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GIUGNO 2001 CONVEGNO AULA MAGNA DELL'UNIVERSITÀ' DI MESSINA
“Emergenza
TIR quale soluzione?
Intervento
in versione integrale dell'Ingegner Vincenzo Franza
Vi
ringrazio a tutti i quanti. Buonasera. Ho chiesto di potere
parlare al termine degli interventi tecnici perché il mio
intervento vuole essere un proseguio, diciamo quasi tecnico,
di quello che fino a ora si è detto, lasciando poi i
commenti politici ai politici che vedo presenti e agli
amministratori comunali che poi per la parte di loro
competenza. Noi abbiamo sempre partecipato alle
manifestazioni dove siamo stati invitati, questa è una
delle poche dove siamo stati invitati, e abbiamo anche
partecipato, partecipo con piacere, perché ho visto, non è
la prima volta ma è raro che sia così, un’impostazione
del dibattito per come è stata impostata da Accorinti e dal
gruppo che lo segue, diciamo diversa da quelle che sono
state le impostazioni ad oggi fatte da altre movimenti . Mi
è piaciuta l’impostazione perché lui la chiama “la
cessazione della sofferenza”. Questo è un modo del suo
linguaggio, secondo me, per dire “la qualità della
vita”. Oggi, la qualità della vita è quello che una
popolazione, tutto sommato matura, benestante in, cerca e
deve cercare ed è in questo filone che si deve inquadrare
tutto, secondo me, il dibattito legato alla risoluzione di
tutti i problemi della città di cui il traghettamento è
uno dei tanti. E’inutile
andare a sofisticare se l’inquinamento entro i limiti
fuori dai limiti, non è importante, danno fastidio, punto.
Anche se entro il limite dei 50 decibel dei 60 decibel,
è fastidioso comunque. Anche se l’inquinamento sul
Boccetta,
non è la via più inquinata di Messina, è inquinata,
basta. Questa
è l’impostazione corretta),
un’impostazione priva di un retroterra ideologico,
Accorinti dice: abbiamo visto le soluzioni, quella che ci
sembra più velocemente realizzabile è questa e soprattutto
va, per la prima volta ad evidenziare, anche nella scelta
delle soluzioni, che il problema non è dove l’approdo
viene fatto, ma come si raggiunge questo approdo. Città
come Amburgo, Rotterdam, Oslo stessa, hanno porti che
sviluppano traffico 10 volte quello di Messina, messi in
centro. Non hanno problemi, perché diciamo hanno uno
sviluppo dei collegamenti tale da non impattare con la
popolazione ed in questo senso, il progetto che Accorinti,
diciamo, sponsorizza fra i tanti che sono possibili, diciamo
parte dal presupposto della facilità di collegare un
approdo a. diciamo la rete autostradale di smaltimento.
Ecco, questa è un’impostazione importante,
un’impostazione corretta, non legata ad un ideologia
Nord-Sud, per motivi vari e come tale correttamente
perseguibile. Mi ha fatto piacere partecipare a questo
convegno anche perché ho visto nel programma come sono
stati impostati i problemi, abbiamo
parlato di inquinamento acustico che è il problema più
grave ed importante la cui risoluzione deve essere
perseguita nei tempi più brevi, del Boccetta ed in
generale della città di Messina e anche perché il rischio
del trasporto pericoloso, non so se l’assessore Scoglio lo
sa, ma tra i primi che abbiamo sollevato il problema, siamo
stati noi traghettatori, perché questo traghettare questi
mezzi (merci) pericolose noi, è imposto dalla legge, di
separarli dal traffico ordinario e quindi creano problemi di
disservizio di rischio sul piazzale, siamo stati tra i primi
a chiedere una regolamentazione tale da tenere più separato
possibile da queste cose, chiaramente dal nostro punto di
vista, quello della città è importante. Mi ha fatto molta
impressione vedere il grafico del rischio ferroviario,
veramente che non avevo mai tenuto conto e che ha dei
numeri, tra parentesi a questo punto da tecnico non li ha
letti, il professore ma impressionanti in caso di disastro.
Come voi sapete tante sono state le soluzioni proposte, io
su questo voglio diciamo voglio un attimino sorvolare, perché
cadrei in una polemica in un apprezzare più o meno una
soluzione, ho apprezzato Nino Rotondo che conosco bene, la
cui passione apprezzo e conosco, ma diciamo il problema e
leggermente più strutturato di come lo affronta lui anche
in termini generali. Comunque noi come operatori scegliamo le scelte che
l’amministrazione fa, l’amministrazione
ultimamente ha dato una direttiva molto precisa, in
termini di due approdi, noi nel termine di neanche un mese e
mezzo), abbiamo presentato la richiesta di concessione demaniale e
concessione edile degli approdi esattamente in linea con
quelli che l’amministrazione ha fatto. Questo era il
nostro compito, l’abbiamo fatto subito, ora siamo pronti
un attimino a seguire. Volevo invece cogliere anche questa
occasione di potere comunicare appunto sorvolando un attimo
sulle varie soluzioni che sono tutte buone, purchè
colleghino l’autostrada con un porto senza farle passare
dalla città. Nord, Sud, Centro, l’Annunziata, il
rischio idro-geologico, sono
fattori da valutare ma che non rendono improponibile la
soluzione. Per vedere anche un altro lato del
problema che di problema non si tratta solamente, è
diventato problema ma il traghettamento è una risorsa di
questa città ed è sempre con dispiacere che sento parlare in termini di problema,
in termini quasi tetri, di disgrazia, paragonato con
l’alluvione della città dall’amico La Fauci, e tutta
questa serie di cose. Il traghettamento è diventato
un problema perché non è stato affrontato, anzi, è stato
affrontato in termini molto più politici che tecnici:
il primo progetto di Tremestieri, nonostante la presenza
dell’onorevole Mangiapane che allora, diciamo sicuramente
stimolò la creazione di un progetto, un progetto da oltre
mille miliardi comprendente un’enorme porto commerciale
container, qualcosa diciamo di difficilmente realizzabile
anche sotto il profilo tecnico. Tante volte quindi la
politica ha reso più difficile trovare delle soluzioni che
invece magari sono non dico semplici perché semplice non è
porre rimedio a tanti anni di attesa ma fattibili dicevo per
ricordare che il traghettamento è una risorsa di questa
città ed è una risorsa importante non solo perche’ lo
faccio ma penso in assoluto. Fate
conto che la risorsa del traghettamento solo del gommato non
parlo del ferroviario che è una fattispecie completamente
diversa impegna oltre 1000 persone dirette 1000 persone
dirette vuol dire almeno 3000 in tutto comprensive di
indotte al su. Per fare un esempio è più di tutto
quello che nel porto esiste d’occupazione diretta in città,
è la più grossa azienda della città dopo il Policlinico e
l’Università che restano il nostro arm-amater in tutto
quindi anche sotto il profilo occupazionale. Ed è una
risorsa che sta cambiando. Inizialmente come diceva l’Ing.
Rotondo si usò un mezzo da sbarco questa è una leggenda
metropolitana in realtà le prime navi furono costruite
apposta per svolgere questo servizio secondo specifiche
precise, non erano mezzi da sbarco e mi dispiace la forma
diciamo e l’idea erano quelle comunque. Ed era questo
sufficiente. Oggi il trasporto comincia a richiedere sistemi
più complessi un’ interazione col sistema produttivo più
stretta e più completa e in questa direzione va
sviluppandosi. Sentivo parlare del problema
dell’incremento dei mezzi pesanti ma in realtà il numero
dei mezzi pesanti da 8-10 anni è pressochè constante
aumenta in assoluto ma non traghettano più da Messina vanno
a Palermo vanno da altre parti il numero di Messina oscilla
in funzione delle fasi cicliche quest’anno è aumentato
del 5% ma dal 92 in poi era diminuito del 10 fatevi conto e
si mantiene un numero pressocchè costante attualmente è
aumentato di molto il traffico cittadino e questo fa sentire
il problema di più anche se io resto convinto che aumentata
la coscienza civile della necessità della qualità della
vita che lo fa sentire di più. Questo dicevo perché il
trasporto cambia prende altre rotte le merci vanno da altre
parti Messina perde questo suo ruolo di porta unica della
Sicilia in favore di altre realtà con trasporti di più
lunga percorrenza. Ad
oggi possiamo dire facendo un paragone abbiamo perso
l’equivalente di 300 posti di lavoro rispetto
a quella che doveva essere la crescita del settore in favore
di altre realtà quindi la risorsa spesso fino ad oggi mal
sfruttata o perlomeno con grande fastidio cambia e si
aggiorna quindi questo è anche un momento come mi
ha chiesto Fabio Mazzeo di dire cosa intendiamo fare anche
per il futuro dove oltre alla riflessione del risolvere il
problema è importante una riflessione di come fare in modo
che quest’opportunità questa risorsa che la città ha
venga utilizzata diciamo senza uccidere, senza inquinare,
senza fare danno e venga diciamo ristudiata in modo da
adattarsi a tutto quello che è il futuro. Pochi giorni fa abbiamo diciamo annunciato la prossima attivazione di
una linea ME-SA questa è una linea con navi molto grandi
veloci su una sola nave fate conto passa quasi dal 5 al 7%
di tutto il traffico che viene traghettato normalmente vuol
dire che 5 navi di queste farebbero dimezzare il traffico in
generale Questa nave segue le logiche del trasporto Venne
richiesta dagli autotrasportatori e noi l’abbiamo
annunciata in una maniera un po’ provocatoria che subito
è stata colta dai nostri commentatori che anzi ne hanno
amplificato la provocazione dicendo attenzione se da ME
questa nave non può partire saremo costretti a farla
partire da CT. Questo non è né un ricatto, da
messinesi cerchiamo di spingere la città poi davanti
all’impossibile saremmo costretti a ripiegare su CT. ma
voleva essere un campanello di allarme. In questi ultimi
anni i due poli forti della Sicilia CT e PA stanno attirando
sempre più risorse nella loro direzione se a ME arrivano 20
miliardi per il porto a CT ce n’erano 100 e a PA
altrettanti 100 che sono stati impiegati immediatamente se
il sistema dei trasporti il piano dei trasporti veniva
studiata le autostrade del mare questa l’avete sentita
anche da Berlusconi in televisione l’ha messa ha messo CT
e PA non ME. Quindi noi tenteremo di fare nascere questa
linea su ME sarà la prima autostrada del mare vera perché
PA-GE accorcia la strada non corre parallela e sicuramente
sarà e deve essere un momento di riflessione anche su come
sviluppare queste soluzioni in maniera da rendere possibile
il futuro in modo da mantenere e aumentare questi nostri
1000 posti questi 3000 indiretti questa ricaduta da 200-300
mld che c’è sul tessuto cittadino
tutto sommato al 99% e conservarla per il futuro. In
questo senso i progetti che noi abbiamo presentato
comprendono già queste ipotesi. Noi abbiamo presentato per
Tremestieri un progetto poco più complesso non un porto
commerciale come si è sentito dire come se commerciale
fosse il vice-demonio abbiamo previsto semplicemente un
porto dove l’invasatura è un po’ più lunga e consente
navi da 180-200 m invece dei 120 di oggi tutto sommato non
è un aumento di dimensioni impossibili. Questo per
consentire a ME anche di attingere a quasi credo 3000 mld di
finanziamenti che il Governo precedente il nuovo non potrà
che confermare che sono stati stanziati per le autostrade
del mare cioè oggi se si chiede di realizzare un porto
Tremestieri compreso dicendo sarà anche autostrada del mare
si accede a fondi di rilevante importo spinti anche dalla
Comunità Europea. Caso contrario come vediamo le magre
risorse regionali fanno studiare soluzioni di emergenza
sulla cui poi effettiva praticità e funzionalità ci sono
solo dubbi. Ecco quindi io volevo appunto dare questo taglio
leggermente diverso abbiamo sentito le tragedie imminenti le
tragedie passate (frase accompagnata da un truce sorriso)
quanti problemi ci sono ma non scordiamo anche che è
un’opportunità),
opportunità da spingere valorizzare dove noi siamo sempre
stati vicini ogni tanto racconto, anche a Fabio ho
raccontato che prima o poi dovremo fare una mostra di
secondi approdi del Gruppo Franza e Caronte io ho progetti
dai tempi mio padre dagli anni 70 ad oggi su che cosa fare
di soluzioni. Oggi finalmente sembra il momento dove si può
andare a portare a termine. Il nostro contributo è chiaro il nostro contributo è certo noi
siamo i primi che hanno l’interesse che la cosa funzioni
e che non ci siano
questi problemi la
cronaca di questi giorni ci ha fatto vedere come gli autisti
soffrano il passaggio dalla città almeno quanto diciamo la
soffre la città. Certo
sono meno vulnerabili dal punto di vista fisico ma la
sofferenza c’è e la nascita di queste linee ne è una
testimonianza. Quindi ripeto, abbiamo presentato i progetti che
l’amministrazione comunale ha chiesto, li ripresenteremo
in occasione di questa impostazione del Progect finanzing
anche se noi avevamo presentati con la precedente legge.
Siamo i primi che hanno l’interesse a far si che le cose
funzionino e
siamo i primi che vogliamo contribuire.
A voi le doverose considerazioni!
Urticante
reclame di Berlusconi
Il Cavaliere Berlusconi sta
facendo "spalmare" la città di manifesti inneggianti alla attuazione
di un impegno concreto: la costruzione del Ponte sullo Stretto,
l'inutile e dannoso agglomerato di cemento e acciaio che rappresenterebbe la
tomba del meraviglioso scenario naturale di capo Peloro, dello Stretto e di
tutta la città di Messina. Ricordiamo inoltre che il partito "Forza
Italia" è stato determinante, con i suoi 7 voti, nella delibera 25/C del
20 Giugno sul Doppio Approdo.Intanto per la serie chi l'ha visto riappare
come un fantasma a tirrenosat , intervistato da Rino Piccione,l'Onorevole
Crimi n° 4 di Forza Italia che sul doppio approdo manifesta tutto
il suo appoggio al Sindaco Turi Leonardi il quale, sempre secondo Crimi, ben si
sta comportando nel dare fondo alla delibera votata in Giugno dal
Consiglio Comunale. In particolare il tunnel dell'Annunziata secondo il deputato
forzista rappresenta una seria garanzia per liberare la città dalla schiavitù
dei Tir senza arrecare danno ai numerosi abitanti della zona.
Dov'è
finito il referendum?
Nel
maggio 2000 la cittadinanza messinese si
reca numerosa per firmare una petizione con lo scopo di indire un
referendum sulla localizzazione degli approdi. Si raccolgono e si
consegnano agli uffici competenti più di seimila firme, oltremodo
sufficienti per avviare le procedure verso le consultazioni
referendarie. Ma, a distanza ormai di mesi, il consiglio comunale di
Messina si rifiuta di procedere agli atti necessari allo svolgimento del
referendum popolare. Per attivare un referendum, infatti, bisogna prima
nominare la commissione dei garanti e il difensore civico. Ma tutto
questo non è stato ancora fatto. La Regione, accortasi dell'assurda
negligenza, è costretta ad intervenire, inviando in questi giorni un
commissario che si occupi di svolgere tutti questi atti.
Questo è il commento del capogruppo ds
Giuseppe Mangiapane:
"Non c'è da gioire, quando intervengono i
poteri sostitutivi significa che c'è stato e c'è un difetto di
democrazia e che l'organo eletto dai cittadini non sa dare le risposte
che essi si attendono. D'altra parte, è da oltre cinque mesi che
avevamo chiesto l'attivazione di tutte le procedure per il referendum
sulla delibera di localizzazione degli approdi approvata dal consiglio
comunale. La Regione ha fatto bene a mandare un commissario".
Ancora una volta il consiglio comunale, senza
provare vergogna, senza ritegno, ci prova a prendere per i fondelli i
suoi cittadini, ovvero tutti noi. Abbiamo firmato una petizione
per indire un referendum sulla dislocazione degli approdi, e poter
esprimere così anche la nostra opinione. Ma a quanto pare l'opinione
della gente che ha eletto i suoi amministratori non conta più
niente, le persone che abbiamo nominato fanno finta di nulla,
si macchiano di gravissimi atti di omissione, con indifferenza
calpestano i principi democratici.
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