Cameroon Diary Entry: in Yaoundé 2000 - 2002

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Yaoundé, 21 Ottobre 2000.  Sono arrivata da 10 giorni e l'impressione generale é ottima !



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laura2000



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Ciao. Finalmente un momento di calma: un sabato mattina, da sola in casa, un po' di musica, un bicchiere di Aulin per dimenticare i bagordi di ieri sera. Se c'é una cosa da dire subito, é che la vita qui, almeno per il momento, non si può proprio definire dura.

Iniziando dalla città, verdissima. Yaoundé, che più di una persona mi ha paragonato a Roma, non ha appunto niente a che vedere con Roma. Va bene, é disposta su 7 colli, fine. La città é molto estesa, costituita prevalentemente da case a uno o al massimo due piani, qualche edificio più alto, che in genere ospita i ministeri o gli edifici pubblici. Tra un agglomerato e l'altro si estendono ampie zone verdi con lussureggiante vegetazione tropicale. I grandi viali sono bordati da enormi piante di mango, da cui tutti possono attingere nella stagione fruttifera. Le strade sono sempre piene di gente, banchetti che vendono un po' di tutto.

La mattina in alcuni punti convergono i pulmini stracarichi che arrivano dalla campagna, pieni di donne formose e colorate e quintalate di banane, frutti e verdure varie. Sotto gli alberi vengono montate provvisorie bancarelle che vendono agrumi, pezzi di ricambio di chissà quale automezzo e chincaglieria varia che farebbe la felicita di Riccio.

Girare per le strade é veramente un piacere per gli occhi, uomini e donne di tutte le forme e colori. I grandi e longilinei, con rotonde chiappette invidiabili e i piccoletti con il naso-nasone. Anche le sfumature della pelle sono molto differenti, insomma mi sembra che l'eterogeneità non manchi. In generale, non ci si sente guardati a vista come a Kupang (West Timor) e la sensazione di diversità sfuma nei sorrisi che ogni tanto si riescono a carpire.
Non ho ancora fatto grandi escursioni, il poco controllo della lingua e la mia solita timidezza, uniti agli abbondanti compiti di francese non mi danno grandi possibilità di andare in giro a curiosare. Non sembrano esserci grandi pericoli nella città, ma la prudenza é consigliata e girare a piedi la sera ci é letteralmente vietato. In ogni caso, so che ho bisogno di tempo per calarmi nella vita locale.

Vicino a casa c'é un mercato aperto sempre, un botteghino di musica spara ritmi africani a tutto volume. Ma non sono ancora andata a ispezionare le possibilità di acquisto. Il quartiere dove si trova la mia casa sembra abbastanza vivace. La nostra villa, di questo si tratta, é leggermente elevata dal livello della strada, ha un giardino non molto esteso dove già crescono banane e pomodori, ma che presto vedrà la semina di tutto una serie di prodotti italiani, sperando che il basilico sopporti le grandi piogge che di tanto in tanto si scatenano. Abbiamo anche vari tipi di fiori e un verde praticello sul davanti. La casa é a e abbastanza disdegnata dagli insetti. Sono i topini che la fanno da padrone, restando ogni tanto bloccati nelle nostre trappole fatte di una potentissima colla sparsa intorno a qualche nocciolina.

Vivo con Michel, il capo missione, avvocato e Lori, l'amministratrice, una svizzera tedesca, simpatica e gentile. La dottoressa e l'infermiere, gli altri del nostro team, hanno casa a parte, dove vivono con le loro famiglie. Sono molto simpatici e penso che ci divertiremo parecchio durante il lavoro.

Per il momento sono super concentrata nel corso di francese, 6 ore al giorno, individuali: intensivo, no? Mi sembra di stare imparando, ma non é per niente una lingua facile. Ne ho ancora per una settimana, poi penso che continuerò con un corso di gruppo alla sera, anche per conoscere un po' di gente. Per il progetto pure c'é un sacco di lavoro da fare, ma per il momento stiamo solo cercando di organizzarci un po' tra di noi e di completare la preparazione di un corso di una settimana che avrá luogo in Novembre per tutte le persone coinvolte nel progetto.

Non ho ancora esattamente capito quello che sarà il mio ruolo, so che sto esercitando un bel po' di diplomazia per intessere le relazioni con quelli che hanno portato avanti il progetto fino ad adesso, ci sono varie cose da cambiare secondo me, ma calma, non posso iniziare subito a fare il generale. Quello con cui temo mi dovrò spesso confrontare é la mentalità della Organizazzione del faso tutto mí. La soluzione pronta per tutto. Comunque c'é tempo e si vedrà.

Vita sociale: per il momento molti expats, ma devo dire simpatici. Un aperitivo qua, una cena là, insomma come dicevo all'inizio la vita non é una sofferenza da queste parti e tanto meno sussiste la speranza di dimagrire. Il cibo é buono, si trova di tutto, compresi tutti i tipi di alcolici, pane, formaggio, quindi
Il fine settimana vado in piscina, nel club di Noam, si il tennista, ma purtroppo c'é solo il suo babbo, speriamo che si faccia vivo di tanto in tanto.

Un ultimo appunto sul clima: fantastico. La temperatura é perfetta: caldo, ma non troppo, non é umido, nonostante la stagione delle piogge. Ogni tanto si scatenano dei fortissimi temporali che si spostano da una parte all'altra della città. L'unico difetto é la coltre di nubi che spesso copre la città, rendendo il cielo grigio e dando un po' di senso di cappa. Ma quando di tanto in tanto il cielo si apre, l'azzurro é intenso e il sole é caldo.

Insomma questo é il quadro per il momento, non c'é molto altro da dire, anche perché non ho fatto molto, ma posso dire che il feeling é buono e che prevedo buoni sviluppi.  L. Ciaffi


copyright © 2000 Laura Ciaffi