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Aperte le porte della mente: intervista a Mario Cresci

La curiosità culturale è una dote indispensabile per l'aspirante fotografo, e per tutti coloro che vogliano coltivare il pensiero creativo. La creatività, in fondo, altro non è che uno stato dell'essere, che, attraverso il contatto con le proprie energie più profonde, consente la realizzazione dell'impensabile, ed una visione "diversa" delle cose. Come dimostra "Dis-incanto": uno sguardo ironico su questo mondo schizofrenico capace di rallentare il tempo da esso imposto e trasformare la velocità in lenta sensorialità visiva.

Mario Cresci Basandosi sulla sua costante ricerca e rilettura della realtà, quali caratteristiche, in una fotografia, potrebbero rappresentare le grandi conquiste e le terribili ingiustizie del mondo d'oggi?
Una immagine dev'essere in grado di comunicare il pensiero creativo e il pensiero etico dell'autore, né più né meno come avviene in tutte le forme dell'espressione artistica. La fotografia certifica il coinvolgimento o meno del fotografo che partecipa come testimone agli eventi non solo con le sue immagini, ma anche con la sua presenza. Sono insopportabili, a mio parere, sia l'edonismo per un'estetica dell'immagine fine a se stessa, sia il cinismo da parte del fotografo per una immagine che renda spettacolare la miseria, la fame e la disperazione della gente che soffre nel mondo. Il mestiere del fotografo, molto spesso è più simile a quello del "cacciatore" che non a quello del "testimone".
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Douglas Kirkland: il talento del genio

Un personaggio, una storia. Ma quella di Douglas Kirkland ha segnato in modo indelebile la scena della fotografia mondiale. Tra le sue foto più famose, quelle che hanno reso immortali personaggi come Marilyn Monroe o Elisabeth Taylor, fino ai giorni nostri, con Antonio Banderas, Arnold Schwarzenegger, i protagonisti di Titanic. Foto capaci di cogliere il lato più vero di ognuno. Come ogni autentico "grande" - si è grandi nell'animo, prima che in ogni altra cosa - è disponibile, brillante, sempre attento a ciò che gli accade intorno. Kirkland sarà uno dei Maestri dei Workshops del Toscana Foto Festival, Edizione 2001. Scopriamolo insieme.

Douglas Kirkland Il nome di Douglas Kirkland è legato ad alcune delle più belle foto dei divi di Hollywood sino ad oggi realizzate. Tra i tanti big incontrati, e fotografati, chi ti ha più colpito, umanamente, e chi come personaggio?
Umanamente, direi senz'altro Elizabeth Taylor. Nel 1961 con la sua generosità mi dette un'opportunità che avrebbe avuto un'enorme conseguenza per la mia carriera. La guardai negli occhi e le dissi: "Si rende conto che cosa significherebbe per un principiante come me se mi permettesse di fotografarla?" Lei in un primo momento non disse niente, poi rispose "Vieni domani sera alle 8,30". E così la mia carriera come fotografo delle star del cinema ebbe inizio! Come personaggio, invece, Marilyn Monroe. Tra tutte le star che ho fotografato, nessuna conserva ancora oggi un fascino come il suo.
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Alla scoperta del reportage geografico

Anzi, per essere più precisi, il reportage "geografico e digitale": le nuove prospettive che, grazie all'avvento della fotografia in digitale, si aprono per i servizi di geografia e turismo. Il corso, nell'ambito dell'Edizione 2001 del Toscana Foto Festival, che si terrà dal 17 giugno in Toscana, a Massa Marittima, sarà tenuto da un Maestro del genere, Andrea Pistolesi. Oltre al Workshop, la mostra "Viaggio Digitale" mostrerà la "nuova realtà", in un'ideale comunanza di luce artificiale che, attraverso il controllo cromatico dell'immagine fotografica, sa rivelare l'intrinseca comunanza di luoghi tra loro apparentemente lontani. Una realtà, quella del "villaggio globale" che si evidenzia attraverso le immagini.

Andrea Pistolesi Quali sono le caratteristiche essenziali che non deve mai trascurare chi si occupi di reportage geografico?
"Grande passione per il viaggio oltre che per la fotografia; buona conoscenza geografico-culturale ed anche storico-politica delle zone visitate; tempo da dedicare e niente legami familiari troppo stretti. Chi ama questo genere fotografico ama anche la libertà e la conoscenza, ed è fondamentale che tali passioni siano condivise anche da chi gli è più vicino"...
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