Ipertesto
Il termine ipertesto riguarda l'organizzazione delle informazioni,
che è completamente differente rispetto ai mezzi di trasmissione
delle conoscenze del passato. L'organizzazione non è più basata
sul modello lineare e sequenziale della scrittura e della stampa,
ma è reticolare e caratterizzata da una consultazione selettiva:
le informazioni sono organizzate in unità informative (lessie,
secondo R. Barthes) identificabili in nodi; i nodi informativi sono
collegati tra loro da link, elementi come pulsanti o hotwords
(parole calde, parole sensibili) che quando vengono attivati dall'utente
provocano salti verso altre direzioni, dando al testo una sorta
di terza dimensione.
Quando le informazioni non sono più solo di tipo testuale e sono
costituite da suoni, immagini, animazioni, quello che era un ipertesto
in senso stretto diventa un ipermedia. L'ipertesto rappresenta
la materializzazione dell'intertestualità, nozione secondo
cui ogni testo è necessariamente in rapporto con altri testi, allude
ad essi, anzi, è originato da altri testi più che essere creazione
del suo autore. All'intertestualità si affianca l'intratestualità,
riguardante però le relazioni interne di un testo. L'organizzazione
ipertestuale viene spesso paragonata al pensiero e al procedere
per associazione di idee.
L'altra caratteristica determinante dell'ipertesto, oltre alla
reticolarità, è l'interattività, che modifica l'esperienza
della lettura e capovolge il rapporto autore/lettore: il lettore
stabilisce il percorso da seguire (fino ad un certo punto). Nel
fare ciò può correre il rischio di disorientamento e di aggiungere
un sovraccarico cognitivo (cognitive overhead), in quanto
nel momento in cui legge è impegnato nell'esplorare le direzioni
possibili.
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