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I - Il Crocifisso è la nostra Regola |
inspice
et fac |
11.
Il Cristo crocifisso è la nostra Regola di Vita:
contempliamolo e viviamo del suo Spirito. |
secundum
exemplar |
12.
La croce di Cristo è il segno più grande dell'amore di
Dio. Figli di quest'amore, il Crocifisso è il nostro
grande esemplare: come Lui dobbiamo amare Dio solo, unico
bene della nostra vita e il prossimo fino al sangue. |
lAddolorata
madre dellIstituto |
13.
La Vergine Addolorata, costituita madre della carità
sotto la croce, genera in noi l'amore che ci fa vivere la
nostra vocazione. Ella è la nostra madre e la vera
fondatrice dell'Istituto, nato da Lei, ai piedi delle
croce. |
custodiamo
il dono dello Spirito |
14.
In noi vive questo dono dello Spirito: conserviamolo nel
cuore, come Maria, meditando la Parola che giorno per
giorno ce lo rivela e illumina gli occhi della nostra
mente, perché sappiamo comprendere a quale speranza
siamo stati chiamati.
Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche
secondo lo Spirito. |
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II - Mandati a servire Cristo nei poveri e piccoli |
lo
Spirito cinvia |
15.
Lo Spirito del Signore disceso sul Cristo ora consacra
noi e ci invia ad annunciare ai poveri il lieto messaggio.
È la carità di Cristo che ci spinge a continuare la sua
missione e ad accogliere i poveri e i piccoli nel suo
nome. In loro lo riconosceremo ancora oggi molte volte
crocifisso. |
come
servi dei poveri e imitatori di Cristo |
16.
Quando ci facciamo servi di questi nostri fratelli, che
Gesù chiama beati, siamo servi e imitatori del Signore.
Anche noi beati, perché abbiamo la speranza di sedere un
giorno al banchetto del Regno, accanto a coloro che
abbiamo servito. |
in
povertà, umiltà e obbedienza
|
17.
Il nostro apostolato sia un servizio reso a Dio e ai
fratelli in obbedienza al piano di salvezza, in povertà
di spirito e con animo umile; sull'esempio di Cristo che
sulla croce, per eccesso d'amore, si fece obbediente,
povero e umile. |
con
spirito generosissimo |
Se
avremo in noi gli stessi suoi sentimenti saremo veri
servi, ed offriremo il nostro servizio nella gioia, con
cuore grande e generoso, comprensivi e solidali con
coloro che serviamo, disponibili e accoglienti verso
tutti, lieti d'esser servitori nella casa del Padre e di
portare nel nostro corpo le sofferenze dei fratelli.
Nulla è nostro perché ogni cosa ci è stata data dal
Padre: doniamo allora con gratuità, come gratuitamente
abbiamo ricevuto, senza aver di mira noi stessi, né il
nostro personale interesse, né quello della comunità,
ma solo la gloria di Dio. |
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III - Nella Chiesa per la edificazione del Regno |
inviati
dalla Chiesa |
18.
Il nostro carisma, suscitato dallo Spirito, è nato e
cresciuto nella Chiesa ed essa lo ha riconosciuto come
dono di Dio alla comunità dei credenti. Siamo da lei
inviati, come Istituto dedito all'apostolato, per
collaborare alla edificazione del Regno, particolarmente
tra i poveri, i piccoli e i giovani. |
per
una testimonianza comunitaria |
19.
Abbiamo ricevuto questo dono perché lo viviamo insieme,
come manifestazione dello Spirito per il bene della
comunità cristiana. Solo se siamo Chiesa, infatti,
possiamo servire la Chiesa. |
unità
di vocazione
varietà di ministeri |
20.
Religiosi fratelli e chierici apparteniamo alla stessa
famiglia, viviamo in comunità professando con voto la
povertà, la castità e l'obbedienza e siamo insieme
mandati da Cristo a diffondere l'amore condividendo anche
con i laici il nostro dono.
Nell'unica vocazione la nostra Congregazione vive una
varietà di espressioni e di ministeri, che manifestano
la ricchezza della missione che Cristo, attraverso la
Chiesa, ci ha affidato. |
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IV - Nell'umiltà e oscurità della croce |
il
nostro posto nella Chiesa |
21.
Germogliata dallamore crocifisso, radicata e
fondata nella carità, la Congregazione è chiamata a
vivere in pienezza l'amore di Cristo, per farlo ardere e
divampare in tutto il mondo, ma per se stessa restando
nell'umiltà e oscurità della croce.
È il nostro posto nella Chiesa e lo stile del nostro
apostolato. |
Dio
solo forza del nostro annuncio |
22.
Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere
i forti e manifestare la sua potenza che ha risuscitato
Cristo dai morti. Nell'annuncio e nella testimonianza del
Vangelo, nella catechesi e nell'azione apostolica, non
confidiamo nelle nostre forze e nella nostra sapienza, ma
in Dio solo, perché non venga resa vana la croce di
Cristo. |
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V - A immagine del Crocifisso, a gloria di Dio |
crocifissi
con Cristo |
23.
Il Padre ci ha destinati ad esser conformi all'immagine
del Figlio suo, morto e risorto. Crocifissi con Cristo,
nella preghiera e nell'azione, veniamo trasformati nella
sua stessa immagine, perché, portando sempre e dovunque
nel nostro corpo la morte di Cristo, anche la sua vita si
manifesti nelle nostre membra, riflesso visibile della
sua gloria.
La nostra vocazione, dono di Dio, torna così a Lui: è
gloria di Dio, di Dio solo. |