La finestra dentro

BLA BLA Edizioni Musicali, 1974. Ristampa su CD: ARTIS Records, 1991

Testi e musiche di Camisasca

Un galantuomo

Ho un grande vuoto nella testa

Metamorfosi

Scavando col badile

John

Un fiume di luce

Il regno dell'Eden

 

I crediti de La finestra dentro:

 

Un galantuomo

Nel mio corpo ci sono delle fognature

tutti quanti le chiamano vene

ma dentro ci sono dei topi che corrono

ma dentro ci sono dei topi che corrono.

E come un cane che ha le pulci

io mi gratto continuamente

mi gratto la schiena mi gratto la pancia.

Ma io non cedo io sarò sempre

un galantuomo sino alla morte

un galantuomo sino alla morte.

Però quei topi mi danno un gran fastidio

mi turbano fortemente dal mattino alla sera

mi rodono il cervello.

Ora mi decido prendo un martello

me lo picchio sulla testa

ed ecco che i topi mi escono dal naso,

i topi mi escono dalle orecchie.

Ma ora ora me ne pento perché oramai

io sono troppo vecchio.

Ma ora ora me ne pento perché oramai

io sono troppo vecchio.

e come una piante che perde le foglie

io perdo i capelli io perdo le dita

io perdo il controllo della lingua.

 


Ho un grande vuoto nella testa

Ho un grande vuoto nella mia testa

i pensieri li ho messi

tutti in un bicchiere

e poi li ho rovesciati

nel fiume delle illusioni.

Ed ora sto cercando

qualcosa che non so

ma forse sarà perché ho

paura di affrontare la realtà

una realtà che mi è sempre vicina.

io la risposta la tengo stretta

nella mia mano

ed ora dovrò morire prima

per salvare l'anima.

 


Metamorfosi

Un fastidioso ronzio mi sveglia.

Sono due ali di seta sbocciate stanotte sulla mia schiena.

Faccio per muovere le gambe

le guardo sono tante

sono mille zampette che si muovono velocemente

intorno al mio corpo ovale.

Mi alzo dal letto

mi siedo davanti allo specchio

dove noto due antenne sulla testa

ed un pungiglione al posto del naso.

Mia madre entra nella stanza

ed io salgo sulle pareti

mi nascondo tra i fiori tappezzati

per non farmi vedere

in questo stato animalesco.

La domestica apre la finestra

ed io volo.

Volo

volo

sono libero.

Volo nel deserto

volo nel deserto

acqua... acqua...

ho sete, ma nel deserto

non c'è acqua.

 


Scavando col badile

 Scavando col badile

mi sono trovato improvvisamente al centro della terra

e vidi cose incredibili

cose pazzesche

fatti stranissimi

cose che facevano accapponare la pelle.

C'era un bove seduto all'ombra di un ciliegio che fumava la pipa

sbirciava il suo uomo che arava.

e nella scuderia il cavallo attaccava al calesse

un bellissimo uomo da trotto.

I coccodrilli usavano la pelle della donna per fare le scarpe

per fare le borsette e le valigie.

I maiali tritavano la carne umana per fare i salami,

le bistecche ed i roastbeef.

All'ingresso del castello dei Principi Bulldog

un serpente suonava il flauto

e l'uomo da una cesta

lentamente si allungava.

E con gli occhi di ghiaccio

il serpente mi fissava

ed il suo sguardo mi ipnotizzava.

E per paura io

cominciai a miagolare

e a quattro zampe

lungo i muri cominciai a strisciare

cercando di non farmi notare.

Finché m'avvicinai al mio scavo per salire in superficie

ma no - non è possibile

mi sono dimenticato la scala.

 


John

Non so se ti ricordi di John

il mio amico tanto caro...

Quello che lavorava

faceva il muratore

io l'ho visto ieri sera

nella via del piacere

ma non sembrava lui...

Io mi accorsi dalla voce

perché gli chiesi quanto voleva

per passare con me

pna notte d'amore...

E fu proprio in quell'istante

che chiedendomi scusa

si sciupò il trucco degli occhi...

Non portava i soliti calzoni

ma una vecchia gonna rossa

e per coprire i calli delle mani

si era messo dei guanti bianchi

ma erano macchiati...

Portava le calze d'argento

però non luccicavano

ma i capelli biondi

lunghi fino ai seni finti

gli stavano bene...

Aveva un trucco quasi perfetto

lo ingannava un poco la barba

evidentemente non aveva

del cerone a sufficienza.

Lui mi disse carissimo amico

dalla vita non ho avuto mai niente

non mi rimane che questo...

Poi lo vidi salire su una macchina

rossa... rossa come le sue labbra

e quella fu l'ultima volta che io vidi

il mio caro amico John

ma in compenso esiste ancora

chi ci può dire cosa disse John

prima di morire.

Ora la sua anima è appesa nel cielo

ma non si sa se è quella di una donna

o quella di un uomo, un uomo deluso.

Io so solamente che il mio caro amico John

era migliore di tanti.

 


Un fiume di luce

In questo istante la mia mente

Fa amicizia con la luce

M'illumina

Per la prima volta

In vita mia.

Poi attraversa la mia figura

E dilaga fra le vene

Ora in me esiste un fiume di luce

Coi suoi piccoli affluenti.

E come il ghiaccio alla luce del sole

Io mi sciolgo lentamente

Ed ora

Io sono incandescente.

 


Il regno dell'Eden

Ho camminato lungo i sentieri di valli senza anima

Ho vagato per i boschi con la sola compagnia delle querce

Ho percorso tutte le rive dei fiumi

nutrendomi d'erba, bevendo gocce di rugiada

tuffandomi nelle fonti di acqua chiara purificando

purificandomi l'anima

Alla sera poi ombre giganti mi si avvicinavano

Ed io avevo paura

Ma io non sentivo niente, neanche il soffio del vento

Udivo solamente il rumore del mio sangue

Che scorreva lentamente

Ed il battito del mio cuore che aumentava sempre più

Togliendomi il respiro

Togliendomi il respiro

Quando mi svegliai, mi trovai in un giardino

Con le pianticelle di melo dorato

E gli usignoli con le piume di cristallo

Saltellavano su manciate di rubini

Poi arrivò una folla di santi tutti vestiti di bianco

Sopra delle nuvole rosa

E mi avvolsero nell'aureo manto

E poi m'adagiarono sopra una nuvoletta bianca

Con le ali di un cigno fatato

E tutti i santi mi seguirono verso il favoloso regno dell'Eden

Lungo la strada intravedevo due frati

Che passeggiavano tenendo per mano un pinguino

E Maria Maddalena che faceva da mangiare

Ai polli e alle galline del suo cortile

E San Giuseppe che masticava del tabacco

Uscendo dal monastero con un fiasco di vino in mano

E poi arrivai alle soglie dell'Eden

Con il volto illuminato da un arcobaleno

Poi due arcangeli squillarono le trombe

E mi aprirono le porte.

Quando entrai c'era un vescovo rosso con i guanti di raso

E mi diede il benvenuto

Ed un fanciullo biondo percorreva i labirinti

Di una ragnatela dorata

Facendo qui e là qualche capriola

Poi arrivò una serva, mi pulì le scarpe

Mi diede un grappolo d'uva

Poi mi portò l'aureola e mi fece sedere sul trono principale

Ed ora sono io che comando

Sono io il creatore

Io mi sento un padreterno

Io sono il divino

Faccio un gesto ed ecco l'acqua

Faccio un altro gesto ed ecco il sole

Giro su me stesso e piglio la luna

Stella cometa e un grosso pianeta

Ecco, ecco un passerotto che spiega le ali e spicca il primo volo

Vola il vento e le farfalle, le libellule...

Sono io il creatore

E rimango seduto sul trono principale...

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Discografia

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