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STAGIONE 2002 - 2003  


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LA STORIA

Un secolo di calcio a Ivrea

Alle soglie del terzo millennio risaliamo agli inizi del secolo presente per disquisire di calcio della nostra città.

Si ha infatti notizia, dalle cronache della "Sentinella del Canavese" dell'11 marzo 1901, di un'assemblea straordinaria dello "Sporting Club Ivrea" che aveva posto al numero 2 dell'ordine del giorno la discussione sulla "divisa" della Società.  Non si fa riferimento ai colori sociali ma pare che si trattasse di una maglia a strisce bianche e celesti con l'immancabile berretto parte integrante della divisa.  Successivamente si ha notizia di una Società denominata "Eporedia Sport" ed è segno evidente del fenomeno calcio pionieristico e differente da quello attuale super organizzato, forse anche un po' esasperato.  Meglio quello di "ieri" o quello di oggi?  A voi l'ardua sentenza!  La storia narra che il calcio è nato in Inghilterra ed Ivrea inaspettatamente ha contatti con i sudditi della Regina allorquando la ditta "Rossari & Varzi" rileva la Manifattura Canavesana Compagnia "Meinardi & Ceretto" e nella riorgarnizzaaione aziendale fa giungere in riva alla Dora tecnici d'oltre Manica.  I giovani portano dall'Inghilterra l'esperienza di filatura, ma anche la voglia di calcio.
In città già ferve il fenomeno ed il connubio fa scaturire nuove Società.   Nascono la "Pro Ivrea" e la "Unione Sportiva Eporediese" con breve vita.  Da una formazione della "Eporedia Sport" che affronta in amichevole il Santhià si evince che gli inglesi sono ormai parte integrante del calcio della città.  Siamo nel 1908 e gli eporediesi scendono in campo così: Brovarone; Tomson, Vecchia; Bresciani, Salvatore, Gotta, Molinaro; Gee, Craveri, Gameson, Arturo Gotta, Riva.  Successiva variazione in "Foot Ball Club Ivrea" (è la moda del momento), ma nascono anche il "Foot Ball Club Dora", la "Società Vigor" ed il "Foot Ball Club Convitto Civico".   Quest'ultimo resiste, le prime due no!
Nella primavera del 1918, stagione di fioriture e rinascita della natura, alcuni giovani si radunano e danno vita al "Foot Ball Club Ivrea" ed in essa confluiscono i giovani appartenenti alle Società nate e dissolte in breve volgere di tempo.  E' nata quella che nel tempo diventerà l'U.S.Ivrea!  Divisa: camicia granata con taschino recante lo stemma della città, calzoncini bianchi e calzettoni neri.   Primissima formazione: Gino Vallino; Aldo Goglio, Umberto Zortea; Pietro Vola, Pietro Boggio, Leo Gabutti; Gino Cernia, Carlo Stratta, Oscar Guaschi, Bernardo Allera, Renzo Pessatti (capitano)
Non esistono campionati e le gare sono amichevoli, solo di nome ma non di fatto, poiché esse sono all'insegna del "fino l'ultima goccia di sudore"!

Intorno al 1920 nasce in città una nuova realtà: la squadra del IV Alpini che annovera campioni e nazionali.  La concorrenza stimola, ma crea attenzione ed entusiasmo.  Nel 1922 l'Ivrea disputa il campionato di Terza Categoria, girone "B".  Il 25 novembre 1922 si inaugura il campo sportivo Olivetti e viene solennemente presentato il gagliardetto.  Il 28 ottobre 1934 il calcio si sposta sul terreno di gioco che successivamente assumerà la denominazione attuale, e la "A.C.Ivrea", denominazione imposta dal regime, disputa il Torneo di Terza Divisione.  Dalla stagione 1936-37 a quella 1940-41 la squadra partecipa al campionato di Prima Divisione.   Occorre sottolineare che non esistono riscontri con i tornei attuali per quanto attiene la denominazione.

Nella stagione 41-42 l'Ivrea è inserita nel girone D della serie "C" con Biellese, Pro Vercelli, Cuneo, Asti,Cavagnaro, Sanremese, Rapallo, Acqui, Savigliano, Cinzano, Casale, Entella e Derthona.  Sconfigge la Pro Vercelli e dovrà successivamente attendere il 1968 per bissare il successo con le bianche casacche. Gestione Vatta, reti di Guccione e Glisenti, risultato 2-0!

La guerra tremenda blocca tutte le attività ludiche ed il calcio lascia purtroppo spazio a sangue e morte. Nella riorganizzazione seguente i fatti bellici l'Ivrea viene inserita nel torneo di Promozione e da quel momento riprende la storia vecchia di quasi mezzo secolo, e che, attraverso ad altri 50 anni, ci porta ai giorni nostri, ed alle vicende attuali.  E per concludere l'excursus arancine due brevi cenni sulle sedi del glorioso sodalizio.  Nulla si sa delle prime sedi, e partiamo quindi dal dopoguerra con il Palazzo Giusiana (attuale sede del Tribunale).  La sede era annessa ad una sala da ballo che ha segnato un epoca nei giovani di allora.  I giovanissimi fuori a guardare e sognare, i più grandicelli dentro a ballare!

Successivamente in Corso Vercelli, presso il Ristorante "Arancione", ed anche in questo caso con annessa sala da ballo dove le ragazze potevano danzare con i giocatori dopo la partita.  Calcio e divertimento!

Per molti anni poi la sede fu in Corso Massimo d'Azeglio, nella casa dell'avv. Bilia, al primo e poi all'ultimo piano.  Prima dell'attuale collocazione di Via Cascinette (agosto 1975) la sede trovò spazio in Via Cappuccini, nell'ex colonia elioterapica.

Giancarlo Ormea