Poesie di Silvano Agosti

e alcuni sonetti di Shakespeare tradotti da Silvano Agosti


L'essenza del poeta (1991)

Io sono una pioggia
che cade dalla terra al cielo.

Il mare (1993)

Purchè tu sappia
che la superfice del mare non è il mare.

Senza titolo (1996)

E se ancora sarai vicina a me
accogliero' con gentilezza
anche la morte
se mai verra',

come un amico che torna,
offrendole uno sguardo di stupore
che a lei tanto piace.

Senza titolo (1986)

I vostri anni sono i miei giorni
Fate che i vostri giorni
diventino come i miei anni.

Sogno d'amore (1976)

Soave ti pieghi
alle promesse d'amore
come una betulla
al passare del vento
e io contento
baciandoti mi chino su di te
e fingo sia così
da sempre.

L'eterno ritorno (1998)

La luce cade sul mondo
e, senza ferire, rivela.
Ciò che vive la rifrange
ciò che giace l'assorbe.

Anche l'amore si posa
sullo stupore del mondo
e rivela bellezze segrete,
paure e rimpianti.


Vorrei che il mio amore per te
tornasse alla sua fonte
grondante di certezze.
Come la neve candida
torna sulle cime
in forma di fiume,
di mare, di nube,
di pioggia,
di vasti silenzi.

Per il primo compleanno di Lorenzo (1986)

Non guardare in alto
scava la terra.
Trova l'acqua
e più giù
scopri la roccia.
Scava fino e oltre il fuoco
ancora roccia e acqua.
Aldilà
della terra
rivedrai il cielo
e ancora scavando
toccherai con le mani
la tua carne,
viva.

Soldati (1982)

Nella caserma della Tiburtina
i soldati non sanno che fare
hanno vestaglie rosso candide
e gli occhi fissi alla parete

Fra i letti-tomba accovacciati
i piu' timidi si tastano il ventre
qualcuno scrive lettere oscene
altri raccontano la loro storia

Sul pavimento la segatura umida
disegna profili deformi.

Il parco (1984)

Volo sulla citta' assolata
sfiorando dall'alto
i tetti delle case.

I bambini si fanno rincorrere
sul prato coperto di luce.
A fior d'acqua i castori
lasciano onde oblique
sul lago del parco.

Proprio ieri un cigno
ha beccato il cranio di un bambino
che gli buttava briciole di pane.
Un foro nella fronte
e il bimbo immobile
col viso nell'acqua
come scrutando il fondo,
finche' la madre si e' persa
nell'urlo di chi scopre
su di se' la morte.

L'assassino si nasconde
tra gli altri cigni del lago
e nessun delatore, nessun giudice
lo rivelera'.

Donne (1963) Women (1963)
Le donne sono simili
ad alberi inquieti
pronti a sbocciare
a ogni finta primavera.
Women are like
uneasy trees
ready to bloom
at any false springs

Il canto della giovinezza (1976)

Prendi con me il treno della gioia
ragazzo mio, ragazzo mio.
Lascia tuo padre, lascia tua madre
e io ti mostrero' la valle delle stelle

Raggiungerai la terra di nessuna
dove il tepore cresce sugli alberi
e le labbra dei bambini sono d'oro.

Prendi con me il treno della gioia
ragazzo mio, ragazzo mio.
Lascia tuo padre, lascia tua madre
e vedrai il volto della vita.

La traversata (1991)

Ecco, ora da vecchio attraverso la strada.
Paralizzo il traffico.
Come un cucciolo
in una tana di lupi

Il presente si muove nel tempo
come un fantasma
tra semi che nascono e rovine

Senza titolo (dicembre 1997)

Il tempo e' bianco,
Esile e casto.
La sue mani hanno mille dita,
gli istanti dei sogni.

Scorre per chi lo insegue
cresce in chi lo vive.
Abisso circolare avvolge
l'incerta eternita' del sonno.

Senza titolo (14 dicembre 1997)

Ho schiuso il cerchio della vita
scorre a torrenti e fiumi solenni
il latte gentile dei ricordi
fino a placarsi nell'oscurita' del sonno.

Ho schiuso il cerchio dell'anno
e le stagioni affiorano:
autunno e primavera, estate e inverno
vagano in fughe d'amore.

Ho schiuso per voi il cerchio dell'oggi
e dal caro amplesso del giorno con la notte
ho visto nascere nei tuoi sguardi
radenti e delicati, l'invito al sogno.

Ho schiuso per noi il cerchio dell'istante
punto di sfida delle eternita' vaganti
randagi guizzi di attesa e infine,
la tua mano tesa all'incontro.

Senza titolo (19??)

C'e' un sole dietro il sole
di poco piu' piccolo
che nessuno vede.
E' il mio sole
che non tramonta mai
perche' neppure sorge.

C'e' una luna perfetta
dietro la luna vera
quella luna
di poco piu' piccola
che nessuno vede
sei tu.

Lettera a un amico (1985)

Ammiro amico mio il tuo destino
e godo di quel tuo giocare con gli uomini
d'oggi, come se fossero vivi. 

Sonno (1986)

E' un grande ippopotamo il sonno
dalle corna d'argento e di luce
posa il suo soffice ventre
sulle pupille sbiadite.

Tornano nel sogno
i volti degli amici.
Chiedono spazio alla memoria.

Poesia (Dicembre 1997)

Mi è cara la pioggia
che lascia immaginare
e la mente che si perde
a contemplare un sole
fatto di azzurro lucente
e vasto come il cielo stesso.

E a sera appaiono
firmamenti ignoti
fatti di strisce luminose
e lune lontane
che donano all'occhio
una notte diversa.

Così la tua indifferenza
pioggia misteriosa,
mi porta a sognare.

Frog of Light (Data ignota)

I understand now,
rushing electron
how you depose
that squared egg
of energy
on any horizon.
Like a frog of light
you jump
in molecular prisons
with a mad search
of logic.
It seems to you
that we shall meet
each-other
at least another time
before we die.
In mutual pity
we then shall confess
the real dimensions
of our jump
You, my unique
frog of light,
electron,
ambitious portion
of brainless divinities.

(Titolo e data ignota)

Ora so che l'Amore
andrà vagando in noi
simile a Edipo cieco
per le vie di Tebe
a rischiarare le oscurità del mondo
E come la sfinge risolvendo enigmi
degli abissi in cui mi spingi
con candore
quasi il tempo deserto e le ferite
fossero i soli frutti dell'amore.
Nulla è meno simile alla vita,
o dolce sogno di queste tue laboriose
e tormentate assenze.
e i sonni perduti
appaiono fiori notturni
nel bosco dei silenzi,odorosi di menta.

Dilemma (1981)

Bacerò le tue dita o le tue labbra?
Le labbra e anche le dita.
Il seno o le gote?
Prima le gote, poi il seno.
Il ventre o la fronte?
Dimmi dunque: i miei occhi o i nidi
che nascondo?
Gli occhi, scelgo, che mi conducano ai tuoi nidi.
Ora ti paragono
a una giornata d'estate
No, tu sei più amabile e delicato:
Venti selvaggi scuotono
le gemme della primavera,
E troppo poco dura
il corso dell'estate:
Spesso rovente splende
l'occhio del cielo
E talvolta il suo volto dorato si rabbuia,
Come la bellezza
che da un bel volto sfuma,
Per un gioco del caso o
per destino avverso.
Ma la tua eterna estate
non dovrà sfiorire,
Né mai si piegherà
la tua bellezza al tempo,
Né morte potrà vantarsi di te

 

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