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" ICONOLOGIA " SARDEGNA - di Cesare Ripa


 

Questa immagine allegorica della Sardegna, tratta da un'edizione dell'"Iconologia" di Cesare Ripa pubblicata per la prima volta nel 1603, è un modello iconografico che è stato utilizzato per circa due secoli nelle raffigurazioni della Sardegna spesso presenti in alcune carte geografiche, vedi "Isola di Sardegna" del Blaeu pubblicata nel 1662. E' curioso notare come anche il testo, che qui di seguito abbiamo riportato integralmente, che accompagnava quest'immagine sia da ritenersi un modello descrittivo utilizzato sovente nei testi sulla Sardegna che accompagnavano le carte geografiche o nelle brevi descrizioni inserite nei cartigli, vedi "Isle de Sardaigne" pubblicato tra il 1635 e il 1650 sul "Theatrum Orbis Terrarum" dal Blaeu o "Insul und Konigreich Sardinien" del Bodenehr pubblicato nel 1704.

 

Dal testo di Cesare Ripa:

SARDEGNA

Dicesi anco, che ella acquistassse il nome di Sardegna, da Sardo, figliuolo di Hercole, & di Thespia, che quivi passò dalla Libia, con molti compagni, si dipinge di corpo robusto, & sopra il sasso perchè i Sardi sono uomini di corpo robusto, & di costumi duri, & rustici, & alle fatiche molto disposti.

Di color gialliccio si dipinge, per caggione non solo dell'ardor del Sole ma come dice Strabone nel Lib.5. in quest'Isola sempre vi fà cattiva aria, e massime nel tempo dell'Estate, nel quale si vede sempre rossa, & grossa, ma più dove si cava il grano, & altri frutti, che sono luoghi più bassi.

Se gli dà la ghirlanda di olivo, perciò che vivono tra loro molto pacificamente. Non usano armi perciò che fra di loro non fanno guerra, ne anco niuno artefice è nell'Isola, che faccia spade, pugnali, o altre armi, ma se ne vogliono, ne pigliano nella Spagna, o in Italia.

Il colore verde del vestito, denota (come mostra Strabone Lib.5.) esser questo luogo fertile di tutte le cose.

Tien con la destra mano le spighe del grano, perché quivi ne abbonda in quantità, & se i Sardi attendessero meglio che non fanno a coltivar la terra, raccoglierebbero tanto grano, che superarebbe quest'Isola la Sicilia.

Se gli dà l'herba Sardonia, o Ranuncolo, che dir vogliamo, come cosa segnalata, la quale (come racconta Mattiolo) chi la mangia more come in atto di ridere per causa delli nervi, che li ritirano, & da tale effetto è tratto il proverbio del riso Sardonico.

Gli si mette à canto il sopradetto animale*, perché (come racconta il sopradetto F. Leandro) in niun'altro luogo di Europa si trova eccetto che in Corsica, & in quest'Isola. Et anticamente li Sardi usavano la pelle di tale animale, per loro armatuta, & di essi ve n'è in tanta copia che gli Isolani per trarne le pelli, & acconcie che l'hanno, & fattone cordovani, ne fanno mercantia in quà & in là per tutta l'Italia con gran guadagno oltre l'utile che ne cavano per l'uso lor del vivere, essendo essi animali bonissimi à mangiare.

 

* In questo caso si parla del muflone come si vede dall'immagine sopra riportata.

 


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