Inquinamento atmosferico da polveri e metalli

Dati delle centraline Enirisorse


Impianti Enirisorse

Problemi ambientali Enirisorse


Dati centraline 1997 - file Excel

Dati centraline 1998 - file Excel

 Misure ai camini - file Excel

 Percentuale piombo - file Excel


Gli scarichi atmosferici dallo stabilimento Enirisorse sono costituiti essenzialmente da tre elementi:

  1. ossido di carbonio dal forno Imperial Smelting;
  2. biossido di zolfo dagli impianti di produzione acido solforico;
  3. polveri contenenti metalli pesanti, in particolare piombo e zinco.

Dati centraline

Ossido di carbonio

Viene emesso esclusivamente dal camino 24, dotato di fiaccola per la combustione completa del CO, per cui l’emissione in atmosfera è nulla.

Biossido di zolfo

[effetti tossici]

Le emissioni di SO2 avvengono sostanzialmente da tre camini:

L’impianto acido solforico dell’I.S. ha iniziato la produzione con la semplice catalisi, ma dal 1977 è stata costruita la seconda catalisi con aumento del rendimento di assorbimento dell’SO2 dal 96 al 98,5%. Al camino n°6 nel 1984 sono state apportate delle modifiche sostanziali, quali: riduzione della portata, riciclo dei gas solforosi, installazione di una torre di lavaggio. L’impianto acido solforico Z.E. e KSS è stato realizzato con doppia catalisi e le migliori tecnologie disponibili ottenendo un rendimento di assorbimento superiore al 99%. Le emissioni medie di SO2 si possono riassumere con:
 

Camino

Nm3/h

g/Nm3

kg/h

n°12

70000

0,82

57

n°6

68000

0,68

46

n°48

66000

0,74

49

Nel complesso si tratta di valori relativamente modesti rispetto al complesso delle emissioni dal polo industriale (nel 1983 secondo dati ISS la Samim emetteva il 3,2% dell’SO2 totale).

Polveri

[effetti tossici]

Data l’attività produttiva le polveri costituiscono l’elemento principale degli scarichi atmosferici. Il forno I.S. ha iniziato l’attività produttiva nel 1973 ed è stato da subito oggetto della massima attenzione. A partire dal 1979 sono state apportate modifiche impiantistiche per ridurre le emissioni di polveri:

Descrizione camini

1979

Potenziamento della depolverazione, del sistema di trasporto e di stoccaggio dei parchi. Il potenziamento della depolverazione del reparto è stato eseguito in modo da utilizzare ovunque possibile i filtri a maniche e sostituire il Venturi con impianti più efficienti. Sono stati installati due sistemi di abbattimento a tubazione lavata con separatore di gocce ai camini 1 e 3 ed un filtro a maniche al camino 2.

Installazione di un lavatore Rudeco ai ritorni umidi e tamburi di miscelazione (camino 8).

Potenziamento del sistema filtrante del reparto di frantumazione con l'installazione di un filtro a maniche di 3168 m2 di superficie in sostituzione di un filtro da 1350 m2.

1980

Innalzamento del camino 6 da 40 a 67 m.

1981

Adeguamento tecnologico del sistema di depolveramento della preparazione carica all'IS con l'installazione di un filtro a maniche in sostituzione del Venturi.

1982

Modifica dell'impianto di depolveramento della zona di scorificazione e granulazione. E' stato installato un filtro a maniche Flakt da 1810 m2 per la scorificazione mentre il Venturi preesistente serve la sola granulazione, i cui vapori umidi non possono essere inviati al filtro a maniche.

Installazione dell'impianto di depolverazione ad umido al forno bricchette.

1983

Adeguamento dell'abbattimento fumi dalla rete di aspirazione della raffinazione zinco. Le aspirazioni prima collegate ad un Venturi del reparto IS sono state collegate tramite una nuova rete ad un filtro a maniche collegato alle colonne di distillazione e ad un forno. Il nuovo impianto è costituito da un filtro Flakt con superficie filtrante di 1250 m2 e un refrigerante per trattare fumi a 400°C.

1984

Adeguamento tecnologico del sistema di depolverazione della zona macchina di agglomerazione. La depolverazione prima, affidata ad un solo Venturi, avviene attraverso due filtri a maniche, uno dei quali per il riciclo interno al processo che ha permesso anche di ridurre le portate al camino 6.

Depolveramento della zona trattamento polveri da elettrofiltro tramite l'installazione di un Venturi e una torre di lavaggio.

Interventi per il contenimento della polverosità dovuta alla movimentazione di materiali:

Riduzione dei forni Waelz da 2 ad 1 con razionalizzazione della portata (da 200000 a 80000 m3/h).

1989

Installazione di un elettrofiltro a umido che, sostituendo il Venturi del camino 23, ha portato alla diminuzione delle emissioni dall'impianto IS.

Miglioramento delle emissioni della raffinazione Zn.

Gli impianti dello Zn elettrolitico e del piombo KSS sono stati realizzati adottando le migliori tecnologie disponibili; dall'impianto KSS tutte le emissioni, esclusa una saltuaria, avvengono attraverso un unico camino alto 140 m.
 

Anno

Polveri emesse

(kg/h)

1985

21,35

1986

13,42

1987

22,62

1988

17,18

1997

5,52

1998

4,79


  Piombo

[effetti tossici]

Il metallo di maggior rilievo nelle polveri è il piombo, le cui emissioni sono state notevolmente ridotte nel tempo:

Valori medi annui

Anno

Piombo emesso

Piombo prodotto

Impianto

(kg/h)

(t/anno)

1980

7,00

23170

IS

1985

5,92

24915

IS

1986

1,48

26751

IS

1987

3,97

64049

IS e KSS in avv.

1988

2,33

87601

IS e KSS

1997

1,021

130000

IS e KSS

1998

0,733

IS e KSS


 

Dati

Le cartelle Excel contengono le tabelle riportanti i dati rilevati dalle cinque centraline dell'Enirisorse dislocate sul territorio comunale, che consentono la misura giornaliera della concentrazione di polveri e di piombo. All'interno dello stabilimento è presente una centralina meteorologica per la misura della velocità e della direzione del vento; in base a questi dati l'Enirisorse definisce un parametro, denominato PIV, che per ogni centralina definisce in modo quantitativo l'influenza del vento sui valori rilevati. Il parametro PIV assume un valore positivo se il vento spira in direzione dallo stabilimento alla centralina in questione, negativo se spira invece dalla centralina allo stabilimento, con valore assoluto tanto maggiore quanto maggiore è la velocità del vento, e quanto meno la direzione si scosta dalla direzione in linea retta stabilimento- centralina.

Nell'elaborare ed analizzare i dati occorre innanzi tutto rilevare l'inadeguatezza della rete di rilevamento, in particolare di quella appartenenti alla Provincia, le cui quattro centraline sono disposte tutt'intorno all'area industriale e misurano solamente SO2, CO, NOx e polveri totali, sulle quali non vengono eseguite determinazioni dei metalli. Questo evidentemente non consente di avere informazioni non di parte circa la qualità dell'aria nei centri abitati né di valutare, in relazione ai dati disponibili, le responsabilità delle singole aziende. Si deve quindi fare esclusivo riferimento ai dati forniti dalla stessa Enirisorse, evidenziando subito come una delle centraline, quella sita in località Concali, presso Capo Altano, non è stata quasi mai in funzione, mentre quella di Paringianu è stata ferma per buona parte del 1997 ed è posta sul tetto di un edificio, e questo potrebbe avere influenza sui valori rilevati.

Dalla lettura dei dati, e con maggiore evidenza dai grafici, emerge che, come noto, il vento predominante è il maestrale, mentre è molto meno frequente, ma quasi sempre di forte intensità, il levante, mentre sono sporadici altri venti. Malgrado ciò, si riscontrano valori generalmente più elevati di polveri e piombo nella centralina sita nell'abitato di Portoscuso presso il palazzo Gardenia, a nord- ovest rispetto allo stabilimento. I valori rilevati alle centraline di Paringianu e Bruncu Teula aumentano in modo notevole in caso di vento forte da nord- nord- ovest e nord- ovest, ma spesso questo porta ad un aumento anche delle concentrazioni rilevate al Gardenia. Nelle situazioni di calma di vento o vento debole si ha un incremento dei valori misurati al Gardenia, come prevedibile, ed una diminuzione sensibile delle concentrazioni rilevate dalle altre centraline. A parte i picchi che si raggiungono a Paringianu e Bruncu Teula in occasione di maestrale persistente, le condizioni più critiche per tutte le centraline si riscontrano in coincidenza con i venti da nord- est ed est- nord- est, con valori più elevati ancora al Gardenia.

Un altro dato rilevante è la maggior percentuale di piombo che si riscontra nelle polveri raccolte dalla centralina del Gardenia, percentuali che arrivano anche al 13%, e che come medie mensili variano tra l'1,5% ed il 3,3%, mentre a Paringianu e Bruncu Teula oscillano attorno all'1% con una punta massima dell'1,5%.

Da un esame più dettagliato si evidenzia, relativamente al Gardenia, un aumento fino al 6% in situazione di calma di vento seguito da un rapido calo, picchi di oltre il 10% in presenza di venti deboli da ENE e NE, venti che frequentemente portano il piombo oltre il 5%. In caso di venti da WNW e NW si nota invece una diminuzione della percentuale di piombo al di sotto dell'1%, non accompagnati da una simile riduzione delle quantità di polveri totali.

Le centraline di Paringianu e Bruncu Teula rilevano percentuale medie di piombo attorno all'1%, e solo raramente viene raggiunto il 4%, mentre la punta massima non arriva al 5% a Bruncu Teula e sfiora il 9% a Paringianu.
 

Stazione

Anno

1987-88

1988-89

1997

1998

mg/m3

Polveri

Piombo

Polveri

Piombo

Polveri

Piombo

Polveri

Piombo

Via Napoli

83

0,92

95

1,2

Gardenia

67

0,50

88

0,9

46

0,9

43

1,1

Concali

167

1,13

0,5

34

0,6

Paringianu

56

0,37

90

0,4

40

0,3

35

0,3

Bruncu Teula

202

0,32

87

0,3

30

0,2

23

0,3

Paringianu m. 4000

434

0,81

Nuraxi Figus

106

0,91

39

0,4

33

0,2

30

0,2

Is Urigus m. 10000

100

0,43


 

Dall'esame delle serie storiche disponibili delle emissioni dai camini e dei dati delle centraline si rileva che le concentrazioni di polveri e metalli pesanti rilevate da quasi tutte le centraline sono diminuite negli ultimi 15 anni con il diminuire delle emissioni dai camini. L'unica eccezione è costituita dalla centralina del Gardenia, dove nel 1988 si misuravano, come media annuale, 0,8 mg/m3 di piombo mentre nel 1988 la media è di 1,1 mg/m3, mentre la polverosità totale è diminuita da 67 a 43 mg/m3.

Basandosi sui dati disponibili e sulle elaborazioni statistiche fatte si possono comunque fare alcune considerazioni. Evidentemente se tutta la polverosità derivasse direttamente dalla zona industriale si dovrebbero misurare concentrazioni mediamente molto più elevate a Paringianu e Bruncu Teula rispetto al Gardenia, in accordo con la maggior frequenza dei venti da nord- ovest ed ovest- nord- ovest, sebbene la maggiore velocità media di questi rispetto ai venti da sud- est e la maggior distanza da Portovesme di Paringianu rispetto a Portoscuso possano favorire la diluizione delle polveri e quindi la loro dispersione in una zona più vasta con minore concentrazione. Questo non spiegherebbe comunque l'aumento delle concentrazioni di polveri e delle percentuali di piombo che si verificano, soprattutto al Gardenia ma in minor misura anche a Paringianu, in concomitanza di venti da nord- est ed est- nord- est. Si deve quindi ipotizzare la movimentazione con qualunque vento di polverosità diffusa sul territorio, senza peraltro escludere, nel caso di vento di nord- est, il trascinamento delle polveri finissime da Monteponi e Seruci.

Per quanto riguarda la polverosità diffusa, si ricorda l'esistenza di circa 50 km di strade realizzate con le scorie Waelz negli anni '70, tra cui alcune vie del centro abitato e tutta la rete viaria della pineta di Guroneddu, che potrebbero influenzare l'abitato di Portoscuso in occasione di venti ritenuti "favorevoli", come in generale quelli provenienti da settentrione. A nord- set rispetto al paese si trova anche la discarica di Acqua sa canna attualmente utilizzata dall'Enirisorse, con il conseguente traffico di mezzi che trasportano scorie, e la stessa zona è soggetta ad attività di cava di bentonite. Un altro fattore che può avere notevole influenza è la polverosità delle strade, in quanto tutte le strade della zona industriale e quelle di transito dei mezzi che trasportano materie prime dal porto o dalla miniera di Nuraxi Figus o rifiuti verso le discariche, sono in uno stato di estremo degrado per la presenza ai lati di cumuli di materiali polverulenti di vario genere, che sono sottoposti a macinazione e trasporto da parte dei veicoli e sono sempre disponibili per il trasporto eolico.