Avevano appena terminato la terza media. Li ho studiati per un mese
intero, lavorando solo sul programma di primo liceo scientifico. Nessuna divagazione. Poi
la bomba: "Volete fare i pellegrini a Santiago di Compostela e sulla Via
Francigena?" Occhi sgranati, domande del tipo: Pellegrini? Santiago? Galizia?
Francigena? Con infinita pazienza ho spiegato loro che si trattava di un progetto che
prevedeva quindici giorni di scuola in Spagna e altri quindici in Toscana.
Forse, allettati da quella che credevano una vacanza e dal misterioso
fascino del pellegrinaggio medievale, alla fine accettarono.
Nel frattempo avevo fatto i passi istituzionali, presentando il
progetto "Ad jubilaeum" allapprovazione del Collegio dei Docenti, del
Consiglio di classe, del Consiglio dIstituto. Contemporaneamente avevo trovato il
contatto giusto per la scuola spagnola con cui realizzare il gemellaggio.
Dovevo poi ottenere il consenso e il concorso economico dei genitori:
presentai loro il progetto, ascoltai obiezioni e proposte, infine proposi di compilare un
questionario in cui chiedevo il loro assenso. Ottenuto lok presentai immediatamente
la candidatura allagenzia nazionale "Socrates" per lapprovazione e
il finanziamento. Nellattesa mi misi al lavoro.
Innanzitutto una lezione di geografia per localizzare il sito di
Santiago e di Finisterre. Poi le notizie sullApostolo Giacomo, sul ritrovamento del
suo corpo nel "Campus Stellae" (da cui Compostela) sulla costruzione del
santuario, sulla sua funzione di baluardo della cristianità contro gli Arabi. Ancora
informazioni sulla pratica del pellegrinaggio e sulle vie seguite dai pellegrini.
Poi, finalmente, un elaborato: "Come immagino il pellegrino".
Il testo prodotto lo avrei conservato per rileggerlo a esperienza compiuta e confrontare
limmaginazione con la realtà.
Arrivò lapprovazione dallagenzia nazionale. Si mise a
punto il programma con gli amici spagnoli di La Coruña e si decise di attuare la prima
fase del percorso di pellegrinaggio a Santiago allinizio del secondo liceo: il 5
Ottobre 1998 siamo partiti in aereo per Santiago- La Coruña .
Appena vidi il programma mi sembrò impossibile, cominciavo ad avere
qualche dubbio, persino un po di paura. Mi aveva insospettito anche il fatto che
nessuno dei ragazzi spagnoli partecipava al cammino, eccetto alcuni ex - alunni e tre
dellultimo anno. Il motivo ufficiale era che non potevano interrompere le attività
didattiche appena iniziate. E allora noi?
Ormai la decisione era presa. Il giorno dopo eravamo pellegrini.
Raggiungemmo Cebreiro in pullman. Fummo lasciati nella nebbia, sotto la
pioggia, al freddo, in questo piccolo villaggio fatto di pallozas. Lì, entrati
nellantica chiesa romanica, adorammo il Santo Graal gallego. Ci rifocillammo nella
casa del pellegrino, mettemmo il primo "sello" sulla "credencial" e ci
mettemmo in cammino: 160 km da Santiago a piedi!
Il percorso a piedi lo lascio raccontare agli studenti
..
Temevo, al ritorno, di riportare a casa dei disadattati, con il loro
certificato di pellegrini, la "Compostela". Disadattati in parte lo erano: era
il disadattamento di chi rientra nella normalità dopo unesperienza eccezionale.
Chiesi subito ai ragazzi di descrivere la loro esperienza, le loro
emozioni, di confrontarsi con limmagine del pellegrino che avevano qualche mese
prima. Decisi di organizzare una mostra fotografica, unesposizione di oggetti (tra
cui la mia concha e il mio bordone)e una "tavola rotonda" con studenti e
genitori per raccontare lesperienza vissuta. Il titolo "¡HOLA! PEREGRINO. Dal
medioevo unavventura che continua" evocava il saluto che era stato spesso
scambiato lungo il percorso.
E stata fatta una verifica e una valutazione intermedia per
analizzare i risultati e vedere se gli obiettivi erano stati raggiunti.
Ad Aprile 1999 inizia la seconda fase del percorso. Gli spagnoli
arrivano il 12/04. Lindomani inizia il pellegrinaggio, questa volta tutti insieme.
Mentre il Camino de Santiago è una via medievale sostanzialmente integra, continua, ben
segnalata e facile da individuare, la Via Francigena è piuttosto una memoria storica,
frammenti di un tracciato, non facilmente individuabile, segnalato solo in alcuni tratti.
Partiamo in treno per Pisa dove sostiamo al Campo dei Miracoli: la
Torre pendente è imbracata con tiranti; nel Battistero osserviamo un motivo ricorrente
nei portali delle chiese di pellegrinaggio: i dodici Apostoli e le attività principali
svolte durante i dodici mesi dellanno. Il Duomo è mirabile: osserviamo sulle pareti
esterne le numerose croci incise dai pellegrini per i quali doveva essere impressionante
meditare sul celebre affresco del "Trionfo della Morte" e del "Giudizio
Universale" che abbiamo ammirato nel Camposanto.
Proseguiamo per Lucca da dove cominciamo il pellegrinaggio verso Roma,
parte con i mezzi pubblici, parte a piedi. E la parola torna ai ragazzi.