Filmografia di carta dei Balcani tratta dal catalogo

                        La meticcia di fuoco: oltre il confine dei Balcani

Alcune schede:

PÀDUREA SPANZURATILOR

(La foresta degli impiccati)

 Regia: Liviu Ciulei.

 Sceneggiatura: Titus Popovici (tratto dall’omonimo romanzo

di Liviu Rebreanu).

Fotografia: Ovidiu Gologan.

Musica: Theodor Grigoriu.

Scenografia: Giulio Tincu.

Montaggio: Dan Naum, Yolanda Mintulescu.

Interpreti: Viktor Rebangiuc, Liviu Ciulei, Gyorgy Kovacs, Stefan Ciobotarasu, Ana Szeles, Cina Patrichi, Andrei Csiky, 

Emmerich Schaffer, Costache Antoniu, Emil Botta, bn Caramitru.

Produzione: Studioul Cinematografic Bucuresti, Bucarest, 1964.

4492 m, 35mm, b/n.

Durata: 160’.

Transilvania, durante la prima guerra mondiale. Il tenente Bologa, volontario dell’esercito austro-ungarico, è membro della corte marziale. Bologa assiste all’impiccagione di un disertore che egli stesso ha contribuito a condannare. Sente vacillare le sue convinzioni e diventa disertore a sua volta. Lascia la fidanzata Muri, donna superficiale e provinciale, per amare la tenera Ilona, a figlia di un contadino ungherese. Alla fine anche lui si trova nella foresta degli impiccati.

 

   THE SECRET INVASIQN

(Cinque per la gloria)

Regia: Roger Corman.

 e Sceneggiatura: R. Wright Campbell.

 Fotografia: Arthur E Arling.

 Musica: Hugo Friedhofer.

Scenografia: Jan Love.

Montaggio: Ronald Sinclair.

Interpreti: Stewart Granger, Raf Valbone, Mickey Rooney,

Edd Byrnes, Henry Silva, Mia Massin (Spela Rozin),

William Campbell, Helmo Kindermann, Enzo Fiermonte.

Produttore: Cene Corman.

Produzione: American International Pictures, 1964.

 35mm, colore. Durata: 95’.

 Seconda guerra mondiale. I servizi segreti britannici affidano al maggiore Richard Mace il compito di scegliere cinque criminali incalliti da liberare e destinare a una missione suicida. L’obiettivo è quello di liberare il generale italiano Roberto Rocca, che è stato catturato dai tedeschi. Il militare si trova in prigione a Dubrovnik e deve tornare fra i suoi. Lui solo può contribuire alla lotta contro il nemico e favorisce così la fine della guerra.

 

 1963

AMERICA AMERICA

(Il ribelle dell’Anatolia)

Regia: Elia Kazan.

Sceneggiatura: Elia Kazan (tratto dal suo inedito romanzo Hamal).

Fotografia: Haskell Wexler.

Musica: Manos Hadjidakis.

Scenografia: Cene Callahan.

Montaggio: Dede Allen.

Interpreti: Stathis Ciallelis, Frank Wolff, Harry Davis, Elena Karam, Estelle Hemsley, Gregory Rozakis, Lou Antonio

Salem Ludwig, John Marley, Johanna Frank, Linda Marsh ghiri. Paul Mann.

 festa. Produzione: Elia Kazan, Warner Bros, 1963. libate 35mm, b/n.

Durata: 168’.

Mentre spacca il ghiaccio sulle montagne Aergius in Anatolia —per venderlo in un alto villaggio Stavros Topouzoglou, greco, chiede a Vartan, il suo amico armeno, di parlargli dell’America. In seguito i Turchi uccidono Vartan e Stavros è deciso ad andare in America, ma il padre lo manda a Istanbul, per guadagnare i soldi per mantenere la famiglia. Stavros lavora per conquistarsi il biglietto con direzione "terra promessa" uccidendo cani randagi, ma dopo tante difficoltà accetta il suggerimento dello zio di sposa re una ragazza ricca. Così conosce Thomna; prima di sposarla però le confessa che con i soldi della dote avrebbe voluto andare in America. In seguita incontra Hohannes, il ragazzo a cui ha regalato le scarpe. Dopo la sua morte e con il suo biglietto. raggiunge l’America.

 

 OPERACIJA TICIJAN

 (Operazione Tiziano)

Regia: Rados Novakovic.

Sceneggiatura: Vlasta Radovanovic.

Fotografia: Nenad Jovicic.

Musica: Bojan Adamiè.

Scenografia: Milovan Stanic.

Montaggio: Maja Lazarov.

Interpreti: William Campbell, Patrick Magee, Rade

Markovic, Miha Baloh, Vjekoslav Afric, Irena ProSen

Manja Golec, Dragomir Felba.

Produzione: Avala film, Belgrado e San Carlos Production

Los Angeles, 1963.

2618 m, 35mm, b/n.

Durata: 94’.

In una cittadina di mare, in piena estate, qualcuno ha ucciso Ugo Bonacic, un vecchio bizzarro e originale che collezionava quadri antichi dentro una grotta naturale. Gli indizi portano a un uomo particolare vestito di bianco che è arrivato in città.

 

VIZA NA ZLOTO

(Un visto per il male)

Regia: France Stiglic.

Sceneggiatura: Slavko Janevski.

Fotografia: Branko Mihajlovski.

Musica: Bojan Adami~.

Scenografia: Dime Sumka.

Montaggio: Vojislav Vanja Bjenjes, Jelena Bjenjes.

Interpreti: Ilija Dzuva1ekovski, Slobodan Perovic, Metka Ocvirk, Aco Jovanovski, Petre Prlicko, Predrag Disljenkovic, Darko Damevski.

Produzione: Vardar film, Skopje, 1959.

2430 (2475, 2500) m, 35mm, b/n, standard.

Durata: 89’

Simon aspetta uno sconosciuto che deve portargli della morfina. All’incontro la polizia arresta lo spacciatore, ma Sirnon riesce a scappare e tenta di lasciare il paese insieme ai due compagni. Cercano una barca per aggiungere l’altra riva del lago di Dorian, ma non riescono a convincere il pescatore Stojan a traghettarli. Fanno allora amicizia con suo figlio, che rivela loro dove il padre nasconde la barca. La rubano e scappano insieme al ragazzino. La polizia riuscirà a catturarli solo dopo un lungo e violento inseguimento.

 

 

VRATA OSTAJU OTVORENA

(La porta resta aperta)

Regia: Frantisek Càp.

Scerieggia tura: Vladimir Paskaljevic.

Fotografia: Janez Kalisnik.

Musica: Borut Lesjak.

Sce~io grafia: Veselin Badrov.

Movtaggio: Manja Fuks.

Interpreti: Teodora Arsenovi~, Rade Vergovic, Milena Dravic, Dusan Janicijevié.

Produzione: Bosna film, Sarajevo, 1959.

2747 m, 35mm, b/n.

Durata: 101’.

Il giovane Petar è orfano di guerra. Si arrangia come può. La vita per lui non è facile, e quando legge sul giornale che una famiglia cerca il nipote disperso durante la guerra, decide di presentarsi. La nonna e la sorella sono felici di averlo finalmente ritrovato. Affettuose e comprensive, tentano di conquistare pian piano la sua fiducia. Ma Petar ha tutt’altri piani: pensa al furto e alla fuga. Le due donne non sospettano nulla, sperano che si riabitui presto alla vita familiare. Petar ruba, ma poco dopo confessa tutto. Non può piz7~t restare con la famiglia, ma sa che potrà sempre tornare.

 

1960

X-25 JAVLJA

(X-25 comunica / SS contro le spie)

Regia: Frantisek Càp.

Sceneggiatura: Franti~ek Càp (tratto dall’ omonima novella di Milan Nikolic).

Fotografia: Janez Kalisnik, Zaro Tusar, Mihajlo (Miro) Vizintin.

Musica: Bojan Adamic.

Scenografia: Mirko Lipuzic.

Montaggio: Dusan Povh (Darinka Persin).

Interpreti: Dusan Janicijevic, Tamara Miletic, Stevo Zigon, Nikola Simic, Rolf Wanka, Angelka Hlebce, Mata Milosevié, Aleksandar Gavric.

Produzione: Triglav film, Lubiana, 1960.

2600 m, 35mm, b/n.

Durata: 85’.

È il periodo della seconda guerra mondiale. Zagabria è sotto l’occupazione nazista. Il giovane studente Mirko Simic lavora nell’ambasciata tedesca e il suo compito è di recuperare più informazioni possibili sul territorio controllato dai partigiani, per aiutare i tedeschi a organizzare l’offensiva. Dai suoi amici viene considerato un traditore, ma nello stesso tempo informa il movimento della resistenza delle intenzioni del nemico. Così riesce a impedire l’offensiva e a scappare nel territorio libéro.

 

1961

COVJEK BEZ LICA

(L’uomo senza volto)

Regia: Bato Cengic.

Sceneggiatura: Bato Cengic.

Fotografia: Dordejolic.

Musica: Kiril Makedonski.

Montaggio: Manja Fuks.

Produzione: Sutjeska film, Sarajevo, 1961.

490 m, 35mm, b/n.

Durata: 18’.

Le attività e le occupazioni dei reclusi in una delle prigioni della Jugoslavia. Destini diversi, ma la constatazione è la stessa: l’uomo senza libertà è un uomo senza volto.

 

IZMEDU DANAS I SUTRA /

TRI KQRAKA U PRAZNO

(Tra oggi e domani / Tre passi nel vuoto)

Regia: Voja Nanovic.

Sceneggiatura: Voja Nanovié.

Fotografia: Miiorad e Slobodan Markovié.

Musica: Borivoje Simic.

scenografla: Dragoljub Lazarevic. Montaggio: Milanka Nanovic.

Inerpreti: Zlata Perlic, Pavle Vuisic, Dragan Lakovic, Stanko Buhanac.

Produzione: Lovcen film, Budva, 1958.

 2341 m, 35mm, b/n.

Durata: 90’.

Obrad, la sua bella fidanzata Irma e Marco tornano su una chiatta da Vienna. Marco cerca di conquistare Irma. Ma la ragazza èlegata a Obrad da centinaia di orologi di contrabbando che sono nascosti in fondo alla chiatta: un piccolo patrimonio che può risolvere, almeno in parte, la sua esistenza. La chiatta s’incaglia. L’acqua inizia a infiltrarsi e i rapporti fra i tre, ormai guastati dalla gelosia e dal sos petto, peggiorano ulteriormente. Obrad tenta disperatamente di pompare acqua fuori, ma l’acqua sale sempre di più. Il giorno dopo arriva una nave in aiuto, ma tutti sono sconfitti. Marco scappa nel bosco e Irma rimane con Obrad ormai in fin di vita.

 

 

KAMERA BROJ 300

(Macchina da presa n. 300)

Regia: Branko Ranjtovic.

Sceneggiatura: Branko Ranitovic.

Fotografia: Nikola Majdak.

Musica: d’archivio.

Montaggio: Aleksandar Ilic.

Produzione: Zagreb film, Zagabria, 1958.

420 (350, 340) m, 35mm, b/n.

Durata: 14’.

 Incontro con Milton Manaki, nato ad Avdela nel 1882, il primo a girare i film sul territorio dei Balcani. Grazie alla cinepresa Bioscope n. 300, ricevuta in regalo dal fratello Janaki, suo stretto collaboratore nella realizzazione dei materiali, ha registrato importanti avvenimenti.

 

 

1959

TRI ANE / TRI ANI

(Tre Anne)

Regia: Brarìko Bauer.

Sceneggiatura: Slobodan Glumac.

Fotografia: Branko Blazina.

Musica: Bojan Adamic.

Scenografia: Vladimir Tadej.

Montaggio: Radojka Ivancevic.

Interpreti: Dusan Stefanovic, Svetlana Miskovic, Marija Kon, Dubravka Gal, Branko Tatic, Tito Strozzi, Ruzica Komnenovic.

Produzione: Vardar film, Skopje, 1959. 2654 m, 35mm, b/n.

Durata: 88’.

Mar ko Petri~, ferroviere in pensione, vuole continuare a credere che la figlia Anna sia sopravvissuta alla guerra e inizia a cercarla, prima tramite la Croce Rossa e poi attraverso annunci sui giornali. Trova tre ragazze che potrebbero corrispondere alla sua Anna. I risultati con le prime due sono scoraggianti e risveglia-no dolorosi ricordi a tutti. Marco decide allora di concludere le indagini e di non andare a cercare la terza ragazza, ma di rassegnarsi all’idea che la figlia ha veramente perso la vita durante la guerra.

 

 

TRI CETRTINE SQNCA

(Tre quarti di sole)

Regia: Joze Babi~.

Sceneggiatura: Leopold Lahola.

Fotografia: Rudi Vavpoti~.

Musica: Bojan Adamiè.

Scenografia: Niko Matul.

Montaggio: Kleopatra Harisiades.

Interpreti: Bert Sotlar, Stane Sever, Lojze Potokar, Nikola Popovic, Vanja Drach, Pero IKvrgié, Rado Nakrst, Stane Raztresen, Mira Sardo~, Julij Gustin, Metka Ocvirk.

Produzione: Triglav film, Lubiana, 1959. 2845 m, 35mm, b/n.

Durata: 101’.

Subito dopo la guerra il treno si ferma alla stazione cecoslovacca Mosty, portando gli ex internati dei campi di concentramento. Alla stazione, una vecchia donna, invano, aspetta il figlio. C’è il gruppo degli ex carcerati di varie nazionalità. C’è una ragazza che aspetta un bambino in una condizione molto patriarcale. Il treno arriva, ma non è quello giusto. Ci sono le vite che si sono salvate, ma rischiano di perdersi adesso. La guerra è alle spalle e il gruppo dei prigionieri sopravvissuti aspetta il treno che li porterà verso le loro case. Provati dalla stanchezza e dalle incognite per il futuro, vengono a galla le intolleranze. Mentre nella sopravvivenza, davanti a un nemico comune, nell’impossibilità

 

UZROK SMRTI NE POMINJATI, I U CRKVANIM KNJIGAMA NI U MOLITVAMA

(Non rammentare le ragioni della morte, nè nei libri sacri, nè nelle preghiere)

Regia: Jovan Zivanovic.

Sceneggiatura: Branko V. Radicevic. 

Fotografia: Jerzy Wòjcik. Musica: Tihomir Vujicic. Scenografia: Jovan Zivanovic. 

Montaggio: Milanka Nanovic.

Interpreti: Bekim Fehmiju, Olivera Vuco, Velimir (Bata) Zivojinovic, Oleg Vidov, Pavle Vuisic, Ratislav Jovic, Ilija Basic, Nikola Simic.

Produzione: Avala film, Belgrado, 1968. 2207 m, 35mm, colore. Durata: 80'.

Serbia, seconda guerra mondiale. Si susseguono le fucilazioni di massa da parte dell'esercito occupante. Il tintore, pur nella sua disperazione dopo che la moglie è stata violentata, vuole aiutare per quanto può il suo popolo fornendogli della stoffa nera. Ma la morte è più veloce di lui. L'uomo ingenuamente crede nell'onestà del compagno che traffica al mercato nero e accetta di distribuire le stoffe ottenute grazie al commercio con il nemico. La gente, immersa nel dolore, però non riesce più a distinguere le intenzio­ni cattive da quelle buone. Il suo animo è innocente, i suoi desideri sono puliti: malgrado ciò il tintore viene lapidato, dopodiché gli uccidono il figlio.

 

1969

IKONOSTASAT 

(Iconostasia)

Regia: Todor Dinov, Hristo Hristov.

Sceneggiatura: Todor Dinov, Hristo Kristov (tratto dal

romanzo II candelabro di ferro di Dimitri Talev).

Fotografia: Atanas Tasev.

Musica: Milco Leviev.

Scenografia: Christo Stefanov.

Montaggio: Christina Vazova.

Interpreti: Dimiter Toscev, Emilia Radeva, Violeta

Chiudeva, Nikolai Usunov, Anna Spassova, Stojan Gadev.

Produzione: 1969

35mm, colore.

Durata: 96'.

Sotto l'Impero ottomano gli umili abitanti della città macedone di Prespa si dedicano alla lotta armata per la conquista della libertà dal giogo del conquistatore. È il primo segno della coscienza di un'identità nazionale, del popolo che soffre e tenta la ribellione. Il pittore Rafè Klinché mette in crisi la tradizione e, cercando di contribuire alla rinascita spirituale del villaggio, crea l'iconastasia per la nuova chiesa. Si innamora di Katerina, la figlia di Sultana Glauseva, che rappresenta l'aspetto più dogmatico e conservatore ed entra in conflitto con lui tanto da causare la morte della figlia.

 

RUGOVO - SOTA (KOLO, KOLO, NAOKOLO) 

(Rugovo - La danza del duello -Kolo kolo tutt'attorno)

Regia: Marijan Vajda. 

Sceneggiatura: Marijan Vajda. 

Fotografia: Dorde Nikolic, Stevo Landup. 

Musica: d'archivio. 

Scenografia: Dusan Ristic. 

Montaggio: Milica Policevic (Jevtic)

Produzione: Avala film, Belgrado, 1969. 220 m, 35mm, colore. Durata: 8'.

La sota è la danza tradizionale albanese, vecchia di secoli. A Rugova, in Kosovo, il popolo si impegna per conservare e tramandare la sota di padre in figlio.

 

SIROKKO / SIROCCO D'HIVER

(Scirocco / Scirocco d'inverno)

Regia: Mikiós Jancsó.

Sceneggiatura: Gyula Hernàdi. 

Fotografia: Jànos Kende. 

Musica: Tihamér Vujicsics. 

Scenografia: Tamàs Banovich. 

Montaggio: Zoltàn Farkas.

Interpreti: Jacques Carrière, Marina Vlady, Èva Swann, József Madaras, Istvàn Bujtor, Gyòrgy Bànffy, I^asc-iì Aubier, Andràs Kozàk, Philippe March, Mikiós Csànyi/ Tihamér Vujicsics.

Produzione: MAFILM 1, Jatekfiimstudio, Les Films Marquise, 1969.                               

1953 m, 35mm, colore.  

Durata: 78'.                                        

Croazia, anni '30. Gli ustascia arrestano il capo della loro orga-nizzazione nazionale, Marko Lazar, ricercato per dissidi politici. Lazar viene chiuso in un castello con un grande parco verde dove è controllato da spie e controspie. Per gli interessi della patria ungherese e per non soffocare l'organizzazione nazionalista, Marko Lazar viene sacrificato. Sul suo corpo gli ustascia solennemente giurano di uccidere Alessandro, il re dei serbi.

 

1970

ANAPARASTASI

(La ricostruzione)

Regia: Theo Angelopoulos.

Sceneggiatura: Theo Angelopoulos, Stratis Karras, Thannasis Valtinos.

Fotografia: Giorgos Arvanitis.

Musica: Thanassis Arvanitis.

Scenografia: Mikes Karapiperis.

Montaggio: Takis Daviopoulos.

Interpreti: Toula Stathopoulou, Yannis Totsikas, Michalis Fotopoulos, Thanos Grammenos, Alexandros Alexiou, Theo Angelopoulos/ Christos Palighianopoulos, Telis Samandis, Panos Papadopoulos, Petros Hoidas, Yannis Balascas, Mersoula Kapsali, Nikos Alevras. Produzione: Giorgos Samiotis, 1970. 35mm, b/n. Durata: 100'.

Villaggio di montagna sull'Epiro. Al ritorno per una breve visita a casa, dopo la lunga assenza, Kostas, l'emigrante che lavora in Germania, apre la porta del giardino di casa e chiama la moglie Eleni. Questa però non risponde, nascosta dietro la porta con Christos, l'uomo che ha riempito la sua solitudine. All'avvicinarsi di Kostas la donna e l'amante lo strangolano. La donna in seguito mente, dicendo che il marito è già ripartito. La sorella di Kostas sospetta qualcosa e avvisa la polizia, ma Eleni senza opporre resistenza confessa tutto. Durante il suo tragitto verso la prigione le donne, rabbiose, cercano di colpirla e una troupe televisiva che vuole girare un film sull'accaduto e ricostruire i fatti, le ruota intorno.

 

CERNITE ANGELI

(Angeli neri)

Regia: Vulo Radev.

Sceneggiatura: Vulo Radev (tratto dal libro delle memorie di Mitka Grabtceva).

Fotografia: Atanas Tasev.

Musica: Simeon Pironkov.

Scenografia: Stefan Savov.

[Interpreti: Stefan Danailov, Dorotea Tonceva, Violeta Gindeva, Dobrinka Stankova, lossif Startsciandgiev, Marin Miadenov.

[35mm/ colore, 1970.

Durata: 139'.

È la seconda guerra mondiale. Un gruppo di giovani si incontra inm ontagna e si diverte con impetuosa gaiezza. All'improvviso si sente un crepito di mitraglia. L'illusione di una spensierata gita domenicale svanisce. Una brigata di assalto opera per eseguire arresti e condanne a morte decise dal Quartier Generale All'Armata Popolare contro i nemici del popolo bulgaro. I ragazzi entrano nelle forze della resistenza. Esplode così il paradosso dovuto al contrasto tra queste figure di giovani, limpide e ingenue e il ruolo di assassini che viene affidato loro. Il contrasto dominerà sempre durante le loro eroiche azioni e sacrificherà la loro gioventù.

RECONSTITUIREA

(La ricostruzione)

Regia: Lucian Pintilie.                       :

Sceneggiatura: Horia Pàtrascu/ Lucian Pintilije (tratto dall'omonima novella di Horia Pàtrascu.

Fotografia: Sergiu Huzum

Musica: Andrei Papp.

 Scenografia: Aureliu lonescu.

Montaggio: Eugenia Naghi. 

Interpreti: George Constantin, Emil Botta, George Mihaita, Vladimir Gaitan, Ernest Maftei, Ileana Pojpovici, Stefan Moisescu, Nicolae Wolcz.

Produzione: Studioul Cinematografie Bucuresti,,Bucarest, 1970. 2919 m, 35mm/ b/n. Durata: 100'.

£ successo un comune e insignificante evento, in un comune e insignificante posto (sponda del fiume, riva, argine, bastione della ferrovia, caffetteria allo stadio). Il prosecutore (accusatore) dello stato (vestito di bianco e con il capello bianco), l'insegnante del riformatorio (disperato alcolista, la cui moglie è stata sedotta dal procuratore), un membro della milizia, e due persone dello staff, stanno girando un film su un tema educativo e riformistico, con due giovani condannati per i loro atti criminali. I ragazzi sono assolti dalla loro punizione e tornano a uria cooperazione attiva. Una ragazza in costume da bagno passeggia senza scopo e in lontananza una vecchia trascina le sue oche.   

TKO PJEVA ZLO NE MISLI LJUBAVNA KOMEDIJA S PJEVANJEM

(Chi canta non pensa male. Commedia d'amore con canzoni)

Regia: Kresimir (Kreso) Golik.

Sceneggiatura: Kresimir (Kreso) Golik (tratto dal romanzo

Dnevnik malog Perice di Vjekoslav Majer).     i

Fotografia: Ivica Rajkovic.

Musica: Zivan Cvitkovic.

Scenografia: Zeijko Senecié.

Montaggio: Katja Majer.

Interpreti: Franjo Majetic, Mirjana Bohanec, Reija Basic, Mia

Oremovic, Tomislav Zganec, Vida Jerman, Riki Brzeska.

Produzione: Croatia film, Zagabria, 1970.      

2590 m, 35mm, colore

Durata: 95'

Zagabria, 1935. 

Una famiglia borghese vive la sua vita tranquilla

Il papa beve il suo vino e la mamma in cucina sogna amori dai romanzi rosa. La mamma ha una sorella zitella che viene spesso a pranzo, senza aspettare l'invito. Ma lei non piace al papa e sogna di vederla sposata con qualche «poveretto». Un giorno nelle loro vite entra un uomo, un galantuomo di maniere delicate e opposte a quelle del marito, che entra subito nel cuore della mamma. Per il papà si aprono le speranze di liberarsi dalla noiosa cognata. E il bambino, da bravo, osserva la commedia degli adulti.

UKROCENI BUKOVI

(Le rapide domate)

Regia: Zivko (Zika) Ristic.

Sceneggiatura: Zivko (Zika) Ristic.

Fotografia: Dragan Resner, Mihajlo Murko.

Musica: d'archivio. 

Montaggio: Blanka Jelic. 

Produzione: Sutjeska film, Sarajevo, 1970. 387 m, 35mm, b/n e color (350 m). Durata: 15'.

L'autore torna dopo 20 anni dove ha girato il suo film Splavari na Drim (1951) in cerca degli interpreti di una volta. Molto è cambiato. Il paesaggio esotico e selvaggio di una volta ha una nuova faccia. Gli «zatterieri» di allora, e altri personaggi le cui vite erano strettamente legate al fiume, adesso sono indipendenti e diversi.

1972

BREME / TEHER 

(II fardello)

Regia: Vuk Babic.

Sceneggiatura: Ferenc Deak. 

Fotografia: Potar Latino vie

Musica: d'archivio. 

Scenografia: Nikola Teodorovic. 

Montaggio: Vuksan Lukovac.

Interpreti: Sandor Medve, Snezana Niksic, Mihajlo Kostic, Laszio Pataki, Piri Facekas, Peter Szei, Iren Bada, Janez Vrhovec, Dusan Golumbovski.

Produzione: Film danas, Belgrado e RTV Belgrado, 1972. 2320 m, 35mm, colore. Durata: 75'.

Un giovane che vive e lavora in città torna in Vojvodina per visitare sua madre e il fratello e la casa natia: Va a trovare anche la ragazza che gli piaceva ai tempi della scuola, che ha finito gli studi ma non trova lavoro. Si diverte con gli amici nelle osterie del villaggio. Dalla Germania arriva un amico con la macchina e i soldi. Il ragazzo si chiede se questa sia la felicità. I rapporti gli sembrano tutti avvelenati e non trova le risposte alle sue domande. Il mattino dopo si uccide.

1976

ADDIO ANATOLI

ADDIO ANATOLIA

Regia: Stavros Tornès. 

Sceneggiatura: Stavros Tornès. 

Montaggio: Stavros Tornès. Musica: Charlotte van Gelder. 

Produzione: Stavros Tornès, 1976. 16mm (copia riversata in Betacam), colore. Durata: 25'.

Una passeggiata tra gli ambienti e i rumori di Roma, per le vecchie strade e i quartieri. Cercare disperatamente un'identificazione, un punto di riferimento in una nuova città, in un nuovo paese. Con la voce bassa, l'autore legge un testo poetico: «Addio Anatoli».    

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AVSTRALIJA/AVSTRALIJA 

(Australia, Australia)

Regia: Stole Popov. 

Sceneggiatura: Bozin Paviovski. 

Fotografia: Branko Mihajlovski. 

Musica: Risto Avramovski e d'archivio. 

Montaggio: Dimitar Grbevski. 

Produzione: Vardar film, Skopje, 1976. 2225 m, 35mm, color. Durata: 79'.

Storie di macedoni che vivono in Australia. Ognuno degli emigrati è convinto di avere scelto la strada giusta, ma la nostalgia della terra d'origine è forte e dolorosa. Per riempire i vuoti gli emigrati organizzano circoli culturali jugoslavi e coltivano con cura usanze tradizionali del proprio paese. Le nuove generazioni, nate e cresciute in Australia, la considerano però la loro vera patria segnando così un netto distacco dai sentimenti dei loro padri.

1977 

LLOJA E RIFAIVE           

(Cerimonia rifaia)

Regia: Azem Skhreli, Cani Bobi.                

Sceneggiatura: Azem Skhreli, Cani Bobi.

Fotografia: Afrim Spahiu, Shukri Kacaniku, Murat Zeka.

Musica: d'origine.

Montaggio: Skender Cakolli.

Produzione: Kosova film. Pristina, 1977. 401 m, 35mm, colore.

Durata: 14'.                                      

Nella cittadina di Prizren è ancora fortemente presente la comunità dei dervisci, che con il loro rito riescono a trascendere le loro identità fisiche fino a fermare il sangue, ad annullare il dolore.

PUT

(La strada)

Regia: Aleksandar F. Stasenko.

Sceneggiatura: Aleksandar F. Stasenko.

Fotografia: Andrija Pivcevic.

Montaggio: Aleksandar F. Stasenko.

Produzione: Adriafilm, Zagabria, 1977.

35mm, colore.

Durata: 17'.

Nel retroterra dalmata la gente di un paese non avendo altri

mezzi decide di costruire la strada con le proprie mani.

1979

AMBASADORI FILMA 

(Ambasciatori del cinema)

Regia: Ratko Orozovic.

Sceneggiatura: Zivko (Zika) Ristic, Ratko Orozovic.

Fotografia: Petar Spreckic.

Montaggio: Blanka Jelic.

Produzione: Sutjeska film, Sarajevo, 1979.

35mm, colore.

Durata: 17'.

Il poema di due «ambasciatori» del cinema, come ce ne son stati

negli ultimi trent'anni, che organizzavano proiezioni nei diversi

villaggi anche sperduti in Bosnia. I missionari del cinema,\cineo-

peratori viaggianti, qui diventano attori.

1978

LJUBAV I BIJES 

(Amore e furore)

Regia: Bakir Tanovié.

Sceneggiatura: Bakir Tanovic (tratto dal racconto Zapisi o Simeunovici i Ahmed Jusufu di Novak Simic. 

Fotografia: Danijal Sukalo. 

Musica: Zoran Hristic. 

Scenografia: Kemal Hrustanovic. 

Montaggio: Vojislav (Vanja ) BjenjaS. 

Interpreti: Viktor Starcic, Merima Isakovic, Adem Cejvan, Dragomir Bojanic Gidra, Darà Calenic, Veijko Mandic, Milan Strijic, Milos Kandic, Miso Mrvaljevic, Jusuf Musanbegovic, Miodrag Brezo.

Produzione: Sutjeska film, Sarajevo; Kinema, Sarajevo, 1978. 2599 m, 35mm, color. Durata: 94'.

All'inizio del XIX secolo, in una cittadina nei pressi di Sarajevo, vive un vecchio e ricco mercante che sposa una donna giovane e bella. Il mercante la vezzeggia e la ama, ma durante uno dei viaggi del marito la donna lo tradisce. Per il senso di colpa e la paura della vendetta, la moglie comincia ad avere strani attacchi nervosi: trema, suda, si contrae. Il marito cerca rimedio in tutte e tre le religioni, portandola da sacerdoti ortodossi, da preti cattolici e da muezzin musulmani, al fine di esorcizzare il suo male. Ma nessuno tra questi è in grado di aiutarlo. Fino a quando il mercante la porta da Ahmed Jusuf, un ex-militare che intuisce il problema, e consiglia il marito di vendere tutto e di andarsene.

BALLE PER BALL

(Occhi negli occhi)

Regia: Kujtim Cashku, Piro Milkani. 

Sceneggiatura: Ismail Kadare. 

Fotografia: Ilia Terpeni. 

Musica: Feim Ibrahimi. Produzione: 1979 35mm, colori Durata: 116'.

La baia di Viora è in fermento. La vicinanza con la Grecia fa del territorio, frequentato fin dall'antichità, un sito ricco di scavi archeologici, ma anche un importante punto d'interesse strategico. Qui sono stanziati i russi che dalla fine della seconda guerra mondiale gestiscono una base marina insieme agli albanesi. Ora, nel 1961, gli albanesi di Hoxha hanno rotto con l'Unione Sovietica di Krusciov: un evento grave e carico di conseguenze, cui fa seguito l'invito, rivolto ai russi, di lasciare la baia. Non mancano i conflitti, che si susseguono incalzanti fino alle soglie del confronto militare.

DUSMAN

(II nemico)                     |

Regia: Zeki Òkten.

Sceneggiatura: Yilmaz Gùney.

Fotografia: Cetin Tunca.

Musica: Tuncer Aydinoglu, Necip Saricioglu.

Montaggio: Zeki Òkten, Elisabeth Waelchii.

Interpreti: Aytac Arman, Gùngór Bayrak, Gùven Sengil/

Kamil Sónmez, Sevket Altug.

Produzione: Gùney film, Istanbul, 1979.            

35mm, colore.                                  

Durata: 125'.                                         

Ismail parte in battello da Eceabat, diretto a Canakkale nei

Dardanelli, in cerca di lavoro. I disoccupati sono molti e formano

lunghe file davanti all'ufficio di collocamento. La mancanza di lavoro crea forti tensioni tra l'uomo e la moglie. Un' nica sua consolazione è la figlia. Un amico gli propone un lavoro: avvelenare i cani randagi. Ismail sa di non avere scelta, ma la vista dei cani lo commuove troppo, tanto che decide di partire per rivedere la famiglia e chiedere la sua parte di eredità. Ma poiché ha lasciato il villaggio, il padre e il fratello, senza pietà, non gli riconoscono alcun diritto. Ismail è dunque costretto a tornare di nuovo in città.

 

KARAGOEZ. 

CATALOGO 9,5

Regia, fotografia, montaggio, produzione: Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi. 16mm, colore/ muto. Durata: 50'.

Dopo l'invenzione del Pathé Baby nel 1922, numerosi film vengo­no copiati in questo formato 9,5mm per la distribuzione familiare. Su questi materiali ritrovati si costruisce un «teatro d'ombre».

 

LACENITE OBUVKI NA NEZNA NIJA VOIN .

  (Le scarpe di copale del soldato ignoto)

Regia: Rangel Vulcanov. ; Sceneggiatura: Rangel Vulcanov.

Fotografia: Radoslav Spassov.

Musica: Kiril Doncev.

Scenografia: Georgi Todorov.

Interpreti: Borislav Cankov, Slavka Ankova, Ivan Stojckov, [ Emilia Marinska, Nikolai Velickov.

Produzione: B'igarski igralni film/ Sofìa, 1979.

35mm, colore.

Durata: 109'.

Il protagonista del film, che oggi vive a Londra, ricorda con occhi da bambino il passato trascorso in Bulgaria, che rievoca l'auto­biografia del regista. È un poema lirico sulla vita del paese, attra­verso momenti folcloristici, nascite, morti, matrimoni intrecciati con le fantasie di un'infanzia innocente vissuta tra le due guerre.

 1980 

CIRCUS MAXIMUS

Regia: Géza Radvànyi.

Sceneggiatura: Kàroly Makk, Judit Màriàssy, Géza Radvànyi.

Fotografia: Sarà Sàndor.

Musica: Szaboics Fényes.

Scenografia: Tamàs Vayer.

Montaggio: Mihàly Morell.

Interpreti: Agi Margitai, Gabor Mate, Antal Pàger, Tamàs Major, Ferenc Bàcs, Imre Antal, Gàbor Reviczky, Kati Sir,

Érwin Geschonnek, Màtyà Uszticss, Bela Éless, Pétei Dobai, Mikiós Gàbor.

Produzione: Objektiv Stùdio, Budapest (Ozoral Andras), 1980.

2731 m, 35mm, colore.

Durata: 99'.                                ;

Durante la seconda guerra mondiale Carlotta, la proprietaria del Circo, mantiene se stessa, il suo amante e la sud scalcinata compagnia trafficando illegalmente. Nel 1944, accanto ai rifugiati abituali, Carlotta deve consegnare ai partigiani jugoslavi il professar Matte, rinomato e famoso matematico. Anche il figlio psicotico di lei, scappato dall'ospedale psichiatrico, fa parte della compagnia. Da tempo il Circo è solo la copertura per il vero «circo massimo». Tutto cambia, però, per l'improvvisa morte del figlio. Alla fine Carlotta, definitivamente sconfitta, consegna se stessa e tutto il gruppo ai partigiani.        

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IZGUBLJENI ZAVIÉAJ

(Perduta terra natia)

Regia: Ante Babaja.

Scenegiattura: Slobodan Novak, Ante Babaja (tratto dall'omonimo romanzo di Slobodan Novak).  

Fotografia: Goran Trbuljak.

Musica: Claudio Monteverdi (elaborata da Andeiko Klobucar).                       

Scenografia: Stanislav Dobrina.          

Montaggio: Martin Tomic.                  

Interpreti: Nereo Scaglia, Zvonimir Crnko, Miljenko Muzic, Neda Spasojevic, Ines Fancovic, Ivo Gregurevié. 

Produzione: Jadran film, Zagabria, 1980. 2974 m, 35mm, colore. Durata: 107'.

Dopo quarant'anni di lontananza, ormai alle soglie della vec­chiaia, il protagonista torna all'isola dalmata in cui ha felicemen­te trascorso l'infanzia e l'adolescenza. Viene subito travolto dai ricordi: lo zio che lo considerava come un figlio e lo portava con sé dappertutto, la nipote della contessa di cui era platonicamente innamorato, le avventure con i pescatori... Ma le persone cono­sciute in gioventù non ci sono più. I vecchi sono morti e i giova­ni hanno lasciato l'isola. I ricordi sono ancora vivi, ma l'uomo non riesce più a emozionarsi per il passato ne a immedesimar visi.

 

1986

 

KALI PATRIDA, SYNTROFE (BELOIANNISZ)

(Buon ritorno in patria, compagno)

Regia: Lefteris Xanthopoulos.

Scen£ggiatura: Lefteris Xanthopoulos, Georges Bramos

Tanassis Scroumbelos, Fekete Iboiya.

Fotografia: Andrase Siranos.

Musica: Eleni Karaindrou.

Montaggio: Antonis Tempos.

Produzione: Elleniko Kentro Kinematografu, 1986.

35mm, colore.

Durata: 86'.

1949, fine della guerra civile in Grecia. Un gruppo di 100.00 persone, rifugiati politici, decide di abbandonare il paese e superala frontiera. Arriva a Beloiannisz, in Ungheria, 50 chilometri sud di Budapest. Dal nulla la comunità costruisce e organizza un villaggio. I vecchi partigiani di una volta non sono disposti a rinunciare alla loro memoria. Ma i giovani che vivono da greci si sposano con rito greco-ortodosso, difficilmente possono capire la loro lingua d'origine. Adesso possono tornare al loro paese, ma ormai la loro vera patria è l'Ungheria. Un nonno spera di restituire la storia portando il nipote a visitare la sua prima terra.

 

SCENARIO REZIJA KAMERA 

(Sceneggiatura regia fotografia)

Regia: Milomir (Purisa) Dordevic.

Sceneggiatura: Milomir (Purisa) Dordevic.

Fotografia: Jovan Jovanovic.

Montaggio: Mirjana Mitic.

Produzione: Dunav film, Belgrado, 1986.

200 m, 35mm, colore.

Durata: 7'.

Un ritratto del pioniere del cinema serbo Mika Dordevic, autore

di documentai sulle bellezze della Jugoslavia e di film, come

l'incompiuto Ljubica i Jana. Mika Dordevic, dopo un breve periodo

di prigionia, venne fucilato dagli occupanti tedeschi nel 1943.

 

 

 

Questa è solo una piccola parte delle schede dei film del catalogo, qui ridotto  per motivi di spazio.

 

 

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