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Un ramoscello di fiori

Disegno con due volatili colorati

Un ramoscello di fiori

 

Fede Bahá'í

 

LA DICHIARAZIONE BAHA'I SULLA NATURA


Nel settembre 1986 il Fondo Mondiale per la Natura (WWF) ha lanciato la sua Organizzazione "Conservazione e Religione" con un incontro che ha avuto luogo nella cittá di Assisi fra illustri esponenti delle religioni buddista, cristiana, ebraica, indù e musulmana ed eminenti personaggi del mondo dell'ecologia.

Ciascuna delle cinque religioni rappresentate ha pronunziato una dichiarazionme sulla natura. I Bahá'í, che dall'ottobre 1987 sono la sesta grande religione che aderisce a tale nuova alleanza, presentano questa dichiarazione a sostegno degli obiettivi dell'Organizzazione.

"...la Natura nella sua essenza la personificazione del Mio Nome, l'Artefice, il Creatore. Svariate cause ne diversificano le manifestazioni e in questa diversità esistono segni per gli uomini sagaci. La Natura la Volontà di Dio e l'espressione di tale Volontà nel e per mezzo del mondo contingente; ordine provvidenziale decretato dall'Onnisciente Ordinatore".

Scritture Bahá'í

Con tali parole Bahá'u'lláh, Profeta Fondatore della Fede Bahá'í, descrive l'essenza del rapporto che lega l'uomo e l'ambiente: la magnificenza e la diversità del mondo naturale sono significative immagini della maestà e della munificenza di Dio. Per i Bahá'í da questo si può dedurre implicitamente che la natura deve essere rispettata e protetta, in quanto pegno divino di cui siamo responsabili.

Questo tema non é sicuramente una peculiarità esclusiva della Fede Bahá'í. Tutte le maggiori religioni del mondo istituiscono questo fondamentale collegamento fra il Creatore e il Suo creato. E come potrebbe essere altrimenti? Alla base di ciascuna delle grandi religioni indipendenti v'è una rivelazione proveniente dal medesimo unico Dio - un Dio Che ha inviato sulla terra i Suoi Messaggeri l'Uno dopo l'Altro, affinché l'umanità potesse essere educata nelle Sue vie e nel Suo volere. Questa l'essenza del credo bahá'í.

Essendo la più recente fra le rivelazioni di Dio, gli insegnamenti bahá'í sono tuttavia particolarmenti pertinenti in questo momento in cui la natura è minacciata nella sua totalità da pericoli prodotti dall'uomo che vanno dalla totale distruzione delle foreste pluviali alla tregenda finale dell'olocausto nucleare.

Un secolo fa, Bahá'u'lláh proclamò che l'umanità è entrata in una nuova età. Promessa da tutti i Messaggeri religiosi del passato, questa nuova età porterà all'uomo pace e luce. Ma prima di arrivare a tale traguardo, gli uomini dovranno riconoscere la loro fondamentale unità - nonché l'unità di Dio e delle religioni. Finché tale unità e interdipendenza non saranno universalmente riconosciute, i problemi dell'umanità potranno solo aggravarsi.

scrisse Bahá'u'lláh

"Il benessere dell'umanità, la sua pace e la sua sicurezza saranno irraggiungibili, ammenoché e finché la sua unità non sia saldamente stabilita. La terra è un solo paese e l'umanità i suoi cittadini."


"Ciò che Dio ha ordinato quale sovrano rimedio e come il più possente istrumento per la guarigione del mondo è l'unione di tutti i suoi popoli in una Causa universale..."

Su questo punto sono imperniati i maggiori problemi che il movimento per l'ambiente deve oggi affrontare. L'inquinamento degli oceani, l'estinzione delle specie, le piogge acide e il diboscamento - per non menzionare il supremo flagello della guerra nucleare - sono problemi che non rispettano le linee di confine. Richiedono un approccio trans-nazionale.

Mentre tutte le tradizioni religiose indicano il tipo di collaborazione e di armonia che sarà affettivamente necessario per contenere tali pericoli, gli scritti religiosi della Fede Bahá'í contengono anche l'esplicita prescrizione di un nuovo ordine politico mondiale che offre l'unica possibile risoluzione a lungo termine di tali problemi.

Imperniato sull'idea di un commonwealth mondiale di nazioni, con un parlamento e un esecutivo internazionali intesi a mettere in atto i suoi voleri, questo nuovo ordine politico deve basarsi, secondo gli insegnamenti bahá'í, sui principi della giustizia economica, dell'uguaglianza fra le razze, della parità di diritti fra uomini e donne e dell'educazione universale.

Tutti questi punti riguardano direttamente qualsiasi tentativo di proteggere l'ambiente. Il problema della giustizia sociale ne è un esempio. In molte regioni del mondo si aggrediscono le foreste pluviali e si mettono in pericolo le specie, perché i poveri, i quali giustamente cercano di procurarsi un'equa parte delle ricchezze del mondo, abbattono gli alberi per far posto ai campi da coltivare. Non si rendono conto che, tenuto conto degli effetti a lunga scadenza e del fatto che essi sono membri di una comunità mondiale di cui sanno ben poco, essi, lungi dal procurare ai loro figli maggiori possibilità di una vita migliore, potrebbero invece procurare loro un danno irreparabile. Qualsiasi tentativo di proteggere la natura deve perciò correggere le fondamentali disparità fra i ricchi e i poveri del mondo.

Analogamente, l'innalzamento delle donne alla piena parità con gli uomini potrà contribuire alla causa dell'ambiente portando il nuovo spirito dei valori femminili nelle decisioni sulle risorse naturali. Gli scritti bahá'í osservano che:"...l'uomo ha dominato la donna perché egli è più forte e aggressivo nelle qualità del corpo e della mente; ma la bilancia comincia a spostarsi; la forza va perdendo il suo dominio e la sveltezza mentale, l'intuizione e le qualità spirituali dell'amore e del'abnegazione, che sono le forti doti della donna, vanno affermandosi. Così l'éra nuova sarà un'éra meno mascolina e maggiormente imbevuta di ideali femminili...".

L'educazione, soprattutto quel tipo di educazione che mette in luce i principi bahá'í dell'interdipendenza umana, è un'ulteriore requisito per la formazione di una coscienza mondiale della conservazione. La teologia bahá'í dell'unità e dell'interdipendenza ha una diretta attinenza con i temi dell'ambiente.

Citando ancora gli scritti bahá'í:

"Per natura s'intendono le proprietà intrinseche e le necessarie relazioni derivate dalle realtà delle cose, realtà che, pur intimamente diverse, sono nondimeno fra loro strettamente concatenate...Paragona il mondo dell'esistenza al tempio dell'uomo. Tutti gli organi del corpo umano si aiutano reciprocamente, perciò la vita continua... Parimenti fra le parti dell'esistenza vi è una mirabile connessione e uno scambio di forze che è la causa della vita del mondo e della continuazione di questi innnumerevoli fenomeni."

 

Che questi principi abbiano dovuto essere presentati con l'autorità della religione e non tramite semplici fonti umane è un'altra tessera del mosaico della soluzione globale delle nostre difficoltà ambientali. L'impulso che genera le dichiarazioni sulla natura pronunziate in Assisi ne è una testimonianza.

Non v'é forse altro strumento di trasformazione sociale più potente della religione. Gli insegnamenti di tutte le tradizioni religiose possono partecipare al tentativo di costruire una nuova etica ecologica, contribuendo a ispirare i loro seguaci.

"La religione è il più grande mezzo per l'instaurazione dell'ordine nel mondo e per il pacifico appagamento di coloro che vi dimorano."

Bahá'u'lláh, per esempio, indica chiaramente la necessità di proteggere gli animali ed ha personalmente espresso un profondo amore e ammirazione verso la natura, favorendo nella teologia bahá'í il rapporto fra l'ambiente e il mondo spirituale.

"Non guardare le creature di Dio se non con occhio benevole e misericordioso, poichè la Nostra provvidenza affettuosa ha pervaso tutte le cose create e la Nostra grazia ha abbracciato la terra e i cieli."

"...la campagna è il mondo dell'anima, la città il mondo del corpo."

Questa dicotomia fra spiritualità e materialismo è una chiave per comprendere i frangenti nei quali l'umanità oggi si trova. Nell'opinione bahá'í, i grandi pericoli che minacciano l'ambiente, come l'incubo dell'olocausto nucleare, sono manifestazioni di un'universale malattia dello spirito umano, una malattia che è caratterizzata dalla sopravvalutazione delle cose materiali e da un egocentrismo che inibisce le nostre capacità di collaborare come comunità mondiale. La Fede Bahá'í cerca soprattutto di rivitalizzare lo spirito umano e di abbattere le barriere che limitano una fruttuosa e armoniosa collaborazione fra uomini e donne, a prescindere dalla provenienza nazionale, razziale o religiosa.

Per i Bahá'í lo scopo dell'esistenza l'avanzamento di una civiltà in continuo progresso. Tale civiltà potrà essere costruita soltanto su una terra che sia in grado di sostentarsi. L'impegno di proteggere l'ambiente è dunque un elemento fondamentale della Fede Bahá'í.

 

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