Il Foro Romano


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La zona fu utilizzata come luogo di riunioni a partire dal VII, VI secolo a. C.: si tratta quindi del più antico dei fori di Roma. Dopo Cesare ed Augusto , essendosi spostati i traffici nei nuovi fori, perse gradualmente la sua importanza, ma rimase una piazza monumentale e il centro sacro della città, che vari imperatori abbellirono con portici, basiliche e templi. Il Foro costituisce, dunque, il più grande complesso di monumenti dell'antica Roma a noi pervenuto. Rimase coperto per secoli sotto uno spesso strato di terreno, per lo più adibito a pascolo, conosciuto come Campo Vaccino; anche l'Arco di Settimio Severo giaceva sepolto per metà: gli scavi di recupero iniziarono nel XVIII secolo e proseguono ancora oggi.
La zona ovest è dominata dall'Arco di Settimio Severo, costruito nel 203 d. C., uno dei monumenti più belli e meglio conservati del foro. Vicino all'arco erano posti il Tempio di Saturno e il Tempio di Vespasiano, dei quali rimangono poche colonne. Altri resti importanti situati in questa parte del Foro sono i Rostri, antica tribuna dalla quale parlavano gli oratori, emblematicamente decorata con i rostri delle navi; la Basilica Iulia, da Giulio Cesare che ne ordinò la costruzione nel 54 a. C., poi ultimata da suo nipote Augusto; la Basilica Aemelia, costruita nel 179 a. C., enorme sala d'incontri rasa al suolo nel V secolo d. C.; il Tempio di Giulio Cesare, eretto nel posto dove fu cremato il suo corpo, fatto edificare da Augusto. La Curia, il luogo dove aveva sede il senato, più volte restaurata e ricostruita ( oggi al suo posto esiste una copia che si rifà all'edificio di Diocleziano ); il primo tempio di Castore e Polluce, eretto nel V secolo, ma ristrutturato più volte tanto che le tre colonne superstiti provengono effettivamente dall'ultima ricostruzione del 12 d. C.
La zona est del foro è dominata dalle grandi volte della Basilica di Massenzio e Costantino: si tratta dei resti più imponenti dei monumenti del foro. La Basilica fu iniziata da Massenzio, nei primi anni del IV secolo e, dopo la sua sconfitta nella battaglia di Ponte Milvio, i lavori furono continuati dal vuncitore Costantino. Come tutte le basiliche romane era adibita per l'amministrazione della giustizia e per la trattazione degli affari. Altri resti molto interessanti sono costituiti dalla Casa delle Vestali, un enorme complesso di circa 50 stanze, dove vivevano le sacerdotesse che custodivano la fiamma sacra del tempio di Vesta. L'Arco di Tito, costruito da Domiziano nell'81 d. C., in onore di suo fratello Tito che aveva domato le rivolte ebraiche in Palestina e distrutto il tempio di Gerusalemme. Sulla Velia, la collina che chiude ad est il foro, vi sono i resti del tempio più grande di Roma dedicato a Venere e alla dea Roma, fatto costruire nel 135 da Adriano su suo progetto. Intorno al tempio sorgeva un portico di 150 colonne, di cui oggi sono rimasti i frammenti. E' da notare che le tegole di bronzo dorate dell'edificio furono destinate alla fabbricazione di S. Pietro.
Nel foro si affacciano alcuni edifici religiosi costruiti incorporando antiche costruzioni: la chiesa di S. Lorenzo in Miranda dell'XI secolo, ricostruita nel XVII, ha incorporato il porticato del tempio di Antonino e Faustina, mentre la cupola del tempio di Romolo è divenuta, sin dal VI secolo, una parte della chiesa dei Santi Cosma e Damiano

 

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