L'Osteoporosi

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bulletCosa è l'Osteoporosi?
bulletQuali sono le fratture osteoporotiche?
bulletCome si fa diagnosi di Osteoporosi?
bulletCome si cura l'Osteoporosi?
bulletQuali sono i fattori che condizionano l'insorgenza dell'Osteoporosi?
bulletCome posso proteggermi dall'Osteoporosi?

Cosa è l'Osteoporosi?

L'osteoporosi è una patologia dell'osso che si caratterizza per una perdita di massa ossea, cioè sia della componente minerale che della matrice ossea in cui i minerali sono contenuti. In pratica l'osso diviene meno denso, più fragile e quindi più soggetto a fratture anche per traumi minimi.

Si tratta di una patologia che interessa circa un terzo delle donne dopo la menopausa e l'interesse nei suoi confronti è notevolmente cresciuto in questi ultimi anni a seguito della consapevolezza delle gravi complicanze che tale malattia può comportare.

Numerosi studi hanno infatti evidenziato come le fratture osteoporotiche (ed in particolare la frattura del femore) siano una delle principali cause di ospedalizzazione nella popolazione anziana, tanto che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito l'osteoporosi tra le patologie di rilievo sociale.

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Quali sono le fratture osteoporotiche?

L'osteoporosi è una malattia sistemica, interessa cioè tutto lo scheletro, ciononostante vi sono delle sedi in cui a causa di vari fattori (esposizione a traumi, disposizione delle linee di forza,composizione microarchitetturale dell'osso) si manifestano con maggiore frequenza episodi fratturativi correlati all'osteoporosi.

Le sedi maggiormente interessate da fratture osteoporotiche sono:

bulletPolso: a questo livello si può osservare la cosidetta frattura di Colles. Si tratta di un quadro osservabile per lo più in età non avanzata ed è spesso conseguente ad una caduta a terra ed al riflesso di difesa conseguente per cui un soggetto tende ad anteporre le mani per proteggersi dal trauma.
bulletColonna vertebrale: a carico dei corpi vertebrali si possono osservare vari tipi di fratture che comportano uno schiacciamento del corpo vertebrale a cuneo, a lente biconcava o altro. Questo tipo di lesione si determina in genere a seguito di sforzi di sollevamento o per movimenti bruschi e si accompagna ad una sintomatologia dolorosa acuta persistente. A seguito del crollo vertebrale si determinano inoltre difetti di postura con incurvamenti più o meno pronunciati che, nei casi più gravi, possono portare a difetti di respirazione e di equilibrio.
bulletCollo del Femore: questo tipo di frattura è in genere tipica dell'anziano in cui, a seguito di una caduta, venendo meno il meccanismo di difesa con apposizione delle mani, si ha un trauma più spesso a carico del bacino. La frattura del femore costituisce l'evento che con maggiore frequenza è causa di conseguenze invalidanti permanenti e non di rado di mortalità.

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Come si fa diagnosi di Osteoporosi?

La diagnostica dell'osteoporosi si avvale di metodiche strumentali integrate da valutazioni ematochimiche (su sangue e urine).

La Mineralometria Ossea Computerizzata costituisce la metodica principe per la diagnosi di osteoporosi in quanto permette di misurare la densità dell'osso ed esprime, sulla base di una elaborazione dei dati, degli indici di riferimento (T score e Z score) che consentono la definizione del quadro.

Il T score è un valore che indica lo scostamento rispetto al cosidetto picco di massa ossea, cioè al valore massimo di densità ossea che un soggetto ha nel corso della propria vita (picco che in genere si raggiunge durante la terza decade di vita). Lo Z score è invece un valore che indica lo scostamento rispetto al valore medio di soggetti sani di pari età e sesso.

In base a quanto esposto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità si definisce:

bulletOsteopenia: una condizione caratterizzata da un T score compreso tra -1 e -2,5;
bulletOsteoporosi: una condizione caratterizzata da un T score inferiore a -2,5;
bulletOsteoporosi stabilizzata: una condizione caratterizzata da un T score inferiore a -2,5 con almeno una frattura osteoporotica;

La Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) può essere eseguita con varie metodiche. Attualmente la metodica più diffusa è la DEXA, in cui l'esame (che può essere effettuato a livello della colonna lombare, del femore, del polso o di tutto lo scheletro) viene eseguito con uno specifico apparecchio a raggi X. Peraltro recentemente sono state introdotte metodiche di Mineralometria Ossea ad Ultrasuoni in cui l'esame si esegue a livello del calcagno, della tibia o della falange, le quali appaiono promettenti ai fini di un futuro utilizzo su larga scala, e che consentono di ottenere informazioni di tipo diverso rispetto alla DEXA.

All'analisi densitometrica (MOC) si possono affiancare alcune indagini di laboratorio che permettono di valutare la dinamica del tessuto osseo ai fini non solo di diagnosticare una condizione di osteoporosi già in atto, ma di ottenere, per mezzo di una integrazione dei dati densitometrici e dei risultati di laboratorio, un profilo del rischio osteoporotico del singolo soggetto. Tale valutazione appare di fondamentale importanza in quanto può consentire l'attuazione di adeguate strategie preventive ed evitare quindi l'insorgenza dell'osteoporosi e delle sue possibili gravi complicanze.

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Come si cura l'osteoporosi?

Al momento la miglior cura per l'Osteoporosi consiste nella prevenzione. Infatti le terapie mediche attualmente disponibili non sono per ora in grado di garantire un ripristino del tessuto osseo perduto, se non in minima parte. E' quindi fondamentale evitare che l'osteoporosi insorga. Dato che la menopausa rappresenta un momento cruciale per l'insorgenza dell'osteoporosi è evidente come è in questo momento che la donna deve sottoporsi agli accertamenti necessari alla valutazione del proprio rischio osteoporotico, soprattutto se si tratta di una donna che non fa terapia ormonale sostitutiva.

Gli estrogeni sono infatti in grado di agire positivamente sull'osso in quanto determinano una inibizione dei processi di riassorbimento e quindi di perdita di osso. Al riguardo esistono ormai numerosissimi studi che hanno confermato la validità della terapia ormonale sostitutiva nella prevenzione ed anche nella terapia dell'osteoporosi. Affinchè tale terapia risulti efficace è comunque importante che essa venga iniziata precocemente al momento della menopausa e proseguita a lungo.

In alternativa agli estrogeni (o in associazione ad essi) possono essere utilizzati altri farmaci specificatamente studiati per l'osteoporosi quali i bisfosfonati (etidronato, clodronato, alendronato). Queste molecole agiscono anch'esse come inibitori del riassorbimento osseo e l'alendronato in particolare, si è dimostrato efficace per la prevenzione delle fratture osteoporotiche.

Inoltre è di imminente introduzione anche in Italia una nuova molecola, il Raloxifene, il quale agisce a livello del tessuto osseo in modo simile agli estrogeni.

Infine il calcio e la vitamina D costituiscono anch'essi degli importanti presidi farmaceutici per il trattamento e la prevenzione dell'osteoporosi.

La scelta del farmaco più appropriato, sia esso a fini preventivi che terapeutici, deve essere eseguita dal medico in base al singolo quadro clinico.

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Quali sono i fattori che condizionano l'insorgenza dell'Osteoporosi?

L'osteoporosi è una malattia a patogenesi multifattoriale. Questo vuol dire che esistono numerosi fattori, alcuni dei quali ancora non chiariti, che fanno si che una donna sia colpita dalla malattia.

L'identificazione di tali fattori è di fondamentale importanza in quanto definisce il rischio che una donna ha di andare incontro all'osteoporosi.

La familiarità è uno dei fattori che condizionano il rischio di osteoporosi e recenti studi genetici stanno mettendo in evidenza l'esistenza di alterazioni genetiche correlate all'insorgenza della malattia. Un altro fattore di rischio è rappresentato da una alimentazione inadeguata con scarso apporto di calcio. Ciò assume un importanza notevole non solo in età adulta ma anche durante l'infanzia e l'adolescenza al fine di poter ottenere un adeguato picco di massa ossea e quindi una maggiore riserva di osso. Peraltro anche una struttura corporea esile appare correlata ad un aumentato rischio di osteoporosi. La sedentarietà nonchè il fumo o l'eccessiva assunzione di alcolici costituiscono ulteriori fattori di rischio per l'osteoporosi. Infine occorre ricordare come alcune patologie quali l'ipertiroidismo o le alterazioni mestruali con prolungati periodi di amenorrea nonchè l'impiego di certi farmaci (cortisonici, anticonvulsivanti, metilxantine) possono anch'essi agire nell'aumentare il rischio di osteoporosi.

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Come posso proteggermi dall'Osteoporosi?

Da quanto enunciato fino ad ora appare evidente come la prevenzione costituisca nel caso dell'Osteoporosi un fattore di estrema importanza al fine di evitare per quanto possibile le gravi conseguenze che tale patologia può comportare.

La prevenzione si attua a vari livelli già a partire dall'infanzia con una adeguata alimentazione che contenga un giusto quantitativo di calcio (vedi tabella) e con una adeguata attività fisica.Inoltre l'astensione dal fumo e dall'abuso di alcolici costituisce senz'altro una buona abitudine in senso preventivo. Il momento della menopausa rappresenta infine una fase di estrema importanza in quanto l'esecuzione di semplici indagini (MOC ed esami ematochimici) può fornire utili informazioni sul singolo rischio di sviluppare la patologia. Rimandare tali indagini vuol dire rischiare di perdere del tempo prezioso a meno che non si siano già presi dei provvedimenti in senso preventivo (vedi terapia ormonale sostitutiva).

Apporto giornaliero di Calcio raccomandato nelle varie fasce di età (Nordin et al., 88)

Infanzia 800 mg
Pubertà 1000-1200 mg
Età Adulta 700 mg
Menopausa 1000-1500 mg
Gravidanza 1000-1200 mg
Allattamento 1300-1500 mg

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