Cap. II

SPIRITO E MISSIONE

 
I - Il Crocifisso è la nostra Regola
inspice et fac 11. Il Cristo crocifisso è la nostra Regola di Vita: contempliamolo e viviamo del suo Spirito.
secundum exemplar 12. La croce di Cristo è il segno più grande dell'amore di Dio. Figli di quest'amore, il Crocifisso è il nostro grande esemplare: come Lui dobbiamo amare Dio solo, unico bene della nostra vita e il prossimo fino al sangue.
l’Addolorata madre dell’Istituto 13. La Vergine Addolorata, costituita madre della carità sotto la croce, genera in noi l'amore che ci fa vivere la nostra vocazione. Ella è la nostra madre e la vera fondatrice dell'Istituto, nato da Lei, ai piedi delle croce.
custodiamo il dono dello Spirito 14. In noi vive questo dono dello Spirito: conserviamolo nel cuore, come Maria, meditando la Parola che giorno per giorno ce lo rivela e illumina gli occhi della nostra mente, perché sappiamo comprendere a quale speranza siamo stati chiamati.
Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.
 
II - Mandati a servire Cristo nei poveri e piccoli
lo Spirito c’invia 15. Lo Spirito del Signore disceso sul Cristo ora consacra noi e ci invia ad annunciare ai poveri il lieto messaggio. È la carità di Cristo che ci spinge a continuare la sua missione e ad accogliere i poveri e i piccoli nel suo nome. In loro lo riconosceremo ancora oggi molte volte crocifisso.
come servi dei poveri e imitatori di Cristo 16. Quando ci facciamo servi di questi nostri fratelli, che Gesù chiama beati, siamo servi e imitatori del Signore. Anche noi beati, perché abbiamo la speranza di sedere un giorno al banchetto del Regno, accanto a coloro che abbiamo servito.
in povertà, umiltà e obbedienza… 17. Il nostro apostolato sia un servizio reso a Dio e ai fratelli in obbedienza al piano di salvezza, in povertà di spirito e con animo umile; sull'esempio di Cristo che sulla croce, per eccesso d'amore, si fece obbediente, povero e umile.
con spirito generosissimo Se avremo in noi gli stessi suoi sentimenti saremo veri servi, ed offriremo il nostro servizio nella gioia, con cuore grande e generoso, comprensivi e solidali con coloro che serviamo, disponibili e accoglienti verso tutti, lieti d'esser servitori nella casa del Padre e di portare nel nostro corpo le sofferenze dei fratelli.
Nulla è nostro perché ogni cosa ci è stata data dal Padre: doniamo allora con gratuità, come gratuitamente abbiamo ricevuto, senza aver di mira noi stessi, né il nostro personale interesse, né quello della comunità, ma solo la gloria di Dio.
 
III - Nella Chiesa per la edificazione del Regno
inviati dalla Chiesa 18. Il nostro carisma, suscitato dallo Spirito, è nato e cresciuto nella Chiesa ed essa lo ha riconosciuto come dono di Dio alla comunità dei credenti. Siamo da lei inviati, come Istituto dedito all'apostolato, per collaborare alla edificazione del Regno, particolarmente tra i poveri, i piccoli e i giovani.
per una testimonianza comunitaria 19. Abbiamo ricevuto questo dono perché lo viviamo insieme, come manifestazione dello Spirito per il bene della comunità cristiana. Solo se siamo Chiesa, infatti, possiamo servire la Chiesa.
unità di vocazione
varietà di ministeri
20. Religiosi fratelli e chierici apparteniamo alla stessa famiglia, viviamo in comunità professando con voto la povertà, la castità e l'obbedienza e siamo insieme mandati da Cristo a diffondere l'amore condividendo anche con i laici il nostro dono.
Nell'unica vocazione la nostra Congregazione vive una varietà di espressioni e di ministeri, che manifestano la ricchezza della missione che Cristo, attraverso la Chiesa, ci ha affidato.
 
IV - Nell'umiltà e oscurità della croce
il nostro posto nella Chiesa 21. Germogliata dall’amore crocifisso, radicata e fondata nella carità, la Congregazione è chiamata a vivere in pienezza l'amore di Cristo, per farlo ardere e divampare in tutto il mondo, ma per se stessa restando nell'umiltà e oscurità della croce.
È il nostro posto nella Chiesa e lo stile del nostro apostolato.
Dio solo forza del nostro annuncio 22. Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti e manifestare la sua potenza che ha risuscitato Cristo dai morti. Nell'annuncio e nella testimonianza del Vangelo, nella catechesi e nell'azione apostolica, non confidiamo nelle nostre forze e nella nostra sapienza, ma in Dio solo, perché non venga resa vana la croce di Cristo.
 
V - A immagine del Crocifisso, a gloria di Dio
crocifissi con Cristo 23. Il Padre ci ha destinati ad esser conformi all'immagine del Figlio suo, morto e risorto. Crocifissi con Cristo, nella preghiera e nell'azione, veniamo trasformati nella sua stessa immagine, perché, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Cristo, anche la sua vita si manifesti nelle nostre membra, riflesso visibile della sua gloria.
La nostra vocazione, dono di Dio, torna così a Lui: è gloria di Dio, di Dio solo.