Alcuni dei più
eclatanti
omicidi di
sicura o sospetta matrice mafiosa.
Non sono inclusi
nella presente lista (aggiornata al 15-9-1993), gli omicidi e
le stragi di camorra e di altre forme di criminalità.
12 marzo 1909: il
tenente della Polizia di New York, litalo-americano Joe o Giuseppe Petrosino.
2 settembre 1943: il
carabiniere Antonio Mancino ucciso a Quarto Mulino di San Giuseppe Jato da Salvatore
Giuliano.
1 maggio 1947: strage di
Portella della Ginestra, collina vicino Palermo: la banda di Salvatore Giuliano apre il
fuoco su una folla di contadini che celebra la festa del lavoro provocando 11 morti e 56
feriti.
Tra il 1944 e il 1966:
nella lotta contro la mafia per l'occupazione delle terre vengono uccisi da campieri,
guardaspalle e boss emergenti 38 sindacalisti, alcuni di questi sono: Andrea Raja ucciso
il 6-8-1944, Nunzio Passafiume 7-6-1945, Accursio Miraglia 4-1-1947, Placido Rizzotto
10-3-1948, Salvatore Carnevale 6-3-1955, Paolo Bongiorno 20-7-1960, Carmelo Battaglia
24-3-1966.
30 marzo 1960: Cataldo
Tandoy, ex capo della squadra mobile di Agrigento.
5 maggio 1960: il
giornalista de "L'ora" Cosimo Cristina.
27 ottobre 1962: il
presidente dell'ENI Enrico Mattei, il pilota e un giornalista inglese.
30 giugno 1963: strage
mafiosa di Ciaculli che provocò sette vittime: muoiono il tenente dei carabinieri Mario
Malausa, i marescialli Silvio Corrao e Calogero Vaccaro, gli appuntati Eugenio Altomare,
Mario Farbelli, il maresciallo dell'esercito Pasquale Nuccio, il soldato Giorgio Ciacci.
17 settembre 1970: il
giornalista Mauro De Mauro: stava indagando sulle ultime ore di vita del presidente
dellENI Enrico Mattei.
5 maggio 1971: il
Procuratore capo di Palermo Pietro Scaglione e l'autista Antonino Lo Russo.
20 agosto 1977: il
tenente colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo e l'insegnante Costa che si trovava per
caso con il colonnello.
9 maggio 1978: Giuseppe
Impastato, giovane militante politico che denunciò la mafia di Cinisi.
11 gennaio 1979:
Filadelfio Aparo, vice Brigadiere della Squadra Mobile di Palermo.
26 gennaio 1979: Mario
Francese, cronista del Giornale di Sicilia.
9 marzo 1979: Michele
Reina, segretario provinciale della Democrazia Cristiana.
20 marzo 1979: : il
giornalista Carmine, detto Mino, Pecorelli.
12 luglio 1979:
lavv. Giorgio Ambrosoli, liquidatore della Banca Privata Italiana di Michele
Sindona.
21 luglio 1979: Boris
Giuliano, capo della squadra mobile di Palermo.
25 settembre 1979: il
giudice Cesare Terranova ed il maresciallo Lenin Mancuso.
6 gennaio 1980: il
presidente democristiano della regione siciliana Piersanti Mattarella.
4 maggio 1980: il
capitano dei Carabinieri Emanuele Basile.
6 agosto 1980: il
giudice Gaetano Costa.
12 agosto 1980: il
sindaco DC di Castelvetrano (Trapani) Vito Lipari.
10 ottobre 1981: Vito
Jevolella, Maresciallo dei Carabinieri di Palermo.
6 novembre 1981 : il
medico Sebastiano Bosio, docente universitario.
30 aprile 1982: Pio La
Torre, segretario del partito comunista in Sicilia e il suo collaboratore Rosario Di
Salvo.
18 giugno 1982: il banchiere italiano Roberto Calvi, trovato
impiccato a Londra, sotto il ponte Blackfriars.
3 settembre 1982: il
generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, capo della prefettura di Palermo, sua moglie Emanuela
Setti Carraro e lagente Domenico Russo.
25 gennaio 1983: il
giudice Giacomo Ciaccio Montalto.
13 giugno 1983: il
capitano dei carabinieri Mario DAleo e i carabinieri Pietro Morici e Giuseppe
Bommarito.
26 giugno 1983: il giudice Bruno Caccia.
13 luglio 1983: il
procuratore capo dellUfficio istruzione di Palermo Rocco Chinnici, i carabinieri
Mario Trapassi ed Edoardo Bartolotta, e Stefano Lisacchi, il portiere dello stabile in cui
abitava il magistrato.
5 gennaio 1984: il
giornalista e scrittore Giuseppe Fava.
18 settembre 1984:
Ignazio Mineo, ex senatore del PRI.
23 dicembre 1984: strage
sul treno "rapido 904" Napoli-Milano: 15 morti, più di 100 feriti.
22 marzo 1985: il
potente finanziere Michele Sindona.
2 aprile 1985: la
signora Barbara Asta e i suoi due gemellini muoiono nel fallito attentato contro il
giudice Carlo Palermo.
28 luglio 1985: il
commissario di polizia Beppe Montana.
6 agosto 1985: il
vicequestore Antonino Cassarà e lagente Roberto Antiochia.
12 gennaio 1988:
lex sindaco di Palermo Giuseppe Insalaco.
14 gennaio 1988: Natale
Mondo, lagente di polizia sopravvissuto allagguato in cui avevano perso la
vita Cassarà e Antiochia.
14 settembre 1988: il
giudice Alberto Giacomelli, ex presidente di sezione del locale tribunale.
25 settembre 1988: il
giudice Antonino Saetta con il figlio Stefano, portatore di handicap.
26 settembre 1988: Mauro
Rostagno, giornalista, sociologo e dirigente della comunità Saman per il recupero dei
tossicodipendenti.
5 maggio 1990: il
funzionario regionale Giovanni Bonsignore.
21 settembre 1990: il
giovane giudice Rosario Livatino.
9 agosto 1991: il
giudice Antonino Scopelliti, sostituto procuratore in Cassazione.
29 agosto 1991:
l'imprenditore Libero Grassi, impegnato in uniniziativa contro il racket delle
estorsioni.
12 marzo 1992:
leurodeputato parlamentare della DC Salvo Lima.
4 aprile 1992: il
maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli.
23 maggio 1992: il
magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, gli agenti della scorta Rocco
Di Cillo, Antonio Montinari e Vito Schifani. Nel 1987 era fallito un attentato alla
piscina comunale dove Falcone andava a nuotare e il 20 giugno 1989 era stata scoperta una
bomba presso la sua casa dellAddaura.
19 luglio 1992: il
magistrato Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta Agostino Catalano, Walter
Cusina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina.
17 settembre 1992: Ignazio Salvo, potente esattore, già condannato
per associazione mafiosa.
8 gennaio 1993: Beppe
Alfano, giornalista del quotidiano "La Sicilia".
27 maggio 1993: strage a
Firenze in via dei Georgofili, presso il Museo degli Uffizi, provoca cinque morti e 37
feriti: il vigile urbano Fabrizio Nencioni, la moglie Angela, le figlie Nadia di 9 anni e
Caterina di sei mesi e lo studente universitario Dario Capolicchio; inoltre tre dipinti
sono perduti per sempre e 173 restano danneggiati, insieme a 42 busti e 16 statue.
27 luglio 1993: strage a Milano in via Palestro, presso la Villa
Reale, provoca cinque morti e 12 feriti: i vigili del fuoco Alessandro Ferrari, Carlo La
Catena e Sergio Pasotto, il vigile urbano Stefano Picerno e l'extracomunitario Moussafir
Driss; inoltre provoca danni ingenti al Padiglione d'arte contemporanea.
28 luglio 1993:
esplodono a Roma due autobombe provocando 22 feriti: una in piazza San Giovanni in
Laterano che causa gravi danni alla Basilica e al palazzo del Vicariato e laltra in
via San Teodoro che distrugge il porticato della chiesa di San Giorgio al Velabro e
provoca danni alle abitazioni vicine.
15 settembre 1993: padre
Pino Puglisi, parroco della chiesa di San Gaetano a Brancaccio (quartiere di Palermo). |