SOMMARIO 

 
Introduzione
 
I pericoli
 
I progetti
 
La politica
 
Messina com'era
 
Conseguenze sul turismo
 

I DATI SULL'INCIDENZA DEL TRANSITO DEI TIR

-studi e ricerche- 

 
15 anni d'incidenti
 
I pericoli dell'inquinamento
 
le principali sostanze inquinanti
 
Effetti sulla salute
 
I progetti per gli approdi
 
San raineri
 

 

 
Studio su modello fisico dell'agitazione ondosa
Obiettivi dello studio
Lo studio effettuato dalla Società di progettazione Technital s.p.a per conto della Amadeus s.p.a ( che ringraziamo per la fiducia accordataci ) prevede la realizzazione di quattro scivoli per 4 navi traghetto. L'obiettivo dello studio, qui solo meramente descritto e non approfondito, è stato di valutare l'adeguatezza della configurazione del porto e la tipologia delle opere marittime adottate in relazione alla agitazione ondosa all'interno dello specchio d'acqua portuale e ai movimenti di un traghetto tipo ormeggiato. In relazione a questa configurazione del porto è stato inoltre valutato il tempo di non operatività in banchina ( carico e scarico di mezzi ) per effetti di condizioni meteomarine avverse.

Contenuti dello studio

Lo studio dell'agitazione ondosa all'interno del bacino portlaue è stato condotto tramite l'impiego di modelli matematici e fisici che hanno consentito dio effettuare, valutazioni ed analisi progressivamente dettagliate. Il modello matematico impiegato, il Diffrac, è stato messo a punto dal Laboratorio idraulico olandese di Delft ed il modello fisico è stato realizzato nella vasca marittima del Polo Idraulico e strutturale dell'Enel a Milano.Lo studio ha presentato le attività svolte ed i risultati ottenuti dalle simulazioni con il modello matematico e dalle prove con il modello fisico finalizzate alla valutazione dei tempi di non operatività della banchina per avverse condizioni meteomarine.

Fig. 1 Planimetria dell'approdo e dei collegamenti viari

Selezione degli eventi di moto ondoso e correnti

Per lo studio dell'agitazione ondosa all'interno del porto e del comportamento della nave ormeggiata sono stati definiti gli eventi di moto ondoso rappresentativi di condizioni critiche ai fini dell'operatività della banchina.

Nella tabella: A è rapprentata la statistica del moto ondoso al largo: i settori d'interesse sono relativi al primo e secondo quadrante. Il moto ondoso proveniente dal primo quadrante ed in particolare dalle direzioni compree tra 20° e 60°N è significativo in quanto interessa direttamente i bacini portuali: le altezze d'onda comprese tra 0'5 e 1 m si verificano per circa 5 ore all'anno. Il moto ondoso invece proveniente dal secondo quadrante ed in particolare dalle direzioni comprese tra 140° e la 180° N è caratterizzato da altezze d'onda significativamente di maggiore entità: quelle superiori ad 1 m si verificano per circa 15 giorni all'anno. Nella tabella A seguente sono indicate le frequenze dio occorrenza della altezze d'onda superiori ad 1 m.

Tabella A: Frequenze di occorrenza ( in termini di ore all'anno ) per le altezze d'onda al largo maggiori di 1 metro

Hs (m)

Ore all'anno

1.5

122

2

45

2,5

10

3

3

Le analisi svolte con i modelli hanno fatto riferimento a questi due quadranti per la provenienza del moto ondoso: per quanto riguarda il primo quadrante è stata scelta la direzione di 60°N che interessa più direttamente il bacino portuale e per il secondo quadrante le direzioni di 150 e 170°N. le altezze d'onda selezionate al fini della valutazione dell'agitazione ondosa e del comportamento del traghetto sono quella di 1 m per la direzione di 60°N e quelle comprese tra 1 e 3 m per le direzioni di 150° e 170°N. Le analisi svolte hanno tenuto conto dell'effetto delle correnti di marea costiere sul moto ondoso e quindi sul comportamento del traghetto ormeggiato.

Analisi preliminare dl moto ondoso nel porto con modello matematico

Il modello matematico Diffrac è stato utilizzato per ottenere indicazioni progettuali preliminari in merito alla configurazione planimetrica dell'approdo e alla tipologia delle opere marittime. Le numerose simulazioni svolte per varie configurazioni e tipologia di opere marittime hanno portato a definire una configurazione finale che è stata poi verificata su modello fisico. Qui riporteremo le simulazioni relative al layout finale caratterizzato da due bacini interni portuali distinti, ciascuno in grado di ormeggiare due traghetti. E' stata valutata in particolare l'agitazione ondosa interna del bacino a nord e in quello a sud e nella zona delle relative imboccature e di accesso verso le banchine di accosto ed ormeggio.

Risultati delle simulazioni per il bacino a nord

Nella Figura 2 vengono riportati i risultati relativi ad un'onda con periodo T=1os, cui corrisponde una lunghezza d'onda all'interno del bacino di 85m, proveniente dalla direzione 150°N. All'interno del bacino si puo' notare che l'altezza d'onda è stata calcolata pari a circa il 40% di quella incidente ovvero si attenua rispetto a quella incidente di circa il 60%. pertanto un'onda al largo di altezza pari a 2,5 m e periodo 10 sec, che nella propagazione verso costa ( in corrispondenz del molo principale ) per effetto di rifrazione e shoaling si attenua del 10%, all'interno del porto è pari a circa 80 cm. Si fa notare che l'onda da 2,5 m è caratterizzata da una frequenza di occorrenza pari a 10 ore all'anno. Le significative attenuazioni di moto ondoso calcolate all'interno del porto per onde caratterizzate peraltro da una bassa frequenza di occorrenza ha dimostrato in via preliminare l'adeguatezza della configurazione portuale e della tipologia delle opere marittime.

DIREZIONE ONDA INCIDENTE: 150°N - PERIODO ONDA INCIDENTE: 10s

Fig. 2 Agitazione ondosa all'interno del bacino nord

Risultati delle simulazioni per il bacino a sud

 

Il questa analisi è stata definita innanzitutto l'agitazione ondosa all'interno del bacino a sud del porto ed è stata inoltre valutata in via preliminare la necessità di realizzare una protezione in tetrapodi in adiacenza al molo principale del bacino a nord nell'interno di limitare i fenomeni di riflessione dell'onda ai fini navigazionali. Al riguardo sono state eseguite delle simulazioni:

  • la prima che considera il molo principale dl bacino a nord con protezione sul lato mare in tetrapodi con pendenza 4 su 3
  • la seconda che considera il molo principale dl bacino a nord con parete verticale

Nelle figure 3 e 4 ( pagina appresso ) vengono riportati i risultati relativi ad un'onda incidente con un periodo pari a 10s, cui corrisponde all'interno del bacino una lunghezza d'onda pari a 75m, e direzione di provenienza pari a 150°N.

Le due simulazioni sono relative a due diverse configurazioni della diga nord: nel primo caso si è ipotizzato che la diga sia protetta da una mantellata in tetrapodi, riducendone così il coefficiente di riflessione, nel secondo caso si è considerata la parete verticale. per evidenziare le differenze dovute au due diversi coefficienti di riflessione della diga nord, si è introdotto un colore molto marcato per i valori del coefficiente di diffrazione di 1,5.