Malattia contagiosa, acuta che colpisce il fegato
dovuta ad un virus a RNA del gruppo dei PicoRNAvirus.
Il contagio avviene per via oro-fecale mediante acqua e cibi (frutti di mare, verdura
cruda) contaminati dal virus. È pertanto presente maggiormente in quei paesi
dove le condizioni igienico-sanitarie sono scadenti.
Ha un periodo di incubazione di 15-50 giorni con
una media di 25-30 giorni.
Sintomi caratteristici sono: febbre, ittero,
nausea, inappetenza e malessere generale.
Nei lattanti e nei bambini più piccoli può decorrere in maniera asintomatica e senza
ittero.
Ha una durata di alcune settimane, ma possono presentarsi forme recidivanti con una
durata fino a 6 mesi.
Durante il decorso della malattia si ha un forte aumento delle transaminasi (fino a
10 volte il valore normale).
Rara è l'epatite fulminante, con morte del soggetto per
distruzione del fegato. Questo tipo di epatite, al contrario di altre, non cronicizza.
Non esiste terapia specifica per questa malattia; il
paziente deve essere isolato per un periodo di 7 giorni dalla comparsa dell'ittero.
La terapia si basa sulla somministrazione di sintomatici (antipiretici) e sulla dieta
(non eccessivamente restrittiva) tendente comunque a privileggiare gli zuccheri
rispetto ai grassi ed alle proteine.
La prevenzione si basa sul miglioramento delle
delle strutture igieniche (es.: fornitura di acqua, preparazione dei cibi) e
sull'igiene personale (es.: pulizia delle mani dopo il cambio dei pannolini negli
asili nido).
Per alcuni soggetti (es.: viaggiatori per lavoro o turismo in zone a rischio, personale
addetto alla manipolazione degli alimenti, personale addetto alle acque di fognatura o
gli operatori ecologici) è consigliabile la somministarzione del vaccino che determina,
dopo la seconda dose, un'immunità della durata di almeno 10 anni.
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