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BLA BLA Edizioni Musicali, 1974. Ristampa su CD: ARTIS Records, 1991 Testi e musiche di Camisasca |
I crediti de La finestra dentro:
Ho un grande vuoto nella testa Ho un grande vuoto nella mia testa i pensieri li ho messi tutti in un bicchiere e poi li ho rovesciati nel fiume delle illusioni. Ed ora sto cercando qualcosa che non so ma forse sarà perché ho paura di affrontare la realtà una realtà che mi è sempre vicina. io la risposta la tengo stretta nella mia mano ed ora dovrò morire prima per salvare l'anima.
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Un fastidioso ronzio mi sveglia. Sono due ali di seta sbocciate stanotte sulla mia schiena. Faccio per muovere le gambe le guardo sono tante sono mille zampette che si muovono velocemente intorno al mio corpo ovale. Mi alzo dal letto mi siedo davanti allo specchio dove noto due antenne sulla testa ed un pungiglione al posto del naso. Mia madre entra nella stanza ed io salgo sulle pareti mi nascondo tra i fiori tappezzati per non farmi vedere in questo stato animalesco. La domestica apre la finestra ed io volo. Volo volo sono libero. Volo nel deserto volo nel deserto acqua... acqua... ho sete, ma nel deserto non c'è acqua.
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Scavando col badile mi sono trovato improvvisamente al centro della terra e vidi cose incredibili cose pazzesche fatti stranissimi cose che facevano accapponare la pelle. C'era un bove seduto all'ombra di un ciliegio che fumava la pipa sbirciava il suo uomo che arava. e nella scuderia il cavallo attaccava al calesse un bellissimo uomo da trotto. I coccodrilli usavano la pelle della donna per fare le scarpe per fare le borsette e le valigie. I maiali tritavano la carne umana per fare i salami, le bistecche ed i roastbeef. All'ingresso del castello dei Principi Bulldog un serpente suonava il flauto e l'uomo da una cesta lentamente si allungava. E con gli occhi di ghiaccio il serpente mi fissava ed il suo sguardo mi ipnotizzava. E per paura io cominciai a miagolare e a quattro zampe lungo i muri cominciai a strisciare cercando di non farmi notare. Finché m'avvicinai al mio scavo per salire in superficie ma no - non è possibile mi sono dimenticato la scala.
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Non so se ti ricordi di John il mio amico tanto caro... Quello che lavorava faceva il muratore io l'ho visto ieri sera nella via del piacere ma non sembrava lui... Io mi accorsi dalla voce perché gli chiesi quanto voleva per passare con me pna notte d'amore... E fu proprio in quell'istante che chiedendomi scusa si sciupò il trucco degli occhi... Non portava i soliti calzoni ma una vecchia gonna rossa e per coprire i calli delle mani si era messo dei guanti bianchi ma erano macchiati... Portava le calze d'argento però non luccicavano ma i capelli biondi lunghi fino ai seni finti gli stavano bene... Aveva un trucco quasi perfetto lo ingannava un poco la barba evidentemente non aveva del cerone a sufficienza. Lui mi disse carissimo amico dalla vita non ho avuto mai niente non mi rimane che questo... Poi lo vidi salire su una macchina rossa... rossa come le sue labbra e quella fu l'ultima volta che io vidi il mio caro amico John ma in compenso esiste ancora chi ci può dire cosa disse John prima di morire. Ora la sua anima è appesa nel cielo ma non si sa se è quella di una donna o quella di un uomo, un uomo deluso. Io so solamente che il mio caro amico John era migliore di tanti.
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In questo istante la mia mente Fa amicizia con la luce M'illumina Per la prima volta In vita mia. Poi attraversa la mia figura E dilaga fra le vene Ora in me esiste un fiume di luce Coi suoi piccoli affluenti. E come il ghiaccio alla luce del sole Io mi sciolgo lentamente Ed ora Io sono incandescente.
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Ho camminato lungo i sentieri di valli senza anima Ho vagato per i boschi con la sola compagnia delle querce Ho percorso tutte le rive dei fiumi nutrendomi d'erba, bevendo gocce di rugiada tuffandomi nelle fonti di acqua chiara purificando purificandomi l'anima Alla sera poi ombre giganti mi si avvicinavano Ed io avevo paura Ma io non sentivo niente, neanche il soffio del vento Udivo solamente il rumore del mio sangue Che scorreva lentamente Ed il battito del mio cuore che aumentava sempre più Togliendomi il respiro Togliendomi il respiro Quando mi svegliai, mi trovai in un giardino Con le pianticelle di melo dorato E gli usignoli con le piume di cristallo Saltellavano su manciate di rubini Poi arrivò una folla di santi tutti vestiti di bianco Sopra delle nuvole rosa E mi avvolsero nell'aureo manto E poi m'adagiarono sopra una nuvoletta bianca Con le ali di un cigno fatato E tutti i santi mi seguirono verso il favoloso regno dell'Eden Lungo la strada intravedevo due frati Che passeggiavano tenendo per mano un pinguino E Maria Maddalena che faceva da mangiare Ai polli e alle galline del suo cortile E San Giuseppe che masticava del tabacco Uscendo dal monastero con un fiasco di vino in mano E poi arrivai alle soglie dell'Eden Con il volto illuminato da un arcobaleno Poi due arcangeli squillarono le trombe E mi aprirono le porte. Quando entrai c'era un vescovo rosso con i guanti di raso E mi diede il benvenuto Ed un fanciullo biondo percorreva i labirinti Di una ragnatela dorata Facendo qui e là qualche capriola Poi arrivò una serva, mi pulì le scarpe Mi diede un grappolo d'uva Poi mi portò l'aureola e mi fece sedere sul trono principale Ed ora sono io che comando Sono io il creatore Io mi sento un padreterno Io sono il divino Faccio un gesto ed ecco l'acqua Faccio un altro gesto ed ecco il sole Giro su me stesso e piglio la luna Stella cometa e un grosso pianeta Ecco, ecco un passerotto che spiega le ali e spicca il primo volo Vola il vento e le farfalle, le libellule... Sono io il creatore E rimango seduto sul trono principale... |