il piano di studio del 1944
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Nel ‘44 il ministro della Pubblica Istruzione
pubblica un nuovo piano di studio.
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Non c’è più un unico registro ora c’è un Diario
di classe su cui tutti i docenti firmano per le loro ore di lezione
e un registro personale per
ogni insegnante su cui annotare le assenze degli alunni, i voti e lo
svolgimento della disciplina.
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Viene
introdotto lo studio delle lingue straniere (francese, inglese e
tedesco), del Canto
e al posto del Lavoro c’è l’Economia
Domestica (che a sua volta si trasformerà in Applicazioni Tecniche prima di giungere all’attuale Educazione
Tecnica).
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Immagini tratte da un libro di Economia domestica
del 1946 |
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rammendo
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rattoppo
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È previsto ancora l’esame di ammissione e
l’esame di licenza media sostenuto da tutti gli ammessi: c’è una
sessione estiva e, per i rimandati anche delle I e
delle II classi, una sessione autunnale. L’italiano, il latino, la matematica e le lingue
straniere hanno lo scritto oltre all’orale e per l’italiano agli
esami si può sostenere l’orale soltanto se è stata superata la prova
scritta (fino all’anno ’58 ). Dai verbali di esami risulta anche che
gli allievi dovevano presentare alla licenza media una parte del
programma del 1° e del 2° anno.
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Le
ore settimanali di lezione complessive passano da 26 a 29 ore:
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Italiano |
6 ore |
Latino |
6 ore |
Storia |
2 ore |
Geografia |
2 ore |
Lingua
straniera(1) |
2 ore |
Matematica |
3 ore |
Ginnastica |
2 ore |
Disegno |
2 ore |
Economia
Domestica |
2 ore |
Canto |
1 ora |
Religione |
1 ora |
totale |
29 ore |
(1)
a partire dalla classe prima |
L’anno scolastico ha sempre inizio in ottobre e fine a metà
giugno ed è interrotto da vacanze di Natale, Pasqua ed altre festività
religiose o civili.
| I programmi
delle discipline vengono in parte rinnovati, ma cambia soprattutto la
didattica:
In un verbale delle sedute plenarie del Collegio
Docenti del 9 Dicembre ’48 risulta che la preside Mangiò raccomanda
ai docenti di evitare il sovraccarico di lavoro domestico e lavori
scritti troppo frequenti. L’interrogazione deve essere il momento
essenziale della lezione che comporta compostezza e serenità; non
insegnare molto ma bene; rendere l’allievo cosciente delle proprie
ricchezze interiori, saper cogliere le note predominanti per dare un
orientamento alla sua vita: “l’insegnamento
non sia rivolto solo all’intelletto ma educhi il cuore dei giovani, ne
formi la mente, ne tempri il carattere”. |
Naturalmente la Scuola Media continua a essere una scuola
selettiva e severa come ci è attestato dalle numerose bocciature e
anche dai frequenti provvedimenti disciplinari
a carico di alunni che si
rendono intolleranti per il loro contegno durante questa o quella
lezione.
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Verbale del 12-4-47 del
Consiglio di Classe della III A per decidere il voto di condotta da
assegnare agli alunni più indisciplinati
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Verbale del
16-6-49 del
Consiglio di Classe della I A per prendere un provvedimento disciplinare
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Per lo svolgimento dei programmi era previsto quanto segue:
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Italiano: osservazione e interrogazione, lettura,
studio del vocabolo gare di dizione? e di dialogazione, classici (in II
si studiava l’Iliade e in III l’Odissea ).
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Latino: grammatica e sintassi.
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Storia e geografia: lettura del testo, schizzi di
paesaggi, uso di riviste. |
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Lingue straniere: non solo grammatica ma anche
conversazione.
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Matematica: metodo attivo (secondo
due insegnanti “l’algebra
è un di più di cui si potrebbe fare a meno”).
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Disegno, sia ornato, sia geometrico sempre
messo in
relazione con altre discipline.
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Economia domestica: insegnamenti su norme d’igiene
del corpo, sulla pulizia della casa, su cucito e ricamo.
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Quest’ultima disciplina doveva mirare a
“suscitare sulle
giovinette il desiderio di saper impiegare tutte le risorse dello
spirito e delle abilità manuali per creare nella famiglia armonia d’ordine
e di bellezza” ,
come risulta dalla Relazione Finale dell’a. s.1949-1950 redatta dalla
preside Amalia Mangiò.
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