Progetto "Piccoli prestiti"

di cosa si tratta

 

Prestiti da finanziare:

vendita del pesce
macchina da cucire
negozietto per vendita
costruzione mattoni

 

 

 


 

Progetto piccoli prestiti

 

Può sembrare strano ed incongruente che un’associazione benefica che si occupa di bambini proponga ai propri soci un progetto di prestiti di denaro, per di più se viene richiesto un interesse. L’idea non è nuova, ed è già stata sperimentata con successo in India e altrove da gruppi ed associazioni ben più grandi di noi: e perché questo successo? Perché va a coprire un bisogno molto reale e sentito: quello delle persone veramente povere (soprattutto delle donne), che non hanno quindi nessuna garanzia da offrire ad una banca, di ottenere una piccola somma di denaro per iniziare un’attività che consenta loro di vivere e di mantenere, talvolta, tutta la famiglia. E quindi anche i bambini. Se il padre è morto, o ha abbandonato la famiglia, o è malato, o spende ciò che guadagna per bere, e la mamma non ha lavoro, l’inevitabile destino dei figli è l’orfanotrofio. O peggio, il lavoro minorile. Ma se la mamma potesse lavorare ….. E perché non lo fa? Perché, spesso, l’unico lavoro che sa fare, o potrebbe fare, necessita di un investimento iniziale che, per quanto piccolo, non è alla sua portata.

Qualcuna per esempio, figlia e moglie di pescatori, potrebbe vendere il pesce nei paesi dell’interno: ma per venderlo, bisogna prima comprarlo, avere un grande recipiente dove metterlo, tenerlo fresco con un po’ di ghiaccio ed affittare un veicolo per recarsi al mercato. E quella cifra iniziale (55 euro) non c’è modo di trovarla.

Un’altra ha imparato dalle suore a cucire a macchina. Ma a cosa le serve, se non può permettersi di comprare una macchina da cucire, lo sgabello, il tavolo, le forbici, il filo?

Quei 110 euro  iniziali costituiscono un ostacolo insormontabile.

E allora, perché non regalarla, questa somma così ridicola per noi? Certo possiamo farlo, e lo facciamo talvolta. Ma la vicina di casa (o di capanna) con lo stesso problema? Perché ad una sì e ad un’altra no? Noi non abbiamo denaro per tutti, ma col sistema dei prestiti possiamo trovarlo ed il denaro offerto una volta servirà ad aiutare molte persone. Il denaro restituito, coi guadagni del lavoro che quel prestito iniziale ha permesso di cominciare, servirà a comprare una macchina da cucire, o il pesce, o il bambù per fare i cestini ad una seconda donna e così di seguito.

E perché chiedere un interesse, per quanto piccolo? Non si potrebbe dare prestiti senza interesse? Sì ma chi pagherà le persone (anche loro povere e senza lavoro) che dovranno raccogliere le rate, tenere la contabilità, sollecitare i ritardatari o verificare i motivi della mancata restituzione del prestito, tenere i contatti con noi? Con quale denaro pagheremo le spese di trasporto, cancelleria, posta e telefono? E come copriremo le eventuali perdite? Senza interessi, pian piano la somma iniziale si ridurrà, inevitabilmente, a zero. E tutto sarà finito. Invece noi vogliamo che continui e che, se possibile, si espanda: e questo è possibile chiedendo un piccolo interesse, di gran lunga inferiore a quello praticato dalle banche, che non inciderà minimamente sul bilancio familiare.

Quella che ora chiamiamo scherzosamente tra noi la nostra "banchina" potrà in seguito espandersi (se molti saranno i benefattori e sarà possibile ridurre le spese razionalizzando il lavoro) e produrre un profitto, da reinvestire ovviamente in altri prestiti per produrre lavoro e sollevare tante persone non solo dalla miseria, ma anche dalla perdita di dignità che ne consegue.-

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ELENCO DEI PRESTITI DA FINANZIARE

 

Progetti individuali

 

V E N D I T A   D E L   P E S C E

Si tratta di consentire l’acquisto di un contenitore in alluminio che permetta di portare ai mercati dei paesi dell’interno il pesce fresco, che altrimenti o viene venduto in prossimità della spiaggia o viene seccato, oltre al contenitore il finanziamento prevede l’acquisto di una prima partita di pesce e del ghiaccio, nonché della possibilità di affittare un piccolo mezzo di trasporto per aumentare la distanza e quindi poter vendere il pesce con maggiore sicurezza ed a prezzi più remunerativi.

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Acquisto del pesce – strumenti di lavoro – trasporto – cifra per iniziare: 2.000 rupie (55 euro) –

 

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M A C C H I N A   D A    C U C I R E

Si tratta di consentire l’acquisto di una macchina da cucire e delle materie prime che permettano si iniziare sia a confezionare abiti "su misura", sia di confezionare abiti in proprio, da vendere successivamente, permette soprattutto a donne che hanno imparato a cucire nelle missioni di mettere in pratica l’abilità acquisita.

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Acquisto della macchina e delle altre attrezzature per cucire: cifra per iniziare: 4.000 rs (110 euro) –

 

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N E G O Z I E T T O   P E R    V E N D I T A

Si tratta di consentire l’avvio di una piccola attività commerciale attraverso l’acquisto di piccole quantità di prodotti, soprattutto alimentari, da rivendere.

Acquisto attrezzature (The, dolcetti, ecc.): cifra per iniziare: 2.000 rs (55 euro) –

 

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Progetti cooperativi

 

C O S T R U Z I O N E   M A T T O N I

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Si tratta di consentire l’acquisto di una o più attrezzi per fare i mattoni, come quello che sta usando la donna anziana della foto, nonché delle materie prime necessarie, è così possibile vendere i mattoni a prezzi inferiori alle fabbriche del luogo e così avviare e mantenere una remunerativa attività; si tratta di una cooperativa che occupa dodici donne, la quota è calcolata per l'ingresso di una donna nell'attività.

Acquisto stampo in acciaio e cemento: cifra per iniziare: 3.000 rs (80 euro)   

 

C E N T R O   D I   C U C I T O

É allo studio la creazione di un centro di cucito che occupi più donne e che permetta, con l'aiuto di macchine più complesse, non soltanto la preparazione di indumenti di uso comune, ma anche di ricami e ornati di particolare pregio, potrebbe dare occupazione a una decina di donne.

 

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