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In queste pagine troverete, aggiornate settimanalmente, i principali articoli riguardanti il Parco e le problematiche ad esso inerenti, dei quotidiani "La Nuova Sardegna" e "L'Unione Sarda" di Gennaio

Lettera di Bordon, Vittiello attacca il sindaco Birardi


ARCIPELAGO DI LA MADDALENA - In una lettera inviata al sindaco della Maddalena ed al presidente della Comunità montana, il ministro Willer Bordon ha chiesto la convocazione, entro venti giorni, della comunità del Parco per designare i propri rappresentanti in seno al comitato di gestione definitivo del Parco dell'arcipelago della Maddalena. «Di questa lettera - commenta Franco Vittiello - il nostro gruppo ne è venuto a conoscenza solo grazie a Romeo Armellini che l'ha scovata alla comunità montana e mi ha subito informato. La lettera sarebbe arrivata in comune qualche giorno fa e, come al solito, il sindaco l'ha tenuta nascosta, alla faccia del suo segretario, Gian Vincenzo Belli, che invece di fare appelli agli "amici del Polo" per collaborare insieme, dovrebbe rimettere in riga il suo sindaco che probabilmente, questa lettera, non l'ha fatta vedere neanche a lui». Come nel Gennargentu, dove il Ministro ha già preannunciato che a fine mese scatteranno comunque i vincoli, anche alla Maddalena evidentemente sta cercando di forzare la mano. «Al ministro Bordon preferivo Ronchi, almeno gli impegni li rispettava. Questo,invece non ha rispettato nessuno degli impegni presi nell'incontro con Birardi, dove noi non eravamo stati invitati. Doveva tornare alla Maddalena e non è mai venuto. Questa lettera non mi sorprende. Evidentemente fa parte della sua cultura politica e questa amministrazione inetta sicuramente lo asseconderà infischiandosene dei diritti dei maddalenini».
Birardi: il presidente a noi
In una lettera al ministro le paure del Comune.
Il Parco alla vigilia delle nomine


ARCIPELAGO DI LA MADDALENA - Garbata, cordiale, confidenziale, ma anche decisa e dettagliata la lettera che il sindaco Mario Birardi ha inviato in questi giorni al ministro dell'ambiente Willer Bordon. Le notizie di questi giorni sulla nomina della commissione definitiva hanno portato il sindaco ad esternare il suo pensiero. La storia parte dall'incontro avvenuto tra il ministro Bordon con l'assessore all'ambiente della Regione, dal quale i giornali hanno dato notizia che in tempi brevi si dovrà procedere alla definizione degli organi di gestione del Parco Geominerario, di quello dell'Asinara e del passaggio da comitato di gestione provvisoria del Parco nazionale dell'arcipelago ella Maddalena, a quello definitivo. Secondo Mario Birardi «tale passaggio è previsto dalle leggi sui parchi nazionali, ma se ancora questo non è avvenuto per La Maddalena è perchè un'applicazione letteraria della 394/91 renderebbe la rappresentanza dell'ente locale nell'organo di gestione, minoritaria e marginale». Birardi ricorda quello che era stato detto dall'allora ministro Ronchi, nel gennaio 2000: «Si cercherà, tuttavia, nel rispetto delle normativa vigente, per la parte di nomina ministeriale, sia diretta che su indicazione di altri soggetti, di tenere in massimo conto possibile le esigenze prospettate». Invece adesso risulterebbe il contrario, «anche perché - prosegue il sindaco - dalla visita compiuta da te in città sembrava che anche tu avresti tenuto in considerazione quelle che erano le aspettative del nostro Comune, impegnandoti a ritornare per compiere un ulteriore consultazione prima che si decida sull'organo definitivo». Se è vero, quindi, che la legge stabilisce che il presidente deve essere scelto sulla base di un'intesa tra il Governo e la Regione, nulla impedisce che venga richiesto il parere dell'ente locale. Come pure per la nomina dei componenti ministeriali e degli altri soggetti, che per legge devono fornire al ministro le proprie indicazioni. Il sindaco Birardi nella lettera mette in evidenza anche il fatto che «dopo l'istituzione del parco (decreto del 17.05.1996) l'intesa Stato-Regione prevedeva l'istituzione del comitato di gestione provvisorio con 5 membri che erano espressione del Comune proprio per significare il ruolo centrale che era chiamato a svolgere l'ente locale. Perché mentre si passa alla nomina dell'organo di gestione definitivo si deve ora tornare indietro? Come si sa in questi anni sia il governo che la Regione hanno sempre sostenuto che bisogna dare peso agli enti locali che rappresentano la sovranità popolare e sono un'articolazione fondamentale dello stato italiano. Pertanto essendo il parco inserito in un solo Comune, un organismo di nomina in gran parte esterna con i compiti che gli sono attribuiti dalle leggi può entrare in rotta di collisione non solo con gli indirizzi, ma con le stesse competenze dell'ente locale», scrive Birardi. Il sindaco nella lettera chiede al ministro ed al presidente della Regione di promuovere un incontro con i sindaci per trovare una soluzione per la nomina dei presidenti e dei membri di gestione condivisa dagli enti locali. «Altrimenti al di là delle volontà, si aprirebbe una fase caratterizzata da conflitti tra organi istituzionali, e a farne le spese sarebbe solo l'ente Parco che difficilmente potrebbe svolgere la sua funzione senza il consenso della comunità ed in particolare della sua stessa istituzione comunale».
Gli isolani vogliono guidare l'Ente Parco


ARCIPELAGO DI LA MADDALENA - Se il ministro dell'Ambiente dovesse arrivare a costituire l'Ente parco, nella rigida applicazione della legge quadro sulle aree protette e senza il consenso della comunità che vive in quel territorio giudicato degno di una tutela ambientale, comincerebbe un braccio di ferro fra le diverse istituzioni che non gioverebbe a nessuno. Il concetto, chiaro e senza tema di stravolgimenti, è stato espresso dal sindaco Mario Birardi, ospite del comitato spontaneo "Parco e sviluppo", nel corso dell'assemblea svoltasi nel salone consiliare del comune. Chi aveva da dire qualcosa sul parco dell'arcipelago, che ha concluso, quasi, la delicata fase di avvio e che si appresta a divenire una realtà solida, in cui tutti, alla Maddalena e non solo, aspirano a ritagliarsi un ruolo da protagonisti, anche se ne hanno avversato l'istituzione con ogni mezzo, non è mancato all'appuntamento. Si è detto di tutto e di più su questo soggetto istituzionale che è entrato prepotentemente nella vita dei maddalenini. Gli intervenuti, tutti autorevoli, e tutti addetti ai lavori, a volte sono usciti fuori tema. Proprio perché il tema può essere trattato da mille angolazioni diverse. Il principio su cui i giovani di "Parco e sviluppo" hanno preteso che si insistesse, riguardava il rispetto, la dignità della popolazione locale che dovrà essere rappresentata in maniera adeguata nel comitato di gestione del parco, perché La Maddalena è il solo comune che ha reso il sacrificio sull'altare del «Dio Ambiente», e non ha risparmiato nulla del suo territorio. Che sia lo stesso sindaco in carica, il presidente dell'Ente parco, come chiede il consiglio comunale, o che sia un uomo di fiducia del ministro o dell'assessore regionale, dovrà conservare nei geni caratteri di isolanità. Il Comitato "Parco e sviluppo" ha preannunciato ulteriori inziative da condurre con il supporto delle organizzione rappresentative delle diverse categorie sociali.

L'addio di Ignazio Camarda
Il sindaco a Bordon: consultaci
I nomi di An: Cualbu o Bardanzellu


ARCIPELAGO DI LA MADDALENA - Mario Birardi non cede alla tentazione di reagire d'impulso di fronte all'ormai evidente disposizione del ministro dell'Ambiente sull'insediamento del comitato definitivo del Parco entro le prime settimane di febbraio. Willer Bordon è convinto del fatto che il parco nazionale dell'arcipelago, istituto da sei anni e amministrato da due, per conoscere, finalmente, tempi interessanti, debba avere un consiglio direttivo in pianta stabile e un presidente senza un mandato vincolato dal carattere di precarietà. L'ente parco sarà "fondato" entro la prima metà del mese prossimo. Il sindaco del Comune sacrificato sull'altare dell'ambientalismo, davanti a tanta intransigenza risponde dicendo di voler attendere atti ministeriali con il crisma dell'ufficialità, prima di intraprendere eventuali azioni di rivalsa. «Non credo che Bordon voglia nominare il presidente dell'Ente parco e componenti del comitato di gestione definitivo senza consultare i legittimi rappresentati del comune della Maddalena», dichiara Birardi. I giochi di potere che ruotano attorno al parco dell'arcipelago si svolgono principalmente negli uffici dell'assessorato all'Ambiente della Regione. Il nome del presidente deve uscire da quelle stanze cagliaritane e deve appartenere a un esponente di Alleanza nazionale, perchè questo partito forte dell'alleanza polista ha scartato l'ipotesi di far guidare a un proprio esponente il parco dell'Asinara o quello geominerario del Sulcis-Iglesiente. Così impongono i nuovi equlibri politici. Il lotto degli aspiranti presidenti sembrerebbe ridotto a due personaggi, entrambi An: Gianfranco Cualbu, avvocato nuorese, amico personale dell'assessore Pani, e Franceschino Bardanzellu, immobiliarista maddalenino, "federale" della Gallura. La posizione del Comune isolano, di fronte a scelte che sembrerebbero non coinvolgerlo, ne uscirebbe decisamente indebolita, non solo in rapporto alle decisoni che stanno maturando nel campo avverso - alla Maddalena è in carica una maggioranza di centrosinistra - ma pure in rapporto alla rappresentatività dell'isitituzione locale nel parco, che verrebbe ridotta di fatto al solo sindaco. Comunque, la dinamica dell'accaparramento delle presidenze degli enti risulta la stessa, sotto ogni bandiera. Chi vince le elezioni avanza le sue pretese, chi perde sta zitto. «La mia occupazione di docente universitario resta al di fuori di ogni logica lottizzatoria», dice Ignazio Camarda, il botanico dell'Università di Sassari che due anni fa l'allora ministro dell'Ambiente Edo Ronchi, su segnalazione della giunta regionale sarda che, all'epoca, era di marca ulivista, scelse per avviare la fase d'avvio. «Il 17 gennaio partirò per il Ciad, laddove, insieme ad altri studiosi, sto lavorando al progetto del più importante parco naturale africano. Se al mio rientro in sede, che conciderà con la metà di febbraio, avrò appreso di non essere più il presidente del comitato di gestione del parco dell'arcipelago, mi rititerò in pace».

(Altre notizie su questo argomento)

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