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Gli
attacchi di sicurezza:
questione di ...molle?
I moderni attacchi di sicurezza non
sono paragonabili con quanto offriva il mercato qualche anno fa. Una volta gli attacchi
erano costituiti prima da cinchie e lacci in cuoio, poi da semplici molle a
contrasto delle sollecitazioni provocate dallo sciatore. Oggi queste molle
lavorano congiuntamente a particolari meccanismi sensibili alle sollecitazioni angolari
piu' diverse frutto di un'attenta progettazione volta alla migliore sicurezza degli
sciatori.
Diciamo fin da subito che sono molto cambiate anche le condizioni delle piste: chi scia da
molti anni si sara' ben reso conto che anche nelle stazioni dove "una volta"
c'erano gobbe da far invidia ai dromedari ci ritroviamo piste lisce come biliardi.
Merito dei battipista (i famosi gatti delle nevi) che da qualche anno sono dotati di
speciali frese idrauliche in grado di tritare anche il ghiaccio piu' resistente
(un amico direttore di una nota stazione sciistica, una volta e' anche riuscito a tritare
la sua radio ricetrasmittente e quando glielo rammento, ancora oggi, gli viene l'acidita'
di stomaco ...ma questo non c'entra).
Con piste piu' lisce e' quindi indirettamente aumentata la velocita' di ogni sciatore e i
materiali hanno dovuto tenerne conto. Inoltre, la ricerca scientifica e le indagini
statistiche, mirate all'individuazione dei traumi tipici dello sci, hanno permesso ai
tecnici delle varie case produttrici di studiare e proporre attacchi sempre piu' sicuri ed
affidabili.
Aggiungiamo che anche il migliore attacco non puo' mai garantire un corretto
sganciamento in qualsiasi circostanza e che di conseguenza la sicurezza offerta
da questi materiali pur essendo molto elevata, non e' assoluta.
Tanto vale, quindi, non complicare inutilmente le cose con atteggiamenti e abitudini che
non tengano conto di questa premessa; vi elenco alcuni errori che si commettono di solito:
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avete dimenticato
gli sci - e relativi attacchi - nel garage o in cantina dalla stagione precedente (quando
va bene) e sono diventati una sorta di ferramenta piu' o meno arrugginita |
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avete piu' volte (di
solito ...sempre) trasportato sul tetto dell'auto sci e attacchi senza alcuna protezione |
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gli attacchi non sono mai
stati sottoposti alla corretta manutenzione annuale |
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l'attacco e' stato
"smanazzato" da un amico piu' o meno esperto perche' si sganciava
troppo frequentemente e adesso finalmente non si sgancia piu' (neanche quando
dovrebbe) |
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avete ereditato gli sci
di Tomba che oltre a curvare da soli hanno attacchi da gara (non esistono neppure in
negozio ...pensate all'esclusiva) che sganciano a 250 Kg e voi ne pesate 75 |
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eccetera eccetera. |
Gran parte delle risposte stanno nelle
poche battute che avete letto qui sopra. Pero' e' molto semplice fare il possibile perche'
questi meccanismi (che abbiamo gia' detto non essere infallibili) funzionino al meglio;
basta osservare alcune precauzioni:
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controllate che gli
scarponi non abbiano le suole esageratamente usurate soprattutto punta e tacco: gli
scarponi consumati condizionano gravemente la sicurezza di sganciamento |
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calzate gli sci solo dopo
aver rimosso dalle suole degli scarponi neve o ghiaia in modo che siano perfettamente
pulite |
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lo sci dovrebbe essere
trasportato sul tetto con appositi copri-attacchi. Questo vale particolarmente per i
lunghi viaggi: il pulviscolo (grasso) presente sulla strada si introduce nei meccanismi
dell'attacco compromettendone (alla lunga) il funzionamento. Eventuali intemperie possono
solo aggravare la situazione.
Regalatevi i copri-attacchi (assomigliano a "ghette" in nylon) o una borsa per
il trasporto degli sci (al limite vi scambiano per un fuoriclasse ...finche' non vi
incontrano sulla pista) e proteggerete il vostro materiale da ogni avversita'
...meteorologica |
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al termine di ogni
stagione portate sci e attacchi dal vostro negoziante di fiducia per un controllo
segnalando eventuali problemi incontrati tipo sganciamenti imprevisti (o il contrario che
e' anche peggio!), difficolta' di calzata eccetera. |
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fate controllare i vostri
attacchi esclusivamente da personale specializzato ed attrezzato. Il personale nei
laboratori di montaggio frequenta appositi corsi di formazione presso le case produttrici
dei materiali |
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attacchi ben regolati non
sganciano senza motivo: se vi succede fateli controllare subito |
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il peso dello sciatore e'
determinante nella regolazione dell'attacco ma non e' il solo parametro da considerare: vi
sono tabelle che tengono conto si' del peso dello sciatore ma anche della lunghezza della
suola, dell'eta' e di altri parametri. Insomma non basta mettersi li' a girar viti con un
cacciavite |
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comperate un attacco
adatto alle vostre capacita'; non stressatevi troppo se non e' identico a quello del
Vostro campione preferito: lei/lui fa la coppa del mondo voi, forse, no |
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non risparmiate mai sugli
attacchi da sci: i modelli piu' recenti si avvalgono degli ultimi ritrovati della
tecnologia e sono piu' affidabili e sicuri. Il modello "dell'anno scorso" e'
probabilmente quasi identico al modello nuovo. Nel dubbio scegliete quello nuovo e non
sbaglierete.
E' molto meglio avere due assi di legno con dei "signori" attacchi che sci
spaziali con gli attacchi di Nonna Papera |
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evitate di
"provare" gli sci degli amici o fargli provare i vostri. Gli attacchi sono una
cosa molto molto personale. Io non presto niente a nessuno. Saro' anche antipatico ma sto
piu' tranquillo |
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attenzione agli
attacchi montati su sci da noleggio: basta un'occhiata per capire se si tratta di
residuati bellici o di materiale con qualche probabilita' di funzionamento. Si vedono in
giro certi rottami che fan venire la pelle d'oca a distanza. I punti di noleggio piu'
attrezzati offrono materiali praticamente nuovi. Piuttosto lasciate perdere, rinunciate a
sciare e prendetevi il sole. Se non c'e' neanche il sole allora siete veramente
sfortunati: potrete sempre ripiegare sulle specialita' culinarie della zona e affrontare
un piatto di polenta al posto di una discesa. Non risparmierete denaro ma probabilmente
qualche ...osso.
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