Basilica di S.Vitale
La più pura gloria dell'arte bizantina in occidente, meraviglia non
solo di Ravenna, ma del mondo intero. Quest'affascinante basilica venne
innalzata nel 525 da Giuliano Argentario, un banchiere di origine
bizantina, e consacrata dall'arcivescovo Massimiano. Per la costruzione
occorsero 22 anni circa.
Attraverso un verde praticello, sparso di sarcofagi romani e bizantini, si
accede al monumentale e pur semplice complesso della basilica. E' un
edificio a pianta centrale ottagonale formato da due corpi: uno interno
più alto, che contiene la cupola, ed uno esterno che contiene l'ambulacro
perimetrale al piano terreno, ed il matroneo al primo piano. al perimetro
esterno è aggregato il complesso dell'abside e di fronte, in posizione
asimmetrica. il complesso del nartece che costituiva uno dei lati del
quadriportico. La cupola ha un diametro di 16 metri. La muratura è in
mattoni a vista ed ha una funzione decorativa più che costruttiva. I
mattoni sono molto lunghi e sottili (48 centimetri di lunghezza e 4 di
spessore) e messi in opera con spazi di calce uguali al loro spessore.
L'interno è di stupefacente bellezza e subito produce un'impressione
profonda per:
il meraviglioso slancio di tutta la costruzione verso l'alto;
- la forma originale e per la ricchezza dei rivestimenti marmorei;
- il suggestivo effetto prodotto dalle dorate luci spioventi dalle
vetrate color alabastrino;
- i preziosissimi, luminosi mosaici.
Di questi ultimi sono notissimi quelle rappresentanti i due cortei
imperiali.
Il primo rappresenta l'imperatore Giustiniano (preceduto al clero, tra cui
l'arcivescovo Massimiano, e seguito da nobili e da guerrieri), che offre
un piatto d'oro per la basilica, (la patena per la Messa).
Il secondo corteo, rappresenta l'imperatrice Teodora mentre si avvia verso
la basilica per offrirvi il calice.
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Mausoleo di Teodorico
Austera e possente mole che il re Teodorico stesso, o sua
figlia, fece costruire tra il 520 e il 526 per suo sepolcro, ma per
l'improvvisa morte del re rimase incompiuto. Teodorico vi venne sepolto,
in seguito però le sue ossa andarono disperse.
E' un edificio a due piani (l’inferiore decagonale, il superiore
circolare) tutto in calcare d’Istria. Il piano inferiore, all’interno,
è una grande camera sepolcrale a croce greca; il piano superiore,
circolare, ha al centro un’ampia vasca in cui un tempo furono contenute
le spoglie di Teodorico. La cupola è un pezzo unico, ha un metro di
spessore, undici di diametro, tre di altezza e pesa 300 tonnellate.
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Chiesa di S. Francesco
Risale alla seconda metà del V secolo ma è stata ricostruita nel X
secolo e restaurata dopo i bombardamenti dell’ultima guerra. Sulla
destra il campanile quadrato proto- romanico (secoli IX e X). L’interno
è a tre navate scandite da ventidue colonne di marmo greco; l’altare
maggiore è formato dall’urna (V secolo) detta di S.Liberio. Sotto l’abside
la cripta (IX o X secolo), quasi sempre invasa dalle acque.
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Basilica di S.
Apollinare Nuovo
Questa basilica, fatta costruire per il culto ariano da
Teodorico vicino al suo palazzo agli inizi del VI secolo, fu consacrata al
cattolicesimo al tempo dell’Arcivescovo Agnello (metà VI secolo). Dal
IX secolo è intitolata a S. Apollinare.
La facciata e il portico sono rifacimenti del XVI secolo; il campanile
cilindrico sulla destra è del IX secolo. L’interno della basilica è a
tre navate divise da ventiquattro colonne di marmo greco. Gli stupendi
mosaici che ornano le pareti della navata mediana risalgono a due periodi;
la fascia superiore fu eseguita al tempo di Teodorico, tra il 493 e il
526, quella inferiore risale al tempo di Giustiniano (527-565). Le
differenze stilistiche sono evidenti: i mosaici «teodoriciani» mirano ad
una caratterizzazione realistica e psicologica mentre i «giustinianei»,
ovvero bizantini, tendono ad una astrazione simbolica fusa nel ritmo
cromatico. Sulla parete di sinistra sono rappresentate 22 vergini
precedute dai re magi, che muovono verso la Madonna col Bambino; sulla
parete di destra sono, invece rappresentati 26 martiri, che muovono verso
Gesù.
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Chiesa di Santa Maria
in Porto
Conserva un magnifico bassorilievo detto della Madonna Greca, e,
nell'abside, un meraviglioso coro in legno intarsiato.
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Battistero degli Ariani
A breve distanza dalla cattedrale degli Ariani, oggi Chiesa dello
Spirito Santo, il Battistero degli Ariani fu edificato da Teodorico
probabilmente nell'ultimo decennio del V secolo. Di forma ottagonale, come
il battistero della Cattedrale (Battistero Neoniano), presenta 4 piccole
Absidi sui lati esterni. La Decorazione musiva della cupola riprende il
soggetto del Battesimo di Cristo: il Cristo è immerso a metà persona
nelle acque del Giordano, personificato da un austero personaggio anziano;
alla sinistra del Cristo, Giovanni Battista celebra il rito. La fascia che
circonda il disco del Battesimo rappresenta i dodici Apostoli che avanzano
verso un trono.
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Chiesa del Santo Spirito
Antica cattedrale ariana fatta costruire da Teodorico, nella seconda
metà del VI secolo, fu consacrata al cattolicesimo dall’Arcivescovo
Agnello. Il portico che la precede è del XVI secolo.
L’interno della Basilica è a tre navate, divise da quattordici colonne.
L’ambone, in marmo, è del VI secolo. Poco dietro la chiesa si trova il
Battistero degli Ariani, costruito nella prima metà del VI secolo e in
seguito ridotto dai cattolici a oratorio di S.Maria in Cosmedin. E’ a
pianta ottagonale: l’interno della cupola è decorato da un mosaico
contemporaneo alla costruzione del battistero.
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La Rocca Brancaleone
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Chiesa di S. Croce
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Basilica di S. Maria Maggiore
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Museo Arcivescovile
Il Museo Arcivescovile a sede al primo piano del palazzo
Episcopale: il materiale in esso raccolto proviene prevalentemente dalla
distruzione dell'antica cattedrale Ursiana (l'edificio che si ergeva al
posto dell'attuale Duomo prima del 1734). Infatti all'interno del Museo
possiamo ritrovare frammenti della decorazione absidale transenne
marmoreee, sarcofagi e altro ancora. Il reperto più importante è
costituito dalla cattedra d'avorio dell'Imperatore Massimiano donatagli
probabilmente dall'Imperatore Giustiniano. Nel medesimo Palazzo
Arcivescovile si trova l’oratorio di S.Andrea (o cappella Arcivescovile)
a croce greca, le cui volte sono decorate da splendidi mosaici dell’inizio
del VI secolo.
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Torre civica
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Cappella Arcivescovile
Costruita come oratorio privato durante il regno di Teodorico, re degli
Ostrogoti, dal Vescovo Pietro II, la cappella presenta una pianta
cruciforme ed un vestibolo completamente rivestito di marmo nella parte
inferiore e di decorazione musiva in quella superiore. La Cappella è
l'unico monumento ortodosso costruito durante il regno di Teodorico,
quando il culto dominante era quello Ariano. L'iconografia dei mosaici è
di grande interesse: la glorificazione di Cristo, la cui presenza domina
ogni parte della decorazione musiva, può essere interpretata come
elemento anti-ariano, ed in particolare le rappresentazioni dei martiri
sono una chiara affermazione dell'ortodossia cattolica.
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Mausoleo di Galla Placidia
Galla Placida (386-450 AD), sorella di Onorio,
l'imperatore romano che trasferì nel 402 la capitale dell'impero
d'occidente da Milano a Ravenna, fece costruire intorno al 425 - 450
questo piccolo Mausoleo, un edificio a forma di croce latina oggi famoso
per lo splendore dei mosaici. L'esterno
dell'edificio è molto semplice, in contrasto con la ricchezza della
decorazione musiva dell'interno, la più antica di Ravenna. I mosaici
rivestono le pareti delle volte, delle lunette e della cupola sulla quale
è raffigurato un cielo notturno, le cui miriadi di stelle sembrano
brillare di luce maturale. I temi iconografici sviluppati nelle
decorazioni rappresentano il tema della vittoria della vita sulla morte,
in accordo con la destinazione funeraria dell'edificio.
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Tomba di Dante Alighieri
Nei pressi della Basilica di San Francesco sorge la Tomba di Dante che
morì esule a Ravenna il 13 settembre 1321. E' una piccola costruzione in
stile neoclassico costruita da Camillo Morigia nel 1780. Dalla volta del
tempietto pende una lampada votiva alimentata dall'olio dei colli toscani,
offerto ogni anno dalla città di Firenze in occasione dell'anniversario
della morte del poeta. L'area circostante la tomba di Dante è detta
"zona dantesca " ed è area di silenzio.
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Il Duomo
Prototipo delle basiliche ravennati è la Basilica Ursiana, ora Duomo,
degli inizi del V secolo, ma ricostruita intorno alla metà del XVIII
secolo. Il campanile cilindrico, più volte restaurato, è del X secolo.
Attiguo al duomo è il BATTISTERO NEONIANO, o degli Ortodossi (prima metà
V secolo), a pianta ottagonale, rivestito all’interno da mosaici.
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Basilica di S.
Apollinare in Classe
A 5 Km da Ravenna sorgeva la città di Classe, antico
porto. In questa zona fu sepolto Sant'Apollinare, il vescovo che per primo
evangelizzò la regione. Ad onorarne le memoria venne fatta costruire, dal
Vescovo Ursicino, la magnifica basilica anch'essa consacrata
dall'arcivescovo Massimiano. Oggi quasi nulla rimane dell'antica città:
rari ruderi del campanile di S.Severo, sparse tombe, e l'attuale
basilica. La Basilica fu costruita nella prima metà del VI secolo grazie
alla magnificenza di Giuliano Argentario; la costruzione originale
presentava la facciata con quadriportico e pronao con torri laterali: che
è stato ricostruito. Sulla destra della basilica s’innalza massiccio il
campanile cilindrico (secolo X), movimentato da monofore, bifore e trifore
su colonnine di marmo. L’interno della chiesa è a tre navate, divise da
24 colonne di marmo greco. Lungo le navate laterali sono disposti dieci
sarcofagi marmorei. I mosaici che rivestono il presbiterio e il catino
absidale sono gli ultimi eseguiti a Ravenna da artisti bizantini (VII o IX
secolo). In queste decorazioni musive il naturalismo classico è stato
completamente sostituito dalle forme più convenzionali dell’astratto
simbolismo orientale.
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Basilica di S. Giovanni
Evangelista
Basilica eretta dall’Imperatrice Galla Placidia tra il 424 e il 434,
durante l’ultima guerra è stata gravemente danneggiata dai
bombardamenti. Restaurata, presenta l’interno basilicale a tre navate
divise da colonne originali (eccetto tre). Il pavimento è oltre due metri
sul livello del primitivo: lungo i muri perimetrali sono posti rilevanti
frammenti di mosaici appartenenti ai vari pavimenti che la chiesa ebbe nel
corso dei secoli. L’altare, nel presbiterio, è originale (V secolo).
All’esterno, sulla destra, si leva il campanile quadrato (X secolo, ma
la parte superiore e la cuspide risalgono al 1340). Di grande rilievo il
portale gotico.
La leggenda |
Battistero neoniano
Fatto costruire dal Vescovo Orso nella primo quarto del
V secolo, di forma ottagonale, il suo interno fu fatto adornare da
meravigliosi mosaici poco dopo la metà dello stesso secolo dal vescovo
Neone. Nella cupola sommitale è raffigurata la scena del battesimo
di Cristo, immerso a metà persona nelle acque del fiume Giordano, ed
affiancato da San Giovanni Battista e da una personificazione del fiume.
La prima grande fascia che circonda il medaglione rappresenta i dodici
Apostoli, ognuno identificato dal proprio nome; nella fascia più esterna
sono raffigurati alternativamente un trono ed un altare, a loro volta
affiancati da simboli del giardino celeste.
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Chiesa di S. Giovanni Battista
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Palazzo di Teodorico
Vicinissimi a S.Apollinare Nuovo sono i notevoli resti
del cosiddetto " Palazzo di Teodorico" (fine secolo VII o inizi
secolo VIII). Era forse il «Sicreston» (segreteria) degli Esarchi,
oppure il nartece della Chiesa di S.Salvatore. All’interno mosaici
pavimentali di varie epoche. Il vero Palazzo di Teodorico era dietro.
Lavori di scavo ne hanno evidenziato la pianta, con mosaici e marmi.
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Situato nei chiostri dell'ex monastero
benedettino, nel complesso monumentale di San Vitale, il Museo Nazionale
raccoglie importanti collezioni di arti minori tra cui alcune stele
sepolcrali ed epigrafi, diversi reperti archeologici, una collezione di
stoffe (da quelle copte a quelle rinascimentali), una pregevole raccolta
di avori, una ricca raccolta di icone, una sezione numismatica ed una
affascinante collezione di armi antiche.
All'interno del museo è inoltre situato il ciclo degli affreschi
trecenteschi di Santa Chiara che ornava la chiesa delle Clarisse di
Ravenna, oggi teatro Rasi. Inoltre nel museo sono collocati i mosaici
pavimentali del complesso archeologico di via d'Azeglio, rinvenuti nel
1993 nel corso di lavori di ristrutturazione di un edificio ed esposti, a
seguito di un accurato lavoro di restauro, a partire dal 1995.
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Pinacoteca comunale
La Pinacoteca Comunale, con il Museo Ornitologico e
l'Accademia di Belle Arti, ha sede presso l'ex Monastero di Santa Maria in
Porto,struttura architettonica denominata "Loggetta Lombardesca".
Sede di numerose mostre d'arte temporanee, ospita tre collezioni
permanenti:
- Collezione antica con opere dal XIV al XVIII secolo;
- Collezione moderna con opere dall'inizio dell'800 alla prima metà del
900;
- Collezione contemporanea con opere dalla metà del '900 ad oggi (in
progress).
L'attività della Pinacoteca è indirizzata anche al mondo della Scuola,
attraverso la pubblicazione di Quaderni Didattici rivolti agli studenti
della scuola dell'obbligo e della scuola media superiore, nei quali
vengono indicati vari percorsi a tema da seguire con visite guidate.
La prenotazione delle visite guidate va concordata con la Segreteria della
Pinacoteca che si avvale di un collaboratore esterno: tale servizio è
offerto gratuitamente al pubblico.
Numerosi sono i contatti e le relazioni pubbliche con l'utenza, composta
da studenti, laureandi, insegnanti e studiosi che hanno interesse ad
approfondire la conoscenza sulle opere d'arte custodite presso la
Pinacoteca e naturalmente con altre Istituzioni e Musei sia italiani che
stranieri con i quali intercorrono scambi di pubblicazioni e di
informazioni artistiche e museali.
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Chiesa di S. Maria del
Suffragio
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Inaugurato nel 1970, il Museo Ornitologico e di scienze
naturali ha avuto origine da una collezione di uccelli della Romagna
donata dalla famiglia di Alfredo Brandolini, ornitologo ravennate.
Nella SALA BRANDOLINI sono conservate tutte le specie di uccelli della
Provincia di Ravenna, Romagna, Parco del Delta del Po. Nel Museo vi sono
altre Sezioni rappresentative di varie branche delle Scienze Naturali:
Mammalogia, Erpetologia, Malacologia, Ittiologia, Entomologia, Botanica.
In programma vi è l'allestimento di una Sezione di Fossili, Minerali e
Paleontologia. Nel Museo sono custodite collezioni di Farfalle Diurne
d'Italia, Notturne, Esotiche, Invertebrati, Cerambicidi, Mammiferi,
Rettili, Conchiglie dell'Adriatico e di acqua dolce della Romagna, pesci
di acqua dolce.
Costituiscono parte integrante del Museo: la Biblioteca scientifica,
l'Emeroteca, l'Ooteca, la Discoteca.
FONDO ORTALI : Il Fondo, creato grazie a donazioni della famiglia Ortali,
è costituito da libri anche antichi a carattere
medico-scientifico-chirurgico.
Il Museo Ornitologico si avvale della collaborazione esterna di vari
professionisti: tassidermista, entomologo,malacologo, paleontologo,
esperto crostacei, cartellonista.
Al Museo Ornitologico è possibile richiedere pareri in merito a rettili,
bisce e vipere, rivolgendosi direttamente al Dr.Ortali .
FONDO CAVAZZUTTI - Il " Fondo Cavazzutti" raccoglie documenti
etnografici e materiali di vario genere sulle popolazioni dell'America
Latina, ritrovati recentemente grazie ad una donazione del Liceo Classico
D.Alighieri di Ravenna ed appartenenti al Museo Etnografico "Cavazzutti",
fondato a Ravenna agli inizi del 1900.
Il materiale del Fondo Cavazzutti è costituito da esemplari e reperti di
notevole interesse, riguardanti la vita e le caratteristiche
antropologiche di alcune tribù dell'America Latina :
Strumenti da guerra, caccia, pesca, strumenti musicali, oggetti
d'ornamento e toeletta, tabacco e articoli per fumatori, oggetti e
utensili per lavori campestri, arti, mestieri e lavori domestici, giochi,
rimedi e pratiche terapeutiche, ecc..
Il materiale non è esposto al pubblico ma custodito nei depositi e può
essere visionato a richiesta degli interessati, previo accordo col responsabile del Museo.
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La Loggetta Lombardesca
Attuale sede della Pinacoteca, è un'elegante
struttura a due ordini di cinque archi, con la quale viene attualmente
identificato l'ex monastero della chiesa di Santa Maria in Porto, oggi
sede del Museo Ornitologico e di Scienze Naturali, dell'Accademia di Belle
Arti e della Pinacoteca Comunale.
Corrisponde alla facciata posteriore del monastero cinquecentesco dei
Monaci Portuensi - una delle quattro grandi abbazie ravennati -
prospicente i Giardini Pubblici.
L'abbazia di Porto comprendeva due chiostri: uno quadrilatero, a pilastri;
l'altro trilatero, a colonne.
Quello trilatero, sul lato nord, venne demolito nel 1885 durante i lavori
di costruzione della caserma di S. Maria in Porto.
Nella costruzione della Loggetta, i cui archi sono sostenuti da capitelli
"lombardeschi" - tipologia che ritroviamo in altre costruzioni
ravennati del XVI secolo - lavorarono marmorari campionesi e lombardi.
Nella visita al complesso architettonico del Monastero, l'arme dei
canonici di Porto (castello stilizzato con tre torrette) si incontra
ripetutamente, con l'indicazione delle date di costruzione: 1503 - 1518.
I cancelli in ferro battuto, che chiudono i cinque archi del piano
inferiore, furono fatti nel 1907 da Vittore Sangiorgi.
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Il planetario
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Chiesa di S. Agata Maggiore
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