Le Scienze

Astronomia

Fin dai tempi predinastici gli egiziani avevano un'ottima conoscenza del cielo e si ebbero precise mappe celesti. Conoscevano le stelle fisse ed i pianeti ( fino a Saturno ). Ad Eliopoli sorsero veri e propri osservatori per rilevare con esattezza il passaggio degli astri e già durante la IV dinastia vennero apportate le esatte correzioni. Le costellazioni raffiguravano dei ed animali ( l'unica affine alle nostre era il Leone ).

 


 



Era noto il calendario di 365 giorni ed un quarto, i mesi erano dodici e le stagioni tre :

- Akhet ( Inondazione )
- Peret ( Emersione )
- Chemu ( Aridità ).

 

Si con­vinsero, poi, che gli astri e i fenomeni celesti eser­citavano un influsso sulle vicende umane: una stella cadente, ad esempio, prometteva prospe­rità, mentre un temporale era indice di sventura.

Si orientavano con la Stella Polare per la navigazione , ma cre­devano che la Terra fosse piatta e sorreggesse con quattro pilastri  (i punti cardinali) il cielo, an­ch'esso piatto. La misurazione del tempo fu sug­gerita dal regolare moto dei corpi celesti, dal suc­cedersi delle stagioni e dalle periodiche piene del Nilo.Il calendario egizio fu poi, perfezionato nel 238 a.C. dove venne introdotto l'anno bisestile e adottato tale e quale da Giulio Cesare, perfezionato da Gregorio XIII  ed è quello in uso anche oggi.

Matematica e Geometria

Da quanto hanno ci hanno lasciato è facile capire che per gli egiziani la matematica non era un problema : sottrazioni e addizioni erano come quelle che conosciamo oggi, mentre le moltiplicazioni avvenivano per successive duplicazioni.
Il sistema decimale utilizzato dagli egizi aveva come unità di misura il cubito ( 0,450 metri ) o il cubito reale ( 0,525 metri ), divisi in sette palmi e ventiquattro dita.
Erano noti la radice quadrata, le frazioni e alcuni problemi elementari di algebra e trigonometria.
Dal papiro Rhind ( British Museum ) risulta che gli egiziani avevano anche ottime conoscenze della geometria ed il papiro, che contiene una serie di teoremi geometrici lo dimostra : l'area del parallelogramma regolare era precisa, un po' meno quella del trapezio. Precisa era anche l'area del cerchio ( il Pi Greco era 3,16 ).

 

Fu l’agricoltura che spinse gli Egizi ad occu­parsi della geometria infatti dovettero calcolare spesso il frazionamento dei campi, il calcolo della lo­ro superficie, i tempi di semina e di raccolto, costruzione di canali e dighe, l'edilizia... che richiedevano precisi calcoli e sicure cognizioni sull'avvicendarsi delle stagioni. Dall'alto delle piramidi, usate anche da osservatori astronomici, gli scienziati scrutavano il cielo, e in base alle lo­ro osservazioni crearono il primo calendario: un anno di 360/365 giorni, un giorno di 24 ore, un'ora di 60 minuti e un minuto di 60 secondi.

 

Era il sistema sessagesimale, ancora usato per la misurazione del tempo e degli angoli. Gli astronomi Egizi fecero altre fondamen­tali scoperte: distinsero le stelle dai pianeti, ne individuarono i movimenti, impararono a pre­dire le eclissi e a conoscere le fasi lunari.

 

Medicina

I reperti

 

Dall’alto: Immagine raffigurante la cosmogonia egizia, secondo la quale la notte  (dea Nut) ingoia il giorno.

Affresco raffigurante un momento dell’attività agricola; un funzionario controlla la misurazione del campo  a fianco lo scriba con una corda calibrata misura il campo per calcolare la disponibilità del raccolto.

 

 

Nella cultura egiziana i medici occupavano un rango molto elevato nella scala sociale : erano i sacerdoti di Sekhmet, la dea della guerra che, finita la battaglia si occupava dei feriti. Inoltre i medici egiziani erano conosciuti in tutto il mondo antico per la loro bravura e conoscenza della arti mediche. La più importante scuola di medicina era quella di Sais che si può considerare la prima università del mondo. Difficilmente esistevano "medici generici", infatti erano tutti specialisti : c'erano dottori per gli occhi, quelli per la testa, per i denti e quelle per le malattie non precisamente identificabili.
Ci sono rimasti molti documenti in cui è possibile risalire all'arte medica egiziana. Di questi documenti, due i più importanti :

Il Papiro Smith
lungo cinque metri è un vero e proprio trattato di chirurgia ossea e di patologia interna.
Il trattato evoca, ad esempio, le contusioni di vertebre, le lussazioni delle mascelle e le diverse fratture ( clavicola, omero, costole, naso, cranio ) e procede alla spiegazione dei casi esposti con un metodo molto rigoroso che possiamo notare nell'esempio seguente :

Dal Papiro di Smith


( Titolo ) Istruzioni relative al caso : ( esame del malato ). Se visiti un uomo che presenta la tal malattia o la tal'altra, e se constati questo o quel sintomo, agirai nel modo seguente : dirai in questo caso : un uomo che ha sofferto il tal accidente : una malattia che curerò. Viene infine la cura : farai una fasciatura, o un massaggio, ogni giorno, finchè sarà guarito.


In altre circostanze, se il medico non può in nessun modo trovare una cura idonea allo scopo ( per esempio una grave lussazione di una vertebra cervicale oppure una lesione del midollo spinale ), il chirurgo riconosce la propria impotenza :

Una malattia per la quale non c'è nulla da fare.

Il Papiro Ebers
lungo venti metri, primo trattato sul cuore, contiene qualcosa come quarantasette diagnosi e cinquecento ricette frammiste a formule magiche e astrologiche che molto probabilmente servivano a suggestionare il paziente.

Dal Papiro Ebers


Primo segreto del medico : conoscenza del cuore e del suo fondamento. Ci sono in esso dei vasi che vanno ad ogni membro. Su qualunque cosa un medico metta le dita, sulla testa, sulla nuca, le mani o lo stesso cuore, le braccia, le game o altro. egli sente qualcosa del cuore, perchè i vasi vanno da questo ad ogni membro; ecco perchè esso "parla" nei vasi di ogni membro.

 

Da questi documenti importanti è possibile sapere oggi che la medicina egiziana era molto avanzata e che le funzioni dei vari organi erano precisamente identificate.
Nelle sue visite il medico auscultava il paziente, gli tastava il polso ed era a conoscenza delle varie malattie del cuore, del fegato e dell'intestino. La chirurgia era molto praticata : si guarivano fratture e lussazioni. Per le ferite oltre alla cauterizzazione si praticavano i punti di sutura ( esistevano anche i cerotti ).
Il cancro era conosciuto ed era posto come malattia incurabile o da trattarsi chirurgicamente.
Le malattie polmonari venivano curate con inalazioni, quelle del fegato con particolari diete e gli imbarazzi gastrici con clisteri e olio di ricino.
L'odontoiatria era avanzatissima : sono persino state ritrovate delle mummie con carie otturate, oppure denti che si muovevano fissati a quelli sani con fili d'oro.
Anche l'oftalmia veniva curata con alcune sostanze chimiche. Nota anche l'anestesia con l'oppio.
Non è possibile sapere con certezza quali ingredienti contenessero le ricette ma possiamo dare un'idea sulla posologia da un esempio rimastoci.

 

Una ricetta per guarire dalle ferite alla testa


Formula da pronunciarsi sugli artigli di un falco e sul guscio di una tartaruga; indi bollire, metterla nell'olio e poi spalmarla sulla testa. Non potrà in tal modo accadere nulla di nefasto. Un mezzo sicuro già sperimentato un milione di volte.



Storicamente parlando, per far capire quanto fosse avanzata la medicina egiziana, i greci acquisirono tutte le cognizioni e, trovatisi a disporre di un così enorme materiale, dopo aver eliminato tutti i riti e le formule magiche, fonderanno con Ippocrate la medicina moderna.

Geografia

Per gli antichi egizi la conoscenza del mondo era molto ristretta. A parte l'Egitto il mondo era costituito da :
- a nord dalla Fenicia, la Siria e la costa dell'Anatolia
- a sud la costa del Mar Rosso e quella somala
- a ovest la Libia
- a est la Mesopotamia e parte dell'Arabia.
Oltre l'orizzonte occidentale cominciava il regno di Osiride.

La cartografia era molto precisa. Sono state trovate alcune mappe di località circoscritte che dimostrano la bravura degli egiziani nella cartografia.
Al Museo di Torino esiste la mappa della zona delle miniere dell'Uadi Hammamat ed è considerata la più antica carta geografica che si conosca.

Scuola

L'enorme numero di documenti ritrovati, le scritte murali, stele e lapidi diffuse un po' dappertutto danno l'impressione che in Egitto l'analfabetismo era quasi inesistente e che in ogni famiglia ci fosse sempre qualcuno in grado di leggere e scrivere.
Le scuole erano molto numerose e sembra fossero aperte a tutti. L'alunno iniziava a frequentare a cinque anni e finiva a sedici. Chi voleva, poteva continuare a studiare ed entrare in scuole di perfezionamento nell'amministrazione statale. Finita anche questa fase l'alunno otteneva il titolo di scriba reale.
Lo scriba reale doveva essere un buon letterato e conoscere tutte le funzioni dello stato e se addetto alla diplomazia o al commercio doveva persino conoscere le lingue.
Sull'insegnamento si sa ben poco, ma sembra che gli alunni imparassero a memoria per poi scriverli su tavolette di argilla testi classici, antichi proverbi e massime. Inoltre imparavano altre materie pratiche quali la matematica, la geometria e la geografia.
Uno dei testi più diffusi e di cui sono state trovate molte tracce è l'ammaestramento di Kheti al proprio figlio.

 

Dall’esortazioni di Kheti


Tu devi amare il libri, non c'è nulla che li superi; io ho visto tutti gli altri mestieri [...]
e voglio che tu ami i libri più di tua madre.
Il fabbro al suo forno, con le dita come le squame di coccodrillo, puzza come uova di pesce.
Il falegname è [...] più stanco di un contadino; il suo campo è di legno e la sua zappa di bronzo.
Il barbiere lavora fino a notte alta e gira tutto il giorno in cerca di clienti.
Il vasaio è sempre in mezzo al fango ed è sporco come un maiale.
Il tessitore ha sempre le ginocchia sullo stomaco.
Il messaggero va per il deserto sempre in balia dei leoni e degli asiatici.
Il ciabattino, con il suo cuoio conciato è come chi vive tra i cadaveri.
Il lavandaio che lava sulle rive del Nilo, è sempre in pericolo d'essere divorato dai coccodrilli.
Invece non c'è nessun mestiere migliore di quello dello scriba: nessuno può dargli ordini perchè è lui che comanda. Non c'è scriba che sia povero [...] ringrazia dunque i tuoi genitori che ti hanno avviato alla strada dei libri.





 

 

Civiltà

 

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