GIUBILEO DEGLI OPPRESSI:
L'IMPEGNO DEI CINQUEMILA DEL PALASPORT
DI VERONA

Alex Zanotelli incontra
Beppe Grillo e Walter Veltroni

 

"Noi ci impegniamo". Nel commercio equo e solidale, nella Rete di Lilliput, nella finanza etica, e soprattutto a creare una nuova politica… Questo il segno conclusivo di "Un millennio senza esclusi: non solo utopia. Il Giubileo degli oppressi", che si è tenuto sabato e domenica 9 e 10 settembre al palasport di Verona. Il convegno, organizzato dagli istituti missionari comboniani con l'appoggio di molte associazioni di volontariato e ong presenti nel piazzale del palasport, ha riunito quasi cinquemila persone per parlare di restituzione del debito, delle schiavitù di oggi, della distribuzione ingiusta delle ricchezze tra nord e sud del mondo, ma soprattutto per assumere impegni concreti perché il millennio senza esclusi non rimanga un'utopia, e perché la celebrazione del giubileo cristiano sia un punto di partenza per realizzare più giustizia sulla terra.

A partire da sabato pomeriggio si sono alternati nelle provocazioni Francesco Gesualdi (coordinatore del Centro nuovo modello di sviluppo di Vecchiano, Pisa), Susan George (presidente dell'osservatorio sulla globalizzazione), dom Tomas Balduino (vescovo brasiliano tra i fondatori della Commissione pastorale terra) per parlare dei beni della terra all'epoca della globalizzazione, Giancarlo Caselli (direttore dell'amministrazione carceraria italiana), don Luigi Ciotti (Gruppo Abele, Torino) e Scolasticha Kimanga (dell'associazione Pamoja Trust di Nairobi, Kenya, che si batte per i diritti dei baraccati) per affrontare il tema delle nuove forme di schiavitù e di esclusione.

Moderatore Raffaello Zordan, giornalista di Nigrizia che dal 2 settembre aveva partecipato con p. Zanotelli, dom Balduino e Scolasticha Kimanga alla prima parte del "Giubileo degli oppressi", celebrato con simili incontri in altre 7 città italiane (Molfetta, Napoli, Pesaro, Bologna, Milano, Brescia, Padova).

Sabato sera, grande concerto degli Inti Illimani in piazza San Zeno, davanti a piu' di cinquemila persone, e le testimonianze di Maria de Lourdes Jesus ( capoverdiana, giornalista Rai particolarmente impegnata sul tema dell'immigrazione) e Luis Allega (uno dei pochi sopravvissuti, alla repressione militare in Argentina, lavora a Verona nella Comunità dei giovani).

Domenica mattina un palazzetto gremito ed entusiasta ha accolto le provocazioni di padre Alex Zanotelli e Beppe Grillo con la moderazione di Jean Léonard Touadi (congolese, giornalista di Nigrizia autore della trasmissione Rai "Il mondo a colori").

 

Lo stesso Zanotelli sabato pomeriggio si era recato a Quarrata (Pistoia) per portare all'onorevole Walter Veltroni, leader dei Democratici di sinistra, una lettera in risposta al suo ultimo libro "Forse Dio è malato", scritto in occasione del recente viaggio in Africa e che prende il titolo proprio da una frase di Zanotelli. La lettera è una richiesta di impegno concreto formulata in 8 punti; il testo integrale e la risposta di Veltroni saranno pubblicati su Nigrizia di ottobre

 

Alla fine dell'assemblea, dopo una messa festosa e partecipata, con coreografie e canti eseguiti da quattro diversi cori (italiano, ghanese-nigeriano, filippino e sudamericano), il segno conclusivo "Noi ci impegniamo" è stato letto dal padre provinciale dei comboniani in Italia, Francesco Antonini, che ha poi chiesto a tutti i presenti di sottoscriverlo e assumerlo come stile di vita. Come ha confermato anche il vescovo di Verona, padre Flavio Roberto Carraro (che ha seguito con interesse il convegno sabato pomeriggio) "bisogna dare continuità a questa manifestazione".

 

 

 

E ORA TOCCA A NOI...

Documento conclusivo
presentato da
P. Francesco Antonimi

superiore provinciale dei Comboniani in Italia


Tocca a noi
anzitutto sviluppare una spiritualità giubilare che affonda le sue radici nella tradizione biblica, ebraica e cristiana, tradizione che sta dalla parte degli esclusi perché il Dio di Mosè, il Dio di Gesù, non è il Dio del faraone e dell'impero romano, ma è il Dio degli schiavi e dei crocifissi.
Una spiritualità che si alimenta di contemplazione e di Parola. E nella contemplazione scopre e assume il Sogno di Dio, sogno di una economia e di una società alternative all'impero.

Concretamente, ci impegniamo
a dare tempo alla lettura e all'ascolto della Parola, alla contemplazione, al silenzio, alla preghiera.

Tocca a noi migliorare la nostra formazione con un impegno personale e comunitario, per conoscere e riflettere sulle situazioni del mondo e capirne i meccanismi e trovare modi di intervento per cambiarne la logica.

Ci impegniamo a leggere strumenti di informazione alternativa, come Nigrizia, e a prendere sul serio campagne di sensibilizzazione.

Ci impegniamo a resistere all'impero del denaro e del mercato, consumando solo lo stretto necessario (definito coi criteri dei poveri), sia nel mangiare, sia nel vestire, sia nel viaggiare, e riducendo il consumo di energia, acqua, elettricità, petrolio e derivati. Coltivando la cultura del limite nell'uso delle cose e della sobrietà, adottando la metodologia dei bilanci di giustizia e usando preferibilmente i prodotti del commercio equo e solidale.

Ci impegniamo a consumare in modo critico, rifiutando di essere complici di ogni sfruttamento dell'uomo, della donna e dei bambini.

Ci impegniamo a guadagnare il nostro denaro onestamente, fuggendo ogni tipo di speculazione finanziaria.

Ci impegniamo a non accumulare, dando ai poveri ciò che supera lo stretto necessario.

Ci impegniamo a investire saggiamente i nostri risparmi, impedendo che servano a produrre armi e altri fattori negativi per la vita dell'umanità; per questo mettiamo i nostri risparmi nella Banca Etica o comunque in circuiti trasparenti e puliti.

 

Ci impegniamo a far conoscere queste realtà nel nostro ambiente, ad amici e conoscenti.

Ci impegniamo a riconoscere e promuovere la dignità di ogni uomo e di ogni donna; noi vogliamo osare l'accoglienza: per questo collaboriamo perché gli immigrati abbiano lavoro e casa - non solo lavoro, ma lavoro e casa, perché possano vivere una vita normale. Come missionari comboniani abbiamo cominciato mettendo a disposizione dell'accoglienza dei lavoratori immigrati la maggior parte dell'ex seminario comboniano di Thiene.

Ci impegniamo a lottare contro la tratta delle donne per la prostituzione, affinché nessuna donna sia costretta dalla necessità a vendere il proprio corpo. Come comboniani siamo coinvolti con vari missionari in questo impegno diretto, a Cestelvolturno di Caserta come a Verona e altrove.

Ci impegniamo a promuovere la pace sempre e ovunque, ad essere sentinelle attente e pronte a gridare contro ogni ingiustizia, a denunciare con forza il delitto continuo delle guerre volutamente dimenticate dalle grandi agenzie di informazione che sono nelle mani dell'impero, come le guerre in Sudan, Congo, Ruanda, Burundi, Somalia, Eritrea, Etiopia, Angola, Sierra Leone, Colombia, e altre. Un mezzo concreto di pressione è oggi la Campagna Break the silence.

Ci impegniamo perché la chiesa italiana assuma come istanza propria la non violenza attiva. Come comboniani continuiamo a dare il nostro contributo anche attraverso Nigrizia e con una presenza di animazione nelle comunità cristiane.

Ci impegniamo a gridare forte l'ingiustizia di cui sono oggetto milioni di persone private della loro terra, come gli indios e i baraccati delle grandi città. Cercheremo di coordinarci, con l'aiuto dei nostri mezzi di comunicazione, in maniera di esercitare una pressione sulle autorità responsabili.

Ci impegniamo a lottare contro una politica che rende i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, non solo nel nostro paese, ma in tutto il mondo; vogliamo invece una politica attenta alle fasce più deboli e impegnata in relazioni internazionali tese a creare un mondo solidale, dove i beni sono distribuiti equamente. Diciamo no ad una politica che è a servizio di un'economia di sfruttamento che arricchisce solo i ricchi.

Concretamente ci impegniamo a chiedere ai candidati alle elezioni, politiche o amministrative, cosa intendano fare riguardo a problemi come le povertà, le nuove schiavitù, le relazioni con i paesi impoveriti, l'economia liberista...

 

E ci impegniamo a rifiutare il nostro voto a candidati che propongono una politica che continua a favorire i ricchi e a impoverire i poveri, in Italia come nel resto del mondo.

Ci impegniamo a collaborare sul territorio con tutte le realtà cristiane e laiche che condividono gli stessi ideali, lo stesso Sogno di Dio per un mondo più bello e fraterno. Come comboniani ci impegniamo a dare la nostra adesione alla rete locale di Lilliput

Noi non ci rassegniamo a questa situazione del mondo: resisteremo e lotteremo insieme.

Noi resteremo uniti: isolati, saremo presto assorbiti dall'impero che continua a divorare i poveri, anzi rischiamo di diventarne complici.

Insieme saremo forti e riusciremo a produrre qualche crepa nell'edificio dell'impero che oggi appare solido e vincente. Per restare uniti siamo pronti ad usare ogni mezzo, anche le moderne tecnologie informatiche. Come comboniani mettiamo a disposizione un sito per entrare in altri mondi (www.giovaniemissione)

Noi continueremo a riunirci per aiutarci a conoscere, a riflettere e ad agire come veri discepoli di Gesù Cristo affinché tutti siano riconosciuti figli dello stesso Padre chiamati a vivere da fratelli.

Solo allora sarà festa!
Solo allora sarà giubileo degli oppressi e millennio senza esclusi.