Contro la guerra idee di Pace
Un figlio! Un
figlio! Un figlio che era soltanto suo, perché era suo figlio! Suo
figlio! Suo figlio! Suo figlio!
(Federico Garcia Lorca. Tutte le
poesie, a cura di Carlo Bo, Garzanti, Milano 1975)
È la
fondamentale coscienza della irresistibile forza dell’idea di
libertà che indica il terreno sul quale può e deve essere contenuta
la lotta internazionale ed il metodo relativo contro ogni
provocazione: che deve dare ai popoli freddezza e cautela di
giudizio, che li può rendere refrattari alle ingannevoli
sollecitazioni aperte o subdole degli interessi particolari, i quali
sulle cruenti avventure belliche credono di fondare il proprio
predominio.
(Riccardo Bauer. La guerra non ha futuro. Saggi di educazione
alla pace, a cura di Franco Mereghetti, Linea d’ombra edizioni,
Milano 1994)
Ell’è tanto
utile questa pace! Ella è tanto dolce cosa per questa parola “pace”,
che dà una dolcezza alle labbra! Guarda el suo opposito, a dire
“guerra”! è una cosa ruvida, che dà una rustichezza tanto grande,
che fa inasprire la bocca.
(San Bernardino da Siena.
Prediche, in Il libro dei mille savi. Massime, pensieri, aforismi,
paradossi, Hoepli, Milano 1945)
La
pace non è assenza di guerra: è una virtù, uno stato d’animo, una
disposizione alla benevolenza, alla fiducia, alla giustizia.
(Baruch Spinoza. Trattato
teologico-politico, Einaudi, Torino 1974)
Il grido:
“Vogliamo la Pace!” è troppo umano, troppo bello, troppo naturale
per un’umanità uscita da due spaventose guerre mondiali e minacciata
da una terza guerra sterminatrice, perché ad esso non debbano far
eco e dar plauso tutti gli uomini i quali non abbiano cuore di belva
feroce.
(Luigi Einaudi. Chi vuole la pace? Articolo pubblicato sul
Corriere della Sera del 4-4-1948)
Sarebbe cento
volte meglio rinunciare agli agi materiali, al potere, al fasto e
alla gloria esteriore che uccidere ed essere uccisi, odiare ed
essere odiati, gettare via in un momento di pazza esaltazione lo
splendido patrimonio dei secoli.
(Bertrand Russel. "Guerra
come istituzione", La ricostruzione Sociale, Saggi, ed. Fabbri,
Milano, 1967)
L’orrore di
questa esperienza (le due guerre mondiali) dovrebbe scuoterci dal
torpore e orientare la nostra volontà e le nostre speranze verso
un’era in cui non ci sia più guerra. Volontà e speranza avranno un
solo esito: il conseguimento, grazie a un nuovo spirito, di una
coscienza più elevata, che ci impedisca l’uso mortale del potere in
nostro possesso.
(Albert Schweitzer, dal
discorso pronunciato in occasione del conferimento del Premio Nobel
per la Pace nel 1954)
Dal sito web:
www.politicainsieme.it
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