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11 GIUGNO 2001 CONVEGNO AULA MAGNA DELL'UNIVERSITÀ' DI MESSINA

“Emergenza TIR quale soluzione?

 Intervento in versione integrale dell'Ingegner Vincenzo Franza

Vi ringrazio a tutti i quanti. Buonasera. Ho chiesto di potere parlare al termine degli interventi tecnici perché il mio intervento vuole essere un proseguio, diciamo quasi tecnico, di quello che fino a ora si è detto, lasciando poi i commenti politici ai politici che vedo presenti e agli amministratori comunali che poi per la parte di loro competenza. Noi abbiamo sempre partecipato alle manifestazioni dove siamo stati invitati, questa è una delle poche dove siamo stati invitati, e abbiamo anche partecipato, partecipo con piacere, perché ho visto, non è la prima volta ma è raro che sia così, un’impostazione del dibattito per come è stata impostata da Accorinti e dal gruppo che lo segue, diciamo diversa da quelle che sono state le impostazioni ad oggi fatte da altre movimenti . Mi è piaciuta l’impostazione perché lui la chiama “la cessazione della sofferenza”. Questo è un modo del suo linguaggio, secondo me, per dire “la qualità della vita”. Oggi, la qualità della vita è quello che una popolazione, tutto sommato matura, benestante in, cerca e deve cercare ed è in questo filone che si deve inquadrare tutto, secondo me, il dibattito legato alla risoluzione di tutti i problemi della città di cui il traghettamento è uno dei tanti. E’inutile andare a sofisticare se l’inquinamento entro i limiti fuori dai limiti, non è importante, danno fastidio, punto. Anche se entro il limite dei 50 decibel dei 60 decibel, è fastidioso comunque. Anche se l’inquinamento sul Boccetta, non è la via più inquinata di Messina, è inquinata, basta. Questa è l’impostazione corretta), un’impostazione priva di un retroterra ideologico, Accorinti dice: abbiamo visto le soluzioni, quella che ci sembra più velocemente realizzabile è questa e soprattutto va, per la prima volta ad evidenziare, anche nella scelta delle soluzioni, che il problema non è dove l’approdo viene fatto, ma come si raggiunge questo approdo. Città come Amburgo, Rotterdam, Oslo stessa, hanno porti che sviluppano traffico 10 volte quello di Messina, messi in centro. Non hanno problemi, perché diciamo hanno uno sviluppo dei collegamenti tale da non impattare con la popolazione ed in questo senso, il progetto che Accorinti, diciamo, sponsorizza fra i tanti che sono possibili, diciamo parte dal presupposto della facilità di collegare un approdo a. diciamo la rete autostradale di smaltimento. Ecco, questa è un’impostazione importante, un’impostazione corretta, non legata ad un ideologia Nord-Sud, per motivi vari e come tale correttamente perseguibile. Mi ha fatto piacere partecipare a questo convegno anche perché ho visto nel programma come sono stati impostati i problemi, abbiamo parlato di inquinamento acustico che è il problema più grave ed importante la cui risoluzione deve essere perseguita nei tempi più brevi, del Boccetta ed in generale della città di Messina e anche perché il rischio del trasporto pericoloso, non so se l’assessore Scoglio lo sa, ma tra i primi che abbiamo sollevato il problema, siamo stati noi traghettatori, perché questo traghettare questi mezzi (merci) pericolose noi, è imposto dalla legge, di separarli dal traffico ordinario e quindi creano problemi di disservizio di rischio sul piazzale, siamo stati tra i primi a chiedere una regolamentazione tale da tenere più separato possibile da queste cose, chiaramente dal nostro punto di vista, quello della città è importante. Mi ha fatto molta impressione vedere il grafico del rischio ferroviario, veramente che non avevo mai tenuto conto e che ha dei numeri, tra parentesi a questo punto da tecnico non li ha letti, il professore ma impressionanti in caso di disastro. Come voi sapete tante sono state le soluzioni proposte, io su questo voglio diciamo voglio un attimino sorvolare, perché cadrei in una polemica in un apprezzare più o meno una soluzione, ho apprezzato Nino Rotondo che conosco bene, la cui passione apprezzo e conosco, ma diciamo il problema e leggermente più strutturato di come lo affronta lui anche in termini generali. Comunque noi come operatori scegliamo le scelte che l’amministrazione fa, l’amministrazione ultimamente ha dato una direttiva molto precisa, in termini di due approdi, noi nel termine di neanche un mese e mezzo), abbiamo presentato la richiesta di concessione demaniale e concessione edile degli approdi esattamente in linea con quelli che l’amministrazione ha fatto. Questo era il nostro compito, l’abbiamo fatto subito, ora siamo pronti un attimino a seguire. Volevo invece cogliere anche questa occasione di potere comunicare appunto sorvolando un attimo sulle varie soluzioni che sono tutte buone, purchè colleghino l’autostrada con un porto senza farle passare dalla città. Nord, Sud, Centro, l’Annunziata, il rischio idro-geologico, sono fattori da valutare ma che non rendono improponibile la soluzione. Per vedere anche un altro lato del problema che di problema non si tratta solamente, è diventato problema ma il traghettamento è una risorsa di questa città ed è sempre con dispiacere che sento parlare in termini di problema, in termini quasi tetri, di disgrazia, paragonato con l’alluvione della città dall’amico La Fauci, e tutta questa serie di cose. Il traghettamento è diventato un problema perché non è stato affrontato, anzi, è stato affrontato in termini molto più politici che tecnici: il primo progetto di Tremestieri, nonostante la presenza dell’onorevole Mangiapane che allora, diciamo sicuramente stimolò la creazione di un progetto, un progetto da oltre mille miliardi comprendente un’enorme porto commerciale container, qualcosa diciamo di difficilmente realizzabile anche sotto il profilo tecnico. Tante volte quindi la politica ha reso più difficile trovare delle soluzioni che invece magari sono non dico semplici perché semplice non è porre rimedio a tanti anni di attesa ma fattibili dicevo per ricordare che il traghettamento è una risorsa di questa città ed è una risorsa importante non solo perche’ lo faccio ma penso in assoluto. Fate conto che la risorsa del traghettamento solo del gommato non parlo del ferroviario che è una fattispecie completamente diversa impegna oltre 1000 persone dirette 1000 persone dirette vuol dire almeno 3000 in tutto comprensive di indotte al su. Per fare un esempio è più di tutto quello che nel porto esiste d’occupazione diretta in città, è la più grossa azienda della città dopo il Policlinico e l’Università che restano il nostro arm-amater in tutto quindi anche sotto il profilo occupazionale. Ed è una risorsa che sta cambiando. Inizialmente come diceva l’Ing. Rotondo si usò un mezzo da sbarco questa è una leggenda metropolitana in realtà le prime navi furono costruite apposta per svolgere questo servizio secondo specifiche precise, non erano mezzi da sbarco e mi dispiace la forma diciamo e l’idea erano quelle comunque. Ed era questo sufficiente. Oggi il trasporto comincia a richiedere sistemi più complessi un’ interazione col sistema produttivo più stretta e più completa e in questa direzione va sviluppandosi. Sentivo parlare del problema dell’incremento dei mezzi pesanti ma in realtà il numero dei mezzi pesanti da 8-10 anni è pressochè constante aumenta in assoluto ma non traghettano più da Messina vanno a Palermo vanno da altre parti il numero di Messina oscilla in funzione delle fasi cicliche quest’anno è aumentato del 5% ma dal 92 in poi era diminuito del 10 fatevi conto e si mantiene un numero pressocchè costante attualmente è aumentato di molto il traffico cittadino e questo fa sentire il problema di più anche se io resto convinto che aumentata la coscienza civile della necessità della qualità della vita che lo fa sentire di più. Questo dicevo perché il trasporto cambia prende altre rotte le merci vanno da altre parti Messina perde questo suo ruolo di porta unica della Sicilia in favore di altre realtà con trasporti di più lunga percorrenza. Ad oggi possiamo dire facendo un paragone abbiamo perso l’equivalente di 300 posti di lavoro  rispetto a quella che doveva essere la crescita del settore in favore di altre realtà quindi la risorsa spesso fino ad oggi mal sfruttata o perlomeno con grande fastidio cambia e si aggiorna quindi questo è anche un momento come mi ha chiesto Fabio Mazzeo di dire cosa intendiamo fare anche per il futuro dove oltre alla riflessione del risolvere il problema è importante una riflessione di come fare in modo che quest’opportunità questa risorsa che la città ha venga utilizzata diciamo senza uccidere, senza inquinare, senza fare danno e venga diciamo ristudiata in modo da adattarsi a tutto quello che è il futuro. Pochi giorni fa abbiamo diciamo annunciato la prossima attivazione di una linea ME-SA questa è una linea con navi molto grandi veloci su una sola nave fate conto passa quasi dal 5 al 7% di tutto il traffico che viene traghettato normalmente vuol dire che 5 navi di queste farebbero dimezzare il traffico in generale Questa nave segue le logiche del trasporto Venne richiesta dagli autotrasportatori e noi l’abbiamo annunciata in una maniera un po’ provocatoria che subito è stata colta dai nostri commentatori che anzi ne hanno amplificato la provocazione dicendo attenzione se da ME questa nave non può partire saremo costretti a farla partire da CT. Questo non è né un ricatto, da messinesi cerchiamo di spingere la città poi davanti all’impossibile saremmo costretti a ripiegare su CT. ma voleva essere un campanello di allarme. In questi ultimi anni i due poli forti della Sicilia CT e PA stanno attirando sempre più risorse nella loro direzione se a ME arrivano 20 miliardi per il porto a CT ce n’erano 100 e a PA altrettanti 100 che sono stati impiegati immediatamente se il sistema dei trasporti il piano dei trasporti veniva studiata le autostrade del mare questa l’avete sentita anche da Berlusconi in televisione l’ha messa ha messo CT e PA non ME. Quindi noi tenteremo di fare nascere questa linea su ME sarà la prima autostrada del mare vera perché PA-GE accorcia la strada non corre parallela e sicuramente sarà e deve essere un momento di riflessione anche su come sviluppare queste soluzioni in maniera da rendere possibile il futuro in modo da mantenere e aumentare questi nostri 1000 posti questi 3000 indiretti questa ricaduta da 200-300 mld che c’è sul tessuto cittadino tutto sommato al 99% e conservarla per il futuro. In questo senso i progetti che noi abbiamo presentato comprendono già queste ipotesi. Noi abbiamo presentato per Tremestieri un progetto poco più complesso non un porto commerciale come si è sentito dire come se commerciale fosse il vice-demonio abbiamo previsto semplicemente un porto dove l’invasatura è un po’ più lunga e consente navi da 180-200 m invece dei 120 di oggi tutto sommato non è un aumento di dimensioni impossibili. Questo per consentire a ME anche di attingere a quasi credo 3000 mld di finanziamenti che il Governo precedente il nuovo non potrà che confermare che sono stati stanziati per le autostrade del mare cioè oggi se si chiede di realizzare un porto Tremestieri compreso dicendo sarà anche autostrada del mare si accede a fondi di rilevante importo spinti anche dalla Comunità Europea. Caso contrario come vediamo le magre risorse regionali fanno studiare soluzioni di emergenza sulla cui poi effettiva praticità e funzionalità ci sono solo dubbi. Ecco quindi io volevo appunto dare questo taglio leggermente diverso abbiamo sentito le tragedie imminenti le tragedie passate (frase accompagnata da un truce sorriso) quanti problemi ci sono ma non scordiamo anche che è un’opportunità), opportunità da spingere valorizzare dove noi siamo sempre stati vicini ogni tanto racconto, anche a Fabio ho raccontato che prima o poi dovremo fare una mostra di secondi approdi del Gruppo Franza e Caronte io ho progetti dai tempi mio padre dagli anni 70 ad oggi su che cosa fare di soluzioni. Oggi finalmente sembra il momento dove si può andare a portare a termine. Il nostro contributo è chiaro il nostro contributo è certo noi siamo i primi che hanno l’interesse che la cosa funzioni  e che non ci siano questi problemi la cronaca di questi giorni ci ha fatto vedere come gli autisti soffrano il passaggio dalla città almeno quanto diciamo la soffre la città. Certo sono meno vulnerabili dal punto di vista fisico ma la sofferenza c’è e la nascita di queste linee ne è una testimonianza. Quindi ripeto, abbiamo presentato i progetti che l’amministrazione comunale ha chiesto, li ripresenteremo in occasione di questa impostazione del Progect finanzing anche se noi avevamo presentati con la precedente legge. Siamo i primi che hanno l’interesse a far si che le cose funzionino  e siamo i primi che vogliamo contribuire.

A voi le doverose considerazioni!

 

Urticante reclame di Berlusconi

 

Il Cavaliere Berlusconi sta facendo "spalmare" la città di manifesti inneggianti alla attuazione di un impegno concreto:  la costruzione del Ponte sullo Stretto, l'inutile e dannoso agglomerato di cemento e acciaio che rappresenterebbe la tomba del meraviglioso scenario naturale di capo Peloro, dello Stretto e di tutta la città di Messina. Ricordiamo inoltre che il partito "Forza Italia" è stato determinante, con i suoi 7 voti, nella delibera 25/C del 20 Giugno sul Doppio Approdo.Intanto per la serie chi l'ha visto riappare come un fantasma a tirrenosat , intervistato da Rino Piccione,l'Onorevole Crimi  n° 4 di Forza Italia  che sul doppio approdo manifesta tutto il suo appoggio al Sindaco Turi Leonardi il quale, sempre secondo Crimi, ben si sta comportando nel dare fondo alla delibera  votata in Giugno dal Consiglio Comunale. In particolare il tunnel dell'Annunziata secondo il deputato forzista rappresenta una seria garanzia per liberare la città dalla schiavitù dei Tir senza arrecare danno ai numerosi abitanti della zona.

 

Dov'è finito il referendum?

 

Nel maggio 2000  la cittadinanza messinese si reca numerosa per firmare una petizione con lo scopo di indire un referendum sulla localizzazione degli approdi. Si raccolgono e si consegnano agli uffici competenti più di seimila firme, oltremodo sufficienti per avviare le procedure verso le consultazioni referendarie. Ma, a distanza ormai di mesi, il consiglio comunale di Messina si rifiuta di procedere agli atti necessari allo svolgimento del referendum popolare. Per attivare un referendum, infatti, bisogna prima nominare la commissione dei garanti e il difensore civico. Ma tutto questo non è stato ancora fatto. La Regione, accortasi dell'assurda negligenza, è costretta ad intervenire, inviando in questi giorni un commissario che si occupi di svolgere tutti questi atti.

Questo è il commento del capogruppo ds Giuseppe Mangiapane:

"Non c'è da gioire, quando intervengono i poteri sostitutivi significa che c'è stato e c'è un difetto di democrazia e che l'organo eletto dai cittadini non sa dare le risposte che essi si attendono. D'altra parte, è da oltre cinque mesi che avevamo chiesto l'attivazione di tutte le procedure per il referendum sulla delibera di localizzazione degli approdi approvata dal consiglio comunale. La Regione ha fatto bene a mandare un commissario".

Ancora una volta il consiglio comunale, senza provare vergogna, senza ritegno, ci prova a prendere per i fondelli i suoi cittadini, ovvero tutti noi. Abbiamo firmato una petizione per  indire un referendum sulla dislocazione degli approdi, e poter esprimere così anche la nostra opinione. Ma a quanto pare l'opinione della gente che ha eletto i suoi amministratori non conta più niente,  le persone che abbiamo nominato fanno finta di nulla, si  macchiano di gravissimi atti di omissione, con indifferenza calpestano i principi democratici.