezione, sale direttamente all'Olimpo con le prerogative di un dio tra gli dei.
Ed ancora ATALIDE, figlia di Mercurio, che moriva e resuscitava tutte le volte che le faceva comodo.
*
Sul parto verginale si registrano:
- ISIDE che genera HORUS (Egitto)
- MYLITTA che genera THAMMUZ (Mesopotamia)
- ISHTAR che genera ADONIS (Siria)
- NANA che genera ATTIS (-200 e.v.) dopo aver mangiato un frutto speciale
- DANAE che genera PROMETEO, fecondata da una pioggia d'oro
- DEVAKI che genera KRISNA (c.-1200 e.v.)
ed altri ancora, dalla mitologia induista.
*
Quasi tutti gli "dei/salvatori" del passato sono nati in una grotta.
Le grotte erano universalmente considerate come il grembo della terra, quindi un posto logico ed ideale per la nascita simbolica di un dio o per una rigenerazione.
*
Sulla nascita al 25 Dicembre:
occorre ricordare che questa data (solstizio d'inverno!) coincide, almeno nell'emisfero settentrionale, con la fine della caduta del sole sull'orizonte e con l'inizio della sua rinascita. Questa data e' sempre stata considerata, presso tutte le civilta' primitive, come un giorno fausto che preludeva al ritorno della buona stagione. Un giorno ideale per far nascere un dio! Si riteneva che in questo fatidico giorno fossero nati:
- OSIRIDE (Egitto)
- HORUS (Egitto)
- TAMMUZ (Mesopotamia)
- MITRA (Persia)
- FREYR (Scandinavia)
- BACCO-DIONISO (Grecia)
- ADONE (Siria)
- SHAMASH (Vicino Oriente)
- QUETZALCOATL (Messico)
- BACAB (Yucatan)
- HUITZILOPOCHTLI (C.America)

La ricorrenza della nascita di Gesu e' stata fissata al 25 Dicembre dal papa Giulio I, intorno al 337 e.v., su sollecitazione di Costantino I, per eliminare la festa pagana dei Saturnali (anche: festa del sole, rinascita del sole, natale del sole invincibile, Dies Natalis Solis Invicti).
Ovviamente non tutti sono d'accordo; alcune sette cristiane di matrice ortodossa celebrano questa ricorrenza il 6 Gennaio.
Sul giorno e sul mese di nascita di Gesu sono state formulate, nel corso dei secoli, oltre cento ipotesi (136) che proponevano, di volta in volta, date come:
- Gennaio 6 (Clemente Alessandrino)
- Gennaio 10 (...)
- Febbraio xx (...)
- Marzo 28 (S.Cipriano in disputa con S.Ippolito)
- Aprile 23 (S.Ippolito in disputa con S.Cipriano)
- Maggio 10 (Clemente Alessandrino)
- Settembre 15 (Lighfoot)
*
Sulle manifestazioni astrali:
- anche ZARATHUSTRA e' nato mentre era in corso una congiunzione di pianeti; il vecchio cammelliere e' nato a Battra (nord-est della Persia) nel -630(e.v.). Filosofo e profeta ha fondato una religione monoteista (quella dei Parsi) basata sul testo sacro Avesta. Attualmente questa religione conta circa 32500 adepti in Iran ed altri sparsi nell'India.
*
Sulla risurrezione:
- gli iniziati ad antichissimi culti, sorti in Persia, Mesopotamia ed Egitto, ritenevano di poter prendere contatto con l'aldila' facendosi seppellire vivi, in stato di sonno ipnotico, in una cripta ed a volte in compania di altri morti, per tre o quattro giorni. Alcuni, che si risvegliavano in anticipo, ne uscivano completamente pazzi.
*
Gesu non e' stato il solo ad essere inviato sulla terra come salvatore del mondo. Prima di lui se ne contano almeno altri 26, tra i quali Krisna, Mitra, Zoroastro ecc.
Occorre inoltre ricordare che KRISHNA (incarnazione terrena di VISHNU), come salvatore e' apparso almeno 1200 anni prima che i vangeli fossero concepiti.
*
La volonta' dei Deva fu compiuta; tu concepisti nella purezza del cuore e dell'amore divino. Vergine e madre salve! Nascera' da te un figlio e sara' il salvatore del mondo. Ma fuggi, poiche' il re Kansa ti cerca per farti morire col tenero frutto che rechi nel seno. I nostri fratelli ti guideranno dai pastori, che stanno alle falde del monte Meru....ivi darai al mondo il figlio divino....
(Rif. 165,345)
*
E' improprio definire la teologia cristiana come monoteista. La religione induista (certo non monoteista) annovera 3306 divinita' maggiori e minori. Il cristianesimo ne contava, anni fa, circa 1350 (santi, beati ed altre entita' in grado di compiere interventi di natura divina).
Per l'esattezza a questi ne vanno aggiunti altri 465 proclamati dal solo papa Wojtyla, negli ultimi 24 anni di pontificato. Quindi, salvo errori ed omissioni, il totale ammonterebbe, per ora (17/6/2002), a 1815.
(Rif. 440)
*
L'UNZIONE: e' un rito antichissimo con diverse valenze:
- in oriente, mediante questo atto, i re ittiti ed i nobili egiziani venivano consacrati alle loro divinita';
- nel caso specifico di Gesu, l'unzione attribuiva al soggetto dignita' regale, secondo antiche tradizioni bibliche a partire da Saul unto come re d'Israele.
(Rif. 130)

IL BATTESIMO: anche questo e' un rito molto antico con significato di "immersione purificatrice". Era praticato, presso molti popoli, dai sacerdoti a favore degli iniziati ai diversi culti: Gli induisti praticano qualcosa di analogo, nel fiume Gange, da tempo immemorabile.
*
TAVOLA RIEPILOGATIVA degli dei mitici che hanno influito sulle origini delle credenze cristiane (escluso ovviamente quelli americani):

Divinita

Area

Paternita

Maternita

Nascita

Resurr.
3 GG.

...

Nome

Vergine

Luogo

Anno

25/12

.

Adonis

Siria

.

Ishtar

Si

..

Si

Si

Atalide

Grecia

Mercurio

.....

(Si)

Attis

Frigia

.

Nana

Si

.

-200

.

Si

Bacab

America

.

Chiribirias

...

Si

.

Baldur

Scandinavia

......

(40gg.)

Dioniso

Grecia

..

Si

Stalla

.

Si

Si

Ercole

Grecia

Zeus

Alcmene

....

Si

Freyr

Scandinavia

Odino

Freya

...

Si

.

Horus

Egitto

Osiride

Iside

Si

..

Si

.

Huitzilopochtli

America

.....

Si

.

Indra

Tibet

..

Si

.

-700

..

Isacco

Palestina

Jhwh

Sara

No

....

Krishna

India

(Vishnu)

Devaki

Si

.

-1200

.

Si

Mitra

Persia

..

Si

Stalla

-600

Si

Si

Osiride

Egitto

.....

Si

Si

Perseo

Caucaso

.

Danae

Si

....

Quetzalcoatl

America

.....

Si

.

Samhein

Irlanda

.... ..

Si

Sansone

Palestina

Jhwh

.

No

....

Shamash

Palestina

.....

Si

.

Thammuz

Mesopotamia

.

Mylitta

Si

..

Si

Si

Zoroastro

Persia

..

Si

.

-630

..


App. 013 - VANGELI (IL MITO)
*
Tutti i fatti, gli eventi, e quant'altro catalogato come "Mito" sono stati ricavati dalle seguenti fonti:
FONTI CANONICHE
- Vangelo secondo Matteo
- Vangelo secondo Marco
- Vangelo secondo Luca
- Vangelo secondo Giovanni
- Atti degli apostoli di Luca
- Lettere apostoliche
- Apocalisse di Giovanni
*
VANGELI APOCRIFI
- Proto vangelo di Giacomo
- Vangelo dello pseudo Tommaso
- Vangelo dello pseudo Matteo
- Vangelo dell'infanzia arabo-siriaco
- Vangelo dell'infanzia armeno
- Libro sulla nativita' di Maria
- Storia di Giuseppe il falegname
- Vangelo degli ebioniti
- Vangelo dei nazarei
- Vangelo degli ebrei
- Vangelo di Pietro
- Vangelo di Nicodemo
- Ciclo di Pilato (anafora, paradosis e morte)
- Dichiarazione di Giuseppe d'Arimatea
- La vendetta del Salvatore
- Vangelo di Bartolomeo
- Dormizione della S.Madre di Dio, di Giovanni il Teologo
- Transito della Beata Vergine, dello pseudo Giuseppe d'Arimatea
*
VANGELI GNOSTICI DI NAG HAMMADI
- Vangelo di Tommaso
- Vangelo di Filippo
- Vangelo della verita'
*
VANGELI DUALISTICI
- Libro di Giovanni Evangelista
*
ATTENDIBILITA E COMMENTI
Per quanto concerne i vangeli in generale occorre ricordare:

a) che si tratta di opere di fede, finalizzate alla diffusione di un credo, chiuse nel loro contesto e quasi sempre in disaccordo con gli eventi storici;

b) di nessun vangelo, canonico od altro, esiste lo scritto originale; oggi disponiamo solo di copie di....copie, ecc. che durante i secoli hanno subito innumerevoli manipolazioni e modifiche per adattare i loro contenuti alle esigenze ad agli interessi del clero;

c) i testi originali della maggior parte dei vangeli sarebbero stati scritti in ambiente romano ed in lingua greca. Essi erano rivolti a fruitori non ebrei e per essere tollerati a Roma, e nei paesi sotto il suo dominio, dovevano eliminare qualsiasi riferimento circa l'attivita' politica svolta da Gesu. La massima preoccupazione degli autori e' stata quella di addossare la colpa della condanna di Gesu agli ebrei anziche' a Roma, fomentando cosi un odio bestiale ed implacabile verso l'ebraismo deicida, destinato a durare due millenni;

d) per quello che oggi si sa, o si puo' arguire, nessun vangelo e' stato scritto prima della distruzione di Gerusalemme (823 a.u.c.); e' molto probabile che i piu' antichi risalgano alla fine del II secolo, duecento anni dopo la nascita di Gesu;

e) i vangeli, in generale, non sono d'accordo su nessuno dei fatti piu' importanti della vita di Gesu. Nessuno degli autori ha mai conosciuto Gesu ed ascoltato le parole che vengono trascritte con tanta enfasi; i vangeli sono stati redatti su voci, racconti e miti ripresi da altri culti.
*
Jerome Neyrey (Rif. 344): la cosa piu' importante e' che noi realisticamente non sappiamo chi abbia scritto i vangeli.

Rudolf Bultman (Rif. 346): i racconti dei vangeli sono tali che noi non possiamo sapere nulla su cio' che concerne la vita e la personalita' di Gesu.

Thomas Paine (Rif. 342): quando i mitologisti della chiesa fondarono il loro sistema, essi raccolsero tutti gli scritti che poterono trovare e li rielaborarono a loro piacimento.

C.Denni Mc Kinsey (Rif. 348): Gesu e' una figura mitica aderente alle tradizioni della mitologia pagana; chiunque voglia credere che Gesu visse e cammino' come un essere umano lo fa a dispetto delle evidenze e non per causa loro.

Voltaire (Rif. 410): E' una questione grossa individuare i primi Evangeli. Quel che risulta [.....] e' che nessuno dei primi padri della chiesa, fino ad Ireneo incluso, cita mai nessun passo dei quattro Evangeli che noi conosciamo.
*
A - FONTI CANONICHE
Sono quelle secondo la versione ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana e pubblicate nella Bibbia (Rif. 130).
I quattro vangeli considerati canonici sarebbero stati scelti, inizialmente da Ireneo di Lione (meta' del II secolo) in base a criteri alquanto singolari:
- dovevano essere quattro come i quattro punti cardinali
- dovevano essere quattro come i quattro venti
- dovevano essere quattro come le prime quattro creature viventi e cioe': il leone (Marco), il vitello (Luca), l'unicorno (Matteo) e l'aquila (Giovanni).
Si tramanda anche che, durante il concilio di Nicea, tutti i vangeli conosciuti (crifi ed apocrifi) siano stati messi alla rinfusa su di un altare. L'intervento dello spirito santo fece cadere a terra i vangeli "non autentici" risparmiando naturalmente quelli canonici noti.(Rif. 410)

E' certo che gli evangelisti non furono apostoli di Gesu; primo perche' sono sovente in dissonanza (se non disaccordo) tra di loro; secondo perche' avrebbero dovuto raggiungere una eta' alquanto inconsueta per quei tempi. Ad esempio: Giovanni avrebbe dovuto vivere sino a 110 anni, Matteo almeno 70 anni. A quei tempi la vita media era di circa 40 anni.
In questi ultimi anni e' stata avanzata una nuova ipotesi: i vangeli di Matteo, Marco e Luca sarebbero derivati da un precedente documento detto "Q" del quale pero' poco si sa.

In particolare:
.
- Vangelo di Marco sarebbe stato scritto a Roma dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme. E' ritenuto il piu' antico dei tre vangeli sinottici.
Altri sostengono sia stato scritto in oriente (Siria?) forse in lingua aramaica.
.
- Vangelo di Matteo decisamente derivato da quello di Marco mentre dovrebbe essere il contrario se e' vero che Matteo era l'apostolo di Gesu (Levi).
.
- Vangelo di Luca su questo evangelista sono state fatte molte ipotesi:
* era un gentile
* era un ebreo ellenizzato
* era una donna
* era un medico siriano, convertito da Paolo in Antiochia
Anche Luca deriva il suo vangelo da quello di Marco. E' stato anche l'autore degli Atti degli Apostoli.
.
- Vangelo di Giovanni non sinottico, va decisamente contro corrente e descrive un Gesu del tutto nuovo rispetto agli altri tre vangeli.
Le differenze rispetto agli altri tre vangeli sono sostanziali:
* diversita' nella identificazione degli apostoli
* la resurrezione di Lazzaro e' soltanto sua
* Gesu non e' stato processato e condannato a morte dagli ebrei

Se e' vero che era l'apostolo di Gesu (Giovanni figlio di Zebedeo) allora era un pescatore ebreo analfabeta che avrebbe scritto questo vangelo all'eta' di 100 anni circa. In precedenza aveva scritto l'Apocalisse. Circola l'ipotesi che l'autore di questo vangelo e dell'Apocalisse sia stato un certo Cerinto, un discepolo gnostico, che avrebbe sfruttato il nome di Giovanni per attribuire una certa credibilita'(?) agli scritti.
Per quanto riguarda l'Apocalisse e' evidente che i motivi sono tratti da precedenti apocalissi contenuti nel Vecchio Testamento e stesi da Daniele, Enoch, Baruch, Esdra ed Elia; altre analogie appaiono sui testi Phelevi della religione dei Parsi.
*
Una ipotesi recente e' quella di P.Benvenuto (Rif. 444), il quale sostiene che i compilatori dei vangeli canonici si siano basati su precedenti documenti (pseudo vangeli?) quali:
a) Vangelo dei dodici (Gerusalemme): una raccolta di materiale evangelico a cura della Nuova Chiesa di Gerusalemme, in ebraico e antecedente l'anno 36 e.v.
b) Vangelo ellenista (Antiochia): traduzione in greco della raccolta a).
c) Vangelo paolino (Efeso/Filippi): traduzione in greco del materiale a) corredato con concetti espressi da Paolo. Portato ad Efeso da Sila.
d) Vangelo dei timorati di dio (Cesarea): traduzione in greco del materiale a) con aggiunta di passi catechistici, a cura di Filippo.
.
- Marco, a Roma, avrebbe derivato il suo vangelo da b+c.
- Matteo, ad Antiochia, dopo la caduta di Gerusalemme, avrebbe derivato il suo vangelo da b+d.
- Luca, in Grecia, intorno al 62 e.v., avrebbe derivato il suo vangelo da c.
- Giovanni, ad Efeso, intorno al 90-100 e.v., avrebbe compilato il suo vangelo in maniera autonoma.

NOTA - Questa ipotesi e' stata diffusa in Internet ed e' quindi doveroso catalogarla anche se non mancano le perplessita'.
In particolare, per quanto riguarda il "Vangelo dei dodici":
- sino ad oggi nessuno ne ha rilevata l'esistenza certa
- se anche esisteva e se i vangeli sinottici fossero derivati da questo documento, allora bisognerebbe ammettere che la Nuova Chiesa di Gerusalemme abbia, a suo tempo, recepito le idee di Paolo, contrariamente a quanto si puo' arguire dagli Atti di Luca.

*
- Atti degli Apostoli testo attribuito a Luca, narra quanto accaduto nel periodo che va dalla morte di Gesu alla misteriosa scomparsa di Paolo. La chiesa ritiene sia stato composto verso la fine del I secolo.
*
B - VANGELI APOCRIFI
Sono oltre trenta lavori che hanno visto la luce in un arco di tempo molto ampio, dal II secolo al XIX secolo. L'ultimo scoperto e' il vangelo di Pietro ritrovato nel 1887 e.v. Alcuni di questi vangeli sono talmente fantasiosi e fiabeschi che vien fatto di chiedere a quali categorie di credenti fossero indirizzati.
La loro prima stesura e' comunque molto incerta. E' probabile siano stati scritti originariamente in greco e poi piu' volte tradotti e ritradotti in copto, siriaco, ecc; non e' neanche chiaro da dove siano derivate le versioni in italiano oggi disponibili.
Trattarne diffusamente esula dai limiti di questo sito percio' per maggiori informazioni si rimanda a M. Craveri (Rif. 330).
*
C - VANGELI GNOSTICI
Sono stati scoperti di recente (1945 in Egitto, a Nag Hammadi). Si tratta di 52 testi copti (tra cui alcuni vangeli inediti) sepolti 1500 anni or sono in una giara di terracotta. Si ritiene che alcuni di questi testi possano risalire al II secolo.
Sono stati tradotti inizialmente da Gilles Quispel e portati a conoscenza del pubblico nella meta degli anni 50.
*


D - SEPHER TOLDOS JESCHUT (UNA IPOTESI)
Per completezza di informazione riprendiamo il brano che segue dal Dizionario Filosofico di Voltaire, alla voce Messia. Il brano risente molto del noto e viscerale atteggiamento antisemita dell'Autore; resta comunque il fatto che si tratta di un antico e poco noto documento (vero o falso che sia) che questo catalogo, considerate le premesse iniziali, non puo' esimersi dal riportare.

Fra tutte le opere dettate da questo loro accecamento, [degli ebrei] nessuna e' cosi' odiosa e stravagante come l'antico libro intitolato: Sepher Toldos Jeschut, rimesso alla luce da Wagenseil, nel II tomo della sua opera intitolata: Tela Ignea, ecc.
In questo libello si puo' leggere una storia mostruosa della vita del nostro Salvatore, forgiata con tutta la passione e la malafede possibili. Cosi', per esempio, vi si trova che un certo Panther o Pandera, abitante di Betlemme, essendosi innamorato di una giovine donna sposata a Jochanan, ebbe da questo commercio impuro un figlio che fu chiamato Jesua o Jesu. Poi il padre di questo bambino fu obbligato a fuggire, e si ritiro' a Babilonia. Il piccolo Jesu da parte sua fu mandato a scuola; ma, aggiunge l'autore, ebbe l'insolenza di star a testa alta e scoperta davanti ai sacrificatori, invece di presentarsi davanti a loro a testa bassa e col viso coperto come era costume: atto che desto' grande riprovazione, e attiro' l'attenzione sulla sua nascita spuria, esponendolo cosi' all'ignominia.
Questo Sepher Toldos Jeschut era conosciuto fin dal secondo secolo: Celso lo cita dandogli fede, e Origene lo confuta nel suo IX capitolo.
Un altro libro anch'esso intitolato Toldos Jeschut, pubblicato l'anno 1705 dallo Huldrich, segue piu' da presso l'Evangelo dell'infanzia, ma formicola di anacronismi e di grossolani errori. Fra l'altro fa nascere e morire Gesu sotto il regno di Erode il Grande, e vuole che davanti a questo principe sia stata mossa la causa dell'adulterio di Panther e di Maria madre di Gesu. L'autore, che prende il nome di Jonathan e si dice contemporaneo di Gesu e abitante di Gerusalemme, dice che Erode consulto' a questo proposito i senatori di una citta' della terra di Cesarea.

(Rif. 410)

E' probabile che questa interpretazione sia stata tratta dal libro "Contro i Cristani" di Celso (II-III sec.) il quale recita:
.....tu t'inventasti la nascita da una vergine: in realta' tu sei originario da un villaggio della Giudea e figlio di una donna di quel villaggio, che viveva in poverta' filando a giornata. Inoltre costei, convinta di adulterio, fu cacciata dallo sposo, falegname di mestiere. Ripudiata dal marito e vergognosamente randagia, essa ti genero' quale figlio furtivo. ........Tua madre dunque fu scacciata dal falegname che l'aveva chiesta in moglie, perche' convinta di adulterio e fu resa incinta da un soldato di nome Pantera.


App. 014 - FONTI STORICHE (LA STORIA)
*
STORICI EBRAICI - In generale gli storici ebraici, contemporanei di Gesu o di generazione immediatamente seguente, ignorano completamente la sua esistenza e le sue vicende. I casi sono due: la chiesa, nel corso dei secoli, ha sistematicamente revisionato i loro scritti e le successive traduzioni, in quanto contenenti notizie non positive e contrarie ai dogmi teologici della chiesa stessa; oppure si deve ammettere che il personaggio non era tanto rilevante da finire sugli annali storici o, addirittura, inesistente.
Tra questi ricordiamo:
.
- PHILO JUDAEUS (Filone Alessandrino)), nato nel 734 a.u.c.(-20 e.v.) e morto nell'803 a.u.c.(50 e.v.), e' a tutti gli effetti un contemporaneo di Gesu, vissuto nei dintorni di Gerusalemme.
Ha scritto note dettagliate sugli eventi accaduti in Palestina in quegli anni; di Gesu neanche una parola.
.
- GIUSTO DA TIBERIADE (opere scomparse rammentate da Pothius, patriarca di Costantinopoli)
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- GIUSEPPE FLAVIO nato a Gerusalemme presumibilmente nel 790 a.u.c.(37 e.v.) e morto a Roma nell'853 a.u.c.(100 e.v.).
E' una delle fonti piu' citate anche se non mancano dubbi sulla genuina autenticita' dei suoi scritti. Dei testi originali di questo autore praticamente non esiste piu' nulla. Circola una ipotesi, o il sospetto, che i suoi scritti sulla guerra giudaica siano stati manomessi e falsati dalla chiesa e poi rimessi in circolazione sotto il nome di Esegippo.

Si dice che, recentemente, sia stata scoperta una versione della sua opera GUERRA GIUDAICA in lingua slava, risalente a vari secoli or sono, che pare sia fortunatamente sfuggita alle manipolazioni del clero.

Il personaggio e' comunque singolare. Ebreo, appartenente ad una famiglia di sacerdoti, aderente al movimento esseno, diventa uno di capi dei ribelli e si batte con accanimento contro i romani a Jotapata. Messo alle strette si rifugia in una grotta con 40 compagni e qui viene deciso il suicidio collettivo per evitare di cadere in mano al nemico. Al termine di un reciproco ammazzamento restano in piedi Giuseppe ed un compagno d'armi, i quali realisticamente si chiedono se valga la pena continuare. Decidono cosi' di consegnarsi ai romani, che pare abbiano apprezzato il gesto, considerata la brillante carriera e la vita comoda che la sorte riservera' a Giuseppe.

Per qualche tempo Giuseppe diventa Governatore della Galilea e del Golan; trasferito a Roma, si fa notare per intelligenza e preparazione, tanto che viene adottato da Vespasiano, assumendo il nome della famiglia Flavia. Viene nominato storico di corte con appannaggio e casa in Roma.

In realta', dopo l'adozione nella famiglia Flavia, cerca di far dimenticare i suoi trascorsi di integralista giudaico, assumendo posizioni pesantemente critiche nei confronti del movimento in questione, tanto da essere definito un "traditore" dai suoi compagni di gioventu'.

Ha scritto (in aramaico, greco) due opere corpose: Guerra Giudaica (7 libri) e Antichita' Giudaiche (20 libri). Il breve cenno (abbastanza accattivante) che scrive su Gesu, nel volume XVIII di Antichita' Giudaiche, sa di falso, inserito ad arte a posteriori. Considerata la sua posizione a Roma, se lo avesse veramente scritto, avrebbe quanto meno..... perso il posto.


Parecchi eruditi si sono mostrati sorpresi di non trovare nello storico ebreo Giosefo [Giuseppe] nessuna traccia di Gesu Cristo; poiche' tutti gli studiosi seri ammettono oggi che quel breve passo che ne fa menzione nella sua "Storia", e' interpolato. Eppure il padre di questo storico aveva dovuto essere fra i testimoni di tutti i miracoli di Gesu. Giosefo era di famiglia sacerdotale, parente della regina Mariamne, moglie di Erode: egli si diffonde in particolari minuti su tutti gli atti di quel principe; tuttavia non dice una parola ne della vita ne della morte di Gesu; e, mentre non dissimula nessuna delle crudelta' di Erode, non parla della famosa strage di tutti i bambini da lui ordinata, in conseguenza della notizia che era nato un re dei Giudei. Il calendario greco cristiano ci parla di quattordicimila bambini sgozzati in tale occasione; e sarebbe, di tutte le azioni di tutti i tiranni del mondo, la piu' mostruosa che non trova esempio nella storia.

Eppure il piu' serio scrittore che mai abbiano avuto gli Ebrei, il solo stimato anche dai Romani e dai Greci, non fa menzione di questo avvenimento tanto singolare quanto spaventoso. Non parla neppure di quella nuova stella che compari' in Oriente dopo la nascita del Salvatore: fenomeno impressionante che non doveva sfuggire ad uno storico cosi' bene informato; e cosi' tace di quelle tenebre che coprirono tutta la terra, di pieno giorno, e per la durata di tre ore, quando il Salvatore mori', di tutti quei sepolcri che in quel momento si aprirono e della folla dei giusti che risuscitarono.
(Rif. 410)
*
STORICI LATINI - Anche gli storici latini non conoscono Gesu e le sue vicende. Solo alcuni citano, quasi per caso, i termini Cristo e cristiani. Ad esempio:
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- SVETONIO nella sua opera biografica sugli imperatori romani, scrivendo di Claudio dice: ....l'imperatore Claudio scaccio da Roma i giudei che istigati da Cresto (Cristo), erano continuamente in lotta.
A proposito di Nerone scrive ancora: ....furono puniti i cristiani, un gruppo di persone dedite ad una superstizione nuova e malefica....
.
- TACITO parlando di Nerone cosi si esprime: ....mise avanti come rei dell'incendio gente odiata per i suoi mali costumi, che il volgo chiama cristiani, e infine inflisse loro i piu' raffinati supplizi. Quel nome essi derivarono da Cristo, che sotto il regno di Tiberio fu mandato a morte dal procuratore Ponzio Pilato.
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- PLUTARCO
- SENECA
- MARZIALE
- CASSIO DIONE
- PLINIO IL VECCHIO
- PLINIO IL GIOVANE

Come si puo' constatare tutti questi storici ignorano l'esistenza ed il nome di Gesu; solo un paio di volte viene rammentato il titolo messianico Cristo (l'unto) e non certo in senso positivo; gli vengono attribuite caratteristiche assai poco spirituali, considerandolo fonte di disordini e di velleitarismo politico. (Rif. 180,185,460,995)
.


App. 015 - LE DODICI TRIBU (IL MITO)
*
TRIBU FACENTI CAPO AI DISCENDENTI DI GIACOBBE
- Aser
- Beniamino
- Dan
- Gad
- Giuda
- Issacar
- Levi
- Neftali
- Ruben
- Simeone
- Zabulon
TRIBU FACENTI CAPO AI DISCENDENTI DI GIUSEPPE
- Efraim
- Manasse
In effetti le dodici tribu sarebbero tredici. Normalmente non viene contata la tribu di LEVI, priva di territorio proprio e con i relativi componenti sparsi in varie citta' della Terra Promessa. In particolare, i leviti sarebbero i discendenti di Levi, terzo figlio di Giacobbe e di Lia la "cisposa", figlia di Labano. Ai tempi di Mose avevano acquisito il monopolio dell'esercizio del sacerdozio.


App. 016 - CENSIMENTI (LA STORIA)
*
Da tempo si sta facendo strada l'ipotesi che, nel periodo della nascita e dell'infanzia di Gesu, i censimenti organizzati in Palestina siano stati due, anziche' uno, come generalmente si ritiene.
*
PRIMO CENSIMENTO (747 a.u.c.)
Per ora e' solo una ipotesi, non storicamente confermata. E' stato un censimento di natura demografica, tendente a rilevare la consistenza numerica della popolazione palestinese, suddivisa nelle varie tribu. Che fosse di natura demografica lo indica il fatto che i capi di casato furono chiamati a censirsi nel loro luogo di residenza abituale. Un censimento di natura fiscale sarebbe stato organizzato in tuttaltro modo.
Nell'anno di nascita di Gesu: 747(a.u.c.), mancando in Palestina un procuratore incaricato, il censimento ordinato da Ottaviano Augusto, venne fatto sotto la supervisione del Governatore di Siria Sanzio Saturnino e del console di Siria Publio Sulpicio Quirino.
Naturalmente i vari autori dell'epoca ne danno versioni a volte completamente distorte. Alcuni esempi ripresi da M.Craveri-Rif. 330:

- Proto vangelo di Giacomo:
Ora venne un ordine dell'imperatore Augusto che fossero censiti tutti gli abitanti di Betlemme di Giudea.

- Vangelo dello pseudo Matteo:
Avvenne poi, dopo qualche tempo, che si fece un censimento, per decreto di Cesare Augusto, per cui ognuno doveva dichiararsi nel suo luogo di origine. Questo censimento fu fatto dal preside della Siria Cirino.

- Vangelo arabo-siriaco:
Nell'anno 309 dell'era di Alessandro, decreto' Augusto che ciascuno si facesse registrare nella sua citta'.

- Storia di Giuseppe:
Frattanto usci' un decreto da parte del re Augusto che si facesse un censimento di tutta la terra, ciascuno nella sua citta' di origine.
*

SECONDO CENSIMENTO (760 a.u.c.)
Storicamente certo, era di natura fiscale e catastale. La Giudea era divenuta Provincia Imperiale e pertanto si poneva il problema di accertare i redditi ed imporre le consuete imposte.
La decisione viene presa nel 759(a.u.c.) con decreto di Ottaviano Augusto. Il censimento e' stato eseguito nel 760(a.u.c.) sotto la supervisione di Publio Sulpicio Quirino, divenuto nel frattempo governatore di Siria, e con la collaborazione del procuratore della Giudea Coponio.
E' stata evidentemente sfruttata la precedente esperienza maturata da Quirino durante il primo censimento.


App. 017 - DEMOGRAFIA (LA STORIA)
*
La seguente tabella, compilata sulla base di autorevoli fonti (Rif. 200,202,203,205,208,210,215), mette subito in evidenza alcuni valori essenziali per la corretta valutazione degli eventi, almeno in chiave demografica, accaduti ai tempi di Gesu. (Le cifre in parentesi sono stimate e/o calcolate).

ANNOPOPOLAZ.MOND.DETTAGLI
e.v.(Milioni)(Milioni)

-8000

(10)

Primi insediamenti agricoli permanenti

-5000

(100)

Messa a coltura della Valle del Nilo

-4000

(125)

Messa a coltura della Valle dell'Indo

-2500

(175)

Prime applicazioni dell'uso dei metalli

-1000

(190)

.

-600

(200)

.

-300

(220)

Di cui: Cina=50

1

(250)

Inizio dell'Era Volgare
Di cui:
Europa=35 di cui: Italia=6
India=45
Cina=58(Primo censimento cinese)
Impero Romano=26

200

(255)

Di cui:
Europa=38
Vicino Oriente=18
Impero Romano=28

400

(260)

.

600

(300)

.

800

(330)

Di cui:
Europa=39

1000

(365)

Di cui:
Europa=30 di cui: Italia=5

1200

(400)

.

1300

(420)

Di cui:
Europa=70 di cui: Italia=12

1400

(435)

.

1500

(450)

Di cui: Europa=85

1600

(470)

Di cui:
Europa=89 di cui: Italia=13

1650

500

.

1700

(650)

Di cui: Europa=125

1760

(780)

Di cui: Europa=140
(Cattolici=50)

1800

(820)

Di cui:
Europa=146 di cui Italia=18

1830

1000

.

1900

(1700)

Di cui:
Europa=295 di cui Italia=33

1950

2500

.

1976

4000

.

1989

5240

.

2000

6000

Di cui:
Europa=510 di cui Italia 57

2010

(6890)

Di cui:
Terzo Mondo=5670

2020

(7500)

.

2025

(8000)

Di cui:
Terzo Mondo=6800


(Secondo Deevey Edward - The Human Population - vi e' ragione di ritenere che fra l'8000 e il 4000 a.C., come conseguenza della rivoluzione agricola, l'umanita' sia aumentata di circa 16 volte.)

Tenuto conto della tabella, si possono fare alcune osservazioni, anche se mancano molti elementi per un calcolo preciso:
a - nell'anno 754(a.u.c.), anno 1(e.v.), la popolazione dei territori conquistati e facenti parte dell'Impero Romano era di circa 26 milioni di individui;
b - la superficie dei territori conquistati poteva essere di circa 8/10 milioni di Kmq;
c - la Palestina entro i suoi confini, come allora definiti, aveva una superficie di circa 20.000 Kmq, una parte estremamente modesta dell'impero; (M. 1-PALESTINA)
d - parte del territorio palestinese era di natura desertica e, quindi, piu' adatto alla pastorizia che a consistenti insediamenti agricoli; si puo' percio' supporre una densita' di popolazione, per Kmq, molto modesta.
e - tutto il territorio palestinese era stato conquistato, ed era tenuto sotto dominazione, con un impiego di truppe decisamente ridotto. Infatti l'esercito di occupazione era composto da 3 coorti di legionari, pari a 1800 uomini, piu' altri 1200 militi facenti parte della cavalleria o appartenenti a gruppi ausiliari composti da soldati greci, siriani e arabi. (Rif. 130)
Vagliando tutti gli elementi disponibili e tenuto conto di una miriade di fattori, qui' non elencati, si puo', molto grossolanamente, stimare una popolazione residente compresa tra 160.000 e 200.000 persone. L'incertezza e' grande ma qualche conferma, indiretta, ci puo' venire dall'esame di un altro aspetto: superficie e popolazione di Gerusalemme.
(M. 2-GERUSALEMME)

La citta', a quell'epoca, affidandoci alle mappe contenute in Rif. 130, poteva avere, entro le mura, una superficie di 1.500.000 mq. in proiezione orizzontale. A questo occorre togliere 135.000 mq. per lo spazio occupato dal Tempio ed almeno altri 200.000 mq. per spazi destinati ad edifici pubblici, palazzi residenziali, fortificazioni ecc.; restano percio' 1.165.000 mq. destinati a vie di comunicazione cittadine e case di abitazione, senza dimenticare che la citta' non e' in piano (si eleva sino a 750 metri s.l.m.) e, quindi, la superficie non e' perfettamente godibile. Anche se conti precisi non se ne possono fare, si puo' pero' ragionevolmente pensare che l'area entro le mura e gli agglomerati fuori porta potessero ospitare dai 30.000 ai 35.000 abitanti. R. Laurentin (Rif. 378) ritiene che gli abitanti di Gerusalemme potessere essere circa 25000.
Durante particolari festivita' religiose e' probabile che tale popolazione si raddoppiasse.
Un riferimento improprio ma orientativo: nel 424(a.u.c.) Alessandro Magno parte, per raggiungere l'India, con un esercito di "23000 uomini". (Rif. 250).

Alle soglie del terzo millenio i cristiani nel mondo sono circa un miliardo. Di questi circa 600 milioni sono cattolici; gli altri appartengono alle numerose correnti quali: protestanti, ortodossi, pentecostali, anglicani, ecc. Nella sola America sono state contate oltre 500 distinte forme di cristianesimo.


App. 018 - MANOSCRITTI DI QUMRAN (IL MITO)
*
Le vicende accadute intorno a questa importante scoperta sono emblematiche di come la chiesa abbia proceduto e proceda sistematicamente alla eliminazione di cio' che preferisce non si sappia. Il potere clericale, basato su determinate credenze, inculcate con forza (e con ferocia) nel corso di due millenni, difende se stesso, nascondendo determinate verita'; mantenere la gente nell'ignoranza ed in uno stato perenne di pecorinismo nazareno significa difendere i propri privilegi economici, finanziari e politici.

La prima scoperta risale al 1947 ed e' stata fatta casualmente da un pastore beduino, in una grotta in localita' Khirbet Qumran, sulla riva occidentale del Mar Morto; consisteva in 7 rotoli completi, contenuti in giare di terracotta, nonche' altri frammenti, molti dei quali venduti dai beduini sul mercato clandestino delle antichita'. Successivamente la zona venne battuta alla ricerca di nuovi reperti; le grotte esplorate furono 270 e, si dice, ma non e' certo, che i rotoli ritrovati siano stati oltre 40 ai quali vanno aggiunti altri 800 reperti.
Si suppone che questi reperti fossero stati sepolti nell'imminenza della guerra giudaica e trattasi di scritti prodotti, in linea di massima nella prima meta' del I secolo e.v.

Per una serie di disgraziate circostanze (guerre in Israele), i primi rotoli e l'autorizzazione a nuove ricerche furono affidate alla cosidetta "banda del domenicano", capeggiata dal monaco DE VAUX e ben presto tutti i reperti finirono nelle mani di questa presunta "commissione di esperti" che avrebbe avuto il compito di tradurli e renderli di pubblico dominio.
Forse a causa del contenuto "esplosivo" dei rotoli, in combutta con il Vaticano e con la forzata connivenza del governo israeliano, che aveva altri gravi problemi per le mani, la commissione, per 50(!) anni non fece quasi nulla se non occultare tutto il materiale impedendone anche la riproduzione fotografica. Il materiale venne classificato in due categorie:

- reperti biblici
- reperti settari (questi ultimi naturalmente top secret)

e solo nel 1996, dopo una ennesima protesta di studiosi ed accademici di tutto il mondo ed una interrogazione presso il Parlamento d'Israele, si cominciarono a diffondere le prime copie fotografiche dei documenti. Cinquanta anni di protervo occultamento di un patrimonio storico!
Tra i rotoli piu' importanti ed oggi noti, vanno segnalati:
- Apocrifo della Genesi
- Rotolo del Tempio
- Rotolo della guerra
- Commentario ad Abacuc
- libro dei Giubilei
- Regola dell'assemblea
- Regola della comunita'
- Rotolo di rame
- Documento di Damasco
- ed altri

Il rotolo di rame e' particolarmente importante perche' contiene un inventario di tutti i tesori del Tempio, nascosti dai sacerdoti, in 64 nascondigli segreti, in previsione dell'attacco romano a Gerusalemme.
Il Documento di Damasco, gia' noto per una copia rivenuta al Cairo molti anni prima, e' importante perche' lascia chiaramente intendere come "Damasco" fosse uno dei tanti nomi che indicavano la comunita' essena di Qumran.
Attualmenti questi reperti sono esposti al pubblico nello speciale padiglione SHRINE OF THE BOOK ( il Santuario del Libro) dello Israel Museum di Gerusalemme.

Se giudichiamo quanto raccontano il Nuovo Testamento, i Vangeli e gli Atti degli Apostoli come fatti storici indiscutibili, allora e' impossibile rendere giustizia, in senso scientifico ai Rotoli. E' la dottrina cristiana in realta' a dettare le regole. (P.R.Davies)
(Rif. 347,372,374,376)

IL PAPIRO MAGDALEN
A proposito di questo papiro, un lettore ci manda la seguente segnalazione che riteniamo un utile complemento a quanto esposto in merito ai reperti di Qumran.

Ho da poco letto un libro,(Testimone oculare di Gesu - Carsten P. Thiede e Mattew D'Ancona) dove si parla di tre frammenti di codice di papiro, trovati nel 1901 a Luxor da un capellano inglese, che poi li dono' all'Universita' di Oxford, dove aveva studiato, appunto all'Istituto Magdalen. Questi frammenti sono stati studiati anche con il microscopio a scansione laser, per individuare anche le minime traccie di inchiostro, oltre che comparandoli con molti altri manoscritti, in particolare quelli di Qumran.
Gli autori parlano anche del frammento 7Q5 di Qumran analizzato in modo analogo. Com'e' noto e' accertato che 7Q5 contiene un brano del Vangelo di Marco. Ebbene i tre frammenti contengono brani del Vangelo di Matteo. L'esame al radiocarbonio non e' stato fatto perche' i frammenti sono troppo piccoli e comunque il margine di errore, 10% circa, lo rende inutile.
Comunque il confronto paleografico dice che la scrittura risale allo stesso periodo di alcuni testi greci di Qumran, quindi anche 7Q5, e di alcuni frammenti trovati ad Ossirinco; questi ultimi possono essere datati con certezza al 66 d.C. mentre per i testi di Qumran non ci sono problemi, non sono posteriori al 70 d.C. In altre parole sembra che i Vangeli di Matteo e di Marco esistessero come tali nel primo secolo d.C. Probabilmente nella prima meta', visto che alla fine del I sec. e l'inizio del II, lo stile di scrittura sarebbe stato leggermente diverso.
Questo non da, come ammettono gli autori, attendibilita' storica ai Vangeli in senso moderno, pero' e' evidente che per costruire un mito simile in pochi decenni doveva esserci un ambiente culturale molto vivace.
(F. FORNASIER)

POSTILLA - In data 10/9/2001, sul quotidiano LA STAMPA, pag. 11, sono apparsi alcuni articoli (Rif. 450,452) nei quali si annuncia l'intenzione della chiesa di "ritoccare" la Bibbia alla luce di quanto contenuto nei rotoli scoperti a Qumran; gli stessi per 50 anni gelosamente nascosti. Si sta profilando una ennesima e disinvolta manipolazione di quella che viene comunemente venduta come "parola di Dio".
Si afferma anche che, probabilmente, Gesu ha vissuto con gli Esseni per 18 anni, nella comunita' di Qumran; questo farebbe del nostro personaggio un capo partigiano, un guerrigliero a tutti gli effetti come ipotizzato da alcuni studiosi da almeno un secolo prima!!!


App. 020 - IL CALENDARIO (LA STORIA)
*
CALENDARIO ROMANO (Calendario di Numa)
E' basato su di una notazione cronologica e considera come anno iniziale 1 (non zero) il
-753 e.v., cioe' l'anno della fondazione di Roma (ab urbe condita).
Il calendario di Numa (12 mesi e 355 giorni per anno) era derivato da quello iniziale di Romolo che considerava solo 10 mesi e 304 giorni per anno.
Per convenzione le cronologie assumono come inizio anno il Primo Gennaio e non il 21 Aprile, data della presunta fondazione di Roma.
*
CALENDARIO GIULIANO
Il calendario, istituito da Giulio Cesare, e' andato a regime nel -45 e.v. ed e' attualmente in ritardo di 13 giorni rispetto al calendario gregoriano. Anche questo calendario considera come inizio anno il Primo Gennaio.
*
CALENDARIO GREGORIANO
Istituito da Gregorio XIII ed imposto, in tutti gli stati cattolici, a partire dal 15 Ottobre 1582 e.v. sopprimendo 10 giorni dal precedente calendario giuliano (dal 5 al 14 Ottobre compresi).
Considera come anno 1 (non zero) il presunto anno di nascita di Gesu (754 a.u.c.), come era stato erroneamente determinato nel 540 e.v., dall'abate ed astronomo Dionigi Il Piccolo (Dionysius Exiguus) ed in seguito adottato dal monaco Beda, nel 725 e.v., come anno iniziale dell'era cristiana.

L'errore e' evidente; se, secondo Matteo, Gesu e' nato durante il regno di Erode il Grande, visto che questi e' morto nel 750 a.u.c., allora Gesu e' certamente nato prima di questo evento. Ma quanto prima? Questo sito ritiene che possa essere nato nel 747 a.u.c.; e' solo una ipotesi, condivisa da altri, che ci permette di conciliare l'evento con altri fatti storici concomitanti.
Questo calendario fu imposto con la forza (e con il massacro di centinaia di persone) in quei paesi cattolici dove la chiesa era particolarmente forte. La chiesa giustifico' i massacri sostenendo si trattasse di sprovveduti facinorosi i quali temevano di essere stati defraudati di 10 giorni di vita (!). I motivi erano ben altri; in questa occasione nobilta' e clero (voraci ed ingordi) pretesero il pagamento delle loro rendite parassitarie per l'intero mese di ottobre, mentre coloro che tali rendite dovevano procurare dovettero provvedere con il 30 per cento di giornate lavorative in meno.

Le rivolte che seguirono furono dovute al fatto che la maggior parte dei lavoratori erano pagati a giornata mentre i proprietari di immobili riscuotevano le rendite mensilmente.- Hans Rancke-University of Copenhagen.

Il calendario gregoriano si diffuse in Europa molto lentamente; nel primo ventennio del 1900 molti paesi europei utilizzavano ancora il calendario giuliano.
*
CALENDARIO EBRAICO
E' un calendario lunare (anno di 354 giorni) allineato al calendario solare mediante un ciclo di compensazione (ciclo di Metone) di 19 anni. L'anno 1 (non zero) corrisponde all'anno della creazione del mondo(?) -3760 e.v.
*
CALENDARIO ASTRONOMICO
E' il piu' corretto in senso assoluto ed il meno pratico per le cronologie storiche. Infatti tiene conto dell'anno zero, inserito tra l'uno a.c. e l'uno d.c.. Inizia dall' 1 Gennaio del
-4713 e.v. enumerando tutti i giorni seguenti senza tenere conto dei mesi e degli anni.
*
NOTE SUI CALENDARI
- Un anno solare ha la durata di 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 6 secondi. A questo proposito il calendario gregoriano eccede, ogni anno di 24 secondi sull'anno tropico; fra 3500 anni occorrera' eliminare un giorno.
- Un anno lunare (ciclo di 12 lunazioni) ha la durata di 354 giorni, 6 ore, 48 minuti e 48 secondi.
- Il terzo millenio e' iniziato nel 1993 e.v. considerato che Gesu e' nato nel -7 e.v. oppure, tenuta ferma l'ipotesi di Dionigi, iniziera' il Primo Gennaio 2001 e.v. e non il Primo Gennaio del 2000 e.v.
- Secondo il rev. J. Lighfoot, dio ha dato inizio alla creazione del mondo Mercoledi 23 Ottobre dell'anno -4004 e.v., alle ore 9.00 a.m.. Se i calcoli del reverendo sono esatti, dio si sarebbe riposato il Martedi della settimana seguente in barba ai precetti sul riposo al Venerdi, al Sabato o alla Domenica.
- Secondo l'arcivescovo inglese Usher (La Creazione dell'uomo) Adamo e' nato esattamente Venerdi, 24 Marzo -4004 e.v.
- Secondo Beda la creazione e' avvenuta nell'anno -3592 e.v.
- Secondo Eusebio la creazione e' avvenuta nell'anno -5198 e.v.
- La ricorrenza del Natale e' stata fissata al 25 Dicembre all'inizio del IV secolo su sollecitazione di Costantino il Grande e per eliminare la festa pagana dei saturnali.
- L'anno gregoriano 2000 corrisponde a:

anno romano (Numa)

2753

anno giuliano

2046

anno copto

1716

anno bizantino

7509

anno ebraico

5761

anno greco (Seleucide)

2312

anno islamico

1421

anno Nabonassar

2749

anno indiano (Saka)

1922

anno giapponese

2660

anno cinese

4637

anno olimpico

2776

anno astronomico (circa)

6714


- Ma quanto e' vecchio questo mondo? Con riferimento all'anno 2000 e.v., eccovi alcune "dotte" valutazioni:

Eusebio

anni 7198

Genebrard

anni 6900

Lighfoot

anni 6004

Pico della Mir.

anni 5958

Scaligero

anni 5948

Metone

anni 5761

Beda

anni 5592

*
CORRISPONDENZE TRA CALENDARIO ROMANO E GREGORIANO
(Per gli eventi piu' significativi)

a.u.c.

e.v.

MITO

STORIA

656

-98

Nascita di Giuseppe

.

691

-63

Nascita di Gioacchino

.

692

-62

.

Roma conquista la Palestina

695

-59

Nascita di Anna

.

705

-49

.

Erode Antipatro prefetto di Giudea

710

-44

.

Uccisione di Giulio Cesare

711

-43

.

Erode il Grande tetrarca della Giudea

715

-39

.

Erode il Grande re della Palestina

719

-35

.

Inizio costruz. Torre Antonia

731

-23

Nascita di Maria

.

734

-20

.

Inizio ricostruzione Tempio

746

-8

Unione di Giuseppe e Maria

.

747

-7

Presunta nascita di Gesu

.

750

-4

.

Morte di Erode il Grande

759

6

.

Erode Antipa al potere

760

7

.

Censimento fiscale

767

14

Morte di Giuseppe

.

779

26

.

Ponzio Pilato prefetto di Giudea

780

27

Inizio attivita' di Gesu

.

783

30

Morte di Gesu

.

784

31

Inizio attivita' apostoli

.

789

36

.

Ponzio Pilato lascia la Giudea

802

49

Morte di Maria

.

815

62

Morte di Giacomo

.

817

64

Morte di Paolo

Incendio di Roma

818

65

Morte di Pietro

.

819

66

.

Moti di ribellione in Palestina

820

67

.

Distruzione di Gamla

823

70

.

Distruzione di Gerusalemme

826

73

.

Caduta di Masada

869

116

.

Moti di ribellione in Palestina

886

133

.

Sconfitta di Bar-Kosba

888

135

.

Fine delle rivolte in Palestina


App. 025 - IL TEMPIO (LA STORIA)
*
Era l'edificio sacro di Gerusalemme. Eretto da Salomone, nel -970 e.v., "per custodire l'Arca dell'Alleanza", venne distrutto, una prima volta, da Nabucodonosor nel -586 e.v.
Di questa prima costruzione non esite traccia o reperto archeologico; tutto cio' che si sa e' derivato dalla Bibbia.
L'Arca che era il segno materiale e tangibile della presenza di YHWH, spari' misteriosamente durante la distruzione del -586 e.v. e nessuno ne parlo' piu'. Molti si chiedono se sia veramente esistita. Essa avrebbe dovuto essere conservata nel Debir (sancta santorum) al quale poteva accedere solo il Gran Sacerdote, una volta all'anno. L'accesso al Debir era occultato da una grande e preziosa cortina ricamata.

Realisticamente non esiste nessuna prova storica dell'esistenza del Tempio eretto da Salomone; il sospetto che si tratti di uno dei tanti miti e' piu' che giustificato. Alcuni autori hanno ipotizzato che si trattasse di una costruzione precaria in legno o addirittura di un tendone.

Quanto all'Arca lo scrittore G. Hancock sostiene la fantasiosa tesi che si trattasse di una specie di pila o di un accumulatore in grado di produrre effetti elettromagnetici che allora potevano essere considerati prodigi divini.

Visto che poi nessuno e' in grado di dimostrare, documenti o reperti alla mano, che Mose sia effettivamente esistito, le basi del monoteismo giudaico appaiono alquanto inconsistenti.

In quanto al Tempio che egli [Salomone] fece costruire, e che gli Ebrei hanno stimato come la piu' bella opera del mondo, i Bramante, i Michelangelo e i Palladio, se avessero visto quella costruzione, non l'avrebbero certo ammirata. Era una specie di piccola fortezza quadrata, che rinchiudeva un cortile, e in questo cortile c'era un edificio lungo quaranta cubiti [m. 22], e un altro di venti [m. 11]; e sappiamo soltanto che questo secondo edificio, che era propriamente il tempio, l'oracolo, il Sancta Santorum, aveva anche 20 cubiti di larghezza, e venti di altezza. Non c'e' oggi architetto in Europa che non considererebbe una tal costruzione come un monumento di barbari.(Rif. 410)

Nel 308(a.u.c.) l'imperatore Ciro consente il ritorno in patria ad alcuni ebrei esiliati a Babilonia, guidati dal principe giudeo Sesbassar, il quale provvede alla ricostruzione del Tempio.
La costruzione, terminata nel 313(a.u.c.), viene successivamente migliorata, con il consenso di Artaserse II, da Neemia e da Esdra.
Nel 734(a.u.c.) Erode il Grande ordina il rifacimento dell'edificio portandolo al suo massimo livello di splendore. Il locale del Debir, mancando l'Arca, viene lasciato vuoto ma si continua a considerarlo il luogo in terra dove YHWH manifesta la sua presenza; un punto di riferimento per tutti i giudei credenti.
Il Tempio venne definitivamente distrutto dai romani nell'822(a.u.c.); sulla sua area ora sorge una moschea.

Il Tempio era ricoperto da lastre d'oro e all'alba rifletteva la luce con tanta intensita' da abbagliare coloro che lo ammiravano. Per chi arrivava a Gerusalemme appariva da lontano come una montagna bianca di neve perche' le parti non ricoperte d'oro erano di marmo bianchissimo.

Del Tempio non e' rimasto che un muro (Muro del Pianto), meta odierna di pellegrinaggio per gli ebrei.
Il Tempio, centro del potere sacerdotale, era il simbolo dell'unita' del popolo ebraico e meta obbligata di pellegrinaggio, di tutti gli ebrei maschi, durante le principali festivita' religiose.
(M. 3-IL TEMPIO)

Il Tempio era una prerogativa di Gerusalemme. Nelle altre localita' il culto veniva esercitato nelle sinagoghe di costruzione molto piu' modesta.
La sinagoga veniva costruita orientando la porta principale verso Gerusalemme e poteva avere una superficie di 200-300 mq. In questo locale le funzioni, condotte da un anziano (non sacerdote), consistevano principalmente nella lettura delle scritture il giorno di sabato, nella preghiera collettiva e nella istruzione religiosa. Arredi d'obbligo: un armadio per custodire la Torah, un candelliere a sette bracci e uno scanno di legno ove sedeva il lettore della Torah.

La costruzione del Tempio fu motivo per l'abolizione, forzosa e cruenta, dei culti delle alture largamente praticati sulle sommita' di numerosi monti del paese.

Mentre ai nostri giorni e' perfettamente naturale che politica e religione siano entita' separate, che a volte seguono vie parallele ed altre no, ai tempi di Gesu politica e religione erano in perfetta simbiosi; erano una cosa sola. Per questo il Tempio, oltre a essere il centro religioso, era anche il centro politico che orientava e pilotava le decisioni dei governanti locali (Roma permettendo). Strettamente collegato al Tempio era il Sinedrio, ad un tempo organo giuridico e consiglio supremo di Israele in materia politico-religiosa, agendo s'intende nell'ambito delle liberta' concesse dagli occupanti romani. Era composto da due sezioni:
- il Gran Sinedrio di natura politica,
- il Bet Din di natura religiosa.
Il Sinedrio era presieduto dal sommo sacerdote di turno ed era composto da 71 membri comprendenti:
- sacerdoti
- anziani
- scribi

Tra gli aspetti meno sacrali del Tempio occorre ricordare che sulla spianata che circondava l'edificio e sotto i porticati si svolgeva il piu' grande mercato della Palestina.
Si poteva comprare di tutto: dal bestiame alle vivande, dagli ornamenti preziosi alle piu' modeste suppellettili domestiche.
La casta sacerdotale gestiva una enorme quantita' di denaro, facendo funzioni che oggi potrebbero essere definite di tesoreria pubblica o di banca nazionale. I sacerdoti accettavano in deposito denaro di terzi e lo reinvestivano finanziando imprese commerciali o facendo prestiti ad usura. Quella dei cambiavalute era una funzione affidata ai laici, in quanto il Tempio gestiva unicamente monete in corso e circolanti sul territorio palestinese: le valute estere dovevano essere convertite. Era considerata valuta estera anche la moneta romana!

Durante le principali ricorrenze religiose, quando sulla spianata si accalcavano migliaia di persone, l'ordine pubblico era assicurato dal presidio romano che schierava i suoi uomini lungo i porticati che circondavano il complesso Tempio/Mercato.
(M. 3-IL TEMPIO)


App. 030 - LE REDINI (LA STORIA)
*
Tavola riassuntiva dei nomi di coloro che esercitavano autorita' e potere ai tempi di Gesu.

ANNIROMASIRIAPALESTINA
e.v.a.u.c.(Imperatori)(Governatori)(Pref.-Procur.)(Sovrani)

-57

697

Pompeo

Gabinio

.

Ircano II

-47

707

G. Cesare

..

Ircano II+Erode Antipatro

-27

727

Ottav.Augusto

..

Erode il Grande

-16

738

Ottav.Augusto

M.Vis.Agrippa

.

Erode il Grande

-13

741

Ottav.Augusto

M.Tizio

.

Erode il Grande

-9

745

Ottav.Augusto

Sanzio Saturnino

.

Erode il Grande

-6

748

Ottav.Augusto

Quintilio Varo

Sabino ?

Erode il Grande

-5

749

Ottav.Augusto

Quintilio Varo

.

Erode Antipa+Archelao+Filippo

1

754

Ottav.Augusto

Gaio Cesare

.

Erode Antipa+Archelao+Filippo

4

757

Ottav.Augusto

Vol.Saturnino

.

Erode Antipa+Archelao+Filippo

6

759

Ottav.Augusto

Sulpicio Quirino

Coponio

Erode Antipa+Filippo

9

762

Ottav.Augusto

Sulpicio Quirino

Marco Ambibulo

Erode Antipa+Filippo

12

765

Ottav.Augusto

C.M.Cretico

Annio Rufo

Erode Antipa+Filippo

14

767

Tiberio

C.M.Cretico

Annio Rufo

Erode Antipa+Filippo

15

768

Tiberio

C.M.Cretico

Valerio Grato

Erode Antipa+Filippo

26

779

Tiberio

C.M.Cretico

Ponzio Pilato

Erode Antipa+Filippo

34

787

Tiberio

C.M.Cretico

Ponzio Pilato

Erode Antipa

35

788

Tiberio

L.Vitellio

Ponzio Pilato

Erode Antipa

36

789

Tiberio

L.Vitellio

Marcello

Erode Antipa

37

790

Caligola

L.Vitellio

Marullo

Erode Antipa

40

793

Caligola

P.Petronio

E.Capitone

.

41

794

Claudio I

P.Petronio

?

Erode Agrippa I

42

795

Claudio I

..

Erode Agrippa I

44

797

Claudio I

.

Cuspio Fado

.

46

799

Claudio I

.

Tiberio Aless.

.

48

801

Claudio I

.

Ventidio Cumano

.

49

802

Claudio I

.

Ventidio Cumano

Erode Agrippa II

52

805

Claudio I

.

Antonio Felice

Erode Agrippa II

54

807

Nerone

.

Antonio Felice

Erode Agrippa II

55

808

Nerone

C.U.Quadrato

Antonio Felice

Erode Agrippa II

60

813

Nerone

.

Porcio Festo

Erode Agrippa II

62

815

Nerone

.

Albino

Erode Agrippa II

64

817

Nerone

Cestio Gallo ?

Gressio Floro

Erode Agrippa II

66

819

Nerone

.

Tito

Erode Agrippa II

68

821

Galba ecc.

.

Tito

Erode Agrippa II

69

822

Vespasiano

.

Tito

Erode Agrippa II

70

823

Vespasiano

.

Lucilio Basso

Erode Agrippa II

73

826

Vespasiano

.

Flavio Silva

Erode Agrippa II

74

827

Vespasiano

..

Erode Agrippa II

79

832

Tito

..

Erode Agrippa II

81

834

Domiziano

..

Erode Agrippa II

91

844

Domiziano

...

96

849

Nerva

...

98

851

Traiano

...

117

870

Adriano

.

Giulio Severo

.

*

*

*

...

*

*

*

...

*

*

*

...

306

1069

Costantino I

...

337

1100

Costantino II

...


App. 032 - SIMONE MAGO (IL MITO)
*
Anche se alcuni autori sono propensi a ritenere Simone Mago come un personaggio reale, mancano nondimeno precisi riferimenti storici sulla sua esistenza in vita e sulle sue opere. E' quindi probabile si tratti di un personaggio inventato da Marcello, senatore ai tempi di Nerone Imperatore (54-67 d.C.), e poi ripreso tardivamente da Luca negli Atti degli Apostoli (c. 180 d.C.).
Dalle fonti citate si desume sia nato in Samaria nei primi anni dell'era volgare e morto a Roma nel 64-65 e.v.
Col termine Mago non si deve intendere un facitore di prodigi ma bensi' un appartenente alla classe sacerdotale (Magi) del culto di Zoroastro.
La sua attivita' di sacerdote e medico/guaritore si svolge, per i primi anni, in Samaria, dove sarebbe stato battezzato dall'apostolo Filippo, aderendo in parte ai concetti messianici della Nuova Chiesa di Gerusalemme.

Trasferitosi successivamente a Roma, ospite nella casa del senatore Marcello, diviene consigliere "spirituale" dell'Imperatore Nerone, che pare tenesse in gran conto i suoi insegnamenti di carattere filosofico e gnostico.
Catturato da un gruppo di giudeo/cristiani, facenti capo a Pietro ed a Paolo, anche essi a Roma in quel periodo, viene scaraventato giu' da una torre ma se la cava, fracassandosi malamente una gamba che, in seguito gli verra' amputata, con una operazione mal riuscita che lo condurra' alla morte.
Nerone, molto addolorato, ordina solenni onoranze funebri ed individua in Pietro il responsabile del misfatto; per questo delitto Pietro sarebbe stato condannato ad essere crocifisso a testa in giu'.
(Rif. 140,146,390,995)


App. 035 - GIOVANNI BATTISTA
*
SECONDO IL MITO
- Padre: ZACCARIA, a sua volta figlio di Barachia, discendente di Aronne.
- Madre: ELISABETTA, parente di Maria per vincolo con la di lei madre Anna.
Nasce ad Ain-Karim, paese situato in una zona montuosa a circa 7-8 Km. da Gerusalemme, nel Maggio del 747(a.u.c.), sei mesi prima del cugino in secondo grado Gesu.
Si dice sia cresciuto come un asceta nella zona desertica della Giudea, rivestito di pelli e mangiando cio' che la natura gli offriva, come locuste e miele selvatico.
Intorno ai 30 anni inizia a predicare, lungo il Giordano (nei pressi di Gerusalemme), praticando il battesimo e profetizzando l'avvento di un nuovo messia.
Aspramente critico nei riguardi di Erode Antipa e del suo concubinaggio con la cognata Erodiade, viene arrestato e rinchiuso nella fortezza di Macheronte, sulla sponda orientale del Mar Morto. Dopo parecchi mesi di carcere, Erodiade e la figlia Salome' ottengono, da Erode Antipa, che venga decapitato. (Presumibilmente nell'Agosto del 781 (a.u.c.))
(Rif. 015,135)
*
Una nota estemporanea. Sono in molti a meravigliarsi del fatto che Giovanni Battista si nutrisse di locuste mentre trovano perfettamente naturale che i francesi (beati loro!) vadano pazzi per le lumache alla parigina.
Le locuste sono, ancora oggi, consumate in alcuni paesi dell'Africa sud-orientale. Naturalmente vengono saltate in padella con un filo d'olio, sino a renderle croccanti; un pizzico di sale e spezie secondo i gusti.
Il problema non e' quello di mangiarle ma di.... acchiapparle.

*
SECONDO IPOTESI STORICA
Storicamente di Giovanni Battista non si sa nulla, eccetto una breve notizia, riportata da Giuseppe Flavio, sulla base della quale e' possibile formulare le seguenti, discutibili, ipotesi.
Giovanni aderisce e condivide, sin da giovane, gli ideali di riscatto e di liberazione della Palestina professati dalla comunita' essena. Su tale decisione potrebbe aver pesato il fatto della morte del padre Zaccaria,avvenuta anni prima, per mano della famiglia degli Erode ma il fatto e' del tutto improbabile (v. evento M-748.32 e relativa nota).

Vive la propria giovinezza nel deserto, a Qumran, con la comunita' essena che lo accoglie di buon grado in quanto:
- quale discendente di Aronne ha tutte le carte in regola, secondo la profezia biblica, per assumere la figura del messia religioso che dovrebbe porsi a capo dell'attuale e corrotta classe sacerdotale, mentre:
- Gesu, discendente di Davide, si porrebbe come messia politico a capo del movimento per la cacciata dei regnanti erodiani, considerati come usurpatori e collaborazionisti degli occupanti romani.
E' il concetto della duplice attesa messianica coltivato dagli esseni.
Giovanni era un profeta di tendenze radicali ed Erode Antipa lo fa giustiziare perche' rappresentava una seria minaccia alla precaria stabilita' politica del regno.

Che a quei tempi qualcuno si vantasse di discendere in linea retta da Davide e' una cosa che lascia alquanto perplessi. Stando alla lettera di cio' che e' riportato nella Bibbia (Libro dei Re) questo Davide sarebbe stato uno dei piu' efferati farabutti che la storia ci abbia tramandato. Il fatto che sia riuscito a sedersi su di un trono non toglie nulla alla sua mostruosa protervia. Tanto per paragone: e' come se oggi qualcuno si vantasse di discendere da Hitler. Resta comunque il fatto che non esiste nessuna prova archeologica o storica dell'esistenza del regno di Davide. Nessun testo contemporaneo del Medio Oriente ne parla; si tratta di uno dei tanti miti inventati dagli autori della Bibbia. (Rif. 130,172)


App. 040 - LA MOGLIE (IL MITO)
*
Gesu era sposato?
Il Vangelo di Filippo (Rif. 120) e', in proposito, abbastanza categorico. Testualmente:
(.32) Erano tre che andavano sempre con il Signore: sua madre Maria, sua sorella e la Maddalena, che e' detta sua consorte. Infatti era "Maria" sua sorella, sua madre e la sua consorte.
(.55) La consorte di (Cristo e' Maria) Maddalena. (Il Signore amava Maria) piu' di tutti i discepoli e la baciava spesso sulla (bocca).

Il dubbio verte sulla identita' della Maddalena. Potrebbe trattarsi di:
a - Maria di Magdala, la "pentita" dell'evento M-781.28, successivamente sposata o convivente;
b - Maria Maddalena di Betania, sorella di Lazzaro.
Alcuni autori ritengono piu' probabile la versione a). Si racconta anche che Maria Maddalena, dopo la crocifissione di Gesu, sia fuggita dalla Palestina, rifugiandosi in una comunita' ebraica, nel sud della Francia (Sainte Beaume in Provenza), portando con se un "figlio".
Questo mitico figlio, di sangue reale, in quanto discendente della casa di Davide, sarebbe stato il leggendario capostipite della dinastia dei Merovingi.
Infine, Filippo, al punto 32, solleva un altro problema: quello sulla possibile esistenza di una sorella di Gesu. Infatti come si interpreta la frase "sua sorella": sua di Maria o sua di Lui?
Una ulteriore conferma del matrimonio ci viene dai Vangeli nei quali Gesu viene sovente chiamato RABBI (maestro). Nell'antica Palestina per avere diritto all'appellativo di Rabbi occorreva essere sposati ed avere dei figli.


App. 042 - GLI APOSTOLI (IL MITO)
*
I quattro evangelisti non sono molto d'accordo sul nome degli apostoli di Gesu e neanche sul loro numero. La seguente tavola mette in evidenza le differenze.

MATTEOMARCOLUCAGIOVANNI

Simone(Pietro)

Simone(Pietro)

Simone(Pietro)

Simone(Pietro)di Giovanni

Andrea

Andrea

Andrea

Andrea di Giovanni

Giacomo di Zebedeo

Giacomo di Zebedeo

Giacomo di Zebedeo

Giacomo di Zebedeo

Giovanni di Zebedeo

Giovanni di Zebedeo

Giovanni di Zebedeo

Giovanni di Zebedeo

Filippo

Filippo

Filippo

Filippo di Betsaida

Tommaso

Tommaso

Tommaso

Tommaso(Didimo)

Giuda Iscariota

Giuda Iscariota

Giuda Iscariota

Giuda Iscariota di Simone

Bartolomeo

Bartolomeo

Bartolomeo

*

Giacomo di Alfeo

Giacomo di Alfeo

Giacomo di Alfeo

*

Matteo(pubblicano)

Matteo

Matteo

*

Simone(cananeo)

Simone(cananeo)

*

*

Taddeo

Taddeo

*

*

*

*

Simone(zelota)

*

*

*

Giuda di Giacomo

*

*

*

*

Natanaele da Cana

*

*

Mattia

*


Utilizzando fonti diverse si possono ottenere le seguenti schede indicative, di natura ovviamente mitica.

* SIMONE - PIETRO . Altri nomi: Kepha, Cefa, Simone Bar-Jona (Bar-Jona=partigiano/ter- rorista) . Paternita': Giovanni . Maternita': = . Nascita...: a Betsaida e residente a Cafarnao . Attivita'.: pescatore . Coniugato.: SI . Parentele.: fratello di Andrea . Missioni..: Antiochia, Corinto e Roma . Decesso...: a Roma nell'820(a.u.c.).Catturato dal prefetto Agrippa, per ordine di Nerone, viene crocifisso a testa in giu'. * ANDREA . Altri nomi: = . Paternita': Giovanni . Maternita': = . Nascita...: a Betsaida e residente a Cafarnao . Attivita'.: pescatore . Coniugato.: = . Parentele.: fratello di Simone-Pietro . Missioni..: Epiro, Grecia, Tracia, Armenia, Georgia e Costan- tinopoli. Ha fondato la chiesa di Costantinopoli. . Decesso...: arrestato a Patrasso, flagellato ed ucciso su una croce ad X * GIACOMO . Altri nomi: Figlio del Tuono (partigiano) . Paternita': Zebedeo . Maternita': Maria di Salome, sorellastra di Maria V. . Nascita...: Betsaida . Attivita'.: Pescatore . Coniugato.: = . Parentele.: cugino di Gesu; fratello dell'apostolo Giovanni . Missioni..: = . Decesso...: passato a fil di spada (o decapitato) a Gerusalemme, probabilmente nel 795 a.u.c. * GIOVANNI . Altri nomi: Giovanni il Minore, Figlio del Tuono (partigiano) . Paternita': Zebedeo . Maternita': Maria di Salome, sorellastra di Maria V. . Nascita...: Betsaida . Attivita'.: pescatore . Coniugato.: = . Parentele.: cugino di Gesu; fratello dell'apostolo Giacomo . Missioni..: Patmos ed Efeso. Evangelista, ha scritto anche l'Apocalisse; si e' preso cura di Maria V. dopo la morte di Gesu . Decesso...: ad Efeso di morte naturale, nell'853(a.u.c.). Si rac- conta che dopo la morte Giovanni si agitasse di con- tinuo nella tomba facendo alzare ed abbassare la terra che lo ricopriva. * FILIPPO . Altri nomi: = . Paternita': Tolomeo (?) . Maternita': = . Nascita...: Betsaida . Attivita'.: probabile insegnante di filosofia . Coniugato.: = . Parentele.: probabile fratello di Bartolomeo . Missioni..: Grecia(Delfo), Lidia, Tunisia e Frigia . Decesso...: a Ierapoli, inchiodato ad un albero a testa in giu' * BARTOLOMEO . Altri nomi: Bartolmay, Natanaele . Paternita': Tolomeo . Maternita': = . Nascita...: Betsaida (?) . Attivita'.: Rabbino . Coniugato.: = . Parentele.: probabile fratello di Filippo . Missioni..: India, Etiopia e Armenia. Scritti apocrifi: Le Inter- rogazioni, L'Apocalisse di Bartolomeo, Vangelo di Bartolomeo . Decesso...: scorticato a Licaonia * TOMMASO . Altri nomi: Didimo(il gemello), Giuda il Gemello, Giuda il Cananeo . Paternita': = . Maternita': = . Nascita...: Antiochia(?) . Attivita'.: costruttore edile, architetto . Coniugato.: = . Parentele.: = . Missioni..: Persia e India. Scritti apocrifi: Apocalisse di Tom- maso, Atti di Tommaso, Vangelo di Tommaso . Decesso...: in India, ucciso a pugnalate su ordine di un certo re Mazdai (o re Gondafer - Gondoforo?) * MATTEO . Altri nomi: Levi . Paternita': Alfeo . Maternita': = . Nascita...: Cafarnao . Attivita'.: pubblicano, esattore fiscale, letterato(?) . Coniugato.: = . Parentele.: = . Missioni..: evangelista, ha scritto uno dei 4 vangeli canonici . Decesso...: = * GIACOMO . Altri nomi: Giacomo il Minore, Giacomo di Alfeo, Giacomo il Sadochita, Giacomo il Giusto . Paternita': Alfeo . Maternita': Maria di Cleofa, sorellastra di Maria V. . Nascita...: = . Attivita'.: falegname a Nazaret con Giuseppe . Coniugato.: = . Parentele.: cugino di Gesu e fratello di Taddeo . Missioni..: ha scritto una epistola canonica e l'apocrifo Proto Vangelo di Giacomo . Decesso...: a Gerusalemme, lapidato e finito con una bastonata * TADDEO . Altri nomi: Giuda, Lebbeo, Giuda lo Zelota . Paternita': Alfeo . Maternita': Maria di Cleofa, sorellastra di Maria V. . Nascita...: = . Attivita'.: falegname . Coniugato.: SI . Parentele.: cugino di Gesu e fratello di Giacomo il Minore . Missioni..: Giudea, Mesopotamia e Persia . Decesso...: a Suamyr(Persia); ucciso a bastonate per ordine dei sacerdoti * SIMONE IL CANANEO . Altri nomi: Simone lo Zelota . Paternita': = . Maternita': = . Nascita...: Cana . Attivita'.: = . Coniugato.: = . Parentele.: = . Missioni..: = . Decesso...: Prima Versione: martire a Roma Seconda Versione: giustiziato in Palestina * GIUDA ISCARIOTA . Altri nomi: Giuda di Simone Iscariota . Paternita': Simone Iscariota . Maternita': = . Nascita...: Qerrijoth (Giudea) . Attivita'.: Impiegato alla Casa dei Tributi; dipendente di Matteo . Coniugato.: SI . Prentele..: = . Missioni..: = . Decesso...: Prima versione: suicida Seconda versione: assassinato * SIMONE LO ZELOTA . Vedere Simone il Cananeo * NATANAELE . Vedere Bartolomeo * GIUDA DI GIACOMO . Nessuna informazione * MATTIA . Nessuna informazione


App. 045 - DINASTIA ERODIANA (LA STORIA)
*
I personaggi che maggiormente interessano la cronologia sono messi in evidenza.

Dal ceppo di ERODE ANTIPATRO:

.A+B=C+D=E+F=G

1

ERODE Antipatro

+

Cipro(A)

=

Fasael

+

Salampsio

=

Antipatro

....

2

.......

=

Alessandro

....

3

.......

=

Erode

....

4

.......

=

Alessandra

....

5

.......

=

Cipro(B)

+

Agrippa I

=

Agrippa II

6

...........

=

Berenice

7

...........

=

Drusilla

8

...

=

Giuseppe

+

Olimpia

=

Mariamne(C)

....

9

...

=

Ferora

+

ignoto

=

tre figli

....

10

...

=

Salome

+

Giuseppe

=

Antipatro

+

Cipro(C)

=

???

11

.....

+

Costobaro

=

Berenice

+

Aristobulo

=

???

12

.........

+

Teudione

=

???

13

.....

+

Alessia

=

???

....

14

...

=

ERODE IL GRANDE

........

Dal ceppo di ERODE IL GRANDE:

.A+B=C+D=E+F=G

15

ERODE IL GRANDE

+

Doris

=

Anti-
patro

+

(ignota)

=

Div.figli

....

16

.

+

Mariamne
(A)

=

Ales-
sandro

+

Glafira

=

Ales-
sandro

....

17

.......

=

Tigrane IV
(Armenia)

....

18

...

=

Aristo-
bulo

+

Berenice(1)

=

Erode di Calcide

+

Mariamne
(C)

=

???

19

.......

=

Agrippa I

+

Cipro(B)

=

Agrippa II

20

...........

=

Bere-
nice

21

...........

=

Drusilla

22

.......

=

Aristo-
bulo

+

Iotape

=

???

23

.......

=

Erodiade

+

Erode Filippo

=

Salome

24

.........

+

Erode Antipa

=

???

25

.......

=

Mariamne
(D)

....

26

...

=

Salampsio

+

Fasael

=

???

....

27

...

=

Cipro(C)

+

Anti-
patro

=

???

....

28

.

+

Mariamne
(B)

=

Erode Filippo

+

Erodiade

=

Salome

+

Filippo

=

???

29

.........

+

Aristobulo

=

???

30

.

+

Maltace

=

Erode Archelao

+

Mariamne
(E)

=

???

....

31

.....

+

Glafira

=

???

....

32

...

=

Erode Antipa

+

(Figlia di Areta IV)

=

???

....

33

.....

+

Erodiade

=

???

....

34

...

=

Olimpia

+

Giuseppe

=

Mariamne
(C)

....

35

.

+

Cleopatra

=

Filippo

+

Salome

=

???

....

36

...

=

Erode

........

37

.

+

Pallade

=

Fasael

........

38

.

+

Fedra

=

Rossana

........

39

.

+

Elpide

=

Salome

........

40

.

+

cugina(?)

..........

41

.

+

nipote(?)

..........
*
ERODE ANTIPATRO - Si considerava un discendente diretto del profeta Esau ed era originario dell'Idumea (regione a sud della Giudea). Aveva sposato Cipro(A), una principessa araba della tribu dei Nabatei.
Nel 705(a.u.c) viene nominato amministratore della Giudea; manterra' questo incarico sino al 711(a.u.c.) quando viene assassinato. Sposato una sola volta, ha avuto 5 figli uno dei quali e' Erode Il Grande.
*
ERODE IL GRANDE - Nato nel 680 e morto nel 750(a.u.c) all'eta' di 70 anni. E' una delle figure piu' controverse della dinastia erodiana. Ben deciso a mantenere il potere stretto in pugno, si libera dalle congiure di palazzo facendo uccidere:
- la madre Cipro(A)
- la seconda moglie Mariamne(A) (nel 725 a.u.c.)
- il figlio primogenito Antipatro
- il figlio Alessandro
- il figlio Aristobulo
- il cognato Gionata (fratello di Mariamne(A))
- almeno altri 4 parenti vari
- decine di ufficiali della sua guardia personale, implicati in diverse congiure.
Con l'uccisione della moglie Mariamne(A) e del cognato la dinastia Asmonea si e' praticamente estinta.
Si e' sposato 10 volte generando un numero imprecisato di figli (oltre 14).
Salito sul trono, nel 711(a.u.c.),come tetrarca (= capo di un quarto) della Giudea, nel 715(a.u.c.) viene designato, da Ottaviano Augusto, re di tutte le provincie della Palestina. Congiure dinastiche a parte, Erode il Grande si distingue anche per atti di insospettata generosita'. Si tramanda che si travestisse da popolano per mescolarsi alla gente e rendersi conto della sua miseria e che abbia venduto buona parte dei suoi averi per sfamare i poveri durante la carestia del 729-730(a.u.c.).

Diede un notevole impulso alle opere pubbliche promuovendo:
- la costruzione di numerosi templi, in diverse localita' della Palestina, dedicati agli dei greci e romani, per venire incontro alle esigenze di culto di popolazioni non ebraiche;
- la costruzione di un tempio in Samaria in onore dell'imperatore Ottaviano che era stato divinizzato;
- la costruzione della citta' di Cesarea;
- la costruzione della Torre Antonia (719 a.u.c.);
- la trasformazione edilizia di Gerusalemme con nuovi edifici, giardini e la sistemazione viaria della citta' alta (731 a.u.c.);
- la costruzione di nuove mura a difesa di Gerusalemme;
- il rifacimento del Tempio e la sistemazione della relativa spianata di circa 140.000 metri quadrati; i lavori iniziati nel 735(a.u.c.) hanno comportato l'impiego di 10.000 lavoratori e sono stati terminati nel giro di 18 mesi. (Rif. 172)
Un fatto e' certo: dovette dare prova di notevole abilita' e capacita' di governo considerato che il suo regno e' durato ben 39 anni (6+33).
*
ERODE (FILIPPO) - Figlio di Erode Il Grande e di Mariamne(B), non ha mai avuto grandi incarichi. Vissuto prevalentemente a Roma con la moglie Erodiade e la figlia Salome.
*
ERODE ARCHELAO - Figlio di Erode Il Grande e di Maltace, alla morte del padre (750 a.u.c.) riceve da Roma l'incarico limitato di Etnarca (= sovranita' regionale limitata) della Idumea, Giudea e Samaria. Manterra' tale incarico sino al 759(a.u.c) quando viene deposto ed esiliato da Ottaviano Augusto.
Sposato due volte con Mariamne(E) e con Glafira, si ignora il numero degli eventuali discendenti.
*
ERODE ANTIPA - Figlio di Erode Il Grande e di Maltace, alla morte del padre (750 a.u.c.), viene nominato dai romani tetrarca della Galilea e della Perea. Manterra' l'incarico sino al 793 a.u.c. quando viene deposto ed esiliato da Caligola.
Sposato in prime nozze con una principessa araba (una figlia di Areta IV di Petra), si reca in visita a Roma, dal fratello Erode (Filippo), e qui ha un colpo di fulmine. Rapisce la moglie del fratello, Erodiade e la nipote Salome e le conduce a Gerusalemme.
Caccia dal palazzo la prima moglie (lo suocero Areta IV gli dichiara guerra e lo batte!) e vive more uxorio con la cognata. Non ha avuto discendenti.
*
(ERODE)FILIPPO IL TETRARCA - Figlio di Erode Il Grande e di Cleopatra, alla morte del padre (750 a.u.c.) riceve l'incarico di tetrarca della Traconide e della Iturea. Manterra' tale incarico sino al 787(a.u.c.) anno della sua morte.
Sposa Salome, figlia di Erode(Filippo) e di Erodiade. Non ha avuto discendenti.
*
ERODE GIULIO AGRIPPA I - Figlio di Aristobulo e di Berenice, e' nipote di Erode Il Grande. Nel 791(a.u.c.) viene nominato da Caligola tetrarca delle regioni ad oriente del Lago di Tiberiade (il Golan). Mantiene l'incarico sino alla sua morte avvenuta nel 797(a.u.c.)
Sposato con Cipro(B) genera tre figli: Agrippa(II), Berenice e Drusilla.
*
ERODE AGRIPPA II - Figlio di Erode Giulio Agrippa I e di Cipro(B) e' pronipote di Erode Il Grande. Nominato re dai romani nel 802(a.u.c) rimane in carica sino all'844(a.u.c.). Non ha mai avuto poteri effettivi; era una carica piu' che altro onorifica.


App. 046 - SOCIETA PALESTINESE (LA STORIA)
*
Ai tempi di Gesu la societa' palestinese era prevalentemente pastorale, integrata da una modesta presenza contadina e di pescatori; la presenza di artigiani e commercianti era alquanto limitata, sufficiente alle contenute esigenze della popolazione. In complesso il tenore di vita era abbastanza basso, al limite della miseria.
D'altro canto, all'epoca, il paese non consentiva molto di piu'. Su quanto conosciuto intorno al 1760 e.v., Voltaire cosi' si esprimeva:

Ho parlato con alcuni uomini di tutte le nazioni che venivano di la'; e tutti mi hanno detto che la situazione di Gerusalemme e' spaventosa; che il paese d'intorno e' tutto sassi; che le montagne sono nude; che il famoso fiume Giordano non e' piu' largo di quaranta o cinquanta piedi; che il solo distretto buono di quel paese e' Gerico...
Insomma, tutti ne parlano come parlava san Gerolamo, che abito' cosi' a lungo a Betlemme, e che dipinge quella contrada come il rifiuto della natura; egli dice che d'estate non c'e' neppure l'acqua da bere.
(Rif. 410)

La lingua normalmente parlata era l'aramaico seguita dal greco, limitatamente a certi strati della popolazione. La lingua ebraica non era quasi mai parlata; serviva unicamente per la lettura dei testi sacri, scritti in ebraico antico.
Dopo la conquista del territorio da parte dei romani, le condizioni di governo nelle varie provincie erano alquanto mutevoli. Roma lasciava una certa autonomia nel campo amministrativo e nella gestione di problemi di natura tipicamente interna; a tale scopo nominava (o eliminava) re, tetrarchi ed etnarchi secondo le esigenze e le emergenze del momento. I governanti locali disponevano di milizie proprie (in genere mercenarie) ma non in misura sufficiente da preoccupare gli occupanti.
Le elites locali erano, in larga parte, costituite da rappresentanti delle famiglie sacerdotali insediati dagli occupanti.
Difficile stabilire una ripartizione della popolazione in gruppi, caste, partiti o altri raggruppamenti. Si possono annoverare solo alcuni gruppi principali.
*
SACERDOTI - Si puo' dire fosse un "mestiere" ereditario. Solo gli appartenenti alla tribu di Levi, che non disponevano di un territorio proprio, potevano accedere al sacerdozio a pieno titolo. Esisteva anche una categoria di sacerdoti di rango inferiore, detti Leviti. Il sommo sacerdote del Tempio era nominato dal re o dal tetrarca in carica. Esercitava le funzioni sacerdotali per un anno, poi poteva essere sostituito o riconfermato con il sovrano beneplacito.
*
FARISEI - (i Perushin, i separati). Appartenti ad una corrente religiosa, conservatrice e fortemente nazionalista, fondata poco tempo prima della nascita di Jeshu dal rabbino Hillel, contemporaneo di Gamaliele.
Erano cultori, quasi fanatici, delle tradizioni orali della Legge (Talmud) e seguivano scrupolosamente precetti minuziosi, perdendosi a volte in un formalismo esasperato. Si consideravano una casta elitaria e snobbavano le altre categorie quali scribi, pubblicani e popolani in genere, da loro considerati impuri.
I farisei credevano nella risurrezione come ad un privilegio riservato unicamente agli ebrei morti in Palestina. Quelli morti fuori sede sarebbero stati segretamente portati presso Gerusalemme per ritrovare le loro anime(!!!)
Malgrado le diatribe e le invettive lanciate contro di essi (Vangeli Canonici, Atti), in fondo, per il loro nazionalismo, erano i piu' vicini all'idea messianica di Jeshu.
Non si puo' comunque dire che fossero un gruppo monolitico. Attraverso un gioco di sottili "distinguo" erano divisi in almeno 7 gruppi:

- le spalle larghe
- i vacillanti
- gli sbattitesta
- gli umili perfetti
- i farisei di calcolo
- i farisei della paura
- i farisei del dovere
*
SADDUCEI - (Tsedukim) Costituivano una setta ed appartenevano ad una corrente religiosa, non proprio conservatrice. Si consideravano aristocratici internazionalisti e la loro formazione culturale aveva una matrice fortemente ellenica. Erano cultori della Legge originale di Mose (Torah), cosa che li metteva in posizione diametralmente opposta a quella dei Farisei. Erano fermamente convinti che l'anima morisse con il corpo.
*
SCRIBI - (Soferim) Categoria di persone con molte affinita' con i Farisei. Non erano sacerdoti e neanche Leviti pero' svolgevano un ruolo importante come "Dottori della Legge" della quale erano commentatori autorevoli.
*
PUBBLICANI - Erano in pratica funzionari dello Stato e dato che lo Stato, a quei tempi, si manifestava solo attraverso la riscossione delle imposte, erano visti come il fumo negli occhi, vessatori del popolo e conseguentemente grandi peccatori.
*
ESSENI - (Zeloti, Sicari, ecc.) Appartenevano al movimento nazionalista che combatte' inizialmente contro l'occupazione greca ed in seguito concentro' la propria attenzione contro gli occupanti romani. Generalmente si tenevano lontani dal potere centrale (insediamenti nel Golan, sul Mar Morto e altri); su di essi si e' saputo poco, sino a qualche anno fa, in quanto la chiesa ha sempre cercato di ignorarne l'esistenza onde evitare imbarazzanti riferimenti con la figura del presunto Gesu, figlio di Dio. L'analisi e lo studio dei rotoli del Mar Morto promette, a breve termine, di dare loro una giusta collocazione storica.
*
EBIONITI - (Ebionim, Evyonim = poveri, umili, sciocchi). Persone molto povere e di conseguenza di costumi molto morigerati, probabilmente vegetariani. Erano considerati poco piu' che gentaglia.
Gli ebioniti consideravano Gesu come un profeta-rivoluzionario, incaricato da YHWH di porre fine alle ingiustizie sociali che opprimevano il paese. Come un Che Guevara.
(v. A. Sordi - Gli Ebioniti)
*
COMMERCIANTI, ARTIGIANI, GIORNALIERI, SCHIAVI - Nulla di particolare da segnalare.
*
*
Una menzione a parte meritano i:
SAMARITANI - abitanti la regione centrale della Palestina (Samaria) che separa praticamente la Galilea dalla Giudea.
Rispetto all'ortodossia verso la Legge Mosaica, i samaritani erano degli scismatici; avevano costruito sul Monte Garizim un luogo di culto in contrasto ed in opposizione alle autorita' religiose del Tempio di Gerusalemme. (Vedi: Culti delle Alture in App. 025-IL TEMPIO)


App. 050 - STELLE E COMETE (LA STORIA)
*
La stella cometa, che si arresta sulla stalla dove e' nato Gesu, e' una immagine tanto suggestiva quanto falsa. Gli autori, canonici e non, che descrivono questo particolare, (dopo un centinaio di anni dalla sua manifestazione), fanno riferimento, in maniera alquanto imprecisa e per sentito dire, ad eventi astronomici accaduti ai tempi della nascita e, per loro natura, ripetitivi.

- Nell'anno 748(a.u.c.)- inverno, si e' verificata una congiunzione di Giove con Saturno, nella costellazione dei Pesci. Quando questo fenomeno accade, l'unione delle due sorgenti luminose riflesse produce una luminosita' pari a 5 volte la loro somma, per un normale effetto di diffrazione della luce. Il fenomeno e' ripetitivo e si manifesta, puntualmente ogni 854 anni.

- Nell'anno 749(a.u.c.)- primavera, e' avvenuta un'altra congiunzione di Giove, Saturno e Marte, sempre nella costellazione dei Pesci. Keplero, a suo tempo, ha studiato questo fenomeno, determinandone la frequenza in 794 anni, 4 mesi e 12 giorni.

Questi eventi, che si sono verificati a pochi mesi di distanza l'uno dall'altro, hanno probabilmente messo in moto astronomi ed astrologi dell'epoca, determinati a spostarsi per studiare il fenomeno a loro agio.
(App. 070 - I MAGI)


App. 052 - PROCESSI EBRAICI (LA STORIA)
*
Qualsiasi processo, per avere un minimo di credibilita', non puo' prescindere da certe regole procedurali e deve garantire un minimo di difesa per l'accusato.
Riprendiamo da W.Fricke
(Rif. 370) alcuni punti essenziali in merito ai processi ebraici:

- I processi non potevano essere svolti in una abitazione privata ma nell'apposita area del Tempio, detta Beth Din.
- I processi non potevano essere svolti di notte.
- I processi non potevano essere svolti alla vigilia di una festivita' importante, come la Pasqua.
- La sentenza non poteva essere pronunciata sulla base di una sola confessione estorta.
- La sentenza di morte non poteva essere pronunciata se non erano trascorse almeno 24 ore dall'interrogatorio.
- Il capo d'accusa non costituiva necessariamente un reato di blasfemia.

L'espressione BAR-ABBA (figlio del padre, figlio di dio) era un appellativo molto comune, all'epoca; veniva sovente aggiunto al nome dell'interessato in segno di deferenza. D'altro canto, secondo la Torah, tutti gli ebrei sono figli di dio (Bar-Abba) ed anche Gesu era un ebreo.
Gli ebrei potevano eseguire liberamente sentenze di morte senza dover ricorrere ai romani per esserne autorizzati. Basta ricordare:
- le numerose sentenze dei diversi Erode a carico di ebrei
- l'uso corrente della lapidazione come punizione per le adultere
- la lapidazione di diversi apostoli tra i quali Giacomo Il Giusto
- l'uccisione di Giovanni Battista a Macheronte
- ed altri...
In occasione di particolari festeggiamenti romani (es. un nuovo imperatore), veniva a volte concessa una amnistia che pero' riguardava solo i reati minori.


App. 054 - BARABBA (IL MITO)
*
Occorre anzitutto premettere che Barabba o Bar-Abba non e' un nome ma un appellativo, un titolo e significa "figlio del Padre" e per estensione di significato "figlio di Dio". Visto come sono andate le cose, dalla Genesi in poi, siamo tutti Barabba!
Barabba e' un personaggio di pura invenzione degli autori evangelici.
Non viene indicato come un delinquente comune (un ladrone) bensi' come un partigiano che si batteva, a mano armata, contro gli oppressori romani. Sarebbe stato catturato ed imprigionato durante una sommossa scoppiata in Gerusalemme, che aveva causato una vittima. Barabba sarebbe quindi stato accusato e condannato a morte per questo omicidio e per sovversione.

Stando cosi le cose, da un punto di vista politico, era molto piu' colpevole di Gesu Nazareno, che si era limitato a dichiarsi "figlio di Dio (Barabba) e ad autoproclamarsi "re dei Giudei". Come era dunque possibile uno scambio del genere riportato nei vangeli?
Oltre a tutto il resto anche Barabba si chiamava Gesu, quindi ci troviamo di fronte a due individui, processati quasi contemporaneamente, per la stessa colpa di insubordinazione nei confronti dell'impero. Uno si chiamava Gesu Barabba (detto il Nazareno) e l'altro Gesu Barabba (detto il Lestos).
Nelle edizioni antiche, del Vangelo di Matteo,
(Rif. 150) si legge testualmente:

Avevamo in quel tempo un prigioniero famoso, Gesu Barabba, il quale era stato messo in carcere in occasione di una sommossa scoppiata in citta' e di un omicidio.

Nelle edizioni moderne (Rif. 005,130) invece si legge:

in quel tempo c'era un prigioniero distinto di nome Barabba....

L'aggiustamento e' notevole quanto ingenuo. La biblioteca di Alessandria e' bruciata ma certe memorie restano!
Allora quale dei due Barabba l'avrebbe scampata? Il Corano (Rif. 135) afferma che Gesu Nazareno non e' stato crocifisso.

Anche altri autori sostengono la tesi che a finire sulla croce sia stato Gesu Barabba (il Lestos) mentre Gesu Barabba (il Nazareno), ottenuta la liberta', avrebbe continuato a predicare per altri 11 anni, ed al dodicesimo si sarebbe trasfigurato, nel corso di un grandioso evento, durante il quale avrebbe rivelato ai suoi discepoli alcune fondamentali verita'(?).
(Rif. 126,175,390,995)
Vedere anche:
App. 052-PROCESSI EBRAICI
App. 011-IL NOME DI GESU.


App. 055 - LA CROCE (LA STORIA)
*
La croce e' diventata il simbolo della fede cristiana a partire dal III secolo e viene oggi rappresentata nella forma stereotipa che tutti conoscono: la croce latina. In realta' non era cosi'; la croce non aveva la forma di una "...croce" ma di una T, di un Y, oppure poteva consistere in un traversino incastrato tra due pali terminanti a forcella. Il braccio orizzontale era detto Patibulum, quelli verticali Stipes. Di solito alcuni Stipes erano tenuti pronti, solidamente conficcati nel terreno ove normalmente avvenivano le esecuzioni. Il condannato, avviato al luogo di esecuzione, portava con se solo il patibulum orizzontale (20-35 Kg.); questo (se si ammette l'uso dei chiodi nella crocifissione) per un motivo pratico molto semplice: in carcere, secondo l'apertura di braccia del condannato, venivano predisposti nel patibulum i due fori destinati a ricevere i chiodi che trapassavano i palmi. Data la natura grossolana dei chiodi, forgiati a mano, di forma trapezoidale e sezione quadra, senza l'accorgimento descritto, sarebbe stato molto difficoltoso farli penetrare nel legno. A parte il fatto che la chiodatura era raramente applicata.

Il condannato, intontito da una mistura di vino e mirra, disteso a terra, veniva dapprima legato al patibulum per le braccia e per i polsi e poi (eventualmente) inchiodato; due robusti esecutori sollevavano il tutto ed incastravano il patibulum nello o negli stipes.
L'operazione successiva, se il patibulum era troppo alto ed il condannato non poggiava i piedi per terra, era quella di quella di disporre un apposito supporto (un sasso, un traversino) alla base dello (degli) stipes. L'inchiodatura dei piedi non veniva mai praticata perche' di difficile esecuzione ed oltre tutto si cercava di limitare la perdita di sangue al minimo, certo non per delicatezza, ma per prolungare al massimo la permanenza sulla croce prima della morte.
Gli stipes era abbastanza bassi tanto che quelli che assistevano all'esecuzione arrivavano con il capo al petto o al viso del condannato con il quale potevano facilmente parlare.

La crocifissione era una pena destinata unicamente a chi si ribellava contro l'autorita' imperiale ed agli schiavi. Era sempre eseguita in pubblico in modo da servire come esempio; un cartiglio appeso al collo della vittima portava la motivazione della condanna. I romani la consideravano una punizione vergognosa ed infamante.

L'agonia sulla croce poteva durare, in casi particolari, anche 2-3 giorni; la morte era dovuta a collasso conseguente ad anossia causata dalla lunga immobilizzazione (tetano dei crocifissi). In casi particolari si fratturavano le gambe della vittima per impedire, durante la notte, che parenti ed amici lo liberassero e ne favorissero la fuga. Questo supplemento di sofferenza poteva abbreviare l'agonia in quanto il condannato per respirare tendeva a sollevarsi puntando sui piedi.
La morte poteva essere molto piu' rapida nei rarissimi casi di chiodatura ai polsi (nello spazio di Destot, in mezzo alle ossa del metacarpo). In questo caso il chiodo lede il nervo mediano ed il fortissimo dolore provoca lo svenimento del condannato ed una accelerazione del processo di anossia.

La crocifissione viene ancora oggi eseguita nelle isole Filippine. Tutti gli anni, nel periodo pasquale, la televisione ci propone orripilanti documentari sull'argomento.
E' consuetudine che in alcune di queste isole, durante la Pasqua, un certo numero di sprovveduti bigotti, imbottiti di alcool e di droghe, si facciano legare ed inchiodare su una croce, sulla quale restano esposti per qualche ora. Ai loro piedi gruppi di fanatici pregano, si commuovono, organizzano pic-nic e si ubriacano quanto basta.
Passata la fiesta i crocifissi vengono deposti, medicati e rianimati con energici trattamenti.

Tra le tante sciocchezze si cerca di far credere che la croce sia stata costruita:
* con il legno dell'albero del peccato originale
* con il legno di un ulivo cresciuto sulla tomba di Adamo


App. 058 - INFERNO E PARADISO (IL MITO)
*
A proposito di inferno (inteso come luogo di eterno dolore e non come personaggio custode dell'ade), le idee della chiesa e dei fedeli sembrano alquanto confuse.
Durante i lavori del Concilio Vaticano II (1962-1967) l'allora titolare del Soglio di San Pietro, Giovanni XXIII, (papa simpaticone che aveva raccolto intorno a se numerosi consensi) se ne venne fuori affermando che "l'inferno non esiste" e che la punizione per i peccatori consiste nel vivere in eterno lontani dalla luce divina e percio' privati della supposta beatitudine che ne consegue.

L'affermazione lascio' tutti grandemente sorpresi. Non si sa come la prese Gesu che in vita sua terrena aveva molto insistito sulla fine che avrebbero fatto i peccatori condannati ad essere precipitati nella Gheenna del Fuoco; d'altro canto anche Dante si deve essere rivoltato nella tomba, proprio lui che dell'inferno aveva minuziosamente descritto organizzazione e struttura!!
Il risvolto pratico fu una percettibile riduzione degli introiti di bottega in quanto molti si chiesero se valeva ancora la pena di pagare la tangente al prete per evitare di finire arrosto ora che le fiamme dell'inferno erano state dichiarate estinte. E' vero che restava sempre l'opportunita' di tentare la conquista del paradiso ma questo pare non sia mai stato un grande incentivo per le masse di fedeli. Se chiedete a molti praticanti di darvi una definizione sulla natura e sul significato di paradiso rischiate di ricevere le risposte piu' strane.

Qualche tempo dopo, il papa successivo, Paolo VI, appena preso possesso della sua carica, si affretto' a ribadire con molta energia che "l'inferno esiste, eccome!!"
La domanda che ora viene naturale e' questa: cosa deve fare un fedele praticante di fronte a due affermazioni fatte da due INFALLIBILI in netto contrasto tra di loro?

Forse non troverete nessun riferimento di tutto cio' negli atti ufficiali del Concilio Vaticano II, ma li troverete sicuramente sulle pagine di quei giornali che all'epoca pubblicavano quotidianamente cronaca e resoconti dei lavori conciliari.


App. 060 - SENTENZA DI PILATO (IL MITO)
*
Questo documento, datato 1580(e.v.), e' conservato a Simanca (E), presso l'Archivio Generale-Segreteria di Stato- L847/F1.
La versione riportata e' ripresa dal volume di M. Craveri - I Vangeli Apocrifi (Rif. 330)
Sulla attendibilita' storica del documento il giudizio e' lasciato a chi legge; in buona sostanza sembra un'altra tessera del mosaico di bugie, costruito, nel corso di due millenni, a sostegno di determinate tesi sulla vita di Gesu.
*
Sentenzia che diede Pilato contra Cristo nostro Signore -
Copia de la sentenzia che diede Pilato contra cristo nostro signore ritrovata nela cita de Laquila inoabruzo, de lanno 1580 in Certte antiquita di marmori dove si trovorno doi Cassete, una di ferro, nela quale vi era una carta bregamina et selcrito in littre ebreia Che se in terpetato deliu fraschritto tenore:
Lanno 17º de tiberio Cesare Enperador romano et di tutto il mondo monarcha in vittisimo et nelle olimpiade 121 et nelle Chiade 24 et nella Creiacione del Mondo secondo il numero e compartimento deli ebrei quattro volte 1147 dela propaggine del romano Inperio lanno 73 et de la liberacione dela servitu de la Babilonia lanno 430 et dela restitutucione del saqro inperio lanno 497 sotto li conzoli del pontechie Romano lucio pisano et marzio silaurico pro cunzoli delo in vocio valerio palestino plubico governadore de giudeia quinto flavio sotto il riggimento et governo dela Cita Jerosalem presidente gratissimo pocio pilato reggente dela bassa galilea herodiade anti patrircha et pontifice del sommo sacerdocio anna et caifas: alesmael mastro del tempio Rabaham ambel: irachino Centurione de conzoli et de la Cita di Jerosale quinto Cornelio Sublemio et sesto ponpilio Ruffo nel mese de Marzo sotto il di 25.
Yo Ponzio pilato qui presidente de linpero romano dentro al palazo de larchiresidenza giudico connanno sentenzio a la mortte Jesu chiamato Christo Nazareno de la turba de patria galilea homo sedicioso dela legge Mosaica Contra lo magnio inperador tiberio Cesare ditermeno et pronunzio per questo che la morte sua sia nella Coroce con chiodi a hosanza di rei per che qui Congregatosi molti homini richi et poveri non ha cessato di conmovere tumulto per tutta la galilea facendosi figliolo de iddio Rre de israel con minaciar la roina di Jerosalem e del saqro inperio con dinegare lo tributo a Cesare doversi, et averio ancora auto ardire de intrare con palme e triunfo e conpaquiato da la turba como Rre dentro de la Cita di ierosalem nel sacro tempio, onde comando al mio Centurione quinto Cornelio conduca publicamente por la Cita di ierosalem esso iesu Christo ligato e flaggelato di porpora vestito e coronato di pondente spine, con la propia Croce ne li omeri accio sia esenpio a tutti li mali fattori e con lui voglio siano condotti doi ladroni homicidi et uscirano per la porta giancarola ora detta antoniana conduca seco giesu al plubico monte di scelirati chiamato Calvario dove crucifisso e morto il corpo resti su la Croce come spettacolo di tutti li malvaggi et su la Croce sia posto il titolo in tre linguaggi ebreo greco et latino Ebreo iesu aloi chisidin - Greco iesus nazareno - Latino iesus nazarenus Rex iudeoro.
Comandamo ancora che nesciuno de qual si voglia stato sosia ardischa temerariamente inpedire tal giusticia per noi comandata administrata et esiguita con ogni rigore secondo li decreti e legge del Romani come ebrei sotto pena de Rebelione alinpero Romano.
Testimoni di questa nostra sentenzia li dodeci tribui de Israel: Ravan-Daniel - Rabani II - Joan - Barbosisabet - Preticlani.
Per il sommo sacerdocio Raban - Judas - Boncasato.
Per li farisei Rolian - Simon - Daniel.
Raban - Mordogin - Boncortassitis.
Per linperio et presidente di roma: lucio sextilio amostro Silio.
Notari di questa publica Criminali per li libri: Nastan - Restena.


App. 065 - SAULO DI TARSO (LE IPOTESI)
*
LA NASCITA - Si dice sia nato a Tarso in Cilicia (Anatolia) ma la data di nascita e' incerta. Probabilmente e' nato intorno al 760 a.u.c. (13 anni dopo la nascita di Jeshu).
Comunque san Gerolamo non e' d'accordo e indica come luogo di nascita il borgo di GISCALA in Galilea.
(Rif. 410)
.
IL FISICO - Secondo santa Tecla era di persona corta e robusta, largo di spalle e con le gambe piegate (deformi), quando camminava le sue ginocchia si toccavano ed era costretto a procedere a piccoli passi. Aveva fronte larga, la testa calva, soppraciglie unite e naso aquilino.
Non si puo' dire che fosse un adone. (Rif. 127)
.
LA FAMIGLIA - Non si conosce molto riguardo la famiglia. Si ipotizza fosse una famiglia aristocratica e molto facoltosa, da sempre legata a Roma e che quindi godeva della cittadinanza romana, quella cittadinanza che Saulo sa sfruttare molto bene nei momenti piu' delicati della sua storia. Detto per inciso, i romani erano molto cauti nel concedere la cittadinanza di Roma agli stranieri, percio' si puo' supporre che la famiglia fosse legata a Roma da particolari e forti interessi (tra l'altro: fabbricanti-fornitori di tende militari per l'esercito imperiale). Resta pero' da considerare il fatto che Tarso e' diventata colonia romana, sotto l'imperatore Caracalla, verso il 970 a.u.c., e cioe' 150 anni dopo la presunta morte di Paolo. Da dove veniva dunque questo ambito privilegio di cittadino romano? Ad ogni modo era una famiglia giudea di tendenze farisaiche.

....il tribuno gli disse: "Dimmi, tu sei romano?" Ed egli rispose: "Si". "Io - riprese il tribuno - ho acquistato questa cittadinanza a caro prezzo". E Paolo: "Io invece vi sono nato". (Rif. 140)
.
LA CULTURA - Molto vasta. Educato dalla famiglia in base ai precetti della Torah e della Legge Mosaica, la sua educazione e' stata integrata con quella cultura di stampo ellenistico allora assai diffusa in Cilicia.
Inviato nella prima giovinezza a Gerusalemme, frequenta la prestigiosa scuola di Gamaliele. Aveva una totale padronanza della lingua greca, della lingua ebraica e di quella aramaica.
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L'ATTIVITA - Ancora molto giovane, grazie probabilmente agli appoggi di cui godeva, diventa un agente fiduciario del sommo sacerdote del Tempio. Occupava quindi una posizione di rilievo e se in quel periodo ha conosciuto Jeshu, lo ha conosciuto stando in campo opposto ed operando per il controllo ed il contenimento delle rivendicazioni messianiche degli esseno-zeloti.
Resta comunque legittimo il sospetto che non abbia conosciuto effettivamente Jeshu. In effetti solo dopo tre anni entrera' in contatto e cerchera' di confrontarsi con quelli che si ipotizza lo abbiano conosciuto.
Saulo e' molto zelante nel compimento dei suoi doveri acquistando cosi' una fama pesantemente negativa tra i sostenitori del movimento messianico. Tutto questo sino al 789 a.u.c. anno in cui Saulo riflette seriamente sul proprio avvenire. Prossimo ai 30 anni, ambizioso, arrivista, profondamente umiliato dal suo ex maestro Gamaliele, che gli rifiuta la figlia in sposa a causa delle sue deformita', si rende conto:

a) che al servizio del Tempio le prospettive per il suo futuro non sono poi tanto esaltanti;
b) che la marea montante del movimento esseno-zelota ha in se' qualcosa che la sua intelligenza e' in grado di incanalare e mettere a frutto.

Questo considerato, parte alla chetichella alla volta di Kirbet Qumran (Damasco) e chiede di entrare a far parte della comunita'. Si puo' solo immaginare la sorpresa degli esseni di fronte a tanta richiesta da parte di un personaggio con una fama come la sua. Comunque alla fine viene battezzato (rito di ingresso) e si assogetta pazientemente al noviziato di tre anni. Le peripezie che seguono al suo primo ritorno a Gerusalemme, gli incarichi ricevuti dalla Nuova Chiesa ebraica, i viaggi e le polemiche sono riportati ai rispettivi anni della cronologia.

Quello che occorre rilevare e' che sin dall'inizio Paolo (adesso si puo' chiamare cosi') si rende conto che la cosidetta "Nuova Chiesa" e' solo una conventicola di zombi che si alimenta di sterili polemiche e di battibecchi con la casta sacerdotale del Tempio, mentre lui, Paolo, ha idee ben piu' grandiose: creare una nuova corrente religiosa che, pur essendo di matrice ebraica, possa essere diffusa ed accettata anche da altri popoli. La Nuova Chiesa Ebraica di Gerusalemme, per una orgogliosa forma di chiusura mentale (noi siamo il popolo eletto) si rivolge esclusivamente alle comunita' ebraiche, sparse un po' dovunque nel bacino del Mediterraneo, per aizzarle contro l'autorita' del Tempio; Paolo invece vuole rivolgersi anche ai "non circoncisi" proponendo loro un nuovo culto su basi che non contrastino e non mettano in allarme l'attento e sospettoso governo di Roma.

Per quanto si dica, Jeshu era un ebreo ortodosso e come tale e' rimasto sino all'ultimo; non ha mai avuto l'intenzione di creare una nuova religione. Jeshu mirava al sodo ed aveva obiettivi molto terreni ed assai poco celesti: puntava al trono di Israele e a null'altro.

Paolo e' persona intelligente e scaltra. Sa benissimo che le masse possono essere governate, piu' che con lo scettro (o le armi), con i miti, le paure indotte e le grandi illusioni. Si mette percio' all'opera e pesca a piene mani nel ricco repertorio dei miti del passato, da quelli egizi a quelli della Mesopotamia. Si inventa una quantita' di miracoli che attribuisce a Jeshu trasformandolo, poco alla volta, in un dio. Fa esattamente cio' che facevano i romani divinizzando i loro imperatori anche se poi, a volte, si dimostravano degli emeriti citrulli, per non dire bestie! Una occhiata all' App. 012- FONTI MITICHE puo' chiarire da dove sono derivate determinate basi della teologia cristiana-paolina.

Nel fare questo Paolo entra inevitabilmente in conflitto con la classe dirigente della Nuova Chiesa di Gerusalemme, ancorata al rigido rispetto della legge mosaica, ma non dell'autorita' del Tempio.
Malgrado cio' la Nuova Chiesa di Gerusalemme esita a liberarsi di un apostolo tanto "scomodo" e questo per un buon motivo. Qualsiasi setta, culto o credenza per affermarsi ha bisogno di una struttura, di una organizzazione per la diffusione del credo e quindi ha bisogno di denaro. E Paolo e' la persona adatta per fare quattrini.
Affabulatore spigliato, energico e convincente, nei suoi tre lunghi viaggi, raccoglie una quantita' considerevole di contributi che versa regolarmente nelle casse della Nuova Chiesa di Gerusalemme. Gli ebrei della diaspora avevano mantenuto il loro legame con il Tempio di Gerusalemme, legame che, al lato pratico, si concretizzava con il versamento di un contributo annuale di mezzo siclo d'argento.
Paolo, con la sua abilita', riesce a deviare in parte questo flusso di denaro raccogliendolo per la Nuova Chiesa di Gerusalemme. Tutto questo potra' apparire poco apostolico ma Luca, negli Atti degli Apostoli (11,29), implicitamente ne da conferma; le chiama "elemosine". (Rif. 140) Paolo nelle sue epistole le definisce esplicitamente "collette".

Due mila anni dopo Goebbel, ministro responsabile della propaganda nazista, soleva dire ai suoi collaboratori: Non importa quanto sia grande la bugia che volete raccontare. L'importante e' che la raccontiate con ferma determinazione e sopratutto che la ripetiate infinite volte e con convinzione; alla lunga la gente finisce col crederci.

E' difficile stabilire sino a che punto Paolo sia riuscito a portare avanti le sue bugie ed il suo progetto di padre di un nuovo culto; un fatto e' certo: dopo di lui alcuni altri (evangelisti) hanno raccolto il testimone ed hanno proseguito nella realizzazione del progetto continuando a divinizzare, a tappe e per circa tre secoli, la figura di Jeshu.
Una cosa che ha sempre messo in fastidioso imbarazzo sia i cristiani che gli ebrei, e' il fatto che, malgrado tutto, Paolo, come Jeshu, e' sempre stato fondamentalmente ebreo. Anche se con le sue predicazioni ha messo in discussione alcuni principi della legge mosaica non vuol dire che abbia rinnegata la sua primitiva matrice di stampo farisaico.
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LA FINE - Che fine abbia fatto Paolo realisticamente non lo sa nessuno. Dopo le ultime disavventure a Gerusalemme ed il suo trasferimento a Roma, sembra svanito nel nulla. Lo stesso Luca, che negli Atti degli Apostoli (Rif. 140) ne esalta le gesta, termina la sua presunta testimonianza lasciando aperta la questione.
Un fatto e' innegabile; durante il suo soggiorno a Cesarea e durante gli "arresti domiciliari" a Roma ha goduto di strani inconsueti privilegi. Di quale considerazione godeva Paolo presso il governo romano e perche'?

Secondo lo storico della chiesa Eusebio di Cesarea ed altri, Paolo si sarebbe (non si sa bene quando) sposato con una certa Evodia.

Una analisi attenta ed accurata dei Rotoli di Qumran e dei Vangeli gnostici di Nag Hammadi, ha recentemente indotto lo studioso R.H.EISENMAN (Rif. 343) alla formulazione di una nuova suggestiva tesi.
Paolo sarebbe stato "l'Uomo di Menzogna" che, nell'ambito della setta essena, si sarebbe contrapposto a Giacomo, fratello di Gesu e "Maestro di Giustizia" della stessa setta.
Paolo avrebbe quindi provocato uno scisma nella setta e, dopo essere stato cacciato dalla comunita', avrebbe dato origine al nuovo movimento "La Setta degli Apostolici" di matrice fortemente gnostica. Qualche secolo dopo la burocrazia clericale di Roma avrebbe ripulito le idee di Paolo dalla loro componente gnostica, trasformandolo nel personaggio di comodo oggi a tutti noto.

Resta sempre il fatto che tesi e supposizioni sul personaggio Paolo sono tante e tali da indurre, in definitiva, a mettere in dubbio la sua stessa esistenza. Fino a che punto i documenti di Qumran e di Nag Hammadi hanno una valenza storica, oltre che mitica?

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NOTA - A proposito di "popolo eletto", stando a quanto riporta la Bibbia (Giosue 24,2-24) Jahve' non ha eletto gli ebrei come suo popolo prediletto ma sono stati gli ebrei a eleggere Jahve' come loro dio, su sollecitazione di Giosue, nella grande radunanza di tutte le tribu' d'Israele a Sichem.
(Rif. 130)


App. 070 - I MAGI (IL MITO)
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Su questi mitici personaggi si e' scritto di tutto; potevano essere:
- astrologi
- astronomi
- esoteristi
- indovini
- maghi
- principi
- re
- e quanto altro si vuole.
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Si racconta fossero tre fratelli:
MELKON = re dei persiani
GASPAR = re degli indi
BALTHASAR = re degli arabi
oppure che fossero:

MELCHIORRE (Ram, Melkon),discendente di SEM, maharaja indiano; cede il governo a suo fratello e parte con il compagno di viaggio ed amico Tsekinata.

GASPARRE (Gaspar), discendente di CAM, re dell'Armenia; era un seguace della dottrina di Zoroastro. Abdica, in favore del fratello Ntikran, per dedicarsi ai suoi studi ed alle sue ricerche.

BALDASSARRE (Balthasar, Valtasassour), discendente di JAFET. Re arabo.

Nei primi secoli del cristianesimo alcune sette hanno dibattuto per decenni per stabilire se i magi si conoscevano tra di loro, prima di iniziare il viaggio, oppure se si sono incontrati per la prima volta a Gerusalemme; discussione veramente fondamentale!
Altre sette primitive hanno sostenuto, per qualche tempo, che i magi fossero 2, oppure 4, oppure 12 come gli apostoli, oppure 60.

Una menzione a parte merita il Mago Artaban, proveniente dal nord Europa. Vari inconvenienti ritardarono il suo viaggio ed arrivo dopo 33 anni, in tempo per vedere Gesu in croce.

Tra le tante leggende si ricorda anche il ritrovamento dei corpi dei Magi, da parte di Elena, madre di Costantino, nel 315 e.v. In prima istanza sarebbero sati trasferiti a Costantinopoli, poi a Milano come dono al vescovo Eustorgio. Dopo la conquista di Milano, ad opera di Federico Barbarossa, i resti vennero trasferiti nella cattedrale di Colonia, dove oggi si trovano.(?)

Uno studio interessante identifica i Magi come sacerdoti della setta essena, che avrebbero accolto nella loro comunita' il bambino Gesu, figlio illegittimo di una donna (Maria?), la quale sarebbe stata ripudiata dal marito per aver commesso adulterio con un soldato romano di nome Pantera.
Era usanza comune dare rifugio nella comunita' ai bambini ed alle donne abbandonate.
Il compito dei Magi, nella comunita' essena, era quello di scrutare il cielo per individuare la stella che avrebbe dovuto annunciare l'arrivo del Messia di Aronne.

Infine la chiesa sta cercando, ultimamente, di ricuperare un personaggio scomodo e un po' frastornante per i "fedeli": si tratta di Babbo Natale, ergo Santa Claus, ergo Sanctus Nicolaus, ergo San Nicola presule di Mira (oggi Demre-Turchia), a suo tempo partecipante al Concilio di Nicea. Si dice fosse un generoso e disinteressato donatore.
(Rif. 390,455,457)
(App. 050-STELLE E COMETE)


App. 075 - FESTE EBRAICHE (LA STORIA)
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Alcune delle piu' importati feste ebraiche celebrate ai tempi di Gesu, limitatamente a quelle a volte citate in catalogo.
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PASQUA - (Dio e' passato). Ricorda e commemora la liberazione dalla schiavitu' d'Egitto. E' una festa mobile che si celebra tra meta' Marzo e meta' Aprile. La celebrazione e' immediatamente seguita dalla festa degli Azimi che dura 7 giorni.
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PENTECOSTE - (Il cinquantesimo). Si celebra 50 giorni dopo la Pasqua. Durante la festa il sommo sacerdote offriva al Tempio pani confezionati con farina di grano nuovo. Durata un giorno.
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CAPANNE - (Tabernacoli). Si celebra sei mesi dopo la Pasqua, a inizio di Ottobre e dura 8 giorni. Ricorda e commemora la costruzione delle capanne da parte degli ebrei in fuga dall'Egitto.
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DEDICAZIONE - (Luminarie). Commemora la purificazione del Tempio dopo la profanazione di Antioco IV, re di Siria, avvenuta nel 587(a.u.c.). Si celebra a Dicembre e dura 8 giorni. Durante questo periodo, ogni sera, vengono accese speciali luci in tutte le case.
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JOM KIPPUR - (Espiazione e perdono). Al decimo giorno del settimo mese. E' la cerimonia dell'espiazione collettiva delle colpe di tutta la comunita'. A quei tempi i peccati venivano metaforicamente caricati su di un animale (capro espiatorio) oppure anche su di un criminale od uno schiavo. In seguito la vittima veniva spinta a morire nel deserto.
Questa pratica del capro espiatorio (Hazazel) e' stata copiata da analoghi riti egiziani.

Durante alcune di queste feste (Pasqua, Capanne, Dedicazione) gli ebrei maschi erano tenuti a recarsi in pellegrinaggio a Gerusalemme e versare l'obolo al Tempio di mezzo siclo d'argento.
(Rif. 172)
Chi non poteva muoversi doveva comunque versare l'obolo ai collettori disposti presso le Sinagoghe periferiche.

Mezzo siclo d'argento era il corrispettivo di una giorna e mezza di lavoro; il tributo era dovuto tre volte l'anno in occasione della Pasqua, Pentecoste e festa delle Capanne.


App. 080 - REPERTI E RELIQUIE (IL MITO)
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Gesu non ha lasciato traccie materiali e concrete della sua esistenza.

Non esistono evidenze fisiche della vita di Gesu: nessun manufatto, lavoro di carpenteria o scritto di propria mano. Neppure resti mortali. Tutto cio' che si sa di lui e' scritto da altri. Tutto fu scritto dopo la sua morte. Nessuno degli scrittori ha mai incontrato Gesu. Questi scritti sono assolutamente falsi. Anche allora, come oggi, si viveva in un mondo infestato da credenze di demoni, Ufo e Mostri di Lochness.- Jim Walker
(Rif. 366)

Eppure la chiesa ha sempre cercato di proporre (e sfruttare commercialmente) determinati reperti privi di qualsiasi attendibilita' e fondamentalmente falsi, sapendo che e' la fede degli sprovveduti a farli diventare sostanzialmente veri.
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- IL PREPUZIO (vedi evento M-747.46-Circoncisione)
Misteriosamente scomparso dopo l'evento citato, il reperto riappare a Roma all'inizio dell'800 e.v. ritrovato dal papa Pasquale I, uomo davvero fortunato. Venne in seguito custodito nella chiesa di Calcata, vicino a Viterbo, ove, per secoli attiro' folle di "devoti" estasiati.
Improvvisamente, pochi anni or sono, il reperto spari' dalla chiesa e non se ne seppe piu' nulla. La stampa, opportunamento addomesticata, evito' di dare troppo rilievo al fatto lasciando credere che la reliquia fosse stata rubata.
Ma la cosa piu' eclatante e' che, nello stesso periodo, in Francia, nella chiesa di Puy-en-Velay veniva devotamente adorato un altro "autentico" prepuzio di Gesu.(Rif. 410)
Altro prepuzio, che va per la maggiore, e' quello conservato a Charroux (Francia) ed esposto annualmente all'adorazione dei fedeli. (Rif. 460)
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- LA VERONICA (v. M-783.31.8)
Riportiamo una notizia ANSA del 31/5/1999 che ci fornisce esaurienti notizie riguardo a questa reliquia. Un altro colpo di fortuna nell'imminenza del Giubileo 2000.

Ho ritrovato il velo della Veronica - Londra
Il velo della Veronica, che, secondo tradizioni cristiane non riportate dai Vangeli, una donna dette a Gesu Cristo che saliva la "Via Crucis" per detergersi dal viso il sangue e il sudore e cosi' vi resto' impressa la sua immagine, secondo il "Sunday Times" di ieri sarebbe stato ritrovato in un monastero dei frati cappuccini a Manoppello, sull'Appennino in provincia di Chieti.
La scoperta e' di Heinrich Pfeiffer, docente di Storia dell'arte cristiana all'universita' Gregoriana di Roma, il quale oggi, secondo il giornale, fara' una conferenza stampa per presentare i risultati di oltre dieci anni di ricerche. Quasi quattro secoli dopo la sua scomparsa, ricompare cosi' una delle piu' pregiate reliquie della cristianita', considerata per secoli da milioni di cristiani come la vera immagine del viso di Cristo. Tracce della leggenda della Veronica sono riscontrabili a partire dal quarto secolo dopo Cristo, ma solo nel Medioevo essa viene messa in diretto rapporto con le sofferenze di Cristo.
Dal XII secolo al 1608 la Veronica fu conservata a Roma, nella basilica di San Pietro. Nel 1608 papa Paolo V ordino la demolizione della cappella dove era conservata la reliquia, che fu data agli archivi vaticani. Da allora non e' stata piu' vista e il Vaticano non ha mai spiegato la sua scomparsa.
A Manoppello Pfeiffer ha trovato un velo quasi trasparente, che misura 17 cm. per 24 cm.. Segni marrone-rossastri sulla sua superficie tratteggiano la faccia di un uomo con barba e capelli lunghi e gli occhi ben aperti, che diventa visibile a seconda dell'angolazione della luce. Secondo i documenti conservati al monastero dei Cappuccini, la moglie di un soldato nel 1608 vendette il velo, per ottenere il rilascio del marito dal carcere, a un nobile di Manoppello che lo cedette poco dopo ai Cappuccini. Nel 1618 esso fu messo tra due lastre di vetro, e incorniciato da un listello di noce sbalzato con argento e oro. Da allora e' sempre rimasto li'.
L'immagine sul velo, assicura Pfeiffer, non e' dipinta. Ma le sorprese non finiscono qui': ingrandimenti fotografici digitali del velo hanno permesso di confrontare il viso con quello della Sindone, il telo mortuario nel quale secondo un'altra importante tradizione cristiana fu avvolto il corpo di Cristo deposto dalla croce. Le due immagini rappresentano strabilianti rassomiglianze, che vanno dalla stessa forma del viso, ai capelli lunghi, a una ciocca di capelli sulla fronte, alla stessa forma della barba.
Analisi di laboratorio aiuteranno a capire l'origine del velo di Manoppello, anche se e' probabile che i risultati apriranno furiose polemiche come avvenne con la Sindone che nel 1988 con esami al carbonio-14 fu datata tra il 1260 e il 1390. (ANSA)

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- LA SINDONE (V. m-783.43.6)
A parte il fatto che qualche anno fa un bello spirito si e' preso la briga di contarne oltre 40, quella attualmente proposta in bottega e' conservata a Torino.
Sottoposta nel 1988 ad esami mediante carbonio-14, si stabili' che la sua origine poteva collocarsi tra il 1260 ed il 1390; malgrado cio' viene regolarmente ostentata.
Recentemente due studiosi inglesi (C.Knigth e R.Lomas-Rif. 376) hanno avanzato una interessante ipotesi. Ritengono che l'immagine riprodotta sul lenzuolo funebre sia quella di JACQUES DE MOLEY, l'ultimo maestro della setta dei Templari, arrestato nel 1307 e inchiodato (per i polsi!) ad una porta, da uno zelante inquisitore, per farlo confessare e ...salvargli l'anima. Secondo il Vangelo di Giovanni Rif. 020 Gesu e' stato inchiodato per i palmi.

Prima della Rivoluzione Francese esisteva una Sindone conservata all'interno della cattedrale di Besançon. Questa reliquia veniva esposta una volta all'anno dal balcone dell'arcivescovado provocando, a volte, scene di isteria collettiva. Per ordine della Convenzione Nazionale, nel 1793, questo grosso lenzuolo fu sequestrato ed inviato a Parigi deve venne frazionato in bende e pannolini per la medicazione degli ammalati dell'ospedale Hôtel Dieu. Rif. 448

Un'altra Sindone, o qualcosa di simile, si trova (o si trovava) ad Urfa in Turchia (l'antica Edessa).
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- LA VERA CROCE
"Rinvenuta" nel 1068(a.u.c.),315 e.v., da Elena, madre di Costantino I, per quasi un secolo venne ignorata come oggetto di culto, in quanto ai primi cristiani (seguaci di una forma di ebraismo illegittimo ed apostata) non importava granche' di come era morto Gesu.
Solo dopo il 390 e.v. la croce diventa simbolo ed oggetto di devozione della cristianita'. Su questo reperto si e' detto di tutto salvo quando e come sia sparito dalla circolazione, il che fa pensare che questa croce non sia mai esistita.
In compenso esiste in circolazione una quantita' enorme di schegge che se accorpate basterebbero a costruire un vascello da 100 cannoni (Voltaire)
Nei pressi di Alessandria(Italia), intorno agli anni '50, esisteva ancora un convento dove tutte le monache (ed erano tante!) possedevano una scheggia della vera croce. (Rif. 410,995)

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- ALTRE RELIQUIE
Sparse un po' ovunque e pubblicizzate quando serve far soldi, vengono proposte alla devozione dei fedeli:
. la lancia di Longino (v.M-783.43.1)
. brani del vestito di Maria Vergine
. grummoli del suo latte
. forfora dei suoi capelli
. penne cadute dalle ali dell'arcangelo Gabriele durante le sue missioni in terra
. una camicia ed un sudario della Vergine (cattedrale di Chartres) Rif. 448
. ecc. ecc.

NOTA - LE MADONNE PIANGENTI
Anche se hanno poca attinenza con questo sito, meritano una nota. Anni or sono, prima della Perestroika, a Leningrado, presso il Museo di Storia delle Religioni (Ex Cattedrale di Kazan - Nevskij Prospekt) era possibile far piangere alcune madonne, dipinte su icone, introducendo nell'apposita fessura, un monetina da 10 copeki.

Questa e' una nota di agenzia ANSA del maggio 1999:
Intervista a Radio vaticana - Il gesuita boccia le Madonne piangenti "Sono tutte false"
Citta' del Vaticano. Madonne che piangono, stimmate, presunte possessioni diaboliche, spiritismo: sono per lo piu' manifestazioni che si presentano in momenti di crisi religiosa dell'uomo che ha "bisogno di aggrapparsi a qualcosa, di aver qualcosa al disopra di lui". L'ha spiegato alla Radio Vaticana il gesuita Jose' Maria Pilon, parapsicologo, autore di libri su questi fenomeni. Per padre Pilon, che si basa piu' che altro sulla sua esperienza spagnola e non cita il caso di Civitavecchia, tutti i casi di Madonne piangenti "alla fine si sono dimostrati falsi, cioe' provocati artificialmente".(ANSA)

Le statue piangenti non sono una invenzione prettamente cristiana. Nell'antica Roma, in determinate occasioni, si facevano piangere le statue di Giunone e di Minerva.
In India piangono la statua della dea Lakshmi e quella della dea Parvati; quest'ultima ha pure un regolare ciclo di "sacre" mestruazioni.


App. 085 - GENEALOGIA (LE IPOTESI)
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Questa e' una ipotesi sugli ascendenti ed affini di Jeshu, costruita in base alle innumerevoli congetture che circolano sull'argomento. E' una ipotesi e come tale va presa.
Jeshu risulterebbe discendente da una importante famiglia della Palestina settentrionale, stabilita a Gamla, nel Golan.
La famiglia si considerava erede del diritto dinastico al trono d'Israele, usurpato prima dagli Asmonei e poi dagli Erodiani; i suoi membri si ritenevano diretti discendenti di Davide.

(Davide) : : : Aristobulo II(?) : Ezechia : | : Giuda (.....) (.....) Jair | | | (Giairo) |__________| |__________| | | Giovanni-| | | | Simone-| |-Eleazar | | (Lazzaro) Giacomo-| | | | Giacobbe-| |-Thamar (Taddeo)| | (Marta) | | Giuda-| | | | Menahem-| | | | Eleazzaro-| | | | (2 figlie)-| | | | (Yosef?) (Maria?) | |_____________| Myriam? | (M.di Betania?) | (M. Maddalena?) | (M.di Magdala?) Menahem--| | | | Giacomo--| | (il Minore)| | | | Ioses--| | | | Giuda--| | | | Simone--| | | | Giovanni--| | (Giuseppe?)| | | | (Sorelle?)--| | | | Jeshu | |___________________________| | (Figli?) : :

Quello che forse rimarra' sempre un mistero e' il nome della vera madre di Jeshu.


App. 095 - MONETE E MISURE (LA STORIA)
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Alcune delle monete usate in Palestina ai tempi di Gesu:
GHERA = un ventesimo di siclo; oro o argento; grammi 0.6
SICLO = unita' base; oro o argento; grammi 11.4
MINA = pari a 50 sicli; argento; grammi 570
TALENTO = pari a 60 mine; oro o argento; chilogrammi 34.27
DENARO = argento; grammi 3.85 (era la paga corrente per un giorno di lavoro)
Esistevano anche molte altre unita' frazionarie, in rame o in argento, quali: dramma, didramma, asse, quadrante, statere ecc.
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MISURE DI PESO
- LIBBRA pari a grammi 327
- TALENTO misura variabile da 20 a 40 chilogrammi
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MISURE DI LUNGHEZZA
- CUBITO pari a centimetri 45-55 (variabile: dal gomito alla punta del dito medio)
- BRACCIO pari a centimetri 185
- STADIO pari a metri 185
- MIGLIO pari a metri 1478
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MISURE DI CAPACITA'
- XESTES pari a litri 0.3
- METRETA pari a litri 39.5
- KOROS pari a litri 525
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MISURA DEL TEMPO
Per gli ebrei il nuovo giorno iniziava al tramonto ed era cosi' ripartito:
- Prima vigilia (dal Tramonto e per la durata di 3 ore)
- Seconda vigilia (di 3 ore)
- Terza vigilia (di 3 ore)
- Quarta vigilia (dalla terza all'alba, +/- 3 ore)
- Ora prima (dall'alba e per la durata di 3 ore)
- Ora terza (dall'ora prima, c. ore 9 del mattino, per 3 ore)
- Ora sesta (da mezzogiorno alle ore 15)
- Ora nona (dalle ore 15 sino al tramonto, +/- 3 ore)
A Gerusalemme il segnale del nuovo giorno veniva dato, con suon di tromba, dai sacerdoti del Tempio.


App. 097 - I MARTIRI (LA STORIA)
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Uno dei piu' importanti fiori all'occhiello ostentato dalla chiesa, per nobilitare le sue origini, e' quello dei poveri martiri cristiani che entrano nell'arena delle belve, o si fanno crocifiggere, cantando inni sacri, forti della loro incrollabile fede.
Peccato che tutto questo sia falso; questi morti ammazzati, a partire dall'inizio dell'800(a.u.c.) sino all'Editto di Milano (1066 a.u.c.), potevano essere incolpati di tutto meno che di essere "cristiani", almeno nel senso che noi normalmente attribuiamo a questo termine.
Il cristianesimo, inteso come teologia purgata dalle idee messianiche degli ebrei, inventato da Paolo di Tarso, e' diventato religione, in senso stretto, dopo l'Editto di Milano ed il Concilio di Nicea. E' stato in questo concilio che Costantino I, con mano ferma ed un occhio ai propri interessi, ha fissato le regole del nuovo ordinamento religioso ed ha sopratutto stabilito che cosa era opportuno e lecito credere e che cosa doveva invece essere rigettato del baillamme di idee e di superstizioni che si erano cristallizzate intorno all'idea primitiva di Paolo: definizione del "Credo di Nicea".

Ancora prima ma sopratutto dopo la distruzione di Gerusalemme, migliaia di ebrei lasciano la Palestina portandosi dietro un bagaglio di frustrazioni, di rabbia ed una grande voglia di rivalsa. Sono, in genere, ebrei di fede ortodossa ma non mancano rappresentanti irrequieti della Nuova Chiesa di Gerusalemme: esseni, zeloti ed altri che cercano riparo dalle inevitabili ritorsioni che Roma aveva a loro riservate se fossero rimasti in patria.
Nel cuore stesso dell'Impero, a Roma, nascono comunita' sovente tumultuose, lacerate internamente da lotte su problemi di ortodossia verso la Legge Mosaica, ma compatte quando si tratta di rivendicare l'indipendenza della loro terra natale. E' fatale che manifestazioni di irredentismo finiscano, a volte, in sommosse e tumulti violenti; ed e' comprensibile che l'Impero difenda il suo potere ricorrendo all'uso della croce, in particolare verso quegli elementi residui della Nuova Chiesa di Gerusalemme (esseni e zeloti), ormai acefala, che si definiscono cristiani in quanto guardano a Cristo Gesu come ad un martire del movimento messianico di liberazione e non certo come al figlio di dio.

Attribuire a queste vittime l'etichetta di martiri della fede cristiana e' stato uno dei tanti giochi di prestigio del potere clericale.
Quelli che si e' cercato di spacciare come cristiani erano solo degli appartenenti turbolenti alle miriadi di sette giudee (non sempre ortodosse) come farisei, sadducei e scribi; i cosidetti cristiani si distinguevano, dagli altri, per la loro matrice messianica-rivoluzionaria. A parte gli atteggiamenti di alcuni facinorosi che fomentavano disordini cercando di insinuare il germe dell'intolleranza religiosa in una societa' largamente multicultuale.
L'Imperatore Claudio I aveva cercato di risolvere, al meglio, il problema dell'ordine pubblico espellendo tutti gli ebrei da Roma (802 a.u.c.) ma il successo dell'operazione fu effimero. Usciti dalla porta, dopo qualche decennio, gli ebrei rientrarono dalla finestra riproponendo il problema di una comunita', per sua stessa natura, ingovernabile.

Infine quanti sono stati questi "veri" martiri cristiani? Secondo la chiesa, qualche migliaio; secondo coloro, che si sono presi la briga di spulciare gli annali storici, qualche decina. Difficile conciliare.
Si possono facilmente contare i cristiani che sono morti per la loro religione, perche' n'e' morti pochi, e soltanto di tanto in tanto, a intervalli.(Origene-IIILibro contro Celso) Occorre ancora rammentare che, in questi specifici casi, era abbastanza semplice evitare la croce ed essere rimessi in liberta'. La legge di Roma richiedeva unicamente che l'accusato dichiarasse, in pubblica assise, di riconoscere il Cesare in carica come suo imperatore. (Salvo ovviamente il sussistere di altre gravi accuse come, ad es., l'omicidio.)
I cittadini di Roma, liberi di professare qualsiasi religione, erano comunque tenuti, per legge, a rendere un omaggio rituale all'Imperatore considerato un semidio.
Coloro che si salvavano dalla condanna riconoscendo l'autorita' di Cesare erano definiti LAPSI. (Rif. 995)

Nell'impero romano il cristianesimo fu considerato dall'inizio come una corrente del giudaismo, ma quando i "cristiani" dissero apertamente di non essere piu' membri delle sinagoghe, furono trattati con disprezzo, come seguaci di una "religio" di fanatici che avevano commesso un grave peccato di empieta' rompendo con la fede dei padri. (Rif. 170)


App. 100 - GAMLA or GAMALA (LA STORIA)
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Malgrado le precise descrizioni di G. Flavio, l'esistenza di questa citta' e' stata ignorata (ad arte?) sino al 1967, quando, durante la guerra dei sei giorni, alcuni militari israeliani ne scoprirono le rovine, sulle alture del Golan, quasi a picco sul Lago di Tiberiade ed a 200 Km da Gerusalemme.

Stando a quanto ci dice Giuseppe Flavio (Rif. 180):
si affacciava a mezzogiorno e la sua sommita' meridionale, elevandosi ad una smisurata altezza, formava la rocca della citta', sotto cui un dirupo privo di mura piombava in un profondissimo burrone. Era vicina alla sponda del Lago di Tiberiade,

Secondo D.Donnini (da una recente relazione di viaggio)(Rif. 176):
- si trova sulla sponda orientale del lago;
- era la patria di Giuda il Galileo e di tutta la sua setta: i galilei appunto, i quali, nonostante l'appellativo, non venivano dalla Galilea ma dal Golan; (Gaulanitis)
- oggi mostra i resti di una sinagoga di quel periodo, collocata al centro di un villaggio sul monte; le rovine sono situate non lontane dalla riva golanita del Lago di Tiberiade ed, a meno di 5 minuti di cammino, da uno spaventoso precipizio

(M. 1-PALESTINA)


App. 110 - GLI ESSENI (LA STORIA)
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CHI ERANO -
Di questa setta, sino a qualche anno or sono, si sapeva quasi nulla. La chiesa, per secoli, ha cercato di ignorare e di nascondere la loro imbarazzante esistenza (uno scheletro nell'armadio). Dopo il ritrovamento dei rotoli di Qumran e dopo il tentativo, piuttosto goffo e protervo, di affossarne i contenuti
(App. 018-MANOSCRITTI DI QUMRAN), anche la chiesa ha dovuto ammettere qualcosa, a denti stretti, cercando di lasciare candidamente intendere trattarsi di una setta di asceti, devoti alla Legge, di morigerati costumi e fondamentalmente pacifisti.(Rif. 130)
Niente di piu' falso!. La setta essena era una organizzazione politico-religiosa molto potente, molto ricca e molto temuta. La setta, diffusa in varie parti della Palestina, era in grado di far leva sulle masse per organizzare tumulti e sommosse contro i detentori, piu' o meno legittimi, del potere.

Si trattava di una comunita' di intransigenti nazionalisti nata, probabilmente all'epoca della occupazione greca della Palestina (circa -190 e.v.), due secoli prima della nascita di Jeshu, nella quale politica e misticismo risultavano componenti inscindibili. Il "Rotolo della Guerra", ritrovato a Qumran non lascia dubbi sulla loro natura di combattenti.
Gli esseni venivano indicati, o si riconoscevano usualmente tra di loro, con diversi nomi:

. Osseni
. Figli della luce
. Sadoqiti (Giusti)
. Galilei (non nel senso di originari della Galilea ma in quello di ribelli e rivoltosi)
. I Santi (nel senso di separati, diversi)
. I Molti
. I Vivi
. Il Vino

mentre i non aderenti, o nemici, venivano indicati come Figli delle Tenebre, I Morti, L'acqua, ecc.
Giuseppe Flavio fa un'ulteriore distinzione e definisce gli appartenenti al gruppo esseno, facente capo a Giuda il Galileo, come giudaiti in quanto seguaci di particolari pratiche religiose che li distinguevano, almeno dal punto di vista cultuale, dalle altre sette.
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COMPAGINE / GRUPPI -
Come in ogni gruppo politico di ampio respiro anche tra gli esseni esistevano correnti di pensiero e di intendimenti che hanno dato vita ad alcuni importanti sottogruppi:

. Gli ZELOTI. I cosidetti patrioti del Malkut Elohim (regno di dio). Gruppo esseno fondato e diretto da Giuda il Galileo (anche Yehuda, figlio di Ezechiele)(App. 085 -GENEALOGIA)
Come tutti gli altri gruppi esseni gli appartenenti erano particolarmente legati alle loro pratiche religiose, cosa che non impediva loro, al momento opportuno, di combattere con molta determinazione, in nome di YHWH, per la liberazione di Israele. Particolarmente interessati all'avvento del messia politico.

. I SANTI. Non meno intransigenti degli altri, in fatto di guerra santa messianica, avevano pero' piu' contatti con il potere sacerdotale del Tempio e si potrebbe dire propendessero piu' all'uso della diplomazia che non a quello delle armi. Questo non significa che fossero propensi a tirarsi indietro; il "Rotolo della Guerra" in fin dei conti lo avrebbero compilato loro. Particolarmente interessati all'avvento del messia religioso.

. I SICARI. Rappresentavano l'ala estremista del movimento di liberazione nazionale. Si chiamavano cosi' perche' molto abili a mescolarsi tra la folla e pugnalare all'improvviso gli esponenti della classe conservatrice e collaborazionista. A volte di trattava di vere e proprie missioni suicide.
Per le loro azioni utilizzavano uno speciale pugnale, detto "sica", facilmente occultabile tra le pieghe del mantello o della tunica.
La loro tecnica ha fatto scuola; due mila anni dopo Mao Tse Tung scriveva: Il partigiano deve muoversi tra la folla come il pesce nell'acqua.

. I NAZARENI (anche Nazarei, nazorei, nazirei, naasseni). Questo gruppo ha, in seguito, dato origine ad una setta religiosa ancor oggi attiva in Iraq: i Mandei, che non riconoscono Jeshu ma seguono unicamente i precetti di Giovanni Battista.
Jeshu, zelota per nascita, dopo il battesimo di Giovanni Battista, e' diventato a pieno titolo membro del gruppo (o setta) nazareno.
Il gruppo era particolarmente interessato all'avvento del messia religioso.
Nazareno significa sostanzialmente "consacrato a dio". I nazareni seguivano determinate regole di vita quali quelle di astenersi dal vino, non tagliarsi i capelli, ecc.
Neppure e' improbabile che i primi cristiani siano stati detti nazareni nel senso di Nazirei, piuttosto che in quello di originari della citta' di Nazaret. Etimologia davvero poco credibile e che, probabilmente, ha sostituito la prima solo quando l'antica origine dell'essenato cominciava ad essere dimenticata. (E.Ben Amozegh)(Rif. 364)

. I TERAPEUTI - Qualche autore annovera qui anche la setta dei Terapeuti di incerta origine egizia. Si distinguevano dagli altri gruppi per i loro turbolenti riti religiosi che li conducevano a fenomini di allucinata astrazione.
Erano dei grandi viaggiatori e coltivavano relazioni con comunita' religiose dell'India.
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DOVE VIVEVANO - In pratica un po' ovunque, prevalentemente nelle zone desertiche, lontani dal potere centrale di Gerusalemme.
Gli insediamenti principali erano comunque quello di Gamla che contava su circa 1000(?) appartenenti e quello di Qumran di circa 200-250 persone.
E' stato stimato che il movimento esseno, al suo massimo sviluppo, contasse circa 5000 aderenti. Tutto sommato abbastanza pochi per gli obiettivi che si erano proposti.
Dopo la morte di Jeshu e l'assunzione al comando della Chiesa di Gerusalemme da parte di Giacomo Il Giusto, la comunita' di Qumran e la Chiesa di Gerusalemme si identificavano come una entita' unica. Giacomo era anche Maestro di Giustizia della comunita' di Qumran.
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COME VIVEVANO - Relativamente agli insediamenti piu' grandi, per entrare a farne parte, occorreva farsi battezzare dal Maestro della comunita' e poi sottostare ad un periodo di tre anni di iniziazione (noviziato). Solo dopo questo periodo e rispettando determinate regole si poteva essere considerati membri della comunita' a tutti gli effetti.
Non era necessario risiedere in comunita' ma per coloro che lo facevano la vita era scandita da tempistiche e da norme rigorose, oggi note dal rotolo della "Regola della comunita'" e da quello della "Regola dell'assemblea". (App. 018-MANOSCRITTI DI QUMRAN)
Nelle comunita' la proprieta' privata non esisteva. I pasti erano consumati in comune e solo dopo aver praticato i prescritti riti di purificazione.

All'inizio del pasto veniva praticato il rito eucaristico (rito di ringraziamento) con la condivisione del pane e del vino.
Con sfumature, piu' o meno marcate tra i vari gruppi, gli esseni erano convinti che l'anima fosse immortale. Dopo la morte l'anima dei buoni trasmigrava in una lontana contrada a clima mite, temperato e costante; l'anima dei cattivi era invece destinata ad una contrada di clima opposto.
Era uso corrente praticare la confessione dei peccati a stabilire l'equa pena per il peccatore. Nei casi piu' gravi si poteva arrivare anche all'espulsione dalla comunita'.
Si dice ma non e' certo che disponessero di notevoli conoscenze in campo medico e che praticassero guarigioni mediante erbe officinali, argilla, diete particolari e digiuni.
Matrimonio e crescita dei figli erano puntigliosamente regolati. I riti religiosi comprendevano anche sacrifici di animali.
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A CHE COSA ASPIRAVANO - Per prima cosa aspiravano alla conquista del potere ed all'esercizio dello stesso a proprio vantaggio che, in termini piu' diplomatici, si traduceva nell'attesa della venuta (o della individuazione) di due messia destinati a liberare il paese (doppia attesa messianica) e cioe':

. un messia di Israele quale liberatore politico destinato a diventare il nuovo sovrano. In accordo con le profezie bibbliche questo messia doveva essere un discendente di Davide (Jeshu era discendente di Davide)

. un messia religioso destinato a moralizzare e dirigere la conventicola dei sacerdoti; secondo le profezie doveva necessariamente essere un discendente di Aronne (Giovanni Battista era discendente di Aronne, un levita).

In attesa che quanto sopra si avverasse, si preparavano con ferma determinazione allo scontro inevitabile con la dinastia erodiana, corrotta e straniera (idumea) e con i sacerdoti, gli scribi i farisei ed i sadducei considerati asserviti, complici e collaborazionisti degli occupanti romani.
Ultimo obiettivo era la cacciata dei romani e l'indipendenza d'Israele. Qualche tumulto, astutamente provocato o qualche ben assestata pugnalata di qualche sicario, contribuivano a mantenere desta l'attenzione del popolo.
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Il mondo e' piccolo. Qualche decina di anni dopo la distruzione di Gerusalemme nasce in Cina il movimento dei Turbanti Gialli. E' una setta politico-religiosa di ispirazione taoista che vede in Zhang Jiao il "messia" destinato dal Cielo a prendere il potere in sostituzione della traballante dinastia Han. Zhang Jiao, di notevole carisma, grande propagandista e straordinario guaritore, raccoglie intorno a se' oltre 350000 adepti che daranno del filo da torcere alle truppe imperiali.
Le comunita' che si formano, dedite al culto del dio Huanglao, seguono regole di convivenza che paiono riprese dal rotolo "Regola della Comunita', compresa la confessione pubblica dei peccati.
(Rif. 215)


App. 115 - COSTANTINO (LA STORIA)

Costantino I, detto il Grande, nel 1059 a.u.c.(306 e.v.), agguanta il potere a York, approfittando di un vuoto di governo e con elezioni subito contestate dal Senato di Roma. Le sue aspirazioni al potere assoluto sull'Impero di Roma non tardano a manifestarsi.
Sconfitto Massenzio, consolida la sua posizione e fa il vuoto intorno a se', temendo di essere ostacolato nei suoi progetti. Tanto per la cronaca:
- annega la moglie in bagno
- fa scannare un figlio
- assassina lo suocero
- ammazza il cognato
- accoppa il nipote Licinio di 12 anni
- elimina un numero imprecisato di ex amici e sostenitori.

Costantino si e' comportato, in definitiva, come Erode il Grande (se non peggio) pero' quest'ultimo, nella storia "clerical-ufficiale", e' stato considerato un demonio, mentre il primo e' poco meno che un santo.

L'impero e' barcollante e Costantino e' alla continua ricerca di nuove alleanze ed aiuti; preso atto che nei territori dell'Impero, un individuo su 10 aderisce alle sette cristiane, cerca di controllare ed incanalare questa massa di individui a proprio vantaggio.

Stabilita la sua capitale a Costantinopoli, nel 1078 a.u.c. indice il concilio di Nicea cercando (e riuscendo in parte) di mettere ordine nel marasma di idee di quelle innumerevoli sette che allora si definivano cristiane.

Malgrado il suo interessato appoggio alla cristianita', pare sia rimasto fedele, sino all'ultimo giorno, al culto del dio Sole. Alcuni sostengono che, in punto di morte, abbia prenotato un posto di prima classe per l'al di la' (non si sa mai!) facendosi battezzare da Eusebio, vescovo di Nicomedia. Se la cosa e' vera allora Costantino e' morto eretico perche' Eusebio era vescovo della setta ariana.
E' morto a Nicomedia il 22 Maggio del 1090 a.u.c.(337 e.v.); altri invece dicono sia morto a Costantinopoli di lebbra.

Siccome i discendenti di Costantino regnarono dopo di lui, l'adulazione dei popoli romani, da molto tempo abituati alla schiavitu', giunse ad un tale eccesso che quelli dell'antica religione ne fecero un dio, e quelli della nuova ne fecero un santo: i cristiani celebrarono per molto tempo la festa del suo nome, insieme con quella della madre. (Rif. 410)



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