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Python
Il linguaggio Python, nasce ad Amsterdam nel 1989, dove il suo creatore
Guido Van Rossum, lavorava come ricercatore. Nei suoi dieci anni di vita,
si è diffuso un in tutto il mondo anche se in Italia, la "comunità
Python" era veramente ristretta. Nel 1999 l’Italia si è svegliata
dal suo torpore e sembra che il suo interesse stia crescendo.
Il Python è innanzitutto un linguaggio di script pseudo compilato.
Questo significa che similmente al Perl ed al Tcl/Tk, ogni programma sorgente
deve essere pseudo compilato da un interprete. L’interprete è un
normale programma che va installato sulla propria macchina, e si occuperà
di interpretare il codice sorgente e di eseguirlo. Quindi diversamente
dal C++, non abbiamo un fase di compilazione – linkaggio che trasforma
il sorgente in eseguibile, ma avremo a disposizione solo il sorgente che
viene eseguito dall’interprete.
Il principale vantaggio di questo sistema è la portabilità:
lo stesso programma sorgente, potrà girare su una piattaforma Linux,
Mac o Windows purché vi sia installato l’interprete.
Il Python è un linguaggio orientato agli oggetti. Supporta le
classi ed il meccanismo di eredità; si caratterizza per il bindig
dinamico per il fatto che, ragionando in termini di C++ potremo dire che
tutte le funzioni sono virtuali. La memoria viene gestita automaticamente
e non esistono specifici costruttori o distruttori; inoltre esistono diversi
costrutti per la gestione delle eccezioni.
Un altro importante elemento per inquadrare il Python è la sua
immediatezza nell’apprendimento. Chiunque nell’arco di un paio di giornate
può imparare ad usare il Python e a scrivere e sue prime applicazioni.
In questo ambito gioca un ruolo fondamentale la struttura aperta del linguaggio,
priva di dichiarazioni ridondanti e estremamente simile ad un linguaggio
parlato. L’indentazione perde il suo ruolo inteso come stile di buona programmazione
per facilitare la lettura del codice, per diventare parte integrante della
programmazione che consente di suddividere il codice in blocchi logici.
Non so se sono riuscito nell’intento di farvi venire l’acquolina in
bocca, comunque vi consiglio di dare uno sguardo alla documentazione, sperando
che il passo successivo sia il download dell’intero package contenente
l’interprete.
Marco Buzzo
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