Un
secolo di calcio a Ivrea
Alle soglie
del terzo millennio risaliamo agli inizi del secolo presente
per disquisire di calcio della nostra città.
Si ha infatti
notizia, dalle cronache della "Sentinella del Canavese"
dell'11 marzo 1901, di un'assemblea
straordinaria dello "Sporting Club Ivrea" che
aveva posto al numero 2 dell'ordine del giorno la
discussione sulla "divisa" della Società.
Non si fa riferimento ai colori sociali ma pare che si
trattasse di una maglia a strisce bianche e celesti con
l'immancabile berretto parte integrante della divisa.
Successivamente si ha notizia di una Società denominata
"Eporedia Sport" ed è segno evidente del fenomeno
calcio pionieristico e differente da quello attuale super
organizzato, forse anche un po' esasperato. Meglio
quello di "ieri" o quello di oggi? A voi
l'ardua sentenza! La storia narra che il calcio è
nato in Inghilterra ed Ivrea inaspettatamente ha contatti
con i sudditi della Regina allorquando la ditta "Rossari
& Varzi" rileva la Manifattura Canavesana Compagnia
"Meinardi & Ceretto" e nella riorgarnizzaaione
aziendale fa giungere in riva alla Dora tecnici d'oltre
Manica. I giovani portano dall'Inghilterra
l'esperienza di filatura, ma anche la voglia di calcio.
In città già ferve il fenomeno ed il connubio fa scaturire
nuove Società. Nascono la "Pro Ivrea" e la
"Unione Sportiva Eporediese" con breve vita.
Da una formazione della "Eporedia Sport" che
affronta in amichevole il Santhià si evince che gli inglesi
sono ormai parte integrante del calcio della città.
Siamo nel 1908 e gli eporediesi scendono in
campo così: Brovarone; Tomson, Vecchia; Bresciani,
Salvatore, Gotta, Molinaro; Gee, Craveri, Gameson, Arturo
Gotta, Riva. Successiva variazione in "Foot Ball
Club Ivrea" (è la moda del momento), ma nascono anche
il "Foot Ball Club Dora", la "Società Vigor"
ed il "Foot Ball Club Convitto Civico".
Quest'ultimo resiste, le prime due no!
Nella primavera del 1918, stagione di
fioriture e rinascita della natura, alcuni giovani si
radunano e danno vita al "Foot Ball Club Ivrea" ed
in essa confluiscono i giovani appartenenti alle Società
nate e dissolte in breve volgere di tempo. E' nata
quella che nel tempo diventerà l'U.S.Ivrea! Divisa:
camicia granata con taschino recante lo stemma della città,
calzoncini bianchi e calzettoni neri. Primissima
formazione: Gino Vallino; Aldo Goglio, Umberto Zortea;
Pietro Vola, Pietro Boggio, Leo Gabutti; Gino Cernia, Carlo
Stratta, Oscar Guaschi, Bernardo Allera, Renzo Pessatti
(capitano)
Non esistono campionati e le gare sono amichevoli, solo di
nome ma non di fatto, poiché esse sono all'insegna del
"fino l'ultima goccia di sudore"!
Intorno al 1920
nasce in città una nuova realtà: la squadra del IV Alpini
che annovera campioni e nazionali. La concorrenza
stimola, ma crea attenzione ed entusiasmo. Nel 1922
l'Ivrea disputa il campionato di Terza Categoria, girone
"B". Il 25 novembre 1922 si
inaugura il campo sportivo Olivetti e viene solennemente
presentato il gagliardetto. Il 28 ottobre 1934
il calcio si sposta sul terreno di gioco che successivamente
assumerà la denominazione attuale, e la "A.C.Ivrea",
denominazione imposta dal regime, disputa il Torneo di Terza
Divisione. Dalla stagione 1936-37 a
quella 1940-41 la squadra partecipa al
campionato di Prima Divisione. Occorre
sottolineare che non esistono riscontri con i tornei attuali
per quanto attiene la denominazione.
Nella stagione
41-42 l'Ivrea è inserita nel girone D
della serie "C" con Biellese, Pro Vercelli, Cuneo,
Asti,Cavagnaro, Sanremese, Rapallo, Acqui, Savigliano,
Cinzano, Casale, Entella e Derthona. Sconfigge la Pro
Vercelli e dovrà successivamente attendere il 1968
per bissare il successo con le bianche casacche. Gestione
Vatta, reti di Guccione e Glisenti, risultato 2-0!
La guerra
tremenda blocca tutte le attività ludiche ed il calcio
lascia purtroppo spazio a sangue e morte. Nella
riorganizzazione seguente i fatti bellici l'Ivrea viene
inserita nel torneo di Promozione e da quel momento riprende
la storia vecchia di quasi mezzo secolo, e che, attraverso
ad altri 50 anni, ci porta ai giorni nostri, ed alle vicende
attuali. E per concludere l'excursus arancine due
brevi cenni sulle sedi del glorioso sodalizio. Nulla
si sa delle prime sedi, e partiamo quindi dal dopoguerra con
il Palazzo Giusiana (attuale sede del Tribunale). La
sede era annessa ad una sala da ballo che ha segnato un
epoca nei giovani di allora. I giovanissimi fuori a
guardare e sognare, i più grandicelli dentro a ballare!
Successivamente
in Corso Vercelli, presso il Ristorante
"Arancione", ed anche in questo caso con annessa
sala da ballo dove le ragazze potevano danzare con i
giocatori dopo la partita. Calcio e divertimento!
Per molti anni
poi la sede fu in Corso Massimo d'Azeglio, nella casa
dell'avv. Bilia, al primo e poi all'ultimo piano.
Prima dell'attuale collocazione di Via Cascinette (agosto 1975)
la sede trovò spazio in Via Cappuccini, nell'ex colonia
elioterapica.
Giancarlo
Ormea
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