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(Ultimo aggiornamento: 28/12/09 )

Il C-Quad (pag.2)

Manutenzione

Chiedete un piccolo omaggio al vostro rivenditore, un piccolo pezzo di ripstop nylon con un lato adesivo per riparare eventuali piccoli strappi.   Pochi cm2 bastano soprattutto per dimostrare la dotazione e la disponibilità del rivenditore stesso, a dire il vero dopo oltre un anno di uso anche su terra non ho mai avuto problemi di rotture della velatura.  Qualora però riscontraste un taglio del tessuto ricordate che gli adesivi iniziano sempre a staccarsi dagli angoli, quindi la vostra toppa dovrà avere una forma circolare o ellittica, mai con angoli come un qualsiasi poligono con "n" lati.

La manutenzione in genere riguarda non solo la velatura ma anche gli altri componenti del C-Quad e quindi le stecche in fibra di vetro/carbonio, ed i loro giunti, e le briglie.

Le briglie, sono soggette a consumo per sfregamento nei punti in cui il bordo di attacco del vostro C-Quad urterà e sfregherà sul terreno.  Tale tipo di consumo non è poi determinante e consente un impiego dell'aquilone veramente poco delicato.   Andando nel particolare, tralasciando le possibili rotture (per me evento molto remoto se avete un minimo di preparazione teorica su come funziona questo aquilone e di come va usato), un giorno potrete diventare talmente sensibili che magari vi accorgerete delle differenze di comportamento del vostro C-Quad dovute agli stiramenti che affliggeranno permanentemente le briglie dopo tempo e uso.    Vi auguro di poter avere questa sensibilità e di dover ricorrere al vostro fornitore per farle sostituire.     Per i più pignoli posso dire che la regolazione standard delle briglie è un connubio felice di varie impostazioni ed equilibri; chi è dotato di un minimo di curiosità è invitato a scovare sul sito di Peter Lynn, tra newsletters e altro, cosa comporta cambiare le lunghezze delle briglie per modificare gli angoli di attacco dell'aquilone con una conseguente ri-distribuzione dei pesi, del baricentro e dei centri di applicazione delle forze. Per la loro sostituzione, trovato il cavo adeguato, potete usare dei nodi come riportato nella relativa pagina.

Le stecche, per loro natura quelle longitudinali è difficile che possano dare problemi (visto anche il diametro ridotto), più noie si possono avere per le stecche principali, quelle del bordo di attacco dell'ala, che per impieghi violenti dell'aquilone o per ripiegamenti non attenti possono essere soggette a rotture od a sfibramenti.  Se la stecca principale si rompe non resta che sostituirla, se si sfibra probabilmente causerà una certa riduzione della rigidità del C-Quad con una poco probabile riduzione di efficienza e di rapporto L/D.     

 

In questo caso non vale certo la pena di sostituire la stecca, sto usando il mio 4,2 m2 senza problemi e mi sono accorto di uno sfibramento della stecca principale solo per caso mentre controllavo le condizioni dei giunti. 
Per cambiare la stecca principale di un C-Quad troverete sul suo dorso, all'estremità destra o sinistra, un piccolo taglio nel tessuto nero e spesso di contenimento della stecca stessa dal quale dovrete farla uscire. 

Occorre notare che le briglie sul bordo dell'aquilone avvolgono anche la stecca e per questo è consigliabile allargarle un poco prima di far scorrere la stecca dentro i giunti verso il foro di uscita.

  Se maneggiate una stecca rotta o sfibrata ricordate che i filamenti di resina che si staccano dalla stecca possono entrare nella pelle meglio di un ago, questo non significa che la vostra vita è a rischio o che dovete indossare dei guanti ascellari ma solo che dovete porre un minimo di attenzione in quello che state facendo (p.s.: vi prego di essere sempre ben coscienti, più per il volo che per altro, che in ogni suo aspetto l'aquilone è affascinante, bello, esaltante ma potenzialmente pericoloso; la sicurezza sempre prima di tutto).

I giunti, sono di diversi tipi, ne troviamo fissi di materiale rigido, fissi di materiale morbido ed elastico o mobili/snodati:

 

Unica nota dolente è che per cambiare un giunto bisogna togliere la stecca principale come sopra indicato.  I giunti comunque non danno problemi, in genere, e vi consiglio di non cambiarli finchè non si rompono.

Le rotture sui giunti fissi sono dovute principalmente ad una eccessiva lunghezza delle stecche longitudinali che sfondano letteralmente il giunto.

Con un minimo di accortezza si può vedere subito se c'è un problema del genere alla fonte, ben evidente, e comunque si può stare attenti a non forzare troppo su queste stecche quando si fanno lanci dell'aquilone direttamente sottovento (ho visto stecche che si piegavano molto e forse forzavano molto, come molle, sui giunti).  Le stecche si possono tagliare con un piccolo seghetto, di quelli da modellismo, avendo cura di proteggere la zona di taglio con del nastro isolante per non creare sfibramenti della fibra di vetro.    Il taglio delle stecche è spesso, anzi sempre, necessario quando cambiate un giunto con un giunto universale a snodo; tale giunto infatti accoglie al proprio interno una porzione di stecca minore rispetto agli altri tipi e così la stecca risulterà troppo lunga.  Un piccolo accorgimento per i giunti con snodo, se li installate, è di mettere una fascetta, di quelle usate per raccogliere e raggruppare i cavi elettrici, ad avvolgere e tenere il perno dello snodo, quello è l'unico punto debole di questo tipo di giunto che sicuramente non è soggetto a sfondamenti come gli altri.

Le linee non necessitano di manutenzione in genere, è normale svolgendole o avvolgendole che solo con il tatto si possano sentire eventuali asperità che possono essere indice della rottura di alcuni trefoli della trama.  Se delle rotture o sfilacciamenti sono vicini alla fine di una linea potete decidere di scorciarla tranquillamente, apportando poi le stesse riduzioni di lunghezza a tutte le altre linee.

Anche le maniglie non hanno bisogno di particolari attenzioni, e non credo ci siano degli accorgimenti particolari di cui tener conto.    L'unico intervento che potrebbe essere necessario è quello di adattare le maniglie di tipo più vecchio al fine di poter avere un punto di aggancio per il backstraps, lì potete sbizzarrirvi sull'uso dei più svariati nodi al fine di creare un occhiello di aggancio che sia fisso e ben saldo sulla maniglia al livello del laccio di aggancio della linea portante.

Ripiegamento

Ultimo aspetto ma per questo non meno importante è quello del ripiegamento di questo tipo di aquilone. Il ripiegamento è stato spesso e volentieri sottolineato come uno dei punti dolenti e più critici ma con un minimo di pratica anche riporre il C-Quad potrà sembrare una stupidaggine. L'operazione che segue, spesso compresa difficilmente e mai ancora riportata da nessuno senza l'ausilio di immagini, verrà descritta come se a farla dovesse essere una persona destra, una persona mancina potrà ottenere gli stessi risultati semplicemente scambiando tra di loro le indicazioni destra e sinistra.

Una operazione fondamentale da effettuare prima del ripiegamento vero e proprio è quella che consente di fermare le briglie in maniera da rendere più facile la successiva apertura dell'aquilone ed il loro collegamento alle linee.    Se il ripiegamento del C-Quad viene fatto senza nessun accorgimento sulle briglie queste si intrecceranno sicuramente tra di loro e renderanno necessario un attento impegno di alcuni minuti per ritrovare e riportare nella giusta condizione i terminali da collegare alle linee.    Per evitare questo inconveniente occorre bloccare i capi di aggancio alle linee in modo che non possano muoversi e vagare liberamente tra le briglie.

La soluzione consiste, dopo aver scollegato le linee dalle briglie, nel prendere il terminale delle briglie principali e quello delle linee dei freni di un lato, tirarle per verificare che non ci siano intrecci strani e riunirle assieme; mentre tenete ben saldi e assieme i due terminali, preparate un nodo a bocca di lupo su una delle briglie che parte dal bordo di attacco dell'aquilone (nell'immagine in fucsia), presso il quale vi sarete precedentemente spostati, e infilatevi e stringetevi i due terminali (rappresentati nell'immagine dal filo in colori multipli).    In questo modo, dopo aver assucato il nodo, i due terminali non si muoveranno più e non potranno dare più origine ad nessun tipo di intreccio.

Ovviamente dovete ripetere l'operazione anche per le briglie dell'altro lato in modo da eliminare completamente futuri intrecci non desiderati.    Quando riaprirete il vostro C-Quad ritroverete i terminali delle briglie ancora stretti nel nodo a bocca di lupo e quindi vi basterà aprire quel nodo, prendere in mano i terminali e separali tirandoli leggermente per ripristinare la normale condizione di lavoro delle briglie e quindi essere pronti per il loro collegamento alle linee.

Per il ripiegamento vero e proprio potete procedere nel seguente modo in maniere da poter avere tutto il C-Quad avvolto su se stesso e tenuto bloccato in una  sola mano per poter avere l'altra libera per aiutarvi ad inserirlo nella sua custodia:

Prendete l'aquilone ad suo estremo con la mano destra e lasciatelo sventolare nel vento in modo da avere la sua punta, quindi il suo bordo di attacco, rivolta verso destra. Devo dire che ho trovato più comodo effettuare questa operazione tenendo le briglie nella parte sotto l'aquilone.

Con la mano sinistra prendete le stecche longitudinali dell'aquilone e spostatele una ad una fino a raccoglierne circa la metà nella mano destra con la stessa curvatura della stecca principale.
Adesso, sempre con la mano sinistra, dovete prendere e raccogliere anche le rimanenti stecche (longitudinali e principale) nella mano destra ma con curvatura opposta alla precedente. Adesso avete le terminazioni di tutte le stecche in una sola mano, a circa 15 - 20 cm dagli estremi, a formare una specie di farfalla.
Per dare l'ultimo giro all'aquilone dovete aiutarvi prendendo con la mano sinistra la stecca del bordo di attacco nel suo punto centrale. Anche questo punto dovrà essere portato alla vostra mano sinistra. Se la vostra apertura alare è scarsa (leggi: siete di braccia corte, ovviamente rispetto alle dimensioni dell'aquilone) per arrivare a prendere il bordo del C-Quad con la mano sinistra potete aiutarvi poggiandolo per terra flettendo poi le stecche.

Dalla posizione raggiunta, a braccia aperte, con un movimento ampio dovete portare la vostra mano sinistra su quella destra mentre ruotate il polso sinistro. La rotazione in senso orario del polso farà si che il bordo di attacco dell'aquilone si attorcigli su se stesso e alla fine potrete tenere il tutto bloccato nella sola mano destra con la mano sinistra libera per aiutarvi a metterlo nel sacco (nelle immagini sottostanti, per semplicità, non sono state disegnate le stecche longitudinali del C-Quad). 


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