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Stranieri

TDM#66-Apr 2000

 

Immigrati sponsorizzati. L'Italia apripista in Europa

 

di Chiara Gorla

Scommetto su di te

Sei straniero e vuoi venire a lavorare in Italia? Scommetto su di te. In sintesi è questo il meccanismo dello "sponsor" previsto dalla nuova legge sull'immigrazione, la 40/98 (vedi n. 64 Tdm) e reso operativo dal decreto di programmazione dei flussi migratori (GU n.62, 15/3/00): dei 63 mila extracomunitari che nel 2000 potranno entrare in Italia per lavorare, 15 mila possono farlo su chiamata nominativa di un amico o un conoscente: dietro una garanzia di circa 10 milioni offerta dallo sponsor, lo straniero può entrare legalmente nel nostro Paese e cercarsi un lavoro. Si tratta di una novità assoluta nella legislazione sull'immigrazione in tutta Europa: almeno sulla carta, costituisce un'alternativa all'ingresso clandestino per cui lo straniero, spesso, affronta un viaggio che gli costa decine di milioni e qualche volta la vita. Se stai pensando di diventare uno "sponsor", ecco cosa serve. Devi essere un cittadino italiano o straniero con un permesso di soggiorno di durata residua di almeno un anno. Ma possono prestare garanzia anche enti e associazioni di volontariato che operino nel campo dell'immigrazione da almeno 3 anni (vedi box). Regioni, enti locali, associazioni professionali e sindacali sono gli altri soggetti autorizzati. Come "sponsor" garantisci allo straniero vitto, alloggio e l'iscrizione al Sistema sanitario nazionale (Ssn): la documentazione, da depositare in questura, deve assicurare la tua capacità di far fronte a questo impegno fino a quando lo straniero trova un lavoro subordinato, anche a tempo determinato o stagionale, o comunque per tutti i 12 mesi del suo soggiorno. La questura ha due mesi per controllare la documentazione e rilasciare l'autorizzazione all'ingresso del cittadino extracomunitario. Sarà compito del garante farla pervenire allo straniero, che al momento della presentazione della richiesta dell'autorizzazione deve trovarsi nel suo Paese: il documento gli servirà per richiedere al consolato italiano in patria il rilascio del visto di ingresso per l'Italia "per inserimento nel mercato del lavoro". La richiesta del visto deve avvenire entro 6 mesi dalla data di presentazione della garanzia da parte dello sponsor. Il consolato, se sussistono le condizioni, rilascia il visto entro 30 giorni. Primo impegno dello straniero una volta in Italia sarà richiedere alla questura in cui è depositata la sua pratica il rilascio di un "permesso di soggiorno per inserimento nel mercato del lavoro" e iscriversi al collocamento. Il permesso dura 12 mesi: durante questo periodo lo straniero potrà cercarsi liberamente un regolare rapporto di lavoro. Senza paura di essere espulso, come succede oggi ai clandestini. Se però allo scadere dei 12 mesi lo straniero non ha in corso un regolare rapporto di lavoro, deve tornare a casa.

Occhio all'agenda

Scade il 13 maggio il termine per depositare la documentazione. Ecco cosa serve per la richiesta da sponsor "privato": - domanda in carta da bollo da 20 mila lire (il modulo si trova in questura) - copia del documento di identità di chi presta la garanzia e, nel caso di cittadino straniero, copia del permesso di soggiorno - copia del passaporto dello straniero beneficiario della garanzia - certificato di stato di famiglia di chi presta la garanzia - disponibilità di un alloggio idoneo (rogito, contratto di locazione registrato relativo all'alloggio, dichiarazione di ospitalità corredata da certificato di idoneità igienico-sanitaria rilasciato dalla Asl competente per territorio) - titolo di una fidejussione per un valore di 10,5 milioni che copra: 1) l'iscrizione al Servizio sanitario nazionale (Ssn - 800 mila lire); 2) i mezzi di mantenimento non inferiori all'importo dell'assegno annuo sociale (8,2 milioni); 3) spese di rimpatrio (1,5 milioni) Agli altri soggetti autorizzati a "sponsorizzare" è richiesta una documentazione parzialmente diversa. L'elenco è disponibile presso le questure. Ogni sponsor può presentare la richiesta per un massimo di 2 stranieri all'anno.

La garanzia Extra

La garanzia economica richiesta dalla legge agli sponsor ha la forma di una fideiussione: tecnicamente, la "dichiarazione" di una banca o di un'assicurazione che si impegna a far fronte alle spese per il soggiorno dello straniero (per un massimo di 10,5 milioni), in caso lo sponsor si sottragga al suo impegno. È la garanzia che lo straniero non "peserà" sulle casse dello Stato. Per richiederla, lo sponsor deve rivolgersi alla propria banca o assicurazione. Il ministero dell'interno, insieme all'Associazione bancaria italiana (Abi) e all'Associazione nazionale imprese assicuratrici (Ania) ha preparato uno schema-tipo di questo contratto. L'Abi e l'Ania hanno già provveduto a inviarlo alle sedi centrali delle loro associate. Il costo è di circa 300 mila lire. La fideiussione decade allo scadere del 12° mese di soggiorno, oppure quando lo straniero riesce a trovare un lavoro: né lo sponsor, né la banca o l'assicurazione hanno più alcun vincolo nei suoi confronti.

Come fare

www.affarisociali.it alla voce Struttura/ufficio immigrazione/Registro, enti e associazioni di volontariato trovano i moduli e i documenti necessari per iscriversi nel registro degli enti ammessi a prestare garanzia.

 

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