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Le Rose Fioriscono ad Arras

seconda parte

di Cetty

Era passata una settimana. André si ristabilì completamente. Oscar si fece preparare i bagagli dalla nonna. L’indomani sarebbero partiti. Oscar era felicissima: aveva deciso di fare questo viaggio con lo scopo di rivelare ad André i suoi sentimenti. Avrebbe potuto farlo anche lì, dove si trovavano adesso, ma aveva deciso che il luogo più adatto era Arras. Lì avevano passato insieme tanti momenti felici, avevano visto tante albe e tanti tramonti, avevano fatto lunghe cavalcate; sì, quello era sicuramente il posto adatto.

Cercava di non far trasparire la sua felicità, era strana, quasi allegra.

André se n’era accorto e, visto che non era così di buon umore da tanto tempo ormai, non aveva potuto evitare di pensare a cosa le stesse passando per la testa. Anche se era un modo per restare insieme, e questo non gli dispiaceva affatto, in fin dei conti era solo una vacanza, niente di più, una delle tante vacanze che da sempre avevano fatto insieme. Oscar non aveva mai avuto un’espressione simile negli occhi, in quei suoi magnifici occhi, vedeva nascere una certa ansia.

André si chiedeva continuamente il perché di quell’atteggiamento ma non riuscì a spiegarselo.

Quella sera Oscar e André erano nel salotto, vicino al fuoco. Anche se dovevano riposare per il viaggio che avrebbero dovuto fare , Oscar aveva insistito per rimanere ancora un po’ vicino al caldo fuoco del camino e chiese ad André di farle compagnia insieme ad un bel bicchiere di vino rosso. André, dal canto suo, non era mai riuscito, nemmeno ora, a dirle di no, anche se era molto stanco.

André non resistette più: doveva dirle qualcosa o sarebbe impazzito. Aveva sempre visto nel cuore e nei pensieri di Oscar; anche se lei provava sempre a nasconderli, lui ci era sempre riuscito; ora però non ci riusciva: era come se Oscar avesse creato un muro nei suoi pensieri.

" A che cosa pensi, Oscar?" chiese rapidamente senza neanche accorgersene.

Oscar abbassò gli occhi.

" Che André abbia capito tutto?" si domandò. " Non è possibile!". Si rassicurò.

" Niente André, sono solo di buon umore per la vacanza di domani, è da tanto tempo che non vedo Arras".

Credette di aver risposto alla sua domanda in modo esauriente, placando ogni suo possibile dubbio, ma non era così; André la conosceva troppo bene e sapeva che ciò che gli aveva detto non era la risposta più pertinente alla sua domanda.

In effetti la risposta che aveva avuto da lei era vera: Oscar era felice di andare nei luoghi della sua infanzia.

Questo poteva essere il motivo della sua felicità ma c’era un’altra cosa, la sua ansia: da dove proveniva? Cerco di non pensarci e bevve un altro sorso di vino: era buono, dolce ma aspro. Si trovava da tanto tempo nella cantina de Jarjayes. Era uno dei vini più pregiati che la famiglia possedeva.

Il vino, per un momento, gli fece ricordare Oscar: a volte nei suoi occhi si poteva scorgere un barlume di dolcezza, a volte era fredda, ma lui sapeva che quest’ultima sua caratteristica nasceva in lei solo per cercare di mantenere l’opinione che aveva di sé: lei era il Comandante Oscar François De Jarjayes e non aveva bisogno di niente e di nessuno. Lui sapeva che non era così, che, per essendo un Comandante, è e rimane sempre una donna che ha bisogno di amore e di affetto. Lui questo l’aveva sempre saputo.

Bevve un altro sorso di vino. Questa volta chiuse gli occhi sperando che il freddo bordo del bicchiere fossero le calde e sensuali labbra di Oscar, della sua Oscar. Purtroppo non fu così e, con un ennesimo sorso di quel vino così particolare che gli ricordava tanto Oscar, decise di andare a dormire:

" Buona notte, Oscar" disse.

" Anche a te André" lei rispose.

Oscar ancora rifletteva su come avrebbe dovuto far capire i propri sentimenti ad André.

Pur essendo una donna, era stata cresciuta fin da piccola come un uomo e nessuno mai le aveva spiegato cosa dovesse fare.

In alcuni balli a corte in cui aveva partecipato, ma solo come comparsa e niente di più, Oscar aveva potuto osservare come le nobildonne di Corte cercavano di far conquiste: sfoggiavano abiti e gioielli.

Sapeva che questo non era ciò che doveva fare, che non era per lei, che sarebbe stata solo ridicola e poi, Andrè l’amava com’era, com’era sempre stata. Decise infine che doveva seguire il suo istinto e fare ciò che le veniva in mente al momento opportuno, senza farsi piani, come sempre. Andò a dormire.

 

***

Era mattino presto quando si misero in cammino. Anche se avevano dormito poco, visto l’ora in cui erano andati a dormire, si sentivano freschi e riposati.

Arrivarono alle vicinanze di Arras quando il sole aveva compiuto quasi la metà del corso che gli spetta da sempre. Da lontano Oscar aveva visto il mare; quanto tempo era passato dall’ultima volta. Decise di andare in spiaggia. Dopo aver comunicato le sue intenzioni ad André, spronò il suo cavallo al galoppo. I suoi capelli, adesso, erano alzati dal vento, mentre incitava il cavallo a galoppare più velocemente.

André era rimasto estasiato da quell’immagine; il suo perfetto ed agile corpo lo impressionava, e più la guardava, più sentiva l’impulso di abbracciarla e stringerla forte. Mandò anche lui il suo cavallo al galoppo, cercando di non perdere di vista la meravigliosa figura che lo precedeva.

Appena arrivata sulla spiaggia, Oscar scese dal suo cavallo e si sdraiò con le braccia aperte sulla sabbia. André silenziosamente la imitò ed entrambi rimasero a guardare i gabbiani librarsi in cielo per poi tuffarsi in cerca di qualche pesce.

All’improvviso ad Oscar venne voglia di farsi un bagno: con grande meraviglia di André si tolse gli stivali e la giacca; rimase solo con la camicia e i pantaloni. Si buttò in acqua con un’eleganza che avrebbe fatto invidia perfino al dio del mare.

Lo incoraggiò a buttarsi:

" André perché non vieni? L’acqua è splendida" gli disse.

" Non quanto te" pensò André.

Suo malgrado rifiutò l’invito: solo Dio sa quanto avrebbe voluto stringere a se quel corpo ma se si fosse avvicinato troppo a lei, non avrebbe più potuto resisterle. Già adesso faceva tanta fatica.

Quando uscì dall’acqua sembrava una sirena: i suoi vestiti erano fradici e grondavano acqua, la sua camicetta le stava aderente e mostrava le sue forme da troppo tempo nascoste. Andrè stava morendo e, a fatica, distolse lo sguardo. I capelli le ricadevano sul viso che, anch’esso, grondava d’acqua.

André stava per cedere ma fortunatamente si riprese.

Oscar tirò fuori, da una delle sue valigie, un telo di stoffa, col quale cominciò a strofinarsi i capelli che, biondi com’erano, alla luce del sole sembravano quasi abbaglianti.

André voleva baciarla, stava per avvicinarsi ma, pensando che ciò potesse compromettere ancora una volta la loro amicizia, si ritrasse. Le rimaneva solo quella ormai.

Oscar non se ne accorse e continuò a strofinarsi i capelli sotto lo sguardo ammaliato di André.

I capelli erano ancora umidi quando si distese sulla spiaggia, chiuse gli occhi e si addormentò.

André continuava a guardarla. Non sapeva più cosa fare: stava combattendo contro il nemico più difficile da abbattere: se stesso.

La sua ragione gli diceva di calmarsi, di non pensare a ciò che aveva accanto, mentre il suo istinto e il suo cuore gli dicevano di avvicinarsi a d Oscar, di sfiorarle il viso e baciarla, come nei sogni che riempivano la sua mente sempre, che non lo facevano dormire e che lo facevano soffrire, soffrire così maledettamente.

Si avvicinò a lei tante volte e tante altre si ritrasse.

Aveva appena acquistato la sua fiducia e la sua amicizia e non poteva tradirla per la seconda volta, non se lo sarebbe mai perdonato.

La lotta che ebbe contro se stesso fu difficile: alla fine il suo istinto prevalse. Lei dormiva, aveva un viso così dolce e sereno, come se fosse ancora una bambina. Un lampo di tenerezza pervase la mente di André. Si avvicinò a lei, con la mano destra le sfiorò i capelli, erano ancora umidi, un ciuffo le ricadeva davanti l’occhio sinistro.

" Basto io a dover nascondere il mio occhio" disse sottovoce.

Dolcemente glielo allontanò, Oscar ebbe un sussulto ma non si svegliò.

La mano di André passò dai capelli al viso e dal viso al collo. Adesso non riusciva più a fermarsi, era andato troppo in fondo per tornare indietro; si avvicinò al suo viso, poteva sentire il suo respiro, le sfiorò le labbra.

Non poté continuare, Oscar improvvisamente si era mossa, ma non si era svegliata.

André si ricompose, si calmò. Aspettò mezz’ora prima di svegliarla.

I suoi capelli ora erano asciutti, non si era accorta di niente ma era felice, si sentiva felice come se mentre dormiva le fosse accaduto qualcosa, ma non esattamente cosa. Credette che fosse solo una sua sensazione e non ci fece caso.

" Credo sia ora di andare a casa" le disse "ancora abbiamo molta strada da fare", ed infatti era così. Arrivarono alla tenuta di Arras un’ora dopo mezzogiorno.

Continua….

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