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Da Lecce a Gagliano L. (via Novoli)

Il percorso

Il tratto da Lecce fino a Novoli è comune alla linea per Martina Franca, e rimandiamo all'apposito riquadro per le note che riguardano questi chilometri iniziali (vai al quadro). 

A Novoli il nostro treno viene ricevuto sul secondo binario, ove si eseguono le operazioni di taglio del convoglio se i due servizi per Gagliano e Martina hanno viaggiato accoppiati. In questi casi, può succedere di assistere al viaggio della singolare ma per nulla inconsueta  composizione con locomotiva e carrozze dirette a Martina con, accodate, un'automotrice (anche con rimorchio talvolta) diretta a Gagliano.

Per avviarci alla nostra destinazione a Novoli il treno inverte la marcia e, dopo una curva a destra, si immette sul lungo rettilineo che conduce dapprima alla stazione di Carmiano-Magliano, proseguendo poi per Copertino, che viene raggiunta dopo circa 12 km di viaggio da Novoli e quindi, dopo altri 10 km circa, alla stazione di Nardò Città, scalo cittadino distante meno di tre km. dall'altra stazione neretina (Nardò Centrale) ove la nostra linea interseca la Lecce-Zollino-Gallipoli. Lasciata Nardò Centrale (scalo che non serve alcun centro abitato), si comincia a salire con il 13 per mille fino a Galàtone e con il 15 per mille fino quasi a Tuglie, dopo aver attraversato anche la stazione di Seclì-Neviano-Aradeo. Riprendiamo a scendere verso le stazioni di Paràbita, Matino e Casarano, molto ravvicinate fra di loro.

Terminati qui i centri abitati  attraversati dalla linea, questa si inoltra nel cosiddetto "Capo di Leuca" da sud-ovest, affrontando le Murge salentine con rampe abbastanza severe per il leccese (fino al 15 per mille) e raggiungendo le stazioni di Ugento-Taurisano, Presicce-Acquarica, Salve-Ruggiano, Morciano-Barbarano (il fatto che gli scali servano più di un paese la dice lunga sul fatto che si trovino distanti da essi). Dopo un'altra piccola rampa raggiungiamo il capolinea di Gagliano, nella sua caratteristica pianta ogivale dello scalo.

Il  traffico viaggiatori prevalente è fra Novoli e Casarano, con punte di pendolarismo scolastico attorno a Nardò e Casarano, fino a pochi anni fa gli unici centri serviti dalla linea con gli Istituti Medi Superiori utilizzati dagli studenti dei paesi vicini. Tutti i servizi viaggiatori sono effettuati con automotrici, per ovviare senza eccessivi perditempi all'inversione di marcia da eseguire a Novoli.

Il traffico merci ha subito le stesse riduzioni che lo hanno falcidiato, negli ultimi tempi, su tutte le linee sociali; discreto movimento si verificava a Copertino e Galatone (con carri Habills di fertilizzanti in arrivo quasi quotidianamente), a Parabita e Matino  durante la stagione delle patate (carri Gs) e, in particolare, a Casarano ove lo stabilimento calzaturiero "Filanto" movimentava numerosi carri Gbhs provvedendo in proprio al servizio di carrello stradale con lo stabilimento, distante un paio di chilometri dalla stazione. Più oltre, solo a Gagliano L. si vedeva qualche carro, pure caricato da "Filanto" fin quando ha funzionato lo stabilimento di Patù. 

L'aspetto tecnico della linea

Il tratto fu aperto all'esercizio da Novoli a Nardò C.le il 27.5.1907; da Nardò a Casarano il 16.10.1910; da Casarano a Gagliano il 4.11.1911.

Il regime di circolazione è del  Blocco Telefonico. Tutte le stazioni della linea hanno binari di raddoppio, di capacità fra 22 (Seclì-Neviano-Aradeo) e 56 assi (Carmiano-Magliano); da Carmiano-Magliano a Seclì-Neviano-Aradeo le stazioni sono dotate, dal 1995, di apparati ACEI, esclusa Nardò Centrale che, fin dalla fine degli anni '60, dispone di un ACE con controllo degli enti di piazzale più importanti (80% circa del totale). Altro ACEI è presente a Casarano, mentre tutti gli altri scali, incluso il capolinea di Gagliano, dispongono di semafori ad ala di 2^ categoria comandati a filo, senza altre segnalazioni di partenza.

Vale la pena di spendere un paio di parole su Nardò Centrale: le linee provenienti da Novoli e Zollino giungono rispettivamente sul primo e sul terzo binario, mentre quelle in uscita verso Gallipoli e Gagliano derivano - rispettivamente - dal secondo e dal terzo binario; il quarto binario (i cui scambi di accesso sono a comando manuale) serve per i doppi incroci che, spesso, sono previsti in orario per assicurare le coincidenze fra le varie linee. Vari binari tronchi dovrebbero servire per lo stazionamento dei treni merci, in specie per i raccoglitori che in passato davano luogo a complesse manovre per la composizione dei convogli serali di ritorno a Lecce: oggi accolgono perlopiù rotabili in attesa di demolizione. Esiste un bilico di portata 150 tonn. (di recente costruzione e mai usato, causa la contrazione del traffico) e la rimessa a due ingressi (che per tanti anni ha ospitato la vettura "Hallade" per il rilevamento dei binari) oggi è accessibile con un solo binario (il secondo è stato demolito da qualche anno).

Già che ci siamo, parliamo anche di Casarano: tre binari di transito ed un quarto, passante, per lo stazionamento dei convogli; diversi binari tronchi, in buona parte attrezzati per il caricamento dei veicoli con il carrello stradale. 

Tutti i passaggi passaggi a livello nei pressi delle stazioni intermedie della linea sono comandati a filo, mentre quasi tutti gli altri passaggi a raso sono con Croce di S. Andrea (in una decina di casi munita di segnalazione ottica) o con comando a filo da casello gestito da un assuntore. 

L'armamento è con rotaie da 50 km/m saldate con traverse biblocco in cemento fino a Casarano, sostituiti recentemente  in due momenti diversi (fine 1988 fra Nardò C.le e Casarano, fine 1994 fra Novoli e Nardò C.le); l'armamento precedente, che rimane tuttora fra Casarano e Gagliano,   era costituito dalle solite RA da 36 kg/m (Cockerill del 1905) con giunti affacciati su traverse in legno.

La velocità massima consentita per i treni è di 80 km/h fra Novoli e Galatone, che si riducono a 75 km/h fino a Casarano e a 70 km/h sul rimanente tracciato; per le automotrici sono autorizzati 10 km/h in più sulle prime due tratte (90 e  85 km/h); fra Casarano e Gagliano vige la stessa velocità stabilita per i treni (70 km/h).

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