La Cimice                       Animali e ambiente                              W il 2000

Le riflessioni di Giorgio Celli…

"Fra uomini 

e animali 

c'è aria 

di famiglia"

di Daniela Cestari, M.RosaCammaresi, Giuseppe Nevola, Daniele Matarrese

Spesso la gente pensa che gli animalisti siano delle persone che si occupano attivamente di cani e di gatti, per compensare le loro carente affettive; essi riverserebbero le loro attenzioni su questi animali, che trattati quasi come bambini, verrebbero viziati "incommensurabilmente"; in questa ottica, tuttavia, oggi sta emergendo una sensibilità inedita, che trova i suoi grandi precedenti in Darwin e Konrad Lorenz, sensibilità che si basa sull'idea che "tra noi e gli animali ci sono più somiglianze di quante da sempre siano state supposte e riconosciute scientificamente, perciò se noi e gli animali siamo fatti della stessa pasta molecolare, e ancora se noi, dal punto di vista evolutivo, siamo dotati di un cervello vistoso con 100 miliardi e più di neuroni, non vi sembra che risulti legittimo trovare in un gatto un poco di noi stessi?" ovviamente c'è una differenza tra la figura dell'animalista e quella del naturalista: quest'ultimo studia, ma non è detto che ami gli animali che sono il bersaglio del suo interesse, mentre l'animalista non solo ama gli animali, ma li tiene presso di sé, occupandosi non solo della specie, ma dei singoli individui che ne fanno parte.

Tra questi due ruoli non esistono confini precisi, perché molto spesso il naturalista è anche amante degli animali così come l'animalista si può occupare anche degli animali selvatici e prodigarsi affinché non solo non vengano maltrattati (catturati con orribili trappole) ma si riconoscano loro dei precisi diritti.

Come si diceva all'inizio, oggi è necessario fare i conti con una nuova sensibilità, che stabilisce come non basti amare i nostri simili ma anche i nostri dissimili, poco importa che abbiano delle zampe oppure delle ali, perché sono meno differenti di quanto comunemente si crede e ciascuno di noi può ritrovare in loro una parte di se stesso.

Chi ama gli animali ama anche l'umanità perché, come dice Giorgio Celli nelle sue riflessioni: "È vero che ogni bontà non è veramente vera…se non la si estende anche ai nostri compagni di viaggio sul pianeta".

L'animalista, con la sua disposizione affettuosa verso le bestiole, rovescia la normale prospettiva di giudizio suggerendoci che amare e rispettare gli animali e dunque la natura, significa amare e rispettare del pari il nostro prossimo.

Noi ci troviamo pienamente d'accordo con queste affermazioni, che, ancora una volta di più, invitano a riflettere, specie noi giovani.

Il pappagallo cenerinoL'uccisione della tigre SITA    Animali e Ambiente