Capo Peloro, deve il suo nome alla dea Peloria, in suo onore esiste una moneta, sul dorso della stessa vi è il volto della dea mentre sul retro vi si scorgono un tridente circondato da due delfini.

Capo Peloro, è il vertice nord orientale della Sicilia che unisce il mar tirreno al mar Ionio.
Davanti a questo lo stretto di Messina (poco più di 3,500 chilometri nel punto più vicino). La zona è nota fin dalla antichità come dominio delle terribili sirene Scilla e Carriddi e della Fata Morgana.

Sul capo ci sono i due suggestivi laghi di Ganzirri e il pittoresco paesino di Torre Faro.
Da qui partono le caratteristiche barche per la pesca al pescespada che viene avvistato dalle alte antenne e arpionato con fiocine dai pescatori.

I pescatori inseguono i pescespada (XYPHIAS GLADIUS) con la feluca (foto sopra), una veloce e agile imbarcazione, lunga anche 50 metri, tipica dello Stretto; era un tempo a remi e delle vedette segnalavano i movimenti della preda. Le aree di pesca sono divise tra i marinai.


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