L' ALTA MONTAGNA

Nell' Appennino umbro marchigiano il limite superiore del bosco è intorno ai 1750-1800 m, le formazioni erbacee che si sviluppano al di sopra di questa quota vengono definite "pascoli d' altitudine" e sono ritenuti di origine "primaria", non dovuti cioè all' azione dissodatrice dell' uomo.
Molto comune sui Sibillini, una di queste formazioni -caratterizzata dalla presenza di Sesleria tenuifolia e Carex kitaibeliana- si rinviene, anche se impoverita, sul Catria. Lungo il suo fianco Nord, ad una altitudine compresa tra i 1600 m e la cima, una povera vegetazione forma l'orlo di una serie di gradoni sul cui piano si arrestano i detriti -terriccio o sassi- che altrimenti precipiterebbero lungo il pendio. Gelo e disgelo, gravità, vento e calpestio del bestiame contribuiscono a formare questi particolari suoli. La graminacea Sesleria tenuifolia è la pianta più comune, sono inoltre presenti specie caratteristiche quali: Myosotis alpestris, Polygala alpestris, Gentiana verna, Draba aspera, Phyteuma orbiculare, Minuartia verna. Altre specie tipiche del seslerieto come il bellissimo Aster alpinus, presente fino ai primi anni '50 nei luoghi rupestri sopra le Cupaie, non sono state più rinvenute. D' altra parte, tutta la zona sommitale del Catria è ricca di specie tipicamente montane -tra le altre: Brassica gravinae, Saxifraga adscendens, Coronilla vaginalis, Pedicularis tuberosa, Festuca dimorpha-, alcune delle quali sembrano del tutto assenti nel lungo tratto di Appennino centrale compreso tra Catria e Sibillini. Le particolari condizioni orografiche e microclimatiche dell' area hanno permesso il mantenimento di situazioni vegetazionali verificatesi durante le glaciazioni che avevano prodotto un abbassamento del limite superiore del bosco. Per quanto impoverito, questo lembo di pascolo d' altitudine costituisce dunque una presenza eccezionale, relitto di climi e vegetazioni passate e allo stesso tempo esempio di paesaggi altomontani come quello dei Sibillini.

 

FRINGUELLO ALPINO

Con le prime nevicate di fine ottobre, ormai abbandonato dal bestiame al pascolo e deserto di turisti -per le strade spesso impraticabili-, il Catria assomiglia ai non lontani Sibillini. E' così almeno per certi particolari visitatori che compaiono proprio in quei giorni. Il Fringuello alpino (Montifringilla nivalis L.) ha testa grigia e ampie fasce bianche sulle ali e sui margini della coda. In inverno, il maschio mostra un evidente becco giallo. Nelle Marche è nidificante sui Sibillini dove frequenta zone rocciose e pascoli al di sopra del limite della vegetazione arborea. Fuori della stagione riproduttiva si riunisce in piccoli stormi e diviene erratico, scendendo anche a quote più basse. Per tutto l'arco dell'inverno è possibile avvistare gruppi anche di 10 individui attorno alle aree sommitali di Catria e Acuto: vero e proprio suggello del carattere alto-montano di queste cime.