La graduale trasformazione di
Roma-capitale dell'impero in Roma-centro della cristianità è il processo che
caratterizzò il passaggio dall'età antica all'età medievale. Nel 312, dopo la battaglia
di ponte Milvio, Costantino assunse il controllo dell'impero. E' in quest'epoca che
la città subì importanti modificazioni del suo impianto urbanistico. Il cristianesimo,
divenuto nel 380 il credo ufficiale dell'impero, ottenne le antiche prerogative della
religione pagana e giunse, sia pur gradualmente, a fare di Roma la capitale di uno stato
ecclesiastico.
Tra il I e II secolo le aree cimiteriali ( cataconbe di S. Sebastiano, di S.
Callisto e di Domitilla) e i primi edifici di culto cristiano si trovavano
situati all'esterno delle mura: ciò ha determinato la localizzazione del sistema delle
basiliche (la prima costruzione di S. Pietro risale al 320 e al 356 quella di S. Maria
Maggiore). Le quattro principali basiliche furono disposte a croce attorno al
Colosseo ( che diverrà il simbolo della perennità di Roma), secondo gli assi Laterano-Vaticano
e S. Paolo-S. Maria Maggiore. Il primo
allineamento avrà conseguenze decisive per l'assetto urbanistico di Roma medievale: il
Laterano divenne sede del Pontefice, la tomba di S. Pietro in Vaticano il luogo sacro più
popolare dell'Occidente Cristiano.
Dal 410 al 553, Roma fu più volte saccheggiata e assediata, prima dai Goti di Alarico,
poi dai Vandali ed infine ancora dai Goti, ed è proprio in seguito a quest'ultimo
evento che si attuarono le opere di fortificazione di Campo Vaticano e del Mausoleo di Adriano (Castel Sant'Angelo). Roma, come del
resto quasi tutte le città italiane, era ridotta a poche decine di migliaia di abitanti e
i suoi splendidi monumenti imperiali caduti in rovina e ricoperti da una fitta
vegetazione. Solo le mura, più volte restaurate, sopravvivevano con le loro dimensioni a
ricordare la Roma "Caput Mundi". Grazie alla sua cinta muraria, Roma continuava
a rimanere la più grande città d'Europa.
L'importanza crescente del Papato, culminata nell'800 con l'incoronazione a imperatore di Carlo
Magno, riuscì ad ostacolare la completa decadenza e a imprimere nel tempo una nuova
fioritura della città.
La Roma Cristiana si appropriò anche dei templi dell'area centrale ( il Pantheon venne
trasformato in chiesa nel 609 d. C.) e molti edifici religiosi riutilizzarono i resti di
grandi monumenti pubblici consentendone la conservazione o comunque la continuità del
ruolo urbanistico.
La fondazione della Città Leonina da parte di Leone IV (847-55), a seguito del
saccheggio compiuto dai Saraceni delle basiliche di S. Paolo e di S. Pietro, rappresentò
un evento molto importante: cingendo di mura S. Pietro, il borgo e le "scholae",
si venne a creare una città pontificia esterna al vecchio tracciato delle mura Aureliane.
Nel 1084 le armate normanne di Enrico IV attaccarono Roma e distrussero case e
fortezze poste sull'Aventino e sul Celio insieme alla stessa Città Leonina: con la
distruzione delle zone più esterne, la popolazione si concentrò nella parte bassa,
sull'ansa del fiume, da Ponte Sant'Angelo al Velabro, dall'Isola Tiberina a Trastevere.
Dall'XI secolo in poi, le famiglie feudatarie, in lotta fra di loro per le investiture,
suddivisero in piccoli feudi il territorio urbano. Le diverse fazioni si arroccarono nei
vari quartieri e costruirono centinaia di torri, tra cui la Torre delle Milizie ai
Mercati Traiani; eressero nuclei fortificati sulle solide rovine di monumenti antichi
quali il Teatro di Marcello e Pompeo, e il Colosseo. Ma molti altri edifici conobbero una
sorte ancora peggiore: furono infatti trasformati in cave di marmo per fabbricare la
calce. Migliaia di statue e blocchi marmorei, per vari secoli, finirono nelle fornaci
situate tra il Tevere e il Campidoglio, in quella che oggi è via delle Botteghe Oscure
che, nel nome, ricorda quella vandalica e sistematica distruzione. Nel 1143, in seguito
alla rivolta di Arnaldo da Brescia, si costituì il comune e la città ritrovò così una
sua dimensione politica e territoriale. Il governo cittadino, a metà del milleduecento,
deliberò la quasi totale distruzione delle 140 torri gentilizie (sancendo così la
scomparsa della città turrita) e la costruzione del Palazzo senatorio sul Campidoglio; alla fine di quello stesso secolo la sede
pontificia venne spostata dal Laterano al Vaticano.
Con la fondazione dell'Università e l'istituzione, nel 1300, del primo Giubileo,
voluto da Bonifacio VIII, si crearono le condizioni ulteriori per il rafforzamento
del ruolo universale del Papato e, conseguentemente, di Roma. Anche durante il periodo
Avignonese, 1309-1377, la città, governata da famiglie baronali, cui si opporrà per un
breve periodo la repubblica guidata da Cola di Rienzo, dimostrò una certa
vitalità tanto che a metà del secolo venne costruita la scalinata dell'Ara Coeli.
Con il rientro di Gregorio XI a Roma si liquidarono gradualmente le prerogative comunali,
ma anche quelle nobiliari furono tenute a bada: il potere dei papi era ormai destinato a
divenire incontrastato e assoluto. D'ora in poi la storia e le trasformazioni della città
saranno strettamente legate ai nomi dei Pontefici. Il Rinascimento era alle porte e la
città di Roma comincerà ad essere guardata con altri occhi: il culto della classicità,
già presente in epoca medievale, diverrà totale e gli antichi monumenti saranno trattati
quali preziose testimonianze di un'antica e splendida civiltà a cui si farà riferimento
per edificare la nuova Roma dei Papi.
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