Ara Coeli e Campidoglio

 

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Il Campidoglio, per il particolare valore simbolico assunto in ogni epoca, è il luogo della città che meglio rappresenta la continuità della storia di Roma. Al più piccolo tra i sette colli si accedeva originariamente dalla parte del foro; cittadella dell'antica Roma, in esso sorgevano diversi santuari e infatti vi si possono ancora notare i resti del tempio dedicato a Giove Capitolino.Il Campidoglio, simbolo del governo cittadino, fu scelto nel medioevo come sede del rinnovato senato. Paolo III affidò a Michelangelo l'incarico di ristrutturare la piazza: l'intervento consistette nella riorganizzazione degli elementi preesistenti ( il Palazzo Senatorio e quello dei Conservatori) e l'aggiunta di un terzo edificio ( Palazzo Nuovo ) in modo da formare un'area a forma di trapezio rivolta verso S. Pietro, simbolo della cristianità. I lavori ebbero inizio nel 1546, ma Michelangelo morì subito dopo la conclusione della scalinata del Palazzo Senatorio. La piazza fu completata nel XVII secolo nel pieno rispetto del progetto originario. Si accede al Campidoglio mediante una scalinata poco ripida, detta la Cordonata. I musei Capitolini sono situati a Palazzo Nuovo (che divenne nel 1734 il primo museo pubblico del mondo ed oggi ospita la statua di Marco Aurelio posta in origine al centro della piazza) e nel Palazzo dei Conservatori, la cui facciata è stata progettata da Michelangelo.

Parallela alla cordonata è posta la ripida scalinata che con i suoi 124 gradini sembra voler invitare all'ascesa verso la chiesa di Santa Maria dell'Ara Coeli. romaSANMARAR.jpg (37366 byte)L'edificio fu costruito nel VI secolo sul luogo dove sorgeva il Tempio di Giunone e le 22 colonne interne della chiesa provengono da varie strutture antiche. Il bel soffitto con decorazioni a motivi navali è stato realizzato sotto Papa Gregorio XIII. Palazzo Venezia, situato sull'omonima piazza, è uno dei primi edifici civili rinascimentali di Roma: fu costruito infatti nel 1455 per il cardinale veneziano Pietro Barbo, divenuto poi Papa Paolo II. La facciata fu attribuita a Leon battista Alberti, ma sembra sia in effetti opera di Giuliano da Maiano. Il palazzo è stato residenza pontificia e poi sede dell'ambasciata di Venezia: è divenuto tristemente famoso il balcone dal quale Mussolini proclamò la dichiarazione di guerra. Oggi ospita una interessante raccolta di dipinti del primo rinascimento.

 

 

 

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