La costruzione dell'identità
[sfera rapporto con sé stessi]

Dal punto di vista psicologico, questo romanzo ci offre un ottimo spunto per trattare della dimensione dell'identità, che è una realtà poliforma, cioè con molti aspetti, uno dei quali, forse quello che risalta maggiormente, è che ogni individuo ha più identità, individuale, familiare, di gruppo, aspetto già messo in evidenza dalla teoria dello spazio personale. La cosa è complicata dal fatto che tutte queste identità possano coesistere pacificamente, ma anche essere in contrasto fra di loro. La costruzione dell'identità oscilla fra i due poli dell'identità e dell'identificazione. Per identificazione si intende quel processo per cui una persona tende a diventare simile ad un altro individuo o gruppo, e appropriandosi dei suoi valori e delle sue competenze, si identifica con esso. Per identità intendiamo invece l'espressione della propria singolarità. Nel corso della vita l'identità passa attraverso una serie di identificazioni che promuovono la crescita psichica. L'identificazione, è però come una sorta di viaggio, dopo il quale si deve sentire la necessità di tornare in noi stessi per la costruzione attiva di un'identità coerente. Per promuoversi, difendersi, essere riconosciuti dagli altri e affermarsi, è insomma necessario passare attraverso delle identificazioni, ma è anche necessario abbandonare queste identificazioni per poi essere, restare e diventare noi stessi. Si è dunque allo stesso tempo uno e molti. Per questo nell'economia generale della mia ricerca ho è scelto di analizzare a fondo ogni sfera di identità che facesse parte dell'"ecosistema" Winston. L'individuo è impegnato nello sforzo di realizzare una continuità nel cambiamento, il che non è sempre facile: se si resta troppo ancorati al passato, può nascere una contraddizione tra un'immagine di noi stessi che non ci appartiene più e i progetti che si vogliono realizzare. Diversamente, può anche accadere che in maniera disadattiva l'individuo si stacchi eccessivamente dal proprio passato per evolvere, dimenticando però di imparare dalle esperienze passate. D'altro canto, nel corso della vita, la coscienza di sé è spesso ridefinita da fattori come la scelta della professione, il matrimonio, la paternità o la maternità, i ruoli sociali, le affiliazioni ideologiche e religiose, lo stato di salute, gli eventi personali. Tutti questi fattori possono modificare in misura maggiore o minore l'identità, l'immagine di sé e l'autostima. Insomma l'identità, come concordano ormai tutti gli studiosi, non è un attributo immutabile. Ma un processo in divenire, mai completamente compiuto e soggetto a continue ristrutturazioni.

Bibliografia:
  • Tratto da "Psicologia contemporanea", numero 157, anno 2000, gen-feb, pagine 22-23.
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