Il Vaticano e le Basiliche
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San Giovanni in Laterano | |
S. Maria Maggiore | |
San Paolo Fuori le Mura |
Roma conta più
chiese di qualsiasi altra città del mondo: molte sono ricolme di opere d'arte ed esse
stesse capolavori assoluti dell'architettura. Le Basiliche o chiese patriarcali, poste
cioè sotto la diretta autorità pontificia, sono sette: S. Pietro, S. Giovanni
in Laterano, S. Paolo fuori le mura, S. Sebastiano, S. Croce in Gerusalemme, S.
Lorenzo e Santa Maria Maggiore.
S. Pietro è senza dubbio la chiesa più famosa del mondo ed il centro mondiale della
Cristianità: ogni anno milioni di fedeli e visitatori arrivano da ogni luogo del mondo e
rimangono impressionati dalla maestosa bellezza della basilica, dalla straordinaria
ricchezza del suo decoro artistico e dalla cupola di Michelangelo.
Nel 64 o 67 d. C. avvenne l'esecuzione di S. Pietro nel circo di Nerone. La sua tomba
divenne meta di pellegrinaggi da parte dei primi Cristiani. Costantino fece erigere, sul
luogo della tomba, la prima basilica, un grandioso edificio orientato secondo l'asse
est-ovest, che venne completata nel 349 d. C.. Con il passare del tempo la basilica stava
andando in rovina e Nicolò V nel 1452, lo stesso anno in cui Costantinopoli cadeva in
mano dei turchi, si propose la ricostruzione dell'antica chiesa e ne affidò il progetto a
B. Rossellino. Giulio II nel 1506 posò la prima pietra della chiesa: ci volle più di un
secolo per costruirla e vi lavorarono tutti i più grandi architetti del Rinascimento
romano e del Barocco. Bramante demolì completamente la chiesa
antica, cominciando a costruire il nucleo centrale. Del progetto bramantesco furono
realizzati solo i pilastri centrali, con gli arconi di sostegno alla cupola, e impostati
gli spazi adiacenti al nucleo centrale. I lavori procedettero prima sotto la direzione di
Raffaello, poi di A. da Sangallo G, fino a quando l'incarico fu affidato a Michelangelo
(1546). Questi si riallacciò direttamente all'impianto del Bramante, ristrutturando gli
spazi minori che circondavano il nucleo centrale ed iniziando la costruzione della cupola,
che fu terminata sotto Sisto V nel 1593 da G. Della Porta e D. Fontana. Successivamente C.
Maderno trasformò l'impianto centrale della chiesa in uno schema longitudinale e costruì
nel 1614 la grandiosa facciata, larga 114,70 m. e alta 45,50. Il portale centrale proviene
dalla vecchia basilica, mentre la porta di sinistra è opera di G. Manzù. E' da notare
che la porta di destra viene aperta solo in occasione dell'anno santo. La Basilica è
lunga 187 m, l'altezza della navata principale è di 46 m, l'altezza del cavo della cupola
è di 119 m. Al suo interno sono situati 11 cappelle e 45 altari ed è impreziosita da
innumerevoli opere d'arte tra le quali spicca la Pietà di Michelangelo. Sotto la cupola
è posto l'altare papale sul quale si innalza un baldacchino, dell'altezza di 29 m., opera
del Bernini. Al di sotto della chiesa di S. Pietro si trovano le tombe di numerosi papi.
Lo spazio davanti alla basilica costantiniana era un luogo privo di una struttura
definita, in cui si svolgevano traffici di ogni genere e talora anche feste popolari. La
ricostruzione della basilica comportò anche la sistemazione della zona circostante. La
piazza del Bernini (1656-67) consiste in una grande ellisse porticata con 284 colonne ed
88 pilastri in travertino, e vuole esprimere il valore simbolico della piazza come
"porto della Cristianità". Nella piazza un lastricato indica il punto dove il
gioco prospettico fa apparire una sola fila di colonne. Al centro della piazza si trova
l'obelisco proveniente dal circo di Nerone e che Sisto V fece trasportare ed erigere con
l'intervento di 900 operai.
Musei Vaticani
San Giovanni in Laterano, detta anche basilica lateranense, fu sede papale dai tempi di Costantino sino all'esilio Avignonese e qui si svolsero importanti concili e la celebrazione del primo anno santo. La chiesa fu fatta costruire da Costantino agli inizi del IV sec. sui terreni della famiglia dei Laterani confiscati dall'imperatore. Per S. Giovanni, come per tutti i santuari paleocristiani, fu scelta la forma basilicale (una navata centrale sfociante nell'abside, affiancata da due navate laterali), mutuata dall'antica struttura romana. La Basilica ha mantenuto complessivamente la sua forma originale nonostante abbia avuto una storia molto tormentata: fu saccheggiata dai Vandali e dai Normanni e per ben due volte distrutta dagli incendi. Nel 1586 D. Fontana aggiunse la facciata nord, caratterizzata da due ordini di logge, e ricostruì il Palazzo del Laterano devastato dal furioso incendio del 1308. La chiesa attuale è in gran parte frutto dei lavori di ricostruzione del Borromini avvenuti sotto il papato di Innocenzo X, mentre la facciata, con le gigantesche statue di Cristo e degli Apostoli, risale al XVIII secolo ed è opera di A. Galilei. L' Interno si presenta a cinque navate, nel transetto è collocato l'altare papale sormontato da un baldacchino gotico del XIV secolo. Il pavimento cosmatesco ed il soffitto a cassettoni costituiscono un'espressione tipica del barocco romano. La parete dell'Abside è decorata da un bel mosaico, composto alla fine del 1200, che raffigura Cristo con una croce incastonata di pietre preziose. Il chiostro di S. Giovanni è sopravvissuto all'incendio ed è decorato con stupendi mosaici del XIII secolo.
Accanto al Palazzo del Laterano ed annesso alla chiesa si trova il Battistero
edificato contemporaneamente ad essa: dalla forma ottagonale, ha rappresentato un modello
per tutti i battisteri del mondo cristiano. Di fronte al Palazzo del Laterano si trovano
ancora i resti dell'antica residenza papale con il Sancta Sanctorum, la cappella dei papi
alla quale si accede attraverso la Scala Santa, scala che, secondo la tradizione,
sarebbe stata calpestata da Cristo e che pertanto S. Elena avrebbe portato da Gerusalemme.
S. Maria Maggiore, la chiesa dove è sepolto L. Bernini, fu fondata secondo la leggenda da papa Liberio (sec IV) al quale era apparsa in sogno la Madonna dicendigli di costruire una chiesa nel luogo dove si sarebbe verificato un evento inconsueto: la mattina del 5 agosto il colle dell'Esquilino fu ricoperto di neve e il papa ubbidì edificando il tempio. In verità la costruzione è dovuta a Sisto III (secolo V), che ne fece la chiesa commemorativa del concilio di Efeso, in cui si affermò il dogma della maternità divina di Maria. La fisionomia originaria della basilica ha subito nel corso del tempo numerosi rimaneggiamenti, ma i diversi stili architettonici si fondono armoniosamente. Le colonne e le tre navate risalgono al V secolo, il pavimento e il campanile sono medioevali. La Basilica è famosa per i suoi bellissimi mosaici absidali realizzati da Jacopo Torriti alla fine del 1200. Il bellissimo soffitto a cassettoni, opera di G. Da Sangallo, fu realizzato alla fine del XV secolo con il primo oro che cominciò a giungere in Europa dalle Americhe. Dal Cinquecento in poi cominciarono ad aggregarsi una serie di nuovi ambienti: a sinistra le cappelle Cesi e Sforza, a destra la G e poi la Cappella Paolina. Gli interventi che diedero alla basilica l'aspetto attuale furono quelli di G. Rainaldi, che unificò la zona absidale riprendendo le forme degli interventi preesistenti (1673), e di F. Fuga, che completò il fianco sinistro del complesso e addossò alla facciata una scenografica loggia che consente di intravedere, attraverso le arcate, il muro antico con i preziosi mosaici.
San Paolo Fuori le Mura fu fondata da Costantino sulla tomba dell'apostolo. La prima costruzione era di dimensioni limitate e orientata verso la via Ostiense , fu successivamente ampliata dagli imperatori Valentiniano II, Teodosio e Arcadio (sec. IV), secondo uno schema a cinque navate, con un transetto preceduto da un ampio quadriportico. La basilica non subì in seguito modifiche rilevanti. Nel 1823 la chiesa fu semidistrutta da un incendio: si discusse allora sull'opportunità di ricostruirla secondo l'antico schema o sostituirla con una nuova. Prevalse però la prima tendenza e il progetto fu affidato a P. Belli (1825), poi condotto a termine da L. Poletti. Molto poco rimane della chiesa originale: lo splendido mosaico absidale, il ciborio marmoreo attribuito ad Arnolfo di Cambio, un grande candelabro pasquale e il chiostro del 1200 ritenuto uno dei più belli di Roma.
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