I DINTORNI



I dintorni di Napoli si prestano a visite di grande interesse culturale, paesaggistico e naturalistico.Napolidintorni.jpg (31854 byte)
Nelle immediate vicinanze c'è il celebre promontorio di Posillipo che separa il Golfo di Napoli da quello di Pozzuoli; caratteristico è il villaggio di Marechiaro con le case a picco sul mare. Oltre il promontorio si raggiunge Pozzuoli, un centro peschereccio, balneare e termale che ospita importanti resti di epoca romana. Fra questi il Serapeo, un mercato di età flavia, in parte sommerso dall'acqua a causa del bradisismo, e il grande Anfiteatro Flavio, che poteva contenere 40.000 persone. A poca distanza dal centro è situata la solfatara, un antico cratere vulcanico che oggi manifesta i tipici segni della fase di quiescenza: emissioni di anidride solforosa, acqua calda, anidride carbonica, fango bollente.
Il Vesuvio, situato a est della città, è parte integrante del paesaggio napoletano che, grazie al suo inconfondibile profilo, assume un aspetto immediatamente riconoscibile. Straordinaria è la vista immensa che si gode dalla sua cima: lo sguardo spazia su tutto il Golfo, da Capo Miseno alla Penisola Sorrentina. Le pendici del vulcano sono fertilissime e da sempre coltivate; dal dopoguerra però è diventata molto forte anche la densità abitativa, tanto da far temere un disastro nel caso si verifichi una forte eruzione. Il Vesuvio è tranquillo dal 1944; fra le grandi eruzioni del passato si ricordano quella del 1794 che distrusse Torre del Greco, quella del 1631 che uccise migliaia di persone e la più famosa di tutte, quella che nel 79 d.C. che distrusse le città di Ercolano e Pompei, danneggiandone molte altre. Fu talmente violenta da demolire il cono vulcanico esistente e formarne uno nuovo (l'attuale Vesuvio). Pompei fu investita da un mare di gas, ceneri e detriti ardenti in modo talmente fulmineo che sorprese la maggior parte delle persone; Ercolano fu invece investita, probabilmente uno o due giorni dopo, da una colata di fango formata dalle acque piovane unite alle ceneri finissime che penetrò ovunque riempiendo le case e quindi impedendo il crollo degli edifici. Oggi i resti di Ercolano e, soprattutto, di Pompei, insieme agli oggetti riportati alla luce, offrono uno sguardo unico su quello che doveva essere la vita in una città romana del I secolo d.C..
 Altri luoghi importanti dei dintorni di Napoli sono la città di Sorrento, con la penisola che da essa prende il nome, Baia, con le rovine delle terme romane, Cuma, sulla cui Acropoli si apre il famoso antro della Sibilla, il Lago d'Averno, dal quale secondo Omero e Virgilio si accedeva all'inferno e ancora Agnano, Bacoli, Castellammare di Stabia. napolireggia.jpg (31400 byte)
 A poche decine di chilometri da Napoli si raggiunge la Reggia di Caserta. Carlo III di Borbone volle dare al regno una reggia di tale sfarzo e grandiosità da poter competere con quella di Versailles, allora considerata il massimo delle residenze reali. Si rivolse pertanto al miglior architetto che operava in Italia alla metà del Settecento, Luigi Vanvitelli. I lavori iniziarono il 20 gennaio del 1752, giorno del genetliaco di Carlo III, e terminarono nel giro di 23 anni, mentre la decorazione degli interni sarebbe continuata ancora per un altro secolo.
La Reggia è una delle più imponenti costruzioni mai realizzate in Italia, si estende su una superficie di oltre 4 ettari, ha un prospetto di 249 metri e comprende 1200 stanze. Ma le dimensioni, ancorché eccezionali, da sole non sarebbero state sufficienti a rendere la dimora reale una delle opere più celebrate del Settecento europeo; in realtà la Reggia è un autentico capolavoro per via della progettazione, eleganza, armonia, frutto di un sapiente susseguirsi di spazi vuoti e pieni.
La costruzione ha una struttura rettangolare a scacchiera che comprende al suo interno 4 ampi cortili. Le linee, abbastanza semplici e regolari, appaiono più raffinate sul lato meridionale dove, rivolta verso il Parco, è situata la facciata principale. L'ingresso centrale immette in un atrio lungo quanto il Palazzo, nel quale esplode immediatamente il fasto che caratterizza tutti gli ambienti interni. Particolarmente spettacolare è un sontuoso scalone a marmi colorati decorato tra l'altro con una statua romana di Ercole. Gli appartamenti si susseguono con le loro decorazioni di marmo, stucco e affreschi. Fra i locali più notevoli, il Vestibolo Superiore, il Salone di Alessandro il Grande, la Sala del Trono, la Biblioteca di Maria Carolina d'Austria, il Teatrino di Corte, la Sala del Presepe che originariamente conteneva 1200 statuine del Settecento.
Alla fama della Reggia molto ha contribuito il bellissimo Parco, anch'esso progettato dal Vanvitelli. Si estende per 120 ettari dal Palazzo verso la collina creando con le scale, le fontane e le cascate una bellissima scenografia prospettica che ne fa la principale attrazione della Reggia. L'acqua vi giunge attraverso un acquedotto di 40 chilometri, anch'esso dovuto al Vanvitelli, considerato un capolavoro di ingegneria idraulica. Tra le fontane più belle ci sono quella di Eolo, con 29 statue dei venti, quella di Cerere, quella di Venere e Adone. L'elemento più spettacolare è la Grande Cascata, posta nel punto più alto della prospettiva, che precipita circondata dal verde per 78 metri fino al bacino dove sono posti i gruppi scultorei di Diana e Atteone. Al parco è annesso un suggestivo Giardino Inglese in cui si susseguono specchi d'acqua, gruppi di alberi, statue, serre.

 

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