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Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare  

(dell'attuale legislatura e delle precedenti legislature)

«Credo dovremmo ancora per lungo tempo confrontarci con la criminalità organizzata di stampo mafioso. Per lungo tempo, non per l'eternità: perché la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una sua fine».
(Giovanni Falcone
, intervista con la giornalista Marcelle Padovani)

«Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno. In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato che lo Stato non è riuscito a proteggere». (Giovanni Falcone)

Uno dei primi omicidi di mafia del XX secolo

Giuseppe (o Joe) Petrosino (1860 - 1909)

Joe Petrosino, nato a Padula, piccolo paese vicino Sala Consilina, in provincia di Salerno, era un tenente della Polizia di New York, molto famoso, che fu ucciso dalla mafia il 12 marzo 1909, nella piazza Marina a Palermo. Una delle sue intuizioni più importanti fu quella di aver capito che la mafia, in New York, aveva le sue radici in Sicilia. Tra i mandanti di questo omicidio possiamo includere quasi certamente  Vito Cascio Ferro.

La Commissione parlamentare antimafia

Già nel 1948, però, subito dopo la strage di Portella della Ginestra del 1° maggio 1947, fu posta da alcuni parlamentari la questione di una lotta oltre che giudiziaria, anche politica e culturale alla mafia.

Ad effettuare la strage, che provocò 11 morti e 71 feriti, furono Salvatore Giuliano, bandito di Montelepre, colonnello dell'EVIS (Esercito volontario per l'indipendenza della Sicilia) e la sua banda, i quali spararono con delle mitragliatrici e lanciarono granate su una folla di contadini riunita per ascoltare un comizio.

Nel 1958 il senatore Ferruccio Parri presentò un disegno di legge per istituire una Commissione antimafia.

In seguito, con la legge n°1720 del 1962 venne istituita per la prima volta in Italia una  Commissione parlamentare d'inchiesta sulla mafia; quest’ultima, costituita poi nel febbraio del 1963 e presieduta dall'on.Paolo Rossi, non tenne alcuna seduta a causa dell'avvenuto scioglimento delle Camere.

Si ricordi inoltre che nel 1961 la Commissione affari costituzionali del Senato, nella relazione di maggioranza, sostenne che la creazione di una commissione parlamentare di inchiesta sarebbe stata incostituzionale, antigiuridica e inutile. In quegli anni ci fu una ferma opposizione all’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla mafia, soprattutto da parte di alcuni politici siciliani, i quali sostenevano che la mafia non esisteva e che parlare di tale fenomeno significava denigrare la Sicilia. 

Nella legislatura successiva la Commissione parlamentare antimafia, presieduta dal senatore Donato Pafundi, diede inizio ai suoi lavori; ciò avvenne poco tempo dopo la strage mafiosa di Ciaculli avvenuta il 30 giugno 1963 che provocò sette morti.

La Commissione parlamentare antimafia, che successivamente venne presieduta dall'onorevole Cattanei e dal senatore Carraro, terminò i suoi lavori nel 1976; i suoi atti, costituiti da circa 30 mila pagine, vennero pubblicati in 42 volumi. 

Alcuni dei più eclatanti omicidi di sicura o sospetta matrice mafiosa.

Non sono inclusi nella presente lista (aggiornata al 15-9-1993), gli omicidi e le stragi di camorra e di altre forme di criminalità.

12 marzo 1909: il tenente della Polizia di New York, l’italo-americano Joe o Giuseppe Petrosino.

2 settembre 1943: il carabiniere Antonio Mancino ucciso a Quarto Mulino di San Giuseppe Jato da Salvatore Giuliano.

1 maggio 1947: strage di Portella della Ginestra, collina vicino Palermo: la banda di Salvatore Giuliano apre il fuoco su una folla di contadini che celebra la festa del lavoro provocando 11 morti e 56 feriti.

Tra il 1944 e il 1966: nella lotta contro la mafia per l'occupazione delle terre vengono uccisi da campieri, guardaspalle e boss emergenti 38 sindacalisti, alcuni di questi sono: Andrea Raja ucciso il 6-8-1944, Nunzio Passafiume 7-6-1945, Accursio Miraglia 4-1-1947, Placido Rizzotto 10-3-1948, Salvatore Carnevale 6-3-1955, Paolo Bongiorno 20-7-1960, Carmelo Battaglia 24-3-1966.

30 marzo 1960: Cataldo Tandoy, ex capo della squadra mobile di Agrigento.

5 maggio 1960: il giornalista de "L'ora" Cosimo Cristina.

27 ottobre 1962: il presidente dell'ENI Enrico Mattei, il pilota e un giornalista inglese.  

30 giugno 1963: strage mafiosa di Ciaculli che provocò sette vittime: muoiono il tenente dei carabinieri Mario Malausa, i marescialli Silvio Corrao e Calogero Vaccaro, gli appuntati Eugenio Altomare, Mario Farbelli, il maresciallo dell'esercito Pasquale Nuccio, il soldato Giorgio Ciacci.

17 settembre 1970: il giornalista Mauro De Mauro: stava indagando sulle ultime ore di vita del presidente dell’ENI Enrico Mattei. 

5 maggio 1971: il Procuratore capo di Palermo Pietro Scaglione e l'autista Antonino Lo Russo.

20 agosto 1977: il tenente colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo e l'insegnante Costa che si trovava per caso con il colonnello. 

9 maggio 1978: Giuseppe Impastato, giovane militante politico che denunciò la mafia di Cinisi.

11 gennaio 1979: Filadelfio Aparo, vice Brigadiere della Squadra Mobile di Palermo.

26 gennaio 1979: Mario Francese, cronista del Giornale di Sicilia. 

9 marzo 1979: Michele Reina, segretario provinciale della Democrazia Cristiana. 

20 marzo 1979: : il giornalista Carmine, detto Mino, Pecorelli.

12 luglio 1979: l’avv. Giorgio Ambrosoli, liquidatore della Banca Privata Italiana di Michele Sindona.

21 luglio 1979: Boris Giuliano, capo della squadra mobile di Palermo.

25 settembre 1979: il giudice Cesare Terranova ed il maresciallo Lenin Mancuso.

6 gennaio 1980: il presidente democristiano della regione siciliana Piersanti Mattarella.

4 maggio 1980: il capitano dei Carabinieri Emanuele Basile.

6 agosto 1980: il giudice Gaetano Costa.

12 agosto 1980: il sindaco DC di Castelvetrano (Trapani) Vito Lipari.

10 ottobre 1981: Vito Jevolella, Maresciallo dei Carabinieri di Palermo.

6 novembre 1981 : il medico Sebastiano Bosio, docente universitario.

30 aprile 1982: Pio La Torre, segretario del partito comunista in Sicilia e il suo collaboratore Rosario Di Salvo.

18 giugno 1982:  il banchiere italiano Roberto Calvi, trovato impiccato a Londra, sotto il ponte Blackfriars.

3 settembre 1982: il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, capo della prefettura di Palermo, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo.

25 gennaio 1983: il giudice Giacomo Ciaccio Montalto.

13 giugno 1983: il capitano dei carabinieri Mario D’Aleo e i carabinieri Pietro Morici e Giuseppe Bommarito.

26 giugno 1983:  il giudice Bruno Caccia.

13 luglio 1983: il procuratore capo dell’Ufficio istruzione di Palermo Rocco Chinnici, i carabinieri Mario Trapassi ed Edoardo Bartolotta, e Stefano Lisacchi, il portiere dello stabile in cui abitava il magistrato.

5 gennaio 1984: il giornalista e scrittore Giuseppe Fava.

18 settembre 1984: Ignazio Mineo, ex senatore del PRI.

23 dicembre 1984: strage sul treno "rapido 904" Napoli-Milano: 15 morti, più di 100 feriti.

22 marzo 1985: il potente finanziere Michele Sindona. 

2 aprile 1985: la signora Barbara Asta e i suoi due gemellini muoiono nel fallito attentato contro il giudice Carlo Palermo. 

28 luglio 1985: il commissario di polizia Beppe Montana.

6 agosto 1985: il vicequestore Antonino Cassarà e l’agente Roberto Antiochia.

12 gennaio 1988: l’ex sindaco di Palermo Giuseppe Insalaco.

14 gennaio 1988: Natale Mondo, l’agente di polizia sopravvissuto all’agguato in cui avevano perso la vita Cassarà e Antiochia. 

14 settembre 1988: il giudice Alberto Giacomelli, ex presidente di sezione del locale tribunale.  

25 settembre 1988: il giudice Antonino Saetta con il figlio Stefano, portatore di handicap.

26 settembre 1988: Mauro Rostagno, giornalista, sociologo e dirigente della comunità Saman per il recupero dei tossicodipendenti.  

5 maggio 1990: il funzionario regionale Giovanni Bonsignore.

21 settembre 1990: il giovane giudice Rosario Livatino.

9 agosto 1991: il giudice Antonino Scopelliti, sostituto procuratore in Cassazione.

29 agosto 1991: l'imprenditore Libero Grassi, impegnato in un’iniziativa contro il racket delle estorsioni.  

12 marzo 1992: l’eurodeputato parlamentare della DC Salvo Lima.

4 aprile 1992: il maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli. 

23 maggio 1992: il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo, gli agenti della scorta Rocco Di Cillo, Antonio Montinari e Vito Schifani. Nel 1987 era fallito un attentato alla piscina comunale dove Falcone andava a nuotare e il 20 giugno 1989 era stata scoperta una bomba presso la sua casa dell’Addaura. 

19 luglio 1992: il magistrato Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta Agostino Catalano, Walter Cusina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina.

17 settembre 1992:  Ignazio Salvo, potente esattore, già condannato per associazione mafiosa.

8 gennaio 1993: Beppe Alfano, giornalista del quotidiano "La Sicilia".

27 maggio 1993: strage a Firenze in via dei Georgofili, presso il Museo degli Uffizi, provoca cinque morti e 37 feriti: il vigile urbano Fabrizio Nencioni, la moglie Angela, le figlie Nadia di 9 anni e Caterina di sei mesi e lo studente universitario Dario Capolicchio; inoltre tre dipinti sono perduti per sempre e 173 restano danneggiati, insieme a 42 busti e 16 statue. 

27 luglio 1993:  strage a Milano in via Palestro, presso la Villa Reale, provoca cinque morti e 12 feriti: i vigili del fuoco Alessandro Ferrari, Carlo La Catena e Sergio Pasotto, il vigile urbano Stefano Picerno e l'extracomunitario Moussafir Driss; inoltre provoca danni ingenti al Padiglione d'arte contemporanea.

28 luglio 1993: esplodono a Roma due autobombe provocando 22 feriti: una in piazza San Giovanni in Laterano che causa gravi danni alla Basilica e al palazzo del Vicariato e l’altra in via San Teodoro che distrugge il porticato della chiesa di San Giorgio al Velabro e provoca danni alle abitazioni vicine. 

15 settembre 1993: padre Pino Puglisi, parroco della chiesa di San Gaetano a Brancaccio (quartiere di Palermo).

  Alcuni film sulla mafia (al 2003)

  Salvatore Giuliano di Francesco Rosi (1962)

  Il padrino (specialmente Parte I e II) di Francis Ford Coppola (1972)

  I cento passi di Marco Tullio Giordana (2000)
  
(sull'omicidio di Peppino Impastato)  

  Placido Rizzotto di Pasquale Scimeca  (2000)

  Segreti di Stato di Paolo Benvenuti (2003)

Commissione Parlamentare Antimafia  (verbali integrali) 

a cura di Liber Liber ( www.liberliber.it )

Alcune pubblicazioni della Camera dei Deputati sulla mafia e le relazioni della Commissione antimafia

Il Catalogo delle pubblicazioni è presente nel sito Internet della Camera dei deputati (www.camera.it), il Numero Verde della Camera è: 800012955 - (lunedì - venerdì: 9.30-13; 14.30-17) e la documentazione esaurita è consultabile e/o fotocopiabile nella Biblioteca della Camera.

 

Relazioni della Commissione parlamentare di inchiesta sulla mafia
dal 1971 (V legislatura) al 1994 (XI legisl.)

Dossier Mafia per le scuole
Documentazione raccolta dalla Commissione parlamentare
antimafia sulla base delle relazioni presentate e dei rapporti del Ministero dell'interno e dell'autorità giudiziaria.  1993, pp. VIII-250.

Conoscere le mafie, costruire la legalità
Materiali di documentazione per le scuole
Documentazione e dati statistici raccolti dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafie e delle altre associazioni criminali similari - Sportello per la scuola e il volontariato.  2000, pp. VIII-128

 

 

 

 

 

Sottofondo musicale:  Bach - Preludio corale BWV 639: "Ich ruf zu dir, Herr Jesu Christ"
Se si volesse ascoltare e/o scaricare nel proprio computer questo Preludio corale con un suono più definito (brano mp3, anche se è in una versione solo parziale) si può andare alla pagina su J.S. Bach.