Viaggio in Olanda
Passando all'andata per Parigi e al ritorno da Monaco
 

Esperienza indimenticabile per una serie di fattori che racconterò man mano, è stato il mio primo viaggio all'estero, ed io lo considero un po' come il mio personale «battesimo» da mototurista.

Note:

  • Durata del viaggio: 15 giorni

  • Km percorsi: circa 5000

  • Compagnia: La mia Honda VFR750 del '91 e Giusy

  • Carte stradali utilizzate: Carte Michelin scala 1:1000000, N° 987, 988, 989

  • Guide turistiche: "Francia" della De Agostini Baedeker; "Olanda" del Touring Club Italiano; ausilio di informazioni turistiche tratte da vari siti Internet; "Campeggi d'Europa" della De Agostini.

Il report sul viaggio è un po' lunghetto per via di alcuni aneddoti raccontati, se vi interessa sapere tutta la storia, allora continuate a leggere, altrimenti scegliete da qui:
 

Tappa a Parigi

In giro per l'Olanda

   

L'avventura inizia ancor prima del viaggio vero, quando a poco meno di 15 giorni dalla partenza, dopo più di un mese di preparativi, la mia adorata ragazza mi frattura un ditino del piede sinistro (non vi racconto come...) e mi costringe a starmene fermo a casa, nell'afa opprimente del luglio barese, con una stecca da portare per almeno una 20ina di giorni! Non riuscendo assolutamente a muovere il piede, e sapendo che, una volta tolta la stecca, ci sarebbero voluti almeno 4-5 giorni per riprendere a far funzionare gli atrofizzatissimi muscoli della gamba, mi ero già tanto rassegnato all'idea della vacanza andata in fumo che invece di continuare nei preparativi (controllare la moto, l'attrezzatura, ecc...) iniziai a scrivere le prime bozze di queste pagine web (come organizzare la vacanza!).
Passati però 12 giorni, la disperazione fu tanta che mi strappai la stecca e sforzandomi di non zoppicare dissi a tutti, medico compreso, che riuscivo a camminare perfettamente e non sentivo più dolore (in realtà il dolore, seppur lieve continuò fino a circa un mese dopo il ritorno!!). Così, fatto l'impossibile in soli 4 giorni, caricati in fretta i bagagli (e l'incredula Giusy) sulla moto, partiamo, con solo un giorno di ritardo, per Torino, la prima sosta programmata del nostro viaggio, comprensiva dei noiosissimi 1000 e rotti Km di autostrada!
 


 

Da Torino, superato il tunnel del Frejus, pieni di entusiasmo per aver varcato il confine italiano per la prima volta nella nostra vita, seguiamo la statale N6 fino a Chambery, lì l'abitudine alle strade italiane mi porta a confondere un cartello indicativo per l'autostrada (di colore Blu) con uno per la successiva statale (di colore verde!), e così ci ritroviamo il primo casello a pagamento (non previsto) e facciamo conoscenza con la costosa ma attrezzatissima autostrada francese. Arrivati a Lyon nel pomeriggio, mi accorgo subito di quanto diversa sia la mentalità dei motard locali rispetto a quelli italiani: ad ogni angolo della strada, i motociclisti (perfino i ragazzini sui 125!) si fermano a guardarci e ci salutano con tutti i gesti possibili su una moto.
Dopo una bella doccia ed un breve pisolino, riprendiamo la moto (che bello guidarla senza bagagli!) e guida turistica alla mano, ci inoltriamo per tutte le vie possibili, nella esplorazione del centro. Fin qui tutto ok, se non fosse per Giusy che, stanca di girare in moto, insiste per parcheggiarla e girare un po' a piedi.

C'è da dire che, in quanto ai furti, sono sempre in allerta (Giusy dice che sono paranoico!), vivendo in una città come Bari, dove le compagnie assicurative si rifiutano di farti una polizza conto il furto, ma mai mi sarei aspettato che mi accadesse una cosa del genere in Francia, ed oltretutto nella piazza più affollata di Lione.
Per farla breve, dopo il giretto a piedi per il centro cittadino (bellissimo!), hanno cercato di rubarci la moto. Una esperienza davvero agghiacciante, considerando che siamo stati addirittura inseguiti e pur di seminare in nostri aggressori alla fine ci siamo persi!

L'indomani, dopo aver passato una nottata di incubi in cui cercavano di derubarmi di tutti i miei averi, riprendiamo il viaggio diretti verso la meta decisa da Giusy: Paris, decisi a fotografare la moto sotto la Torre Eiffel!
 

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Tappa a Parigiè