Tappa a Parigi
 

Prendendo la A6, anche detta "Autoroute du Soleil" (che monotonia queste autostrade, anche i nomi sono uguali!), da Lyon ci dirigiamo alla volta di Parigi; il viaggio scorre nel caldo delle campagne francesi, sulla strada sempre dritta, maledicendo spesso i pochi giorni disponibili per la vacanza e l'impossibilità di poter parlare (altra piccola disavventura: partiti da Bari, al primo Autogrill ci cade per terra l'interfono..., addio per sempre alle chiacchierate in moto, in compenso ho cantato per tutto il viaggio l'intera discografia di U2 e Bon Jovi!).

Dopo le suddette interminabili ore di viaggio, ci immettiamo nel traffico dell'anello stradale della capitale francese e seguendo le indicazioni per il centro, ad un tratto ci rendiamo conto di essere sulla Champs-Elysées, e la via elegante e bellissima, ancora addobbata per i Mondiali di calcio '98 e la vittoria della Francia, ci appare sotto la luce del tramonto; distante davanti a noi, il profilo dell'Arco di Trionfo sotto cui sventola un'enorme bandiera tricolore. Non immaginate l'effetto che ci ha fatto il pensiero di essere arrivati, in moto, a percorrere il famoso viale di Parigi: cancellati di colpo la stanchezza del viaggio, il ricordo dei magrebini che volevano rubarci la moto, la paura di un guasto o di qualsiasi altro accidente durante il viaggio!
È stato poi facile trovare il campeggio nel parco Bois de Boulogne, e prima che facesse buio ci eravamo già accampati su una romantica piazzola sulla riva della Senna.
L'indomani mattina, dopo aver fatto esperienza del sudiciume del campeggio in cui eravamo (il campeggio più sporco che abbia visto in vita mia!), partiamo alla scoperta della città, con l'intenzione di vedere quanti più monumenti possibili nei 2 miseri giorni a nostra disposizione. Prima visita: la Tour Eiffel! Fila di 2 ore solo per prendere l'ascensore, foto al panorama e alla moto parcheggiata sotto, poi via a mangiare qualcosa seduti ad un Bistrot nei paraggi.
 

Riempito lo stomaco, passeggiata sugli Champ-de-Mars (mentre sul prato la gente giocava a calcio in un modo indescrivibilmente orrendo) e visita all' Hôtel des Invalides per andare a trovare la tomba del nostro amico Napoleone (vedi viaggio all'Isola d'Elba); maniaco come sono delle armi antiche, mi sono fatto incuriosire dal museo de l'Armée, per poi rimanere profondamente deluso nel vedere che si trattava della celebrazione delle imprese (dal 1900 in poi) dell'esercito nazionale, con l'assoluta mancanza di un commento in una lingua diversa dal francese!
Usciti dal museo, continuiamo a girare per le meravigliose vie del centro, fermandoci ad ogni piazza e ad ogni edificio che susciti il nostro interesse e facendo su e giù per i ponti più antichi della città; poi visita al Notre-Dame (però, per le offerte le scritte sono anche in giapponese!!). Ancora giri in moto nel traffico cittadino, passeggiata a piedi sulla Champs-Elysées, e verso sera, cena in ristorantino italiano a base di pizza e lasagne, giusto per rifornirci di carboidrati sufficienti a non svenire per lo stress della giornata!
 

Ritorno al campeggio e litigata notturna in 20 lingue coi vicini di tenda che ce l'avevano coi motociclisti e non volevano che parcheggiassi la moto accanto alla mia tenda perchè la mattina seguente avrei sicuramente dato fastidio!

La mattina successiva, visita al Sacro Cuore, sita sul promontorio di Montmartre dal quale ci gustiamo un'altra suggestiva veduta della città. Passiamo anche dall'omonimo quartiere di locali notturni: immancabile è stata la foto davanti all'entrata del mitico Moulin-Rouge (io avrei fatto anche una visitina più accurata..., ma Giusy non era molto daccordo!!).

A mezzogiorno ritorniamo verso Place de la Concorde con un altro obiettivo rigorosamente da visitare: il Museo del Louvre. Inutile tentare di descrivere la magnificenza delle opere conservate nel museo (basta nominare la Gioconda, il Canova, o uno dei reperti egizi), semmai viene da pensare che questi francesi hanno praticamente saccheggiato il mondo intero per poi racchiuderne le bellezze più importanti in una vetrina sotto casa e si fanno anche pagare per vederle!!

Usciti incantati dal museo più bello del mondo, dopo un altro po' di shopping (avevo dimenticato di portare le pantofole e continuavo a farmi la doccia con le scarpe da ginnastica!), ci sdraiamo sfiniti sul prato dello Champ de Mars mentre ancora i ragazzi francesi tentano di improvvisare una partita di pallone (peccato che non sia proprio in grado di giocare con una palla....!!!).


 

Il terzo giorno lo dedichiamo esclusivamente alla visita del parco di divertimenti EuroDisney, per la verità sarebbe stato meglio andare a vedere la Reggia di Versailles!!
Verso mezzanotte ritorniamo in città per salutare la torre Eiffel in versione notturna, e la troviamo spenta, ma in compenso, davanti all'Arco di Trionfo, ci affianca un motard in tuta nera, a cavalcioni di una Ducati996 con scarichi Termignoni, Pirellone Dragon Corsa e viterie in ergal dappertutto, che inteso che non capivo una mazza di francese, mi afferra la mano per complimentarsi e poi va via salutando (no, no, non mi ha fregato l'orologio!!).
 

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In giro per l'Olandaè