L’Arte nel Tardo Periodo

 

 

Agli energici re della XVIII e XIX dinastia e della prima parte della XX succedettero altri più deboli che lasciarono che il paese sfuggisse al loro controllo.

Ramses III (1198-1167a.C.), l'ultimo potente faraone della XX dinastia, costruì sulla sponda occidentale del Nilo l'immenso tempio funerario di Medinet Habu, uno dei meglio conservati. Vi era annesso un palazzo, che sappiamo visitato e utilizzato dal re nel corso della sua vita. Sulle mura del tempio sono scolpite scene di battaglia tratte dalle campagne di guerra organizzate da Ramses III a difesa dell'Egitto dagli invasori stranieri.

Le dinastie che vanno dalla XXI alla XXIV si susseguirono durante il "terzo periodo intermedio", per un intervallo di oltre 350 anni, e nelle sedi di Sais, Tanis e Bubasti nell'area del delta del Nilo.

I faraoni della XXV dinastia, che riuscirono a riunificare l'Egitto, erano originari di Cush in Sudan; abbracciarono tuttavia la religione e i costumi egizi e incorporarono nei propri nomi quelli di famosi re del passato, ritenendo che fosse loro compito riportare il paese ai suoi antichi splendori. Questi re "cusciti" rinnovarono i templi e edificarono nuove costruzioni dedicate agli dei: la loro arte imitò scene e motivi tratti da monumenti precedenti, mentre tombe a piramide furono nuovamente elevate nella loro madrepatria, finché gli assiri invasero l'Egitto e posero termine alla dinastia cuscita.

 

Gli assiri non riuscirono a controllare tutto il paese; i loro vassalli diedero vita a una nuova dinastia indigena a Sais e regnarono per circa 140 anni. I saiti proseguirono sulla strada di restaurazione già seguita dai cusciti e le arti rifiorirono: la scultura e la fusione del bronzo divennero attività artistiche molto importanti e si svilupparono numerosi contatti con la civiltà greca. Una colonia ebraica nella città di Assuan è testimonianza dei contatti tra i re saiti e i regni di Israele e Giuda.

 

L'arte della XXVI dinastia fece ricorso a molte antiche forme, spesso copiando fedelmente motivi precedenti. L'interesse mostrato verso un certo tipo di ritrattistica dal vero, già iniziato con la XXV dinastia, proseguì anche in quest'epoca, spesso con splendidi risultati.

La XXVI dinastia terminò nel 525a.C. con l'invasione dei persiani e dal quel momento in poi, salvo brevi periodi, l'Egitto non fu mai più completamente libero dal controllo straniero.

 

La conquista del paese da parte di Alessandro Magno nel 332a.C. e dai romani nel 30a.C. fece entrare l'Egitto nel mondo classico, ma le antiche tradizioni artistiche rimasero vive nella rappresentazione iconografica di Alessandro e dei suoi successori. Nel periodo della dinastia dei Tolomei e in quello romano furono costruiti dei templi che echeggiavano i tradizionali stili architettonici egizi.

 

 

I reperti


Dall’alto:Statua in quarzite di Nakthoreb, dignitario al servizio del faraone Psammetico II.

Tempio di File, dedicato alla dea Iside, costruito in epoca tolemaica è uno dei meglio conservati in tutto l’Egitto.Questo tempio è stato spostato da File all’isola di Aguilka per salvarlo dalle acque della diga di Assuan.

 

 

Civiltà

 

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