Scuola di Kitesurfing

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(Ultimo aggiornamento: 28/12/09 )

Il C-Quad (pag. 1)

Consigli per l'acquisto

Questa parte dovrebbe essere un po' banale, se avete già letto tutto il contenuto di questo sito web dovreste già avere un'idea delle dimensioni dell'aquilone da acquistare sulla base del vostro peso e del vento con il quale avete intenzione di usarlo. In ogni caso (su indicazione di Francesco) è necessario aggiungere che il 4,5 ed il 6,3 m2 hanno la particolarità di essere estremamente veloci, consentendo un controllo fantastico per dei cambi di direzione rapidi e precisi, mentre lo 8,5  o lo 11,5 m2 sono un po' più lenti e quindi, proprio per i loro tempi di risposta, concedono meno errori e richiedono un maggior anticipo nella esecuzione dei comandi.

Per le linee vi consiglio di prenderle subito da 30 metri, avrete più margine negli errori di pilotaggio e potrete generare più potenza facendo volare il vostro C-Quad, sono un taglio medio e adatto a quasi tutte le situazioni.

A corredo potete scegliere sia una barra di controllo che le maniglie. Per avere un maggior controllo vi consiglio le maniglie. La barra, che peraltro ha un costo maggiore, offre limitate possibilità di manovra perchè non consente un controllo indipendente delle linee dei freni e risulta limitante soprattutto nell'impiego in mare.    Per una questione di praticità vi suggerisco di dotarvi di maniglie di colore diverso; se la maniglia di destra è di un colore diverso da quella di sinistra in un attimo le riconoscerete e dopo una caduta o dopo che vi sono sfuggite di mano saprete subito riconoscerle e riprenderle correttamente.  Comprate subito quelle già predisposte con l'anello per il collegamento del Backstraps, se ne avete un paio vecchie potrete adattarle con poco impegno e fatica.

Potete iniziare solo con aquilone, linee e maniglie ma ben presto vi accorgerete che per le braccia è un arduo compito gestire ed assorbire tutta la potenza del vostro aquilone, per risparmiare un viaggio pensate subito a regalarvi il Backstraps, le prime volte, per comodità, o quando il vento è leggero potrete non usarlo ma sarà indispensabile per un uso più impegnativo del C-Quad.

Altro accessorio importante sono i floating-tube che, inseriti nelle tasche che si trovano sul "dorso" del C-Quad, ne garantiscono la galleggiabilità e una discreta possibilità di rilancio dall'acqua.   Inizialmente ho utilizzato al posto di questi salsicciotti gonfiabili spezzoni di coibente termico per i tubi degli impianti di riscaldamento.  La soluzione è efficace ma sicuramente non elegante, il costo è limitato (circa 6.000 lit.) ma richiedono un po' di lavoro per tagliarli ma soprattutto per stirarli.   Stirarli serve per assottigliarli leggermente, infatti le sacche che dovrebbero contenerli non sono tutte uguali e precise, potreste trovare difficoltà ad inserirli e avere problemi di rottura nel corso della loro stiratura (altre 6.000 lit.). Potendo usare anche altri tipi di materiali schiumosi, gomme piume o altro, ritengo che i floating tube originali siano la soluzione più comoda e pratica.   Informatemi se trovate altri sistemi o stratagemmi.

Regolazioni

Questa sembra una delle più grosse problematiche relative al C-Quad.   Ho letto una marea di e-mail di richiesta di aiuto ed ho sentito persino di chi attaccava le linee ad una barra di controllo per aquiloni gonfiabili e chi cercava di pilotarlo tirando le linee principali.

Se avrete valorizzato adeguatamente un po' di informazioni reperibili come al solito su internet sapete già almeno quali sono le linee di potenza (principali, superiori o come volete voi) e quali le linee dei freni (di controllo o inferiori).

Non fidatevi mai delle linee che comprate, il produttore in genere taglia le linee con la falce e non vi può garantire che siano della stessa lunghezza, nominalmente saranno di n metri ma se prendete e stendete le linee portanti o i freni vedrete che saranno sicuramente di lunghezza diversa (ho trovato linee dei freni lunghe più di un metro rispetto ai portanti  ..... capirete presto cosa vuol dire).

Innanzi tutto voglio precisare che per avere un buon controllo del C-Quad (per quanto è chiaramente specificato sulle sue istruzioni e per come sono regolate di fabbrica le briglie, al momento del volo)  le maniglie, una volta che linee sono in tensione,dovranno risultare parallele alla velatura dell'aquilone, in pratica come indicato nella figura sottostante

Con  lacci ho indicato gli spezzoni di fune che fanno parte delle maniglie, le linee sono quelle standard e con briglie ho indicato tutto il sistema di funi che fa parte dell'aquilone e concorre sia a tenerlo in forma che a distribuire in maniera adeguata le forze in gioco.

Nella figura ho cercato di esaltare il fatto che le briglie dei freni sono più lunghe di quelle principali, o di potenza, e che quindi la lunghezza delle linee e dei lacci del freno dovrà essere minore della lunghezza delle linee e dei lacci principali.   Giocando sulla lunghezza totale del collegamento maniglia-aquilone principale e del collegamento dei freni si regolerà il comportamento dell'aquilone.

Indicando con LaP la lunghezza del il laccio principale, con LiP la lunghezza della linea principale e con BP la altezza delle briglie principali e per analogia per i freni usando LaF, LiF e BF, la regolazione di tutto il sistema di volo dovrebbe essere tale per cui:

LaP + LiP + BP = LaF + LiF + BF

Ovviamente non bisogna fare i farmacisti, differenze di 2 - 3 cm non pregiudicano il buon funzionamento di tutto il sistema.   Una compensazione delle differenti lunghezze delle briglie dell'aquilone può essere effettuata giocando sul punto di connessione tra le linee ed i lacci delle maniglie ma questo non sempre è sufficiente.

Io personalmente, per decidere come regolare la lunghezze delle linee, ho provato a stendere il C-Quad pancia all'aria misurando la differenza di altezza tra le briglie principali e quelle dei freni una volta tese al punto di far sollevare minimamente da terra l'aquilone.

La differenza di altezza tra le briglie (Dh) l'ho voluta compensare con una differenza di lunghezza delle linee.   In pratica una volta trovato che le briglie dei freni erano più alte di 22 cm, nel C-Quad 4,2 m2 mentre nel 8,5 m2 avevo misurato circa 24 - 25 cm, avrei scorciato le linee dei freni di 22 cm rispetto a quelle principali.  Questo mi avrebbe consentito di poter attaccare le linee alle maniglie utilizzando la stessa lunghezza dei lacci. 

Infatti dalla formula precedente  LiP - LiF  =  BF - BP + (LaF - LaP)    ,se    LaF = LaP   e  BF - BP = Dh     allora    LiP - LiF  =  Dh    e quindi sarà che  LiP=LiF-Dh    cioè la lunghezza della linea portante dovrà essere pari alla lunghezza della linea dei freni aumentata di Dh cioè della differenza di altezza delle briglie.

Adesso, in pratica, potete prendere le linee che vi hanno fornito, vi faccio notare che saranno state misurate con un elastico, e fate in modo che quelle principali siano più lunghe delle altre di 20 - 25 cm.    La cosa migliore per misurare la lunghezza relativa delle linee è di svolgerle e di porre tutti gli anelli di una terminazione in un unico punto di aggancio di riferimento.    Dall'altro lato delle linee dovrete prendere due anelli di terminazione delle linee  per volta mettendoli in leggera tensione per valutare la differenza di lunghezza tra le due linee portanti, le due linee dei freni e tra una linea dei freni ed una portante.    Per aggiustare la lunghezza di una linea dovete sciogliere il nodo di terminazione sulla manica che protegge la parte terminale della linea (non è necessario sciogliere il nodo di terminazione sulla linea) facendo poi scorrere la manica sulla linea stessa di tanti centimetri di quanto dobbiamo scorciarla.   Alla fine dello scorrimento dovrete rifare il nodo semplice sulla manica e ripetere l'operazione di misura della lunghezza relativa (scusate se mi ripeto ma 1 - 2 cm di differenza non sono un grosso problema).   Una ultima nota riguarda il fatto che non dovete mai avere fretta di tagliare lo spezzone in eccesso di una linea dopo che la avete scorciata facendo scorrere la manica di protezione, lasciate quello spezzone libero di penzolare ancora per un po', potete provare ad andare in volo una volta e poi se siete soddisfatti potrete tagliarlo definitivamente dopo aver rifatto il suo nodo di terminazione all'uscita dalla manica di protezione.

Se avete regolato la lunghezza delle linee come sopra allora potete provare ad andare in volo.   Con i classici nodi a bocca di lupo connettete le linee alle terminazioni delle briglie e ai lacci delle maniglie su due nodi che dovranno essere fatti alla stessa distanza dalle maniglie stesse.   Questi ultimi due nodi potreste farli al centro dei lacci od al loro estremo, indipendentemente da questo potrete gestire una differenza di lunghezza del collegamento maniglie - aquilone pari al massimo alla lunghezza dei lacci.      Io ho preferito fare i nodi di fissaggio al centro dei lacci ..... ma vediamo cosa succede in volo.

Una volta che è tutto collegato e che avrete lanciato il vostro aquilone, vedremo dopo come fare, potrete trovarvi di fronte a tre comportamenti diversi spiegabili con tre differenti condizioni di regolazione:

Come potete fare per ottimizzare la lunghezza relativa portante - freni ?     Per farlo basta spostare i nodi di aggancio sui lacci delle maniglie nei seguenti modi:

Riepilogando, dovendo giocare sulla lunghezza relativa portante - freno:

A questo punto siete in grado in qualsiasi momento di cambiare la regolazione del vostro C-Quad, a seconda del vento o del vostro modo di volo preferito, potrete in qualsiasi momento scegliere di frenarlo più o meno, di dargli la sensibilità che volete.

Uso

Esaltante.  Questa è la prima cosa che mi viene in mente leggendo la parola USO.

Scherzi a parte leggete ancora una volta le istruzioni a corredo del C-Quad. Sopporta tutto ma non un pilotaggio tipo 2 cavi.  Con questo intendo che l'aquilone è permaloso nei confronti di trazioni effettuate contemporaneamente sulla linea principale e del freno, non tirate tutta la maniglia destra o tutta la maniglia sinistra; in questo modo il C-Quad abbassa il naso e inizia a prendere il vento sul dorso, stalla e cade; è possibile riprenderlo solo interrompendo la trazione e riprendendola prima con l'altra maniglia e poi con entrambe, per forzarlo in una posizione per lui naturale, magari dando qualche pompata.  Il resto è semplice tirando il freno, linea in basso, di destra il C-Quad ruota in senso orario e viceversa tirando il freno di sinistra.  Interrompendo la trazione sui freni il fenomeno va dritto come una spada.  Avete comunque altre possibilità, tirando sui due cavi principali, parte superiore delle maniglie, potete farlo accelerare, mentre tirando su entrambi i freni potete farlo rallentare.  Tirare in maniera energica sui freni vi consente addirittura di farlo andare indietro.

Mi è capitato di farlo cadere a testa in giù ed è stato facilissimo afferrare entrambi i lacci dei freni e tirare con decisione tanto da farlo alzare in retromarcia, raggiunta una adeguata elevazione/quota ho lasciato prima uno dei lacci, poi anche l'altro, per farlo girare di nuovo in su e riprendere il volo normale.  Altra cosa che mi è capitata la prima volta che ho volato è che potevo muoverlo sempre e solo all'indietro .... era troppo frenato, dovevo regolarlo meglio perchè era come se avessi invertito le linee principali con quelle dei freni.

Per le partenze devo dire che non ho mai avuto bisogno di aiuto, anche qui la teoria mi ha aiutato molto, sia nelle partenze direttamente sottovento che nelle partenze di lato (consigliate quando il vento è un po' più forte).  Ricordate che mentre montate il vostro "sistema volante" l'aquilone è sempre lì, leggero e libero di prendersi il vento e di scappare via.  La prima regola di cui occorre tener conto è quella di lasciare l'aquilone in balia del vento il meno possibile, stendete le linee e predisponete le maniglie od il sistema di controllo con l'imbracatura prima di spiegare il C-Quad, e quando lo avete dispiegato zavorratelo ponendo del peso, terra o sabbia o quello che avete a disposizione, sul suo bordo rivolto verso la direzione di provenienza del vento.

Se il vento non è molto forte, rispetto alle dimensioni dell'aquilone, potete provare una partenza diretta sottovento disponendo l'aquilone nel seguente modo:

Aprite l'aquilone e disponetelo a pancia all'aria, briglie sopra, con il bordo di attacco in direzione sottovento appesantendo in qualche punto il suo bordo di uscita (la coda).    A questo punto fate ben attenzione affinchè tutte le briglie giacciano sopra la velatura, nessuna briglia deve passarvi sotto.    Tirate leggermente i punti di aggancio delle briglie alle funi per accertarvi che non ci siano intrecci anomali; collegate le linee che avete precedentemente collegato al sistema di controllo e steso, curando di non avvolgerle su se stesse.    Adesso siete pronti al volo, prendete le maniglie e iniziare a tirare le linee.    Inizialmente andranno in tensione solo le linee principali, i freni saranno in bando, e mano a mano che tirate l'aquilone questo alzerà il naso iniziando a prendere vento ed a creare una forza che vi aiuterà a farlo sollevare.    Più tirate e più prenderà vento sollevandosi, più si solleva e più si avvicinerà alla sua posizione naturale di volo iniziando a mettere in tensione i freni.    A poco a poco l'aquilone sarà libero dalla sua zavorra, se non avete esagerato, e sarà completamente in verticale poggiato sulle stecche pronto a partire con un colpetto sui portanti o mollando i freni a seconda dell'intensità del vento che è presente al momento (se il vento è molto forte sarete portati sicuramente via e non riuscirete a contrastare la forza sviluppata dal C-Quad che acquistando velocità aumenterà il proprio vento relativo e quindi la trazione che produce in un crescendo disarmante).

Se il vento è abbastanza forte e temete che una partenza diretta sottovento posso essere causa di una potenza tale da non essere in grado di poterla controllare allora è il momento di fare un lancio laterale, con l'aquilone lontano dal letto del vento e vicino al limite della finestra del vento, zona in cui genera meno potenza.

Il bordo di attacco dell'aquilone stavolta è rivolto verso il vento ed è su questo bordo che è opportuno mettere della zavorra.    Una volta pronti al volo si portano in trazione le linee di destra per sollevare un lembo dell'aquilone che così inizierà a prendere vento ed a generare la potenza necessaria per alzarsi.    Continuando a tirare, bilanciando la trazione tra portante e linea del freno, l'aquilone si libererà piano piano dalla zavorra e tenderà a orientarsi verticalmente portando in trazione anche le linee di sinistra finchè anche queste non hanno la loro completa funzionalità.

Qualora preferite effettuare questa partenza sul vostro lato destro, anzichè sul sinistro, occorrerà lanciare l'aquilone iniziando la trazione con le linee di sinistra finchè non saranno in trazione anche quelle di destra.

Per qualsiasi tipo di lancio dell'aquilone potete farvi aiutare.  Una volta pronti per il volo portate in leggera tensione le linee e fate sì che il vostro aiuto si trovi sottovento rispetto all'aquilone (non deve mai trovarsi tra voi e la velatura con il rischio di intrigarsi o di essere colpito dalle briglie o dalle funi) e si occupi di tirare su la velatura. Adesso, con le linee in tensione, cercate di tirare i freni per non far partire a razzo l'aquilone, eviterete così di poter fare del male al vostro assistente che  dovrà semplicemente guidare l'aquilone verso l'alto scaricando completamente il materiale con cui lo avete appesantito e magari risolvendo qualche eventuale problema di passaggio delle briglie sotto la velatura. Una volta che l'aquilone è su sta a voi controllarlo per farlo salire in cielo mollando delicatamente i freni. Controllate che l'assistente non si avvicini a voi in modo da entrare nel raggio di azione dell'aquilone.


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