Tomba di Seti I

Proprietario della tomba

Seti I

Data della sua scoperta

Ottobre 1817 da Giovanni Belzoni

Informazioni
Archeologiche

E' la prima tomba ad essere stata decorata completamente. Considerata la più bella tomba della Valle

 

La tomba di Seti I ( KV 17 )è fra le più imponenti della Valle dei Re. Anche il faraone che vi fu sepolto fu uno dei più importanti della sua Dinastia, la XIX.
La tomba fu scoperta nell'Ottobre 1817 da Belzoni: ciò spiega perché per lungo tempo è stata anche chiamata la "tomba del Belzoni".
E' lunga 105 metri : una ripida scala di 27 gradoni scende subito ad un livello molto basso. Qui un corridoio porta ad una seconda scala che conduce ad un successivo corridoio, fino ad arrivare ad una sala dove Belzoni trovò un pozzo, scavato evidentemente per fuorviare le ricerche. Belzoni notò sulla parete opposta una fessura di 65 centimetri. Una volta superato avventurosamente il pozzo, l'archeologo allargò l'apertura e scoprì che dava accesso alle stanze che gli antichi costruttori avevano voluto tenere nascoste.
Tuttavia nessuna di queste conteneva il sarcofago: Belzoni non era arrivato, infatti, che a metà percorso. Nuovi corridoi, nuove scale e altre camere, infine, portarono alla sala del sarcofago, che però era privo della mummia.

Questa sarà trovata, settanta anni più tardi, a Deir el-Bahari, mentre il bellissimo sarcofago fa oggi parte della collezione Soane a Londra.
Il sarcofago, tanto all'interno quanto all'esterno, è inciso con geroglifici in cui sono riportati alcuni capitoli tratti dal Libro dei Morti e dal Libro delle Porte.
Ciò che è curioso e inconsueto è il fatto che questa tomba doveva ancora spingersi più profondamente nel cuore della terra. Infatti, da sotto il sarcofago partiva una misteriosa galleria che Belzoni iniziò a scavare per circa 90 metri, dovendosi però fermare per la mancanza d'aria e per l'estrema friabilità della roccia.
Altri 30 metri furono scavati negli anni Cinquanta. Questa galleria così è rimasta un mistero: a cosa servisse e dove conducesse non è dato ancora a sapere. Ma narra un'antica leggenda della Valle che il tunnel attraversa tutta la montagna per sbucare poi all'aperto vicino al tempio di Haschepsut a Deir el-Bahari.
Belzoni riteneva che questa fosse la più bella tomba mai scoperta in Egitto: la sua decorazione, infatti, ricopre pareti, colonne e soffitti, con dipinti e bassorilievi densi di significato e di simbolismo.

DESCRIZIONE DELLA TOMBA

La tomba KV17 è la più lunga, la più profonda e la più completa di tutte le tombe della Valle dei Re. E' la prima tomba che è stata decorata con quello che si dice un "programma completo" di testi religiosi. La tomba di Seti I, che consiste in sette corridoi e undici camere, è anche la prima in cui viene utilizzato il soffitto a volta nella camera mortuaria.
La tomba si apre con una serie di quattro corridoi, un pozzo, quattro sale colonnate e due piccole camere laterali, anch'esse colonnate.  A questo punto l'asse della tomba devia verso sinistra e si divide in due livelli.
Sul livello più basso, due corridoi conducono al "Vestibolo" e quindi alla camera di sepoltura che contiene diverse nicchie laterali.        Dal pavimento di questa camera parte un lungo passaggio discendente che attraversa la roccia viva.



STORIA

La tomba fu scoperta ed esplorata nel 1817 da Giovanni Battista Belzoni. Belzoni fece calchi in cera dei rilievi, acquarelli di alcune scene e addirittura abitando per un breve periodo presso la tomba insieme a sua moglie.
Nel 1844-1845, Richard Lepsius fu il primo che fece una pianta della tomba e copie dei disegni delle decorazioni del soffitto. Champollion e Rossellini rimossero due stipiti in pietra da un corridoio che furono portati al Louvre e al Museo di Firenze. Nel 1883, Eugene Lefebure registrò i geroglifici che comparivano sulle decorazioni delle pareti. Tra il 1902 e il 1904, Howard Carter iniziò alcuni lavori di conservazione all'interno della tomba, stabilizzando muri e soffitti.
Soltanto nel 1950 lo sceicco Ali Abdel Rassul, fu in grado di ripulire un'altra lunga sezione dell'ultimo passaggio discendente.
Nel 1979, il Theban Mapping Project, completò i piani e le sezioni della tomba KV17 pubblicando la prima pianta completa incluso l'ultimo corridoio discendente. Belzoni fu in grado di scendere attraverso questo corridoio per circa 100 metri. Nel 1950 lo sceicco Ali Abdel Rassul lo percorse per altri 30 metri convinto dall'idea di Belzoni che questo passaggio portasse direttamente alla vera camera funeraria immaginandola piena d’oro.

DECORAZIONI

Qui di seguito riportiamo gli elementi decorativi eseguiti nei vari ambienti:

§         il primo corridoio subito dopo l'ingresso non è decorato, mentre gli altri mostrano la Litania del Re, il Libro dell'Amduat, il Libro della Morte, il rituale dell'Apertura della Bocca e  la Litania dell'Occhio di Horo. Il soffitto di uno dei corridoi è decorato con stelle gialle

§         nelle camere il Libro delle Porte, il faraone insieme a diverse divinità, il Libro dell'Amduat e  il Libro della Vacca Divina. Il soffitto della camera funeraria è dipinto come "soffitto astronomico".

OGGETTI

La mummia di Seti I fu trovata nel nascondiglio di Deir el Bahari e si trova oggi la Museo del Cairo. Nella camera funeraria fu trovato un sarcofago di alabastro decorato con scene tratte dai  testi del Libro delle Porte e si trova oggi al Sir John Soane Museum.
Nella stessa camera Belzoni ritrovò alcuni frammenti di un toro imbalsamato e più di 800 ushabti in legno e faience.
All'ingresso della tomba, James Burton scoprì un pennello e frammenti di vasi di vernice.

CONDIZIONI DELLA STRUTTURA E RIVESTIMENTI

Belzoni ripulì la tomba da moltissimi detriti e iniziò a costruire degli argini  per proteggerla dalle infiltrazioni dell'acqua che rimasero incompiuti e così alle successive infiltrazioni si ebbero notevoli danni alle pareti e ai soffitti.
James Burton completò gli argini e Howard Carter iniziò una serie di lavori per ristrutturare la tomba sigillando le fessure nei muri e puntellando i soffitti. Oggi queste fessure sono riapparse e le condizioni dei muri continuano a peggiorare.
Le pareti hanno anche sofferto a causa dei ladri che, per trovare stanze segrete, non hanno esitato a tagliarle, rovinandone così per sempre i dipinti.
Inoltre dalle pareti mancano diverse sezioni di alcune scene: ad esempio una presa da Lepsius e portata a Berlino ed un’altra relativa al cartiglio reale che si trovava nella scena del rituale dell'Apertura della Bocca.
Diverse sezioni di decorazione si trovano oggi al Louvre e al Museo di Firenze.

STATO DEI DIPINTI

I colori dei dipinti parietali si sono notevolmente affievoliti per diverse cause. Alcuni dipinti sono stati decolorati a causa dei calchi presi da Belzoni, Wilkinson e altri Egittologi. Altri si sono schiariti semplicemente a causa del tempo.

Il fumo delle candele e delle torce utilizzate dai primi visitatori hanno annerito le pareti e depositato uno strato di fuliggine su tutti i rilievi.

SITUAZIONE ATTUALE

Oggi la tomba KV17 è ancora chiusa al pubblico.


I reperti


Q
ueste immagini non fanno onore alla bellezza di questa tomba, infatti quasi tutti i più grandi archeologi del novecento ne hanno studiato e riprodotto i dipinti.

  

 

 

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