Per non dimenticare...


Il 13 aprile 1921, mentre stava facendo lezione davanti alla sua scolaresca nella Scuola Elementare di Via Contessa Matilde, venne ucciso il maestro Carlo Cammeo, Segretario della Federazione Socialista di Pisa e direttore del battagliero settimanale socialista “L’Ora Nostra”. Questo fu il primo episodio che dette il via alle violenze fasciste a Pisa . Il 5 maggio dello stesso anno fu distrutta la tipografia che stampava l’”Ora Nostra” e il 31 dello stesso mese venne devastata la Camera Confederale del Lavoro. Ma la violenza delle squadracce fasciste, strutturate ormai nei “Fasci di Combattimento”, non si fermò al capoluogo ma investì progressivamente tutta la provincia , con priorità per quei Comuni che avevano ancora una maggioranza socialista. E Fauglia fu tra questi.
Una squadra di fascisti provenienti, si dice, da Cascina e guidati da un noto grossista di frutta di quella zona, invase il paese e entrata nella Camera del Lavoro che si trovava al primo piano della casa che si affaccia sulla piazza del Mercato, lato est, gettò tutte le suppellettili e i documenti nella piazza e procedette ad un grande falò tra grida ostili all’indirizzo del Sindaco socialista di Fauglia, a cui si prometteva di far fare la fine di Carlo Cammeo.
Il Sindaco Narciso Santucci fu costretto a fuggire e in questo modo probabilmente evitò i danni che gli venivano promessi.
In un’aula di scuola elementare alloggiata in un edificio dell’allora Via Umberto I, oggi corso della
Repubblica, non lontano dalla piazza del Mercato, una maestra, con parte della sua scolaresca, assistette in lacrime all’incursione fascista.
La persona che ha riferito l’episodio per averlo vissuto, sia pure in età infantile, ha anche affermato di ricordare che era voce comune che quella maestra fosse la fidanzata di Carlo Cammeo.

Ivo Bacci

("Il Quadro", dicembre 1996)

 

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