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fonti rinnovabili Il vento
nasce come compensazione della differenza di pressione che si è generata tra due punti della terra a seguito
della differenza di riscaldamento operata dal sole. Pertanto l'aria si muove
dalla zona ad alta pressione alla zona a bassa pressione. L'energia del vento che possiamo utilizzare è
quella
posseduta dagli strati del vento più vicini alla superficie terrestre,
detta vento di superficie. L'immensa riserva energetica offerta dal mare (oltre il 70% della superficie terrestre è occupata da distese oceaniche con una profondità media di 4000 m) si presta ad essere sfruttata principalmente in diversi modi. Infatti oltre al calore dovuto al gradiente termico (differenza di temperatura tra due punti), il mare possiede energia cinetica per la presenza di correnti marine, delle onde e delle maree. Là dove c'è un'ampia escursione tra alta e bassa marea è possibile ipotizzare la costruzione di una centrale maremotrice. Scegliendo opportunamente il luogo, in modo da avere un ampio bacino e maree di ampiezza di qualche metro è possibile utilizzare questa energia di movimento che viene fornita gratis. Sulle coste del Canada, o su quelle affacciate sul canale della Manica si raggiunge un dislivello di marea che raggiunge gli 8-15 m; invece nel mediterraneo le escursioni di marea superano appena i 50 cm. In generale lo sfruttamento delle maree per produrre energia elettrica è poco efficace; finora sono stati costruiti due soli impianti di questo tipo: il più importante si trova sull'estuario della Rance in Bretagna (Francia), e ha una potenza di 240 MW, l'altro è in Russia.
L'acqua
affluisce e defluisce in un bacino di alcuni chilometri quadrati, passando
attraverso una serie di tunnel nei quali, acquistando velocità fa girare
delle turbine collegate a generatori (alternatori). Il principio di funzionamento delle centrali maremotrici è comunque molto simile a quello quelle delle centrali idroelettriche. Dal
sole, che è la fonte primaria di energia, proviene l'energia solare
per effetto di reazioni nucleari e trasmessa alla Terra sotto forma di
radiazione elettromagnetica. L'energia solare, accumulata nell'atmosfera
terrestre, negli oceani e negli organismi vegetali è fondamentale
per la maggior parte dei processi vitali e dei fenomeni fisici che hanno
luogo sulla Terra: è ad esempio indispensabile nel processo di
fotosintesi che consente lo sviluppo della vita vegetale; è importante
per il ciclo idrologico cui sono associate le precipitazioni; è
responsabile dei venti, tuttora utilizzati come risorsa locale di elettricità. Per sfruttare
la radiazione solare si ricorre L'energia idraulica rappresenta la forma di energia rinnovabile attualmente più utilizzata dall'uomo per la conversione in energia elettrica e risale al tempo degli antichi romani e greci. Essa si rende disponibile attraverso il ciclo dell'acqua e delle precipitazioni atmosferiche. L'utilizzazione dell'energia idraulica presuppone l'istallazione di sistemi di raccolta e convogliamento dell'acqua e di conversione dell'energia idraulica, in energia meccanica e quindi elettrica. L'energia idraulica è molto concentrata ed è facilmente accumulabile. Nel bilancio energetico mondiale essa rappresenta poco più del 6% dell'energia primaria complessivamente consumata ed il 21% dell'energia prodotta. Questa risorsa economicamente conveniente e pulita viene tuttavia messa in discussione a causa del grave impatto ambientale. I bacini artificiali, infatti, sconvolgono i precedenti equilibri ecologici, distruggono foreste e risorse faunistiche e generano serie ripercussioni sul clima. Grazie
allo sfruttamento di getti più o meno violenti di vapore acqueo
detti soffioni, che si sprigionano da profonde aperture praticate nel terreno,
può essere ricavato un tipo di energia detta geotermica. I
fenomeni vulcanici e i terremoti mettono in gioco quantità enormi
di energia che però non sono utilizzabili praticamente. L'irregolarità
e la violenza dei fenomeni non consentono infatti di trasformare questa
energia in altre forme. Con
il termine biomassa si designa ogni sostanza organica di origine vegetale
o animale, da cui sia possibile ottenere energia attraverso processi di
tipo tecnochimico e biochimico. Il legno rappresenta storicamente l'esempio
più significativo di biomassa utilizzata ai fini energetici. |
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