Ferrovie del Sud-Est |
Da Lecce a Martina Il percorso Partiamo da Lecce, ove lo scalo è condiviso fra
FS e FSE; meglio, queste ultime possiamo dire che siano ospiti da sempre nel
piazzale, anche se ai margini dello stesso le Officine e la Rimessa sono ormai
appannaggio completo delle Secondarie, dato che gli impianti FS (rimessa e
squadra rialzo) sono stati da tempo trasferiti vicino allo scalo di Surbo,
alcuni chilometri a nord lungo la linea che conduce a Brindisi. A Novoli i treni vengono spesso suddivisi nelle due sezioni verso Martina e Gagliano L. (linea ionica); questa manovra viene facilitata dal fatto che per quest'ultima località il materiale deve invertire la marcia. Ovvio che tale circostanza provoca invece perditempi quando, procedendo in senso contrario, i due convogli devono essere riuniti per proseguire insieme verso Lecce. Nello scalo sono presenti quattro binari utilizzabili per le precedenze e gli incroci, più un altro binario e diversi tronchini per lo stazionamento dei rotabili. Inizia ora un susseguirsi di tre stazioni nel breve volgere di poco più di sei chilometri (Campi Salentina, Salice-Veglie e Guagnano) nel paesaggio delle tipiche cittadine salentine, e ben presto altri scali a distanza più marcata (San Pancrazio Salentino, Erchie-Torre Santa Susanna, Manduria) e la fermata di Sava. Il tutto, questa volta, negli oliveti e e nelle vigne, con i centri abitati in quasi tutti i casi attraversati decisamente dalla ferrovia. In queste stazioni (a parte la fermata) esiste sempre un binario di raddoppio e sono tutte abilitate agli incroci Dopo circa 62 km pressochè rettilinei si giunge a Francavilla Fontana, stazione comune con le FS; da questo punto il paesaggio attraversato dalla linea diventa spettacolare e, in rampa quasi continua, inizia l'ascesa fra le prime propaggini di Murge che porterà prima a Ceglie Messapica e poi a Cisternino, in piena Valle d'Itria, fra trulli e altre costruzioni rurali che caratterizzano i dintorni. Alcuni tratti a mezza costa, fra curve e controcurve continue, quasi senza raccordi rettilinei intermedi, accentuano la spettacolarità della linea fino al capolinea di Martina Franca, capitale della Valle d'Itria. A questo scalo accediamo dopo aver incontrato di calcio uno scambio in piena linea, diramazione della linea per Locorotondo-Putignano-Bari, ed aver sottopassato l'estrema periferia della città in una delle due brevi gallerie dell'intera rete FSE. Sono stati percorsi 102,588 km. L'aspetto tecnico della linea Il tratto da Lecce a Francavilla Fontana fu aperto all'esercizio il 27 maggio 1907; la Francavilla F.-Ceglie Messapica entrò in funzione il 14 agosto 1924, seguita il 5 aprile 1925 dal tratto fino a Cisternino ed il 24 dicembre dello stesso anno dal tratto terminale fino a Martina Franca. Il regime di circolazione è del Blocco Elettrico Manuale fra Lecce e Novoli, mentre il resto della linea è esercitato con il Blocco Telefonico; solo a Lecce, Novoli, Francavilla F. e Martina sono presenti segnalazioni luminose di protezione e partenza, mentre le restanti stazioni sono protette da semafori ad ala di 2^ categoria comandati a filo, senza altre segnalazioni di partenza. Nessun impianto è invece presente nelle fermate (Sava, Capece e Pascarosa). A Lecce è da poco presente un impianto ACEI per tutto il piazzale, mentre a Novoli è installato un ACE che governa un 70% degli enti di piazzale (scambi e occupazione di binari); a Ceglie M. e a Cisternino è in corso l'installazione di ACEI. I binari di incrocio consentono su tutta la
linea il ricovero di treni con locomotiva e veicoli da 52 a 70 assi
complessivi. Torna a Rete ferroviaria |