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- 1 L'attuale chiesa di Paravento, dedicata a S. Michele Arcangelo come l'antico monastero che ha sostituito, sorge in località Borgo. E' stata aperta e solennemente benedetta nel 1794.
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- 2 Il luogo "orrido e inameno" dove sorgeva la Badia di Sortecchio è così descritto, in una lettera del 1582, dal letterato Bernardino Pino che era costretto ad abitarvi in qualità di abate secolare: "Manca questo mio luogo di tante cose [...] il sole di verno mai non lo tocca per l'apposizione dei monti a l'oriente hiberno, e di state mai non l'abbandona, l'ampiezza de la campagna, si che di verno lo rendono inabitabile i grandissimi freddi e di state gli estremi caldi, onde avviene che né i contadini vogliono fermarsi molto in questo luogo, né i sacerdoti abitarvi".
- Nel 1761 il monastero di S. Angelo di Sortecchio è costituito dalla chiesa -ad unica navata, due altari e quattro finestre- e dalla canonica che ha 9 stanze. Il cimitero è situato davanti alla porta della chiesa.
- Con la costruzione della nuova parrocchiale a Paravento nel 1794, l'antico monastero viene abbandonato e lasciato andare in rovina.
- Dal confronto tra le tracce attuali e la planimetria del Catasto Pontificio del 1815 è ancora possibile individuare i due edifici che costituivano la Badia.
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- 3 Una piccola roverella spunta in maniera singolare dalle marne fogliettate della formazione oligocenica della Scaglia cinerea.
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- 4 I pascoli aridi che si aprono tra i Carpineti e la Rocchetta, caratterizzati da numerosi cespugli di ginestra, ginepro e fillirea; sono interessanti anche per la presenza di un elevato numero di orchidee. Tra aprile e maggio è possibile trovare in fiore, tra le più precoci: Orchis morio, O. pauciflora e O. purpurea; poi: Orchis ustulata, O. tridentata, Aceras anthropòphorum, Anacamptis pyramidalis, Ophrys fusca e O. fuciflora. Inoltre al margine o nel bosco sono presenti: Cephalanthèra damasonium, Limodorum abortivum, Orchis simia, O. provincialis e Ophrys insectifera.
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- 5 Interessante è da notare l'estrema varietà floristica dei boschi cedui della zona, oltre a carpino, orniello e roverella sono presenti corniolo, acero minore (Acer monspessulanum), Sorbus domestica e S. torminalis; perfino il faggio nelle zone più umide.
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- 6 Particolare è la forma fittamente pieghettata che all'interno di questo piccolo anfiteatro roccioso, assumono le Marne a fucoidi, che danno inoltre origine alla sorgente naturale di Fonte Pian delle Fosse.
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- 7 Sopra le imponenti pareti della Genga del Ranco è facile osservare il gheppio (Falco tinnunculus).
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- 8 Questo incrocio, "passum Pescharie", e il vicino guado del Mandrale, "intrando in flumine Cesani sine Sfacciabovis", sono puntigliosamente descritti nel Rinnovo dell'enfiteusi di parte delle montagne del Catria e dell'Acuto, fatto dal monastero di Fonte Avellana al comune di Frontone. La lettura di questo documento, datato 7 maggio 1536, permette di riconoscere nel paesaggio attuale una situazione topografica vecchia di oltre 4 secoli.
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- 9 Insieme al sottostante "passo di Pescare", la caratteristica cima della Rocchetta "Rocchettam" è ricordata già in un documento del XVI secolo. Poco più di un secolo dopo è ancora disegnata come punto di confine tra l' "Investitura di Paravento", a Sud Est, e i "Beni della Badia di Sortecchio", a Nord Ovest.
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- 10 Lungo l'antico tracciato che conduceva alla Madonna d'Acquanera, per opera delle popolazioni della zona, venivano erette il 3 giugno 1917 le stazioni della via Crucis. Ancora oggi, l'8 di settembre di ogni anno, una processione di fedeli partita da Buonconsiglio, sale lungo questa via fino al santuario mariano.
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- 11 L'attuale edificio è il risultato di una serie di risistemazioni e restauri, ricostruibili dal XVI secolo in avanti. Ben documentati sono gli interventi del 1855, 1972 e 1982. L'elemento più antico dell'intera struttura è costituito dall'arco sulla parete di fondo della chiesa, ricoperto da alcuni affreschi realizzati forse nella seconda metà del XVI secolo. Degli affreschi rimane una testa di un angelo o forse di una santa e un grande stemma su cui sono riconoscibili i blasoni dei: Della Rovere, al centro; di Carpegna o Montefeltro, in basso a sinistra; dei Della Porta, in alto a sinistra. Indubbiamente l'opera più importante è la statua in terracotta policroma, capolavoro di Antonio Durante, eseguita nel 1518, rappresentante la Vergine con il Figlio sulle ginocchia.
- Nel resto dell'edificio sono stati realizzati locali attrezzati per il soggiorno di gruppi di persone.
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- 12 In questa zona l'agrifoglio è presente con numerosi esemplari dalla rigogliosa crescita.
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- 13 Qui si notano ancora evidenti i muri a secco resti delle chiusure perimetrali dei ranchi -tratti di terreno disboscato, dissodato e ridotto a coltura- che assieme alle siepi vive dovevano impedire l'accesso degli eventuali animali al pascolo.
- Interessante è la presenza nei boschi cedui della zona di Viburnum tinus un piccolo albero, spesso un arbusto, dalle foglie sempreverdi e dai fiori bianchi in corimbi composti.
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- 14 Attorno a Fonte Petrara affiorano le marne rossastre e impermeabili che sono all'origine della sorgente. Si tratta della formazione delle Marne a fucoidi, uno dei tipici livelli sorgentiferi dell'Appennino calcareo umbro-marchigiano.
- Di notevole interesse è la presenza, presso la fonte, della Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata). E' un piccolo anfibio lungo non più di 11 cm, scuro sul dorso ma rosso brillante sulle parti inferiori di coda e zampe. Sul Catria vive negli ambienti di forra -come alla Balza dell'Aquila- o presso sorgenti e fontanili.
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- 15 Vale la pena, da qui, gettare lo sguardo sulle aspre cime rocciose della Genga Aguzza, a picco sul profondo fosso delle Gorghe, oltre il quale è da ammirare l'imponente bosco della Lupaia e del Mascarello, che sale verso la cima dell'Acuto.
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- 16 La cima di M. Schioppettino è un punto decisamente panoramico. Da qui in particolare si dominano due importanti luoghi eremitici: la Madonna d'Acquanera, verso Nord Ovest, e il prato di S. Bartolomeo di Feruleta presso Caprile, verso Sud Est.
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